NO AL RIGASSIFICATORE DI MELILLI!!

E’ FINITO L’INCUBO

L’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ha dato parere negativo al rigassificatore di Melilli

bambino.jpgAlla conferenza di servizi sul rigassificatore di Melilli del 26/11/09, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, ha depositato un provvedimento con cui ha testualmente deciso che: “…per quanto sopra rappresentato, nell’ottica della prevenzione, della sicurezza e del contenimento e riduzione degli incidenti derivanti dai rischi prima evidenziati, si esprime parere negativo alla realizzazione dell’opera prevista dal progetto…(RIGASSIFICATORE)”.

Sono state accolte e condivise dall’Assessorato tutte le nostre osservazioni, assieme ai referendum dei cittadini di Priolo e Melilli che si sono espressi a larghissima maggioranza contro la costruzione del Rigassificatore, in zona ad altissimo rischio sismico, chimico e militare.

         La maggioranza delle forze politiche e sindacali, e gran parte della stampa che hanno sostenuto il Rigassificatore, non curanti dei costi sociali e sanitari delle popolazioni, sono stati sconfitti.

Fra i perdenti vanno annoverati i Comuni di Priolo, Melilli e Augusta, impegnatissimi nel contrattare con la Ionia Gas le compensazioni (= monetizzazione del danno al territorio ed alla salute).

Il sindaco di Augusta, consapevole delle gravi patologie che affliggono i suoi cittadini (dati OMS del 5.11.2009), intervistato il giorno precedente la conferenza dei servizi da Riccardo Bedogni, del Quotidiano di Sicilia, ha dato una risposta secca, inequivocabile e coerente: “Sono convinto che il rigassificatore nel medio e lungo termine possa innescare un meccanismo virtuoso per il rilancio della zona industriale”.

QUATTRO ANNI DI GRAVOSO SACRIFICIO DI POCHI CORAGGIOSI PADRI DI FAMIGLIA, OGGI, A ONTA DEI BOICOTTAGGI DI AMMINISTRATORI E POLITICANTI PRIVI DI AUTENTICA FEDE, SONO CORONATI DA MERITATO SUCCESSO. MELILLI, PRIOLO, AUGUSTA E ALMENO META’ DELLA SICILIA ORIENTALE SONO OGGI LIBERATE DALL’INCUBO RIGASSIFICATORE.

AugustaAmbiente: Comitato Cittadino contro gli Inceneritori e per il Diritto alla Vita e Decontaminazione Sicilia, esprimendo grande soddisfazione per il risultato raggiunto, ringraziano quanti si sono impegnati in questa battaglia.

    LUIGI SOLARINO – Ordinario di Esercitazioni di Chimica industriale all’Università di Catania

L’Arcivescovo Pappalardo ordina un nuovo sacerdote

ordinazione fra matteo.jpgDegna cornice all’ordinazione di fra Matteo Pugliares, augustano, è stata la chiesa di san Francesco di Paola, in Augusta.

Per diventare sacerdote, il giovane frate ha scelto la chiesa dove è cresciuto, ed è stato ordinato dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo, alla presenza di sacerdoti e frati di Augusta e Modica, città, quest’ultima,  dove ha operato e risiede attualmente .

La cerimonia è stata seguita con grande partecipazione e commozione da moltissimi fedeli che hanno gremito il luogo sacro fino all’inverosimile e fin dalle prime ore del pomeriggio, per assistere a un evento religioso molto importante.

ordinazione fra matteo 2.jpgordinazione fra matteo 3.jpgLa corale Iubileum ha eseguito magistralmente canti degni dell’occasione, meritando il plauso dell’assemblea presente e i complimenti dell’arcivescovo. Il momento più emozionante è stato quello dell’ordinazione, seguito dalla distribuzione della Comunione da parte del novello sacerdote.

Alla fine della Santa Messa è stato offerto un rinfresco nei locali della parrocchia, mentre fra Matteo s’intratteneva piacevolmente con i presenti raccolti intorno per augurargli un futuro degno della sua vocazione, al servizio degli altri, nel nome di Gesù, che ha voluto emulare, facendosi povero come Lui.

Ancora una volta la città di Augusta e la parrocchia di san Francesco offrono generosamente i propri figli alla Chiesa!

                                                                                  

                  Carmela Mendola

Mostra della ceramica e del ferro battuto

4^ Mostra delle opere dei detenuti del carcere di Augusta

lavab.jpgSi sta per concludere presso la sede della Stella Maris in via Umberto 131 ad Augusta la 4° “Mostra dei manufatti artigianali in ceramica e ferro battuto” realizzati da alcuni detenuti della casa di reclusione di Augusta sotto la direzione artistica di Simona Farina, esperto del campo. I detenuti che seguono il corso di ceramica all’interno del carcere e le cui opere sono in mostra fino a stasera alla Stella Maris sono in tutto 11, di cui 4 stranieri, un cinese (il più bravo di tutti, ci dicono), un rumeno, un polacco e un africano, e 7 italiani. Quest’ anno il corso di ceramica si è aperto verso l’esterno e alcuni studenti del locale liceo Mègara sono andati settimanalmente dentro la casa di reclusione a imparare come creare oggetti in ceramica, insieme alle persone detenute, dall’insegnante Simona Farina. Questo esperimento degli studenti che entrano in carcere per imparare un’arte si è allargato anche alla pittura e questo esperimento è stato ancora più eclatante perché il “docente” è un giovane albanese detenuto, Bocaj, che ha un talento naturale, non ha fatto studi specifici ma vuole condividere con questi liceali il suo amore per la pittura. Il ricavato dell’eventuale vendita degli oggetti in mostra sarà devoluto alla missione di Bafatà in Guinea Bissau e alla scuola-baraccopoli Mailisaba a Nairobi in Kenya.

   Daniela Domenici

I funerali di Francesca Ferraguto

funerale francesca ferraguto 2.jpgIeri, 28 novembre, nella piccola chiesa di S. Lucia, nella zona cosiddetta Borgata, in Augusta, sono stati  celebrati i funerali della sfortunata 22enne Francesca Ferraguto, data per scomparsa volontariamente alla fine dello scorso mese di maggio e, circa quaranta giorni fa, poi scoperta cadavere,squartato, i cui pezzi erano seppelliti in alcuni sacchi di spazzatura nei pressi di un casolare di proprietà della famiglia di Gianfranco Bari, il truce macellaio  che l’ha fatta a pezzi dopo averla uccisa,  in sèguito a una violenta lite,  nell’abitazione di Via Lavaggi, dove i due convivevano da circa due anni.

Fino a qualche giorno fa si vedevano ancora i fiori, ormai secchi, che qualche anima sensibile aveva lasciato davanti al portone d’ingresso della  palazzina. Sul campanello si leggevano ancora i nomi dei due conviventi: Francesca Ferraguto-Gianfranco Bari, seppure il biglietto con i nomi era lì lì per staccarsi definitivamente.

In quell’appartamento  l’assassino reo confesso aveva inscenato una vera e propria recita,  nello scorso mese di settembre, davanti alle telecamere di “Chi l’ha visto?”, il popolare programma televisivo di RAI3, che sùbito aveva dato notizia della scomparsa della povera Francesca. Bari aveva ucciso,  sezionato, diviso e seppellito quando rilasciava l’intervista, illudendo ancora i genitori che non trovavano pace.

Larghissima la partecipazione della gente ai funerali.

Giorgio  Càsole

Rinvenuta a Brucoli una grande elica tripala

Il subacqueo Aldo Podestà ritrova a Brucoli un’elica e parti di motore d’aereo dell’ultima guerra

Il sub Podestà e l'Avv. Antonello Forestiere.jpg

Il giovane sub augustano Aldo Podestà ha ritrovato nel corso di un’immersione nelle acque dinanzi a Brucoli una grande elica tripala di aereo, che, sebbene deformata, appariva ancora in buono stato di conservazione. All’elica erano collegate parti del retrostante motore. Nella mattinata di domenica 22 novembre il motore è stato recuperato. Aldo Podestà è stato coadiuvato da Piero Bonomo, mentre sono scesi in acqua a condividere l’importante momento con lo scopritore del cimelio l’ammiraglio di divisione Andrea Toscano, comandante di Marisicilia, e il sub Iano Di Mauro, responsabile della Guardia Costiera Ausiliaria, che ha effettuato riprese fotografiche. Il recupero è stato organizzato dallo stesso Podestà, grazie alla disponibilità mostrata dalla “Eden Fish,” che ha fornito le attrezzature e un’imbarcazione. Il reperto si trova adesso alla Marina Militare di Terravecchia.

Nel pomeriggio di martedì l’avv. Antonello Forestiere, direttore del civico “Museo della Piazzaforte” ha effettuato un sopralluogo sull’elica della quale richiederà subito la cessione alla competente Soprintendenza del Mare di Palermo, già notiziata informata del recupero. Erano presenti Aldo Podestà accompagnato da Piero Bonomo e da Iano Di Mauro; è intervenuto anche l’ammiraglio Toscano.

Il sub Aldo Podestà.jpgL’esame esterno del motore lo farebbe ritenere italiano, verosimilmente un Piaggio P.XI RC40, radiale, a 14 cilindri. Soltanto dopo il sicuro rinvenimento di indicazioni distintive sulle parti meccaniche il motore potrà essere perfettamente identificato così come il modello di aereo che lo montava. A quel punto si tenterà di ricostruire in quale circostanza quell’aereo è precipitato nelle acque di Brucoli, probabilmente durante il periodo dell’invasione alleata nell’estate del 1943.

Dopo i necessari interventi di pulizia esterna, desalinizzazione e protezione delle superfici, l’elica, nel frattempo affidata dalla Soprintendenza del Mare al nostro “Museo della Piazzaforte”, dovrebbe quindi essere definitivamente trasferita nella sua sede.   

     C.C.

Augusta nuovamente sommersa dai rifiuti

I netturbini scioperano e la città resta indifferente.

 

mondezza.jpgE’ proprio questa la triste realtà, dopo un certo numero di giorni, regolarmente, come se fosse un ciclo, la città si ritrova occupata e intasata dai suoi stessi rifiuti. Le strade dove sono posti i cassonetti sono sporche e traboccanti qualsiasi tipo di rifiuti, da quelli organici alla plastica, dalla carta ai frigoriferi! I cittadini non hanno mai fatto niente per tenere pulita la città, perché anche quando i cassonetti sono svuotati, non sono pochi quelli attorniati da vere e proprie ‘montagnette’ di rifiuti, createsi per la mancanza di volontà di fare un semplice gesto, cioè quello di aprire il cassonetto e gettarvi dentro la spazzatura. Quindi,  vista la noncuranza da parte degli stessi abitanti, è inevitabile che il Comune non metta fra le proprie priorità quella di stipendiare i netturbini, ai quali non resta altro che esercitare il proprio diritto di sciopero. Il problema è che questa reazione a catena di menefreghismo porta altre conseguenze, come l’aumento della presenza di cani randagi in queste zone, rendendole impraticabili. Per esempio, è impossibile, soprattutto la sera, camminare a piedi  sul Lungomare Paradiso, perché si deve avere paura di essere assaliti da un branco di randagi, e lo stesso vale per le zone adiacenti, che, avendo i cassonetti dei rifiuti, rendono fastidiose anche semplici azioni come quella di custodire l’automobile nel garage. Purtroppo le parole sono inutili, fin quando i diretti interessati continuano a essere inattivi, perché ogni cittadino si lamenta di questa situazione, ma nessuno si impegna a mantenere la pulizia quando i servizi funzionano.
L’unica speranza è che un giorno la coscienza di ogni cittadino si risvegli, anche solo un po’, perché non serve che ognuno di noi faccia grandi cose, ma che faccia piccoli gesti con vero interesse.

            

           Dorotea Roggio

 

 

 

PAOLO FERRARI E ANDREA GIORDANA A CITTADELLANOTTE

ferrari e giordana.jpgPaolo Ferrari e Andrea Giordana: le prime due stelle di Cittàdellanotte

Inaugurazione in grande stile del cartellone della seconda stagione del teatro Cittàdellanotte ad Augusta che si preannuncia un fuoco d’artificio di stelle dello spettacolo.

Il direttore artistico Marco Pupin, al “timone”, per il secondo anno consecutivo, di questo bellissimo contenitore culturale, è riuscito a regalarci uno spettacolo con la S maiuscola portando a Cittàdellanotte due “mostri sacri” del calibro di Paolo Ferrari e Andrea Giordana in “Un ispettore in casa Birling” di John Boynton Priestley, tradotto da Giovanni Lombardo Radice, e con la perfetta regia di un altro “grande” come Giancarlo Sepe.

Paolo Ferrari e Andrea Giordana si sono conquistati, nella loro lunga carriera, una popolarità televisiva che ha sicuramente contribuito a far accorrere un così numeroso pubblico sicuramente curioso di vederli “all’opera” su un palcoscenico.

Il “lungofogna” chiamato lungomare

Fogne_Lungomare_Rossini_013.jpgFogne_Lungomare_Rossini_007.jpgFogne_Lungomare_Rossini_004.jpgFogne_Lungomare_Rossini_005.jpg“Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci, cui il Comune di Augusta ha dedicato una via. Volgendo lo sguardo a quella che si mostra essere oggi Augusta, di indifferenza purtroppo ce n’è in abbondanza per tante, sin troppe problematiche che affliggono e tormentano questa disgraziata cittadina. Ma di odio, forse, non ce n’è  a sufficienza per abbattere il diffuso disinteresse, spesso aggravato dall’apatia.

Esempio lampante di tale raffigurazione  è la sconcertante, vergognosa e squallida vicenda delle fogne a cielo aperto nel Lungomare G. Rossini. Da più di  40quarant’anni tutto è fermo e non vi sono segnali di cambiamento. Le fogne rimangono al loro posto, continuano a puzzare e a negare l’incanto e il sogno di quello che sarebbe altrimenti un’ammaliante litorale prospiciente il Castello Svevo.

I danni, ovviamente, sono immani e per l’ambiente e per la salute umana.  A causa dello scarico di sostanze fognarie non solo l’ecosistema risulta pesantemente alterato,  ma, per via delle inalazioni, è anche altissimo il rischio di gravi patologie, in primo luogo polmonari, per la salute dei cittadini. Solo l’essere umano, con la sua cieca “furia distruttrice”, può essere in grado di partorire un tale aborto di inciviltà, con noncuranza e dispregio nei confronti di una delle più incantevoli bellezze paesaggistiche, storiche e culturali  della nostra Isola, se non d’Italia.

Celebrata dal Kiwanis la Giornata dei diritti del fanciullo e dei bambini

Bambini: i diritti violati, di Giorgio Càsole –  clicca sulla foto sotto per ingrandirla

conferenza K diritti bambini.jpg Bambini  che  non possono andare a scuola, per  l’estrema misera e per l’arretratezza culturale, bambini che scompaiono, bambini abusati fisicamente e psicologicamente, bambini sfruttati sessualmente, bambini che vanno in guerra,  bambini che muoiono letteralmente di fame, bambini uccisi per alimentare il traffico di organi umani. Il quadro è davvero desolante e raccapricciante. Ma è un quadro assolutamente reale. E’ proprio così. In questo nostro mondo, in questo XXI secolo,  sono migliaia e migliaia i bambini che si trovano nelle condizioni descritte sopra. Non si tratta di bambini   nati gracili o con deformazioni visibili tanto da essere considerati scarti, come nella greca Sparta, dove bambini non ritenuti in grado di poter sopravvivere come gli altri venivano buttati dalla rupe Tarpea. Non siamo in pieno Medioevo, quando, per esempio, nel Trecento, a causa di terribili pandemie come la peste,  venivano catturati e uccisi i bambini per non morire  di fame durante le prolungate carestie.  Eppure, in molte parti del nostro pianeta  ci sono  oggi bambini  che non possono difendersi come nei secoli passati, bambini alla mercé  degli arbìtri, dei soprusi, delle angherie degli adulti. Sono bambini senza diritti.