Finire sui siti porno

amare.jpgFa l’amore con il suo ragazzo e finisce in un sito porno di Internet.  E’ successo a una ragazza venticinquenne di Augusta , la quale durante gli amplessi con il suo fidanzato è stata  filmata attraverso il telefonino dello stesso fidanzato . La ragazza era pienamente consenziente .  Si trattava di riprese  amatoriali da rivedere a casa o, eventualmente, a una riunione di coetanei-amici. Simili comportamenti, specie tra giovani e giovanissimi , non sono più un’eccezione. Qualche giorno fa, uno dei telegiornali diffusi dalla RAI ha dato conto di un nuovo fenomeno che  vede giovanissime studentesse universitarie spogliarsi davanti alla telecamerina del proprio computer per la gioia di quei guardoni che, però, devono pagare, attraverso la rete, una tariffa prestabilita, che aumenta a seconda dello spettacolo offerto. E’ un modo, dicono alcune di queste ragazze, per mantenersi agli studi, senza  correre molti rischi. Così vanno i tempi!  La ragazza della nostra storia mai avrebbe pensato di finire in uno dei tanti siti pornografici della rete per il piacere dei sensi di quei visitatori di tutto il mondo che in quei siti trovano una casistica molto varia, di tipi umani e  di  rapporti. Un bel dì  la storia d’amore fra i due s’interrompe in malo modo. Rimane la storia di sesso, le cui immagini vengono riversate nella rete globale,  i cui siti porno vengono frequentati anche da gente di Augusta e  immediatamente  chi non sapeva ha saputo. Dal video sono  state pure ricavate foto  che qualcuno oggi conserva gelosamente, nell’attesa magari di farne occasione di lucro. Se la protagonista delle roventi scene di sesso non voleva  diventare oggetto di  ludibrio, bisogna dedurre che è stato  l’ex ragazzo a compiere il terribile gesto, probabilmente per vendicarsi d’essere stato lasciato. Non è la prima volta che i maschi delusi reagiscono così. Leggiamo sovente sulle cronache  dei quotidiani  di reazioni simili. Il ragazzo, invece, si protesta innocente. Sostiene d’aver perduto il cellulare che conteneva il video bollente e d’aver regolarmente denunciato lo smarrimento. Se la versione fosse vera, dovremmo dedurre che qualcuno, trovato il cellulare e avendo scoperto le scene di sesso spinto, abbia deciso di riversare il filmato, gratuitamente o  a pagamento, in uno dei siti amatoriali che  ormai sono facilmente cliccati. Rimane il  fatto, però,  che dopo pochi giorni dalla diffusione il video è scomparso,  forse cancellato definitivamente. Rimangono, però, le foto. Chi le ha viste è rimasto a bocca aperta. 

              Giorgio Càsole

ATAHUALPA

 

 

 

AUGUSTA. A meno di un anno di distanza, e Augustanews  ne rese ampia cronaca, la ex nave cisterna Basento veniva messa in disarmo presso la base della Marina Militare di Augusta. Successivamente con d.l. 31/12/2009 n° 209, veniva ceduta a titolo gratuito, alla Marina Militare dell’Ecuador.

Alcuni ufficiali di detta Marina, vengono immediatamente dopo, spediti in Augusta, col compito di provvedere alla verifica degli impianti e al ripotenziamento delle strutture della nave, per metterla in condizioni di affrontare la lunga e non facile navigazione verso l’Ecuador.

La nave, attraverso un’ accurata e programmata revisione sostenuta e minuziosamente seguita dai comandi tecnici di Navarm e di quelli dell’arsenale navale di Augusta veniva riportata in condizioni di poter affrontare, efficientemente, la traversata d’altura.

Qualche giorno fa, infatti, alla presenza dell’ambasciatore ecuadoregno in Italia, Geoconda Galan Castelo e del capo di stato maggiore dell’Armada Naval Ecuador, ammiraglio Lalama Fernandez Milton Alberto, la vecchia e rinnovata Basento, in un crescendo di suggestione e commozione generale, celebra la prima alzata del “Pabellon National de Ecuador”, assumendo il nuovo nome del leggendario re Atahualpa.

Gli ecuadoregni  hanno voluto onorare il vascello col nome del tredicesimo e ultimo imperatore dell’impero Incas,  Atahualpa, appunto.

Secondo i riferimenti storici, i conquistadore s spagnoli accusarono  l’imperatore inca di avere ucciso il fratellastro, e poi d’avere trafugato e nascosto l’immenso tesoro degli Incas. Per tali motivi, fu condannato a morte per impiccagione: esecutado cruelmente por el metodo garrote.

L’unità navale, così rinnovata, inglobata nella flotta ecuadoregna assolverà importanti funzioni di approvvigionamento idrico nelle regioni più remote del Paese, e soprattutto verso le isole Galapagos, situate a 600 miglia dal continente americano, sopportando, ogni qual volta, il carico di 1200 tonnnellate di acqua potabile. E non solo questo, ma anche il compito di sostegno logistico alle unità da combattimento al fine di consentire una loro più lunga permanenza in mare.

La nave  è stata  affidata al giovane, ma esperto comandante Josè Guiyarro Peralta, con un equipaggio di 24 uomini e impiegherà circa 53 giorni di navigazione, prima di raggiungere il porto di destinazione di Guayaquil, toccando, a tappe, i porti di Cartagena (Spagna), le Canarie, Capo Verde e quindi costeggiando il Brasile e il Venezuela, attraversando il canale di Panama raggiungere così, la base navale di Guayaquil.

Il capo di stato maggiore Lalama, a nome del suo Paese , ha espresso significativi apprezzamenti alla marina militare  italiana, alle maestranze e a quanti hanno contribuito, con la loro esperienza tecnica e consultiva, a portare a compimento il potenziamento della nave, latore di “ un messaggio di fratellanza, amicizia, solidarietà e cultura tra i due Paesi”, augurando al contempo, che la profonda tradizione marinara tra le due nazioni acquisti sempre più un duraturo legame.

Rivolgendosi, infine all’equipaggio in partenza, ha augurato buon vento e l’aiuto dell’Onnipotente, e che la soddisfazione dell’adempiuto dovere sia loro ricompensa più gradita.

La cerimonia si  è completata  con la consegna di una medaglia commemorativa, di dovuto riconoscimento, all’ammiraglio ispettore Dino Nascetti, all’amm. di div. Andrea Toscano, comandante di Marisicilia Augusta, e al contrammiraglio Andrea Licci, direttore dell’arsenale M.M. di Augusta, per il loro costante supporto prestato per il conseguimento dello scopo.

Un lungo e caloroso applauso, ha  coronato lo svolgimento della cerimonia, mentre dall’equipaggio ecuadoregno schierato in perfetta uniforme bianca si levava, a coro, “SIEMPRE AL RUMBO LA NOBLE MARINA”.

 

Francesco  Migneco