I COMPRENSIBILI RITARDI DELLO “SPENDING REVIEW”

Ghigliottina.jpgLa riorganizzazione della Pubblica Amministrazione non sta procedendo secondo le scadenze fissate originariamente dal Governo. Non che questo ci dispiaccia ovviamente, ma i “professori tecnici” guardano la scadenza elettorale con occhi diversi, da politici consumati. L’avvio del piano di tagli e conseguente gestione delle “eccedenze” (ricollocazione, prepensionamenti e mobilità) subisce quindi un forte rallentamento poiché il Dpcm iniziale, riguardante gli esuberi per la prima fase di riorganizzazione, oltre a non essere operativo non risulta neppure formalmente varato. Il grande serbatoio elettorale della pubblica amministrazione, in particolare quello interessato dalla prima fase della spending review – Difesa (solo personale civile), Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Lavoro, Istruzione e Università, Beni Culturali, Salute, i 21 enti di ricerca (compresi Enea, Asi, Cnr e Istat) e i 20 enti pubblici non economici a partire dall’ Inail – non può cadere nelle mani degli avversari politici e correre il rischio di perdere un numero consistente di consensi importanti. E pensare che il primo Dpcm dovrebbe essere seguito da altri due provvedimenti analoghi, per un totale di 7416 eccedenze, che riguardano l’Inps e l’Enac e il decreto della Presidenza del Consiglio sui 24 enti parco nazionali.  Senza considerare che resta incerta la situazione per altri tre ministeri: Giustizia, Affari Esteri e Interno dove, in quest’ultimo caso, l’individuazione degli esuberi è stata di fatto rinviata in parallelo con lo slittamento del taglio delle Province imposto dal Parlamento uscente. Stiamo per affrontare la stagione invernale dove, solitamente, neve e gelo si abbattono sul nostro paese e il “congelamento” è un evento con il quale fare i conti. E’ anche vero però che in primavera torneranno a risvegliarsi gli animi e gli appetiti di tutti, poichè l’ex Governo degli ex-tecnici, sostenuto da una larga maggioranza parlamentare, ha operato scelte e deciso “operazioni” sulle teste e nelle tasche dei lavoratori.

   USB DIFESA

LA SPADA DI DAMOCLE SUL CONSIGLIO COMUNALE DI AUGUSTA

Sarà sciolto per infiltrazioni mafiose?

DAMOCLE.jpgAUGUSTA. Può una domanda far andare in fibrillazione le persone? Qui ad Augusta è possibile. La domanda che, negli ambienti politici, tutti si pongono in questi giorni è: il governo dimissionario Monti scioglierà il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose?  L‘inquietante interrogativo se lo pongono soprattutto coloro che hanno già presentato, seppure non ufficialmente,  come Marco Stella e Domenico Morello, o  stanno per presentare, come Niky Paci,la propria candidatura a sindaco di Augusta e, quindi, stanno, più o meno freneticamente, cercando di costituire una o più liste a sostegno. Questa terribile spada di Damocle, del possibile azzeramento del consiglio comunale per collegamenti e/o condizionamenti mafiosi,  non fa dormire, dunque, sonni tranquilli ai potenziali candidati alla sindacatura, che, da un quinquennio e oltre si stanno preparando per l’agone elettorale. Marco Stella sarebbe al suo secondo tentativo, avendo già provato contro Massimo Carrubba nel 2008. Carrubba mantenne lo scranno di primo cittadino per un lieve scarto di voti.   A quell’anno ha fatto riferimento la Direzione Antimafia di Catania nell’avviare un’inchiesta per voto di scambio e condizionamenti mafiosi all’interno proprio del palazzo di città, palazzo in cui oggi come commissario straordinario, in luogo del sindaco e della giunta,  siede dai primi di settembre 2012, il funzionario regionale in pensione La Mattina. Carrubba si era dimesso il 31 agosto, accreditando l’ipotesi che dovesse candidarsi alle regionali del 28 ottobre scorso. Probabilmente, era stata una mossa strategica dal punto di vista  legale, avendo avuto sentore dell’inchiesta  dell’Antimafia catanese. L’inchiesta ha provocato, oltre quattro mesi or sono, l’insediamento nel municipio augustano di una commissione composta da personale della polizia di Stato e della Guardia di Finanza,  che ha spulciato e vagliato centinaia e centinaia di documenti dell’ Amministrazione Carrubba e di  altre precedenti. Il lungo e laborioso lavoro ispettivo, diretto dal viceprefetto siracusano Giusy Scaduto,  è terminato con avviso di conclusione indagini a carico dell’ex sindaco Massimo Carrubba, dell’ex assessore Antonio Giunta e del consigliere comunale Carmelo Trovato, per voto di scambio. Il viceprefetto non ha voluto aggiungere altro. Le  altre bocche sono tutte cucite. Si sa soltanto che il parere è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri per le decisioni finali.  Infatti, per quanto riguarda le infiltrazioni o i condizionamenti di mafia, la decisione di scioglimento spetta al governo  statale e non già a quello regionale, decisivo negli altri casi, visto che, nel settore degli Enti Locali, la Regione Siciliana, regione a statuto speciale, ha una potestà esclusiva. Considerando che le elezioni per il rinnovo del parlamento sono state fissate per il 24 e 25 febbraio, che Mario Monti primo ministro dimissionario sta impiegando e impiegherà ancora molto tempo in campagna elettorale per sostenere la sua lista di centro-destra,  riuscirà a mettere nell’agenda del governo il parere di scioglimento del consiglio comunale di Augusta  per “infiltrazioni mafiose”, come previsto dalla legge 267 del 2000? Perché questa spada di Damocle è così ansiogena? Perché, in caso di scioglimento, le elezioni comunali, previste per la primavera 2013, non si potrebbero tenere per ben diciotto mesi, tanti quanti il legislatore ha previsto sono necessari per allontanare il sospetto anche di “elementi” , “collegamenti “ o “forme di condizionamento  che consentano di individuare la sussistenza di un rapporto fra gli amministratori e la criminalità organizzata”. I vari candidati che mordono il freno dovrebbero stare in panchina per diciotto mesi: un tempo lunghissimo, durante il quale il Comune potrebbe essere amministrato da un solo commissario o da due. Tutto dipenderebbe dal presidente della Regione, Crocetta. Nel frattempo l’attuale commissario La Mattina potrebbe decidere di dichiarare il dissesto parziale, visto che il Comune ha una passività di 42 milioni di euro, cifra spropositata per una cittadina che non conta nemmeno quarantamila abitanti. Come si può amministrare serenamente una città con un debito di tale portata? Ecco un altro inquietante interrogativo. 

Giorgio Càsole

QUALI STUDI SCEGLIERE DOPO IL DIPLOMA? GLI EX ALUNNI DEL “MÈGARA” RISPONDONO

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AUGUSTA. Un altro appuntamento di orientamento universitario si è svolto giorno 18 Dicembre  alle ore 17:30 presso l’aula Vallet del Liceo “Mègara” che ha visto i ragazzi del liceo incontrare gli ex alunni, cui è stato dato il compito di guidare i maturandi nell’ardua scelta del cammino da intraprendere dopo il liceo. A tale attività, organizzata e presentata dai docenti  Anna Lucia Daniele e  Alfio Castro, sono stati coinvolti gli alunni delle classi quarte e quinte di tutti e tre i licei, che hanno avuto modo di rivolgere i propri quesiti circa gli atenei che prossimamente dovranno scegliere. L’intervento della prof.ssa Anna Lucia Daniele ha inaugurato la serata dando il benvenuto agli exalunni e ringraziandoli per aver fatto in modo che quest’ attività si sia potuta riproporre per il quinto anno consecutivo. Non è mancato l’intervento anche della dirigente scolastica Maria Concetta Castorina, che, ancora una volta, si è dimostrata aperta e disponibile alle eventuali richieste da parte dei giovani alunni e ha accolto calorosamente i ragazzi universitari. A tale incontro hanno partecipato ex alunni provenienti da diversi corsi di laurea, in particolare Medicina e Chirurgia, Lingue, Lettere Moderne, Ingegneria, Economia e Giurisprudenza. I ragazzi hanno raccontato le loro esperienze e hanno illustrato le possibilità che ogni indirizzo ha da offrire loro e, cosa molto importante, gli sbocchi lavorativi. Le loro presentazioni sono state accompagnate da diapositive che i ragazzi hanno realizzato per l’occasione. A iniziare questo lungo incontro sono stati Fabrizio Vaccaro e Salvo Ternullo, che hanno delineato il loro differente percorso nell’intraprendere la facoltà di Medicina e Chirurgia; infatti Fabrizio Vaccaro ha illustrato i vantaggi che può offrire un’università privata come la Cattolica di Roma mentre Salvo Ternullo ha effettuato un interessante confronto con le altrettante possibilità di Medicina all’università di Catania.  Sono stati presentati quattro diversi rami della facoltà di Ingegneria illustrati da  -Giuseppe Passanisi, ancora da pochi mesi all’Università, è stato comunque portatore della sua esperienza di studente in Ingegneria biomedica al Politecnico di Torino; – Roberta Mazziotta studentessa alla facoltà di Ingegneria aerospaziale sempre al Politecnico di Torino;- Francesco Marino rappresentante della facoltà ancora in erba di Ingegneria energetica;- Mario Giamello, che ha già conseguito la laurea in Ingegneria gestionale presso l’Università di Catania, ha comunque esposto la sua esperienza ai liceali, cercando di rassicurarli quanto meglio per il loro futuro. E’ stato il turno  di Mauro Farina frequentante Lettere  a Catania,  ha delucidato i ragazzi sul piano di studi offerto dal neo nominato dipartimento di Scienze Umanistiche, mentre Andrea Zanti iscritto al corso di laurea in Lingue ha parlato delle possibilità che la propria facoltà dà per incrementare la conoscenza della lingua oggetto di studio e della possibilità di trascorrere un intero anno all’estero. Non potevano non mancare anche le facoltà di Economia e Giurisprudenza. Ottavio Pugliares,ha illustrato per il secondo anno consecutivo i piani di studi offerti da Economia e scienze sociali dell’Università Bocconi di Milano, con la quale i ragazzi hanno già avuto modo di interagire; Federica Giangrande  ha trasmesso la sua esperienza ai ragazzi e ha illustrato come è arrivata a scegliere la facoltà di Economia dell’Università di Catania e quali vantaggi un liceale può trarre da questa. Dulcis in fundo, Gaetano Volpe, iscritto al corso di laurea di Giurisprudenza a Catania ha dato alcune nozioni di diritto alle giovani probabili matricole e ha esortato i ragazzi a non scoraggiarsi per le eventuali difficoltà che si possono incontrare.

Silvia Mattei

A CAVADONNA, UN DETENUTO AGITATO SCARAVENTA UN TAVOLO CONTRO UN ISPETTORE DI POLIZIA

carcere di Siracusa.jpgIeri un detenuto ristretto presso la Casa Circondariale di Siracusa, originario della Tunisia, chiamato a presenziare davanti al consiglio di disciplina a seguito di un precedente evento, non appena aperta la cella inaspettatamente innalzava un tavolo e lo scaraventava contro un ispettore della polizia penitenziaria il quale, strattonato da altro personale, fortunatamente è stato colpito dal tavolo solo alle spalle e comunque andava a sbattere, procurandosi un trauma contusivo allo zigomo, alla spalla e al ginocchio, con prognosi di 3 giorni. Nel frattempo, il sovrintendente e l’assistente capo di polizia penitenziaria, intervenuti al momento per bloccare il detenuto, hanno rispettivamente riportato, uno trauma contusivo e distorsivo al ginocchio, e l’altro un evidente graffio al volto e un trauma al ginocchio. L’episodio viene segnalato dal segretario della FSA-CNPP, Maurizio Sigari, il quale tiene ad evidenziare come episodi di questo genere, rari nel passato, oggi appaiono sempre più frequenti all’interno degli istituti penitenziari. Rimarca inoltre, che l’esplosione di rabbia e aggressività dei detenuti, sia pur a volte dovuta da cause caratteriali, spesso viene imposta principalmente al sovraffollamento che impedisce una gestione più consona della popolazione detenuta, per di più per l’insufficienza di poliziotti, situazione più volte denunciata da questa organizzazione sindacale.

   Maurizio Sigari