La storia del liceo scientifico di Augusta – di Giuseppe Atlante con la collaborazione di Giorgio Casole

 

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La nascita del liceo scientifico nell’anno 1964-65 è il risultato di una serie di ragioni che sono in primo luogo collegate alla situazione economica e sociale della cittadina in quegli anni.

 Il periodo che va dalla fine degli anni Quaranta alla metà degli anni Sessanta mutò radicalmente il profilo socio-economico della città. L’arrivo impetuoso delle industrie (in successione RASIOM e imprese collegate, Petrolchimica, Cementerie Augusta, la centrale termoelettrica O.M. Corbino, SINCAT, Celene, etc.), che contribuirono a formare il polo industriale dell’area Augusta-Siracusa, ebbe come effetto la trasformazione di migliaia di persone, fino ad allora dedite alla pesca, all’agricoltura e all’artigianato,  in lavoratori dell’industria.

La tipologia del lavoro in cui tali persone erano occupate andava da mansioni molto semplici ad altre che invece richiedevano competenze più specializzate. In ogni caso le nuove occupazioni garantivano un reddito sicuro che migliorò il tenore di vita di gran parte della popolazione locale e nel giro di pochi anni movimentò la circolazione del denaro dando vita a un circolo virtuoso che abbracciava tutti i rami dell’economia cittadina (commercio, edilizia, artigianato, professionisti, etc.).

 

 

Negli anni dal 1959 al 1963 il processo delineato sopra conobbe, come del resto accadde in tutta la penisola, uno slancio irresistibile e alla metà degli anni Sessanta esso era giunto a piena maturazione, generando  una ricchezza diffusa e benessere tra gli abitanti di Augusta.

Il benessere raggiunto da numerose famiglie alimentò, quindi,l’insorgere in esse di nuovi bisogni formativi orientati verso un’istruzione di livello superiore che potesse consentire ai loro figli l’inserimento agevole in una società che in quegli anni stava conoscendo un costante sviluppo scientifico e tecnologico.

Accanto a questi motivi connessi con la situazione socio-economica della città ve ne furono altri che contribuirono alla nascita del liceo scientifico e che erano collegati agli insegnamenti previsti dalle norme vigenti per quel corso di studi.

Raffrontato con il piano di studi del liceo classico, il dato più evidente che si può rilevare è la preponderanza assegnata alle discipline scientifiche, in primo luogo alla matematica. Ciò attrasse i numerosi ragazzi e ragazze  che già alle scuole elementari e alle medie avevano rivelato predisposizione, attrazione e interesse prevalenti per le materie scientifiche.

Il richiamo del nuovo indirizzo di studi era accresciuto anche dal fatto che la lingua straniera (in genere l’inglese) veniva studiata durante tutti i cinque anni del corso di studi e non solo per due anni, cioè durante gli studi ginnasiali, come invece avveniva al liceo classico (il ginnasio rappresentava il biennio propedeutico al classico propriamente detto, tant’è fino al ’68 occorreva superare un esame, quello di V ginnasiale per accedere al liceo e veniva consegnato il relativo diploma, che consentiva l’accesso al pubblico impiego,  per una mansione superiore, ovviamente, a quella che era  permessa  dal diploma della scuola media).  Questo richiamo della lingua straniera era importante e prevedibile per una cittadina che aveva un porto petrolifero e commerciale in continuo sviluppo.

L’attrattiva dello studio delle lingue classiche, tuttavia, non era del tutto perduta, perché il latino era ancora previsto dal piano di studi del liceo scientifico. Anche tanti anni dopo (ai nostri giorni) questa configurazione, che prevede la permanenza del latino nel piano di studi del liceo scientifico, lo avrebbe distinto da altre tipologie di studi consimili che sarebbero nate successivamente in città.

Infine, il piano di studi prevedeva oltre allo studio della storia dell’arte, un’ adeguata conoscenza delle tecniche del disegno, assente quest’ultima nel piano di studi del liceo classico.

Inoltre,  l’istituzione di un liceo scientifico ad Augusta permetteva alle ragazze e ai ragazzi che intendevano intraprendere questo tipo di studi di evitare il disagio e i costi derivanti da un quotidiano viaggio a Siracusa per potere seguire tali studi.

La somma delle ragioni delineate sopra portò nell’anno scolastico 1964-65 alla nascita del liceo scientifico come sezione staccata del liceo classico”Mègara” di Augusta, colmando in tal modo una grave lacuna esistente nella scuola secondaria  superiore di Augusta. Nell’anno scolastico 1964-65 si ebbe una classe prima di una sezione unica che era formata da 19 alunni e 7 alunne per un totale di 26 studenti.

La classe prima, unica sezione, era formata dagli alunni

Ignazio Acri, Giuseppe Amenta, Giovanna Amore, Giovanni Cannella, Angelino Cianci, Maria Colosi, Sebastiano Di Mare, Antonia Di Mauro, Carmen Di Venuta, Concetta Gruppillo, Gaetano Gulino, Salvatore Lisitano, Luigi Lobefaro, Salvatore Marturano, Francesco Peluso, Rosanna Petracca, Mario Roggio, Pietro Ronsisvalle, Antonino Rotondo, Pietro Sangiorgi, Mario Sgobbi, Mario Tefa, Domenico Tringale, Simonetta Zaniboni, Anna Zappalà e  Adriana Zolesi.

 

40 anni ma non li dimostra

  

Sentiamo cosa dicono due alunni di quella prima classe del 1964-65, Giuseppe Amenta e Francesco Peluso, in un’intervista, rilasciata quarant’anni, dopo ai figli  Simona e Salvo, alunni anch’essi del liceo scientifico, relativamente alla travagliata disponibilità di una sede durante i cinque anni dell’intero corso di studi (dovuta alla cronica mancanza di aule che da sempre caratterizza l’istruzione ad Augusta),  ai professori, alle attività extrascolastiche svolte, ai viaggi d’istruzione, agli esami di maturità. L’intervista è stata pubblicata sul sito web dell’istituto nell’anno 2004 con il titolo: “Buon compleanno Liceo scientifico! 40 anni, ma non li dimostra”.

– Quando è nato il liceo scientifico?

– È nato  il 1° ottobre del 1964. Abbiamo avuto molte sedi. Inizialmente era al convento di San Domenico, come sezione associata al liceo classico, e le lezioni si svolgevano in orario pomeridiano. Allora organizzammo uno sciopero con manifestazione dalla Piazza Duomo ai giardini pubblici. Dopo pochi giorni ci fu l’incontro con il preside, il quale ci promise di trasferirci. Dopo qualche settimana avvenne l’atteso trasferimento. La nuova sede era in via Epicarmo. Al terzo anno ci trasferimmo nuovamente, stavolta nei locali dell’ospedale Muscatello, ubicato nell’ex convento della Madonna delle Grazie. La nostra aula era situata in un’ ex sala operatoria con sangue asciutto sulle pareti che incuteva paura alle ragazze. Alla fine del quarto anno ci trasferimmo definitivamente alla cittadella degli studi.

– Da quanti alunni era composta la classe? Ricordate qualche professore?                                                 

   Inizialmente eravamo più di 25 alunni e la classe era abbastanza bilanciata fra maschi e femmine, ma col tempo molti cambiarono scuola e qualcuno fu bocciato. Al quinto anno eravamo in 15, fra cui solo 3 ragazze. I professori più caratteristici sono stati la professoressa Riccioli di Italiano al primo anno, il prof. Compagnino di Disegno, il prof. Petracca di Italiano, il prof. Tiralongo di Storia e Filosofia, il prof. Santo Bellistri di Matematica e Fisica e al quinto anno il prof Gaetano Bellistri di Matematica e Fisica, di cui abbiamo un bel ricordo, e che successivamente divenne preside di un liceo scientifico nel nord Italia.

– Svolgevate attività extrascolastiche? Avete partecipato a viaggi d’istruzione?                                          

    Sì, facevamo attività sportive come calcio, ciclismo e pallavolo. Abbiamo partecipato anche a molti tornei. Di pallavolo è stato organizzato un campionato contro le varie scuole di Augusta e il nautico di Siracusa e abbiamo vinto. A calcio giocavamo contro il liceo classico oppure ci univamo con loro contro l’industriale. Alla fine del terzo anno abbiamo organizzato anche una gara di ciclismo a più tappe, fra cui il monte e Brucoli. L’alunno Lo Befaro faceva la cronaca di tutte le attività sportive. Tutt’ora queste cronache sono esistenti e si trovano negli Stati Uniti. L’ultimo anno siamo andati in treno a Pisa e a Firenze per 5 giorni e siamo arrivati la domenica di Pasqua. Mentre gli altri 4 anni abbiamo fatto gite solo di un giorno.

– Dove e come si sono svolti gli esami di maturità?

– Per gli esami di maturità eravamo accorpati con il liceo scientifico “Corbino” di Siracusa. Le prove scritte le abbiamo svolte a Siracusa, mentre per l’orale la commissione è venuta ad Augusta. Gli scritti consistevano in due prove: una di italiano e l’altra di matematica. La prova di matematica siamo stati l’unica classe a svolgerla correttamente e interamente. Per la prova orale venivano scelte 4 materie che cambiavano tutti gli anni e si doveva rispondere solo a due: una scelta dallo studente e l’altra dalla commissione. Le materie scelte quell’anno furono: italiano, inglese, geografia e fisica.

Qualche ricordo particolare di quegli anni?

– Sì, per esempio, al quinto anno abbiamo organizzato il primo ballo del liceo scientifico a Villa Marina. Il ballo aveva riscosso molto successo, suonavano 2 gruppi emergenti. Un caro ricordo è il bidello zu Micu, un amico di tutti gli studenti perché ci aiutava sempre.

Successo rapido e costante

 

 

Essendo il liceo scientifico sezione staccata del liceo classico “Mègara”, negli anni dal 1964-65 al 1969-70 la presidenza fu retta dai presidi del liceo classico e cioè:

anno 1964-65 :  prof. Giuseppe Boemi

anno 1965-66 : prof. Sebastiano Lo Nigro

anno 1966-67: prof. Rosario Reganati

anno 1967-68: prof. Alberto Terranova

anno 1968-69: prof. Renato Randazzo

anno 1969-70: prof. Santo Mandolfo.

 

Negli anni dal ’65-66 al ‘69-70 la situazione del liceo scientifico aveva la  ripartizione degli iscritti tra maschi e femmine riportata sopra.

 Come si vede, il successo del nuovo istituto, negli anni immediatamente successivi alla fondazione, è rapido e costante, con una crescita intorno ai quaranta alunni all’anno.

Nel giro di tre anni il numero delle classi infatti si quadruplica ma non si rileva una marcata prevalenza della componente maschile o di quella femminile. Un altro dato che balza agli occhi è che, a fronte dell’entusiasmo degli alunni, si rileva un evidente rigore degli insegnanti, dimostrato sia dal fatto che la classe prima dell’anno 64-65, costituita in partenza da 26 alunni, nell’anno degli esami di maturità è ridotta a 15 elementi, sia dal totale degli alunni frequentanti le classi prime nel 1966-67 che da 58 alunni si riduce l’anno successivo, nella classe seconda, a 34, con la perdita di ben 24 alunni. Questo fenomeno si ripeterà per le tre prime dell’anno successivo, che, come seconde nel 68-’69, si ridurranno di 27 alunni complessivamente.

Il fenomeno, appena analizzato, riguardava soprattutto le prime perché per le classi superiori non si avevano risultati così negativi. Ciò era segno che si trattava di un corso di studi impegnativo, improntato a una notevole severità della valutazione, che aveva un impatto molto forte per gli alunni che passavano dalle medie al primo anno del liceo. Nell’anno ’67-’68 un caso curioso è fornito dalla composizione delle tre classi prime: IA interamente femminile, IC interamente maschile, IB mista. Decisione obbligata, consapevole scelta pedagogica controcorrente o rigurgito passatista? Di sicuro il caso negli anni seguenti non si sarebbe ripetuto.

Gli anni che vanno dal 1969 al 1971 rappresentarono una svolta culturale e pedagogica nella scuola italiana. In mancanza di una riforma organica, nel 1969 con il ministro Misasi furono presi “provvedimenti urgenti” quali la nuova formula degli esami di maturità (come abbiamo visto sopra, infatti,  gli alunni della quinta classe del liceo scientifico nell’anno 1968-69 sostennero l’esame di maturità secondo il nuovo ordinamento), la liberalizzazione degli accessi universitari, l’istituzione della maturità professionale e del quinto anno integrativo dell’istituto magistrale.

L’anno dell’autonomia: 1970-1971

Nell’anno scolastico 1970-1971 il liceo scientifico ottenne l’autonomia e il primo preside fu il prof. Alberto Terranova. Non si procedette allora all’intitolazione del nuovo istituto. Per cinque anni l’istituto, infatti, continuò a essere denominato “Liceo scientifico statale di Augusta”.

L’intitolazione dell’istituto ad Andrea Saluta,  non dimenticato preside della règia scuola tecnica, avvenne il 6 novembre 1975, nel corso di una cerimonia nell’androne  del plesso che ospitava il liceo scientifico, all’interno della “cittadella degli studi”. La proposta dell’intitolazione era stata avviata dal preside Giovanni Bruno, che, dopo l’approvazione del collegio dei docenti, chiese e ottenne  il parere favorevole dell’allora sindaco Carmelo Saraceno e del prefetto per inoltrare la richiesta al Ministero  della Pubblica Istruzione.

Nel corso degli anni Settanta e nella prima metà degli anni Ottanta, alla guida del liceo scientifico, ormai ubicato stabilmente nella cittadella degli studi, si avvicendarono numerosi presidi che rimasero ciascuno troppo poco tempo per poter avviare progetti a lunga scadenza.

Ecco i nomi dei presidi dal 1971-1972 al 1982-1983:

Alberto Terranova  (’71-’72)

Giovanni Bruno  (’72-’75)

Luigi Lamartina  (’75-’76)

Giovanni Bruno  (’76-’77)

Vincenzo D’Aquino  (’78-’80)

Giuseppe Moncada  (’80-’81)

Flavio Fagotto  (’81-’82)

Vincenzo Papa (’82-’83)

Un grande evento galvanizzò alunni e docenti dello scientifico: fu la “tre giorni” organizzata, per impulso del preside D’Aquino, per la formazione di una coscienza antimafiosa, con i fondi della legge regionale prevista per questa finalità, nella primavera del 1978, l’anno successivo alle manifestazioni studentesche dette dei “ragazzi del ’77, che si riverberarono al “Saluta sub specie dell’occupazione dell’istituto, in anticipo rispetto a manifestazioni consimili, periodicamente ripetutesi, nei successivi anni Novanta, nel periodo autunnale.

Nella primavera del 1978, dunque, studenti e docenti furono ospiti del teatro della Marina Militare, sito alla banchina torpediniere, a ragione dell’insufficienza cronica dei locali e dell’inesistenza dell’aula magna nella cittadella.

L’intervento più atteso di quelle intense mattinate, dedicate ala formazione di una forte coscienza civica, fu quello del giornalista-scrittore-commediografo Giuseppe Fava, originario di Palazzolo Acreide, ma catanese di adozione per la sua attività giornalistica, noto per le sue coraggiose denunce, tanto che nel gennaio 1984 cadde  a Catania sotto il piombo mafioso, a pochi metri dalla sede del teatro stabile etneo.

Fava incantò il pubblico che gremiva il teatro non solo per la sua notorietà, ma anche grazie alla sua presenza fisica: abbigliamento casual, la barba curatissima che gli ornava il viso, da cui staccava un marcato naso aquilino, la voce impostata. Ovviamente, Fava attirò l’attenzione del pubblico grazie, soprattutto, alla sua parola di uomo fermo e coraggioso.

La presidenza Satta 

A  partire dall’anno 1983-84 la presidenza del liceo scientifico fu assunta dal prof. Giovanni Satta, che la tenne per più di dieci anni (fino al 1994-95), durante i quali promosse una serie di attività, dando vita a concorsi a premi, borse di studio, incremento della biblioteca dell’istituto, nascita del primo giornale ufficiale della scuola, L’Euclide,  con la collaborazione del prof. Giorgio Càsole, partecipazioni di alunni a convegni e conferenze, coinvolgimento di docenti e alunni nel dibattito sulla riforma della scuola secondaria.

 

Del preside Giovanni Satta qualche docente ricorda preziosi consigli sull’attività scolastica quotidiana e valutazioni generali sulla professione.  È importante”, diceva ai giovani docenti alle prime esperienze, “anzi è decisivo, come Lei sta, si muove in classe, si propone agli alunni nei quindici minuti successivi al primo ingresso in aula. In quel brevissimo lasso di tempo, sarà sottoposto a una radiografia implacabile e dalla prima impressione che riceveranno gli alunni, dipenderà il rapporto che Lei avrà con la classe per tutto l’anno e forse anche negli anni futuri.

Nel tempo poi gli alunni sottoporranno quell’impressione iniziale a una continua verifica e nel caso di ripetute conferme di un’impressione positiva, cresceranno in maniera esponenziale il rispetto, la stima, la fiducia e, in qualche caso, l’affetto”. Il preside Satta fu coadiuvato lungo tutta la sua presidenza dalla prof. Concetta Conforte che, oltre alla sicura e profonda conoscenza delle regole e delle “cose” di scuola, aveva una caratteristica fondamentale: se riconosceva in un/a collega potenzialità che potevano risultare utili alla scuola nei vari àmbiti (didattico, organizzativo, relazionale) non permetteva, o meglio non tollerava, che esse restassero inespresse e senza frutti. Era sempre capace, col suo fare persuasivo, in modo diretto o indiretto, di sradicare ogni reticenza e timidezza, e non si dava pace fino a quando non riusciva nel suo intento.  

Una tappa importante nello sviluppo del Liceo scientifico, come del resto del Liceo Classico, fu l’adesione al Piano Nazionale d’Informatica (PNI).

A chiusura dell’anno scolastico 1990/91, il Ministero della Pubblica Istruzione, volendo introdurre il  piano nazionale informatica nelle scuole secondarie superiori, invitò, attraverso il  Provveditorato agli studi di Siracusa, i docenti di ruolo di matematica e matematica e fisica della provincia di Siracusa a presentare domanda per frequentare un corso di aggiornamento di informatica. Quasi tutti i docenti allora in servizio presentarono domanda. Per il liceo classico i professori Aldo Caramagno, Elisabetta Patania e Giovanni Totis; per il liceo scientifico i professori Carmelo Gulino e Eluisa Tringali.

 

Il corso di aggiornamento della durata di 120 ore, fu organizzato, durante l’anno scolastico 1991/92, dal Ministero della Pubblica Istruzione, con la collaborazione del  Provveditorato agli studi di Siracusa,  nei locali dell’Istituto Tecnico “Enrico Fermi” di Siracusa.

 All’inizio dell’anno scolastico 1992/93  i docenti  di matematica e fisica del liceo classico,  prof. Aldo Caramagno, Elisabetta Patania e Giovanni Totis, collaborarono con l’allora preside ordinario  prof. Alberto Terranova  affinché fossero avviate le procedure necessarie alla richiesta di sperimentazione per l’introduzione al liceo classico “Mègara” del PNI per matematica e fisica. In quell’occasione il collegio dei docenti del liceo classico deliberò anche di richiedere la sperimentazione per la Lingua e civiltà inglese e per la Storia dell’arte. Il decreto ministeriale autorizzativo delle sperimentazioni parziali per l’anno scolastico 1993/94 è del 7 luglio 1993 prot. n° 1546.

 Nell’anno scolastico 1994/95 la prof.ssa Elisabetta Patania chiese e ottenne il trasferimento al liceo scientifico “A. Saluta” e propose al preside del liceo scientifico prof. Giovanni Satta di presentare istanza per l’introduzione del PNI al liceo scientifico. In quell’anno, però, i presidi  dei due licei, proff. Terranova  e Satta, presentarono richiesta di pensionamento, per cui tutto venne rinviato all’anno scolastico successivo. All’inizio dell’anno scolastico 1995/96 arrivò  al liceo scientifico, come preside incaricato, il prof. Salvatore Randazzo. Quell’anno ottenne il trasferimento presso il liceo scientifico anche la prof.ssa  Rita Pancari, che insieme agli altri docenti di matematica e fisica del liceo, ripropose al nuovo preside di presentare istanza per l’introduzione del PNI presso il liceo scientifico. Il collegio approvò la proposta, furono avviate le procedure necessarie e insieme al PNI venne richiesta la sperimentazione per il bilinguismo. In data 20 febbraio 1996 fu ottenuta l’autorizzazione alla sperimentazione parziale per l’anno scolastico 1996/97, sia per il PNI che per il bilinguismo.

A partire dall’anno scolastico 1996/97 fu concretamente attivata  la sperimentazione PNI, mentre il bilinguismo ebbe effettiva attivazione a partire dall’anno scolastico 2003/04.

Dopo le due presidenze del prof. Salvatore Randazzo nel 1995-96 e del prof. Antonino Sammarco nell’anno 1996-97, il liceo scientifico nell’anno 1997-98 fu aggregato al liceo classico “Mègara” formando il “I Istituto di Istruzione Superiore” di Augusta, il cui nome ufficiale oggi è “Liceo classico ‘Mègara’ (Sezione scientifica annessa)”, articolato in tre indirizzi: liceo classico, liceo scientifico e, a partire dall’anno scolastico 2010-2011, liceo delle scienze umane, in sostituzione dell’indirizzo socio-psico-pedagogico, attivato come sperimentazione del classico, nell’anno scolastico 1997-1998, durante la presidenza di Salvatore Gianino.

  Giuseppe Atlante   (con la collaborazione di Giorgio Càsole)  – 

 

 nella foto: il preside Satta al centro, seconda da sinistra la vice preside Cettina Conforte, seconda da destra, la prof. Anna Vittoria