Una tradizione che dura da 60 anni: la festa di San Giuseppe in Arsenale

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Il 19 marzo, come da tradizione e dal lontano 1951,  il personale militare e civile dell’Arsenale Militare Marittimo di Augusta ha festeggiato il  Patrono S. Giuseppe.

I festeggiamenti, alla presenza delle massime autorità locali civili e militari ,  sono iniziati alle ore 11.00 con la celebrazione della S. Messa nell’ File0063.jpgFile0007.jpgofficina omogenea/mista, che per l’occasione ha ricevuto la sua prima benedizione dopo gli ultimi restauri che stanno per essere definitivamente ultimati. Successivamente si è svolta   una processione che, partendo dalla stessa mega- officina si è conclusa davanti la “Nicchia” di San Giuseppe, antistante uno dei quattro bastioni che porta lo stesso nome del santo protettore a cui certamente si saranno ispirati i primi arsenalotti fondatori della manifestazione  nel decidere il patrono  a cui affidare le sorti dello stabilimento; una nicchia ricavata dentro le ridenti mura  di cinta del castello federiciano della città, o meglio, un residuale tratto che ancora oggi  sopravvive   forse proprio perchè considerato sacro  dalle  maestranze   dell’ ormai storico Arsenale Militare Marittimo di Augusta. La processione  è transitata poi davanti alle altre officine  per consentire la benedizione delle stesse.

Tra le autorità intervenute alla manifestazione, il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano e il Direttore dell’Arsenale, Contrammiraglio Andrea Licci.

 

L’Arsenale Militare Marittimo di Augusta è uno dei tre Arsenali, insieme a quello di Taranto e La Spezia, alle dipendenze dell’Ispettorato del Supporto Navale, Logistico e dei Fari della Marina Militare. Per la peculiarità dei compiti assegnati e per la sua posizione geografica nel Mediterraneo, l’Arsenale di Augusta riveste un ruolo di supporto tecnico-logistico di grande rilievo.

Giulia Càsole – (foto: collezione-archivio G. Tringali)

                                                  foto album  di  Grazia Prisutto

Professione Peacekeeper

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peacekeeper (2).jpg3.jpgÈ stata svolta sotto la sponsorizzazione del Kiwanis Club di Augusta, nella sede della Marina Militare la presentazione del libro: “ Professione Peacekeeper”, redatto da Andrea Angeli, uno dei più importanti peacekeeper sul campo mondiale, cioè uno dei più famosi addetti alla stampa neutrali che collaborano con i militari delle forze dell’ONU e coordinano il lavoro sul piano diplomatico. Inoltre Angeli è tutt’ora un punto di riferimento 4.jpgper il contingente dei Carabinieri inviati a rinforzo della polizia internazionale per tutelare la pace nel mondo.

Ha mosso i primi passi dentro le attività delle Nazioni Unite nel 1987 presso la sede ONU di Santiago del Cile, durante l’ultima fase del regime militare.

È chiamato inoltre in Namibia, Cambogia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo e Afghanistan a sostenere con le sue capacità da peacekeeper le forze di pace inviate dall’ONU.

Portavoce dell’Autorità di Coalizione a Nassiriya, è lui a dare all’ANSA e alle altre agenzie la prima notizia dell’attacco alla base dei carabinieri e a dare la notizia alle principali testate mondiali per il tragico evento.

Anche in Iraq rimane ininterrottamente per nove mesi, fino allo scadere del mandato dell’amministrazione transitoria, rimanendo coinvolto anche nell’ultima fase dei ripetuti attacchi culminanti nel c.d. “assedio della CPA”, combattimenti nei quali rimasero gravemente feriti due fucilieri del San Marco ed in cui perse la vita il valoroso operatore Matteo Vanzan.

 

 

Andrea_Angeli.jpgAlla conferenza, brillantemente moderata dall’avv. Antonello Forestiere, direttore del civico museo della piazzaforte, prendono parola assieme all’autore il presidente del Kiwanis club di Augusta, il generale Coppola e il componente dell’elicotteristica della Marina Bernardi.

Il presidente del Kiwanis, Gaetano Russsotto, apre la presentazione: << Il lavoro di promozione verso la pratica del Peacekeeper è uno degli aspetti sicuramente più etici che fa parte dell’ideale su cui si appoggiano le basi dello stesso Kiwanis, un’associazione rinomata per la tutela dei diritti infantili sottratti alle popolazioni nelle parti del mondo più disagiate: infatti questo libro come molte altre opere ci dimostra quanto tutt’ora le popolazioni mondiali stiano risentendo moltissimo del flusso continuo di guerre e battaglie civili, soprattutto da parte delle generazioni più giovani >>

<< E’ proprio questa la capacità che caratterizza il lavoro dei peacekeeper >> continua poi Bernardi: << La prontezza di trovare sempre una soluzione cercando di mediare sul campo diplomatico tra le varie fazioni, anche rischiando molte volte di esporsi troppo da una parte piuttosto che un’altra…è un lavoro che può provocare molta tensione nello stato emotivo dello stesso operatore di pace, e che quindi deve essere diretto con molta cautela e prontezza di spirito. >>

Il Generale Coppola, compagno molto intimo di Angeli, ci aiuta a capire meglio la sua storia: << Ho conosciuto la fantastica personalità di Andrea Angeli proprio sul campo, durante le mie prime missioni a servizio delle Nazioni Unite, in un mondo in cui molte persone muovevano volontariamente i primi passi all’estero per dare una mano nell’operare la pace nel mondo. Angeli apparteneva proprio a questa categoria e si distinse subito nel suo lavoro come una persona pronta al sacrificio, ma anche di grande cultura e cuore: è anche oggi un incredibile punto d’appoggio per chiunque e ha una capacità tutta sua di stemperare le difficoltà con ironia, talvolta anche con un sorriso, cosa molto difficile da possedere soprattutto sul campo di guerra >>

Lo stesso Coppola aggiunge: << In generale, i missionari italiani quando la situazione si fa più difficile hanno sempre una qualità in più nel risolvere con pochi e scarsi mezzi situazioni molto difficili e rischiose…di mirare al risultato più che al metodo >>

Angeli conclude la conferenza: << C’è molto da fare per le missioni di pace nelle guerre di oggi: nelle prime missioni militari condotte dall’ONU, civili e polizia collaboravano strettamente insieme e gli obbiettivi erano alla portata di tutti. Nelle ultime guerre, come quella in Iraq, c’è invece uno spreco enorme di risorse energetiche ed economiche e gli obbiettivi diventano sempre più ambiziosi. Comunque, la cosa più importante che si deve curare per diventare un futuro peacekeeper è sicuramente il grande rispetto che si deve avere verso ogni etnia, religione, razza o sesso, considerando sempre la persona come essere in sé, con tutti i suoi diritti e necessità di vita e sopravvivenza anche in ambienti così ostili e difficili >>

L’intervento di Angeli fa sicuramente capire quanto un addetto stampa dalla parte della legalità e della pace debba faticare per trovare una situazione sempre e comunque, nel bene e nel male, cercando di mediare e migliorare la vita di popolazioni in preda a situazioni così drammatiche…situazioni in cui purtroppo, solo la guerra regna sovrana.

Pochi uomini sono veramente capaci di affrontare le proprie paure per il bene degli altri…e Andrea Angeli è sicuramente uno di questi, come tutti quei volontari che sacrificano la vita ogni giorno su territori sterminati da ingiuste guerre e battaglie civili per difendere migliaia di vite e provare a dar loro un futuro ed altrettante prospettive che senza il loro aiuto sarebbero impossibili da raggiungere.

 

    Chiara   Minozzi

 

Il Rotary e “L’Allegra Brigata” a favore degli abitanti di Bafatà

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 Servirà a costruire un impianto fotovoltaico e un depuratore d’acqua per gli abitanti di Bafatà il ricavato delle due serate dello spettacolo “Il berretto a sonagli”, messo in scena al teatro comunale di Augusta dalla Associazione  Culturale Filodrammatica “L’Allegra Brigata “, sabato e domenica 13 e 14 marzo 2010 in collaborazione con il Rotary Club di Augusta.

La Commedia in due atti di Luigi Pirandello è stata ben interpretata dagli attori della Compagnia con buona performance in particolare di Attilio Piazza e Manuela Majeli rispettivamente nei ruoli di Ciampa e di Beatrice. Buona anche la recita di Roberto Corbino, Mina Vattiata, Enrico Spinelli, Domenica Pugliares, Concetta Carriglio e Serena Marino.

 

berretto%20a%20sonagli%203.jpgberretto%20a%20sonagli%202.jpgIl pubblico, accorso abbastanza numeroso nonostante il clima inclemente, ha seguito con interesse lo spettacolo applaudendo più volte gli attori e ha mostrato soprattutto condivisione per le finalità dello spettacolo, espresse in maniera calorosa dal regista Pietro Quartarone e dal Presidente del Rotary, Giuliano Ricciardi. I due hanno descritto le disastrose condizioni socioeconomiche della popolazione della Guinea Bissau, dove manca di tutto e si riesce a sopravvivere con uno stipendio di circa una decina di euro al mese. Con il ricavato, ha precisato Giuseppe Corbino, si provvederà a completare un impianto di prelievo di acqua in una zona totalmente carente di essa.

Una lodevole e sana iniziativa in un mondo folle, laddove, come significa la Commedia, la pazzia risulta proficua per compensare modelli di malcostume e anomale abitudini, purtroppo avallate e consolidate nella nostra strana società.

Gaetano Gulino