Oratorio San Giovanni Bosco

oratorio.jpgLa parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, nel quartiere Borgata di Augusta, da martedì 13 ottobre 2009  ha il suo oratorio.  Una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Davide Di Mare,  un’assemblea numerosa con tanti bambini, ragazzi e le rispettive famiglie hanno fatto da cornice all’inaugurazione dell’oratorio parrocchiale dedicato a san Giovanni Bosco.

Realizzare unoratorio nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù era una delle “urgenze” individuate dal parroco Di Mare fin dal suo arrivo nella parrocchia.  A distanza di due anni quel sogno è diventato realtà! 

In questo giorno di gioia per la comunità parrocchiale,  ricorre il secondo anniversario del possesso canonico di don Davide Di Mare a parroco del orator2.jpgSacro Cuore, che ha il merito di avere innovato la chiesa parrocchiale sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.

Oratorio non vuol dire solamente gioco e divertimento, ma anche e soprattutto accoglienza, rispetto e solidarietà vissuti con spirito di carità evangelica.

Un luogo dedicato alle attività parrocchiali di efficace supporto alla pastorale giovanile, nella consapevolezza dell’importanza che gli oratori hanno sul territorio in ambito educativo.

Un oratorio polifunzionale di circa trecento metri quadrati davvero utile e indispensabile per la parrocchia, ubicato sul retro della chiesa parrocchiale, dotato di tutti i comfort e gli strumenti necessari per una moderna pastorale.

Un’iniziativa che va a beneficio di tutta la comunità quale punto di riferimento per adolescenti,  giovani e intere famiglie, ottenendo il plauso dei residenti del quartiere e dei fedeli, che hanno voluto tributare stima e riconoscenza a don Davide Di Mare quale operatore di cultura religiosa e civile, attento alla crescita non solo spirituale ma anche umana .

            Seby Gianino

Finire sui siti porno

amare.jpgFa l’amore con il suo ragazzo e finisce in un sito porno di Internet.  E’ successo a una ragazza venticinquenne di Augusta , la quale durante gli amplessi con il suo fidanzato è stata  filmata attraverso il telefonino dello stesso fidanzato . La ragazza era pienamente consenziente .  Si trattava di riprese  amatoriali da rivedere a casa o, eventualmente, a una riunione di coetanei-amici. Simili comportamenti, specie tra giovani e giovanissimi , non sono più un’eccezione. Qualche giorno fa, uno dei telegiornali diffusi dalla RAI ha dato conto di un nuovo fenomeno che  vede giovanissime studentesse universitarie spogliarsi davanti alla telecamerina del proprio computer per la gioia di quei guardoni che, però, devono pagare, attraverso la rete, una tariffa prestabilita, che aumenta a seconda dello spettacolo offerto. E’ un modo, dicono alcune di queste ragazze, per mantenersi agli studi, senza  correre molti rischi. Così vanno i tempi!  La ragazza della nostra storia mai avrebbe pensato di finire in uno dei tanti siti pornografici della rete per il piacere dei sensi di quei visitatori di tutto il mondo che in quei siti trovano una casistica molto varia, di tipi umani e  di  rapporti. Un bel dì  la storia d’amore fra i due s’interrompe in malo modo. Rimane la storia di sesso, le cui immagini vengono riversate nella rete globale,  i cui siti porno vengono frequentati anche da gente di Augusta e  immediatamente  chi non sapeva ha saputo. Dal video sono  state pure ricavate foto  che qualcuno oggi conserva gelosamente, nell’attesa magari di farne occasione di lucro. Se la protagonista delle roventi scene di sesso non voleva  diventare oggetto di  ludibrio, bisogna dedurre che è stato  l’ex ragazzo a compiere il terribile gesto, probabilmente per vendicarsi d’essere stato lasciato. Non è la prima volta che i maschi delusi reagiscono così. Leggiamo sovente sulle cronache  dei quotidiani  di reazioni simili. Il ragazzo, invece, si protesta innocente. Sostiene d’aver perduto il cellulare che conteneva il video bollente e d’aver regolarmente denunciato lo smarrimento. Se la versione fosse vera, dovremmo dedurre che qualcuno, trovato il cellulare e avendo scoperto le scene di sesso spinto, abbia deciso di riversare il filmato, gratuitamente o  a pagamento, in uno dei siti amatoriali che  ormai sono facilmente cliccati. Rimane il  fatto, però,  che dopo pochi giorni dalla diffusione il video è scomparso,  forse cancellato definitivamente. Rimangono, però, le foto. Chi le ha viste è rimasto a bocca aperta. 

              Giorgio Càsole

ATAHUALPA

 

 

 

AUGUSTA. A meno di un anno di distanza, e Augustanews  ne rese ampia cronaca, la ex nave cisterna Basento veniva messa in disarmo presso la base della Marina Militare di Augusta. Successivamente con d.l. 31/12/2009 n° 209, veniva ceduta a titolo gratuito, alla Marina Militare dell’Ecuador.

Alcuni ufficiali di detta Marina, vengono immediatamente dopo, spediti in Augusta, col compito di provvedere alla verifica degli impianti e al ripotenziamento delle strutture della nave, per metterla in condizioni di affrontare la lunga e non facile navigazione verso l’Ecuador.

La nave, attraverso un’ accurata e programmata revisione sostenuta e minuziosamente seguita dai comandi tecnici di Navarm e di quelli dell’arsenale navale di Augusta veniva riportata in condizioni di poter affrontare, efficientemente, la traversata d’altura.

Qualche giorno fa, infatti, alla presenza dell’ambasciatore ecuadoregno in Italia, Geoconda Galan Castelo e del capo di stato maggiore dell’Armada Naval Ecuador, ammiraglio Lalama Fernandez Milton Alberto, la vecchia e rinnovata Basento, in un crescendo di suggestione e commozione generale, celebra la prima alzata del “Pabellon National de Ecuador”, assumendo il nuovo nome del leggendario re Atahualpa.

Gli ecuadoregni  hanno voluto onorare il vascello col nome del tredicesimo e ultimo imperatore dell’impero Incas,  Atahualpa, appunto.

Secondo i riferimenti storici, i conquistadore s spagnoli accusarono  l’imperatore inca di avere ucciso il fratellastro, e poi d’avere trafugato e nascosto l’immenso tesoro degli Incas. Per tali motivi, fu condannato a morte per impiccagione: esecutado cruelmente por el metodo garrote.

L’unità navale, così rinnovata, inglobata nella flotta ecuadoregna assolverà importanti funzioni di approvvigionamento idrico nelle regioni più remote del Paese, e soprattutto verso le isole Galapagos, situate a 600 miglia dal continente americano, sopportando, ogni qual volta, il carico di 1200 tonnnellate di acqua potabile. E non solo questo, ma anche il compito di sostegno logistico alle unità da combattimento al fine di consentire una loro più lunga permanenza in mare.

La nave  è stata  affidata al giovane, ma esperto comandante Josè Guiyarro Peralta, con un equipaggio di 24 uomini e impiegherà circa 53 giorni di navigazione, prima di raggiungere il porto di destinazione di Guayaquil, toccando, a tappe, i porti di Cartagena (Spagna), le Canarie, Capo Verde e quindi costeggiando il Brasile e il Venezuela, attraversando il canale di Panama raggiungere così, la base navale di Guayaquil.

Il capo di stato maggiore Lalama, a nome del suo Paese , ha espresso significativi apprezzamenti alla marina militare  italiana, alle maestranze e a quanti hanno contribuito, con la loro esperienza tecnica e consultiva, a portare a compimento il potenziamento della nave, latore di “ un messaggio di fratellanza, amicizia, solidarietà e cultura tra i due Paesi”, augurando al contempo, che la profonda tradizione marinara tra le due nazioni acquisti sempre più un duraturo legame.

Rivolgendosi, infine all’equipaggio in partenza, ha augurato buon vento e l’aiuto dell’Onnipotente, e che la soddisfazione dell’adempiuto dovere sia loro ricompensa più gradita.

La cerimonia si  è completata  con la consegna di una medaglia commemorativa, di dovuto riconoscimento, all’ammiraglio ispettore Dino Nascetti, all’amm. di div. Andrea Toscano, comandante di Marisicilia Augusta, e al contrammiraglio Andrea Licci, direttore dell’arsenale M.M. di Augusta, per il loro costante supporto prestato per il conseguimento dello scopo.

Un lungo e caloroso applauso, ha  coronato lo svolgimento della cerimonia, mentre dall’equipaggio ecuadoregno schierato in perfetta uniforme bianca si levava, a coro, “SIEMPRE AL RUMBO LA NOBLE MARINA”.

 

Francesco  Migneco

 

 

Il prefetto di Siracusa in visita a Marisicilia

4.jpgNella calda mattinata di mercoledì 7 ottobre, il  nuovo prefetto di Siracusa,  Carmela Floreno, insieme al procuratore aggiunto della Procura di Siracusa, Claudio Corselli, e al neo presidente dell’Autorità Portuale di Augusta,  Aldo Garozzo, hanno visitato il Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, accolti e accompagnati dall’ammiraglio di 3.jpgdivisione (due stelle) Andrea TOSCANO, comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, dal contrammiraglio Roberto Camerini (una stella),  comandante delle forze da pattugliamento per la  sorveglianza e la difesa costiera e dal capitano di vascello Salvatore Gravante, comandante della capitaneria di porto di Augusta. Gli ospiti, dopo aver visitato via mare la rada del porto di Augusta, hanno assistito, a bordo del pattugliatore d’altura “Nave Sirio”, a  una presentazione su Marisicilia e sulle attività che la Marina Militare svolge nella giurisdizione. In tale occasione sono state illustrate anche le attività, svolte in ambito locale, in concorso con la protezione civile e a salvaguardia dell’ecosistema.         

C.C.          Nelle foto alcuni momenti della visita

 

RAZZISMO O ECCESSO DI ZELO?

kkk.jpgAUGUSTA. Martedì 6 ottobre, durante una corsa serale di ritorno da Catania dell’autolinee  Scionti, i passeggeri hanno assistito a un fatto singolare: il litigio tra il conducente e un passeggero di colore, probabilmente marocchino. Il primo, dopo avere  effettuato la fermata, inizia una disputa con il giovane che voleva essere lasciato qualche centinaio di metri più avanti, in prossimità della fermata che prevede la salita dei viaggiatori. Con il passare dei minuti, i toni della discussione sono diventati sempre più aspri: al ragazzo veniva intimato di lasciare il mezzo con la minaccia di chiamare le forze dell’ordine. Il passaggio dall’incredulità generale all’indignazione è stato breve: “ L’autista potrebbe accontentarlo”- bisbigliavano  i passeggeri-“ gli altri autisti lo fanno”,  finché qualcuno, spazientito, ha invitato il ragazzo a scendere dove gli era stato indicato e a protestare direttamente con la ditta Scionti. Si è trattato di ecesso di  zelo  o di un vero conato di razzismo da parte dell’autista?   

         Diletta Càsole

De Magistris: “Punito perchè ho fatto solo il mio dovere”.

Al Sig. Presidente della Repubblica
Piazza del Quirinale ROMA

Nuova immagine.jpgSignor Presidente, scrivo questa lettera a Lei soprattutto nella Sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E’ una lettera che non avrei mai voluto scrivere. E’ uno scritto che evidenzia quanto sia grave e serio lo stato di salute della democrazia nella nostra amata Italia.
E’ una lettera con la quale Le comunico, formalmente, le mie dimissioni dall’Ordine Giudiziario.
Lei non può nemmeno lontanamente immaginare quanto dolorosa sia per me tale decisione. Sebbene l’Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro – come recita l’art. 1 della Costituzione – non sono molti quelli che possono fare il lavoro che hanno sognato; tanti il lavoro non lo hanno, molti sono precari, altri hanno dovuto piegare la schiena al potente di turno per ottenere un posto per vivere, altri vengono licenziati come scarti sociali, tanti altri ancora sono cassintegrati. Ebbene, io ho avuto la fortuna di fare il magistrato, il mestiere che avevo sognato fin dal momento in cui mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli, luogo storico della cultura giuridica. La magistratura ce l’ho nel mio sangue, provengo da quattro generazioni di magistrati. Ho respirato l’aria di questo nobile e difficile mestiere sin da bambino. Uno dei giorni più belli della mia vita è stato quando ho superato il concorso per diventare uditore giudiziario. Una gioia immensa che mai avrei potuto immaginare destinata a un epilogo così buio. E’ cominciata con passione, idealità, entusiasmo, ma anche con umiltà ed equilibrio, la missione della mia vita professionale, come in modo spregiativo la definì il rappresentante della Procura Generale della Cassazione durante quel simulacro di processo disciplinare che fu imbastito nei miei confronti davanti al Csm. Per me, esercitare le funzioni giudiziarie in ossequio alla Costituzione Repubblicana significava tentare di dare una risposta concreta alla richiesta di giustizia che sale dai cittadini in nome dei quali la Giustizia viene amministrata. Quei cittadini che – contrariamente a quanto reputa la casta politica e dei poteri forti – sono tutti uguali davanti alla legge. Del resto Lei, signor Presidente, che è il custode della Costituzione, ben conosce tali inviolabili principi costituzionali e mi perdoni, pertanto, se li ricordo a me stesso.

MORIRE PER LA PIOGGIA AUTUNNALE NEL 2009

giampilieri.jpgLa tragedia che ha colpito Messina non è causata dalle “forze della natura”, ma dall’incoscienza di coloro che in questi anni hanno consentito ad un dissesto sconsiderato del territorio.

Morire per le piogge autunnali, che si trasformano in alluvione per un territorio privato di tutte le difese e di tutti i meccanismi naturali di mantenimento del terreno, in primo luogo la vegetazione. Si scoprirà poi che le case spazzate via erano costruite male o abusivamente o nei luoghi sbagliati, si diranno una serie di banalità e mezze verità.

L’unica cosa seria è la condizione drammatica in cui versa la città.  Molti quartieri sono a rischio, molti villaggi. Anche in città si guardi a come sono ridotte le coperture dei torrenti e sarà facile profetizzare nuove tragedie.

In onore ai nostri morti, alle nostre vittime, alle vittime della nostra incosciente trascuratezza chiediamo che siano prese immediatamente misure serie per evitare ulteriori sciagure. Chiediamo pertanto la chiiusura immediata della Società Stretto di Messina, che tanti soldi ha già divorato negli ultimi 50 anni stornandoli dai bisogni più reali e concreti dello stretto, l’abbandono definitivo del progetto del ponte sullo stretto, opera inutile, impossibile da realizzarsi e buona solo a distogliere l’attenzione dai problemi di una città che sta morendo, di una popolazione che ormai vive in condizioni troppo difficili e rischiose, di destinare i fondi per il Ponte, per la messa in sicurezza del territorio messinese sia rispetto a ulteriori alluvioni che rispetto ad un eventuale prossimo evento sismico rilevante.

E’ ipocrita stare a piangere i morti o dichiarare lutto cittadino se non si prendono contestualmente misure serie per non doverne piangere altri. I cittadini non sono carne da macello, non sono solo acquirenti (di immobili fatti da criminali incoscienti) o elettori (di politici/amministratori indifferenti e inetti) o soggetti da tassare e spremere in tutti i modi.

Pertanto chiediamo le immediate dimissioni dei responsabili politici per non aver fatto nulla per impedire la tragedia annunciata!

Invitiamo la Magistratura a fare chiarezza se ci siano state negligenze o altro per i ritardi nella concessione nella messa in sicurezza della Collina di Giampilieri.

       Giuseppe Tringali

OTTANTENNE SALVA RAGAZZA VENTITREENNE

brucoli.jpgAUGUSTA.   L’augustano Francesco Tringali, nato il 2 ottobre del 1929, nella mattina di lunedì 5 ottobre, ha salvato la vita a M. B., originaria di Carlentini,  decisa a togliersi la vita nelle acque di Brucoli,  il villaggio che dista 5 chilometri da Augusta. M.B. si è recata nei pressi dell’ex ristorante Trotilon, prospiciente il bellissimo golfo di Brucoli, ha parcheggiato l’auto e, con addosso una grossa pietra, si è gettata in mare.  L’anziano Francesco Tringali, trovandosi nei paraggi per una passeggiata, si è accorto della scena e, senza  pensarci troppo, si è lanciato per salvare la ragazza.  Compiuto il nobile gesto, sia Tringali che M.B. sono stati sollecitamente trasportati al pronto soccorso del civico “Muscatello” per gli accertamenti di rito e anche per scongiurare possibili complicanze, soprattutto per l’anziano salvatore che ha rischiato di annegare, anche perché munito di una protesi agli arti inferiori.  Dopo un primo controllo dai medici di guardia, i due sono stati portati al reparto di radiologia per un accurato controllo e dichiarati fuori pericolo. La famiglia di M.B. si è precipitata al capezzale della congiunta e ha pregato di non fornire ragguagli per risalire all’identità della ragazza. A quanto ci è dato sapere, Francesco Tringali non è nuovo a simili imprese. Meriterebbe una medaglia al valor civile. Lo segnaliamo al prefetto di Siracusa .     

            Giorgio  Càsole

La Marina Militare Italiana alla guida di MEDEX 2009

 

Dal 26 al 30 settembre, nelle acque della Sicilia orientale, si è svolta l’esercitazione bilaterale “MEDEX” che quest’anno è stata pianificata, organizzata e coordinata dalla Marina Militare Italiana. L’esercitazione, giunta alla sua quinta edizione, è “stata guidata” alternativamente dalla Marina Italiana e dalla Marina Algerina e si colloca nell’ambito di una serie di esercitazioni che la nostra Marina Militare svolge con le Marine di molti dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Lo scopo di queste esercitazioni è accrescere la capacità di cooperazione tra le forze aero-navali nelle attività di “peace support” che includono la Ricerca e il Soccorso Marittimo (SAR), la sorveglianza degli spazi marittimi e le attività di controllo dei traffici mercantili per il contrasto alle attività illecite. L’Italia ha partecipato con: il Pattugliatore d’Altura della Marina Militare “FOSCARI”, su cui è imbarcato un elicottero AB-212 del 2° Gruppo Elicotteri della Base di Maristaeli Catania, un Boarding Team composto da personale del Reggimento San Marco, un Esplosive Ordnance Devices (E.O.D.) Team composto da personale del Nucleo Subacquei di Marisicilia e Nave “TICINO”. L’Algeria ha partecipato  con la Corvetta classe CLM 352 “EL CHIHAB”, un Team di subacquei ed un Team di marines. L’esercitazione ha previsto una sosta in porto ad Augusta che, oltre a consentire la pianificazione delle successive attività in mare, ha coinvolto gli equipaggi in attività a carattere sociale e culturale.

Il 30 settembre 2009, giornata conclusiva dell’esercitazione, ha avuto luogo alle ore 11.00 a bordo di Nave “Foscari”, ormeggiata presso la banchina “1° Ten. di Vascello Tullio MARCON” della Base Navale di Augusta, una Post Exercise Conference.  Nell’occasione è stata  illustrata l’attività svolta ed è stato possibile incontrare il personale italiano partecipante all’esercitazione.