I COMPRENSIBILI RITARDI DELLO “SPENDING REVIEW”

Ghigliottina.jpgLa riorganizzazione della Pubblica Amministrazione non sta procedendo secondo le scadenze fissate originariamente dal Governo. Non che questo ci dispiaccia ovviamente, ma i “professori tecnici” guardano la scadenza elettorale con occhi diversi, da politici consumati. L’avvio del piano di tagli e conseguente gestione delle “eccedenze” (ricollocazione, prepensionamenti e mobilità) subisce quindi un forte rallentamento poiché il Dpcm iniziale, riguardante gli esuberi per la prima fase di riorganizzazione, oltre a non essere operativo non risulta neppure formalmente varato. Il grande serbatoio elettorale della pubblica amministrazione, in particolare quello interessato dalla prima fase della spending review – Difesa (solo personale civile), Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Lavoro, Istruzione e Università, Beni Culturali, Salute, i 21 enti di ricerca (compresi Enea, Asi, Cnr e Istat) e i 20 enti pubblici non economici a partire dall’ Inail – non può cadere nelle mani degli avversari politici e correre il rischio di perdere un numero consistente di consensi importanti. E pensare che il primo Dpcm dovrebbe essere seguito da altri due provvedimenti analoghi, per un totale di 7416 eccedenze, che riguardano l’Inps e l’Enac e il decreto della Presidenza del Consiglio sui 24 enti parco nazionali.  Senza considerare che resta incerta la situazione per altri tre ministeri: Giustizia, Affari Esteri e Interno dove, in quest’ultimo caso, l’individuazione degli esuberi è stata di fatto rinviata in parallelo con lo slittamento del taglio delle Province imposto dal Parlamento uscente. Stiamo per affrontare la stagione invernale dove, solitamente, neve e gelo si abbattono sul nostro paese e il “congelamento” è un evento con il quale fare i conti. E’ anche vero però che in primavera torneranno a risvegliarsi gli animi e gli appetiti di tutti, poichè l’ex Governo degli ex-tecnici, sostenuto da una larga maggioranza parlamentare, ha operato scelte e deciso “operazioni” sulle teste e nelle tasche dei lavoratori.

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Pasqua, tempo di sorprese: la macelleria difesa

La questione investe la base militare di Augusta?

macelleria_difesa.jpgROMA – Un Ddl con il quale il Governo mira a riformare le strutture, l’organizzazione e gli organici  del personale militare e civile del Ministero della Difesa prevede la riduzione del personale militare, l’ introduzione di criteri di ”flessibilità” anche all’interno del bilancio della Difesa, la “razionalizzazione” delle strutture operative, logistiche e formative non inferiori al 30%, la riduzione delle attuali dotazioni del personale dirigente militare di Esercito, Marina e Aeronautica nella misura del 30% per quando riguarda generali e ammiragli e del 20% per il restante personale militare dirigente, la riduzione di 10.000 unità per il personale civile. Questo il contenuto dello schema di Disegno di legge delega di revisione dello strumento militare nazionale varato dal Consiglio dei ministri..  La riforma proposta dal Ministro Di Paola e approvata dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 6 aprile perseguirebbe due obiettivi principali: l’attuazione di strumenti operativi qualitativamente e tecnologicamente progrediti e la necessità ‘di contenere i costi, a causa dell’attuale congiuntura economica e finanziaria’. Nel documento si conferma anche l’utilizzo di fondi derivanti dalla vendita di immobili e caserme da dismettere e che la rimodulazione dell’intero assetto delle nostre Forze armate avverrà’ entro il 2024.  Il conferimento della delega al Governo, per quanto riguarda il Disegno di legge di revisione dello strumento militare nazionale, dovrà’ essere esercitato entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore dello stesso stesso strumento normativo.  Si prevede, poi, l’esclusione del Corpo delle Capitanerie di Porto dall’ambito applicativo della stessa revisione dello strumento militare. L’art. 2 tratta dei costi ”sostenuti dal Ministero della difesa, e in particolare, dall’Aeronautica militare, rispettivamente per i servizi di assistenza al volo sugli aeroporti militari aperti al traffico civile e per le infrastrutture e gli altri servizi forniti nell’ambito dei medesimi aeroporti” e, più  in generale, alle altre ipotesi in cui l’Amministrazione ”svolga attività, a titolo oneroso, in favore di altri soggetti pubblici o privati”. L’art.3 prevede la riduzione del personale militare a 150.000 mila unità con diverse modalità attuative e l’abbattimento di 10.000 posti in organico per il personale civile fino al raggiungimento di 20.000 unità entro il 2014. Per questa tipologia di personale si prevede la mobilità interna ed esterna, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (part-time) e il ricorso a forme di lavoro a distanza. L’art. 4 dello schema fa esplicito riferimento, ad esempio, alla necessità  di garantire ”il rimborso degli oneri sostenuti dalle Forze armate per i concorsi resi per attività di protezione civile”.  Il nuovo strumento militare italiano del futuro non contemplera’ piu’ il Consiglio superiore delle Forze armate che verrà, quindi, soppresso.  L’art. 5 del Ddl specifica che le funzioni di ”alta consulenza” oggi svolte dal Consiglio sono oggi ”ampiamente sviluppate nell’ambito dello Stato maggiore della difesa e coordinate nell’ambito del Comitato dei Capi di Stato Maggiore della difesa e coordinate nell’ambito del Comitato dei Capi di Stato maggiore, nonché  trattate dagli uffici di diretta collaborazione e dall’Ufficio centrale del bilancio e degli affari finanziari, direttamente dipendenti dal Ministero”. Il nuovo sistema di Difesa prevederà la possibilità di un rimborso per gli interventi delle Forze armate in ambiti non propri, come gli interventi di protezione civile o per l’utilizzo di aerei o mezzi di trasporto. Il Ministero della Difesa potrà, inoltre, in futuro, nell’ambito degli accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare siglati con gli altri Stati, svolgere una ”attivita’ contrattuale per l’acquisto da parte di questi di materiali di armamento prodotti dall’industria nazionale” ma anche ”fornire il necessario supporto tecnico-amministrativo, nel rispetto della normativa in materia di esportazione di materiali d’armamento”. Si prevede, inoltre, che negli accordi possa essere contemplata la cessione anche di sistemi d’arma, mezzi ed equipaggiamenti in uso alle Forze armate ”che risultino in esubero” o obsoleti.

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AUGUSTA, M.M: DOPO APPENA UN ANNO E MEZZO, NUOVO CAMBIO AL VERTICE DEL COMANDO FORZE DA PATTUGLIAMENTO PER LA SORVEGLIANZA E DIFESA COSTIERA

mm.jpgIl 16 gennaio, alle 11:00,  ad Augusta, in banchina Tullio Marcon  avverrà la cerimonia di avvicendamento del Comando Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (Comforpat) tra il Contrammiraglio Edoardo COMPIANI (cedente) e il Contrammiraglio Domenico DI CAPUA (accettante). Alla cerimonia presenzieranno il Comandante in Capo della Squadra Navale,  Ammiraglio di Squadra Luigi  Binelli Mantelli, accompagnato dal Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia (Marisicilia),  Ammiraglio di Divisione Raffaele Caruso,  autorità civili e militari, rappresentanze delle Forze Armate della provincia e delle Associazioni combattentistiche e d’arma. Il Contrammiraglio Edoardo COMPIANI lascia il Comando di Comforpat dopo un anno e mezzo di intesa attività per assumere il Comando del Centro C4 Difesa dello Stato Maggiore Difesa,  a Roma. Il Contrammiraglio Domenico DI CAPUA proviene dalla Presidenza delle Repubblica, dove ha ricoperto l’incarico di Assistente Militare e Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica per la Marina Militare. 

Cenni storici:

     Nell’Ottobre del 1999 si costituisce ad Augusta il Comando delle Forze da Pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera che, di fatto, rileva lo storico Comando Flottiglia Corvette, attivo fin dal 1926. La forza complessiva del comando navale è di circa 1800 uomini e donne. Esso è costituito da tre Squadriglie Navali, per un totale di 18 Unità Navali, che costituiscono una componente navale di alta valenza operativa, al servizio della sicurezza marittima.

Durante l’ultimo anno, le attività del Comando Forze da Pattugliamento sono state sviluppate operando in vari ambiti, tra i quali:

·        la Scuola di Comando Navale che rappresenta un’Istituzione di prestigio e un polo di eccellenza per la formazione degli Ufficiali destinati al Comando di Unità Navali.  Gli Ufficiali, nel grado di Tenente di Vascello, a conclusione delle sessioni di tirocinio, conseguono l’attestato di idoneità al Comando Navale. Essa, oltre all’attività d’istituto, svolge numerosi tirocini per il conseguimento e l’abilitazione alla Guardia in Plancia di livello Operativo degli Ufficiali di Stato Maggiore estesa, recentemente, anche ai Sottufficiali Nocchieri;

·        la vigilanza e assistenza alle attività di pesca nello Stretto di Sicilia;

·        il monitoraggio e il controllo dei flussi migratori nello Stretto di Sicilia e nel Canale di Sardegna;

·        Cooperative Shield: attività di collaborazione con la Marina Militare Tunisina al fine di fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a paesi Nord Africani.

·        le attività di cooperazione internazionale, condotte con le marine del attraverso una serie di iniziative bilaterali e multilaterali, volte alla sicurezza della navigazione, allo sviluppo di procedure comuni, al controllo del traffico mercantile e alle attività antinquinamento.

·        EMERGENZA LIBIA : Attività di scorta, effettuata da Nave LIBRA e Nave BETTICA, per trasferire beni di prima necessità, modo contribuire al sostegno in favore della  popolazione locale.

·        UNIFIED PROTECTOR: operazione Nato effettuata a favore della popolazione libica che ha visto la partecipazione di Nave Borsini.

·        assistenza alla popolazione, in concorso con il Dipartimento della Protezione Civile, nei casi di emergenze derivanti da calamità naturali collegate alle alluvioni ed alle attività di origine vulcanica.

Le navi del Comando delle Forze da Pattugliamento svolgono, infine, l’attività addestrativa nell’àmbito del programma della Squadra Navale.

    U.P.R. –    nella foto, a sin. il contramm. Compiani, a ds.  Il contramm.. Di Capua