Professione Peacekeeper

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peacekeeper (2).jpg3.jpgÈ stata svolta sotto la sponsorizzazione del Kiwanis Club di Augusta, nella sede della Marina Militare la presentazione del libro: “ Professione Peacekeeper”, redatto da Andrea Angeli, uno dei più importanti peacekeeper sul campo mondiale, cioè uno dei più famosi addetti alla stampa neutrali che collaborano con i militari delle forze dell’ONU e coordinano il lavoro sul piano diplomatico. Inoltre Angeli è tutt’ora un punto di riferimento 4.jpgper il contingente dei Carabinieri inviati a rinforzo della polizia internazionale per tutelare la pace nel mondo.

Ha mosso i primi passi dentro le attività delle Nazioni Unite nel 1987 presso la sede ONU di Santiago del Cile, durante l’ultima fase del regime militare.

È chiamato inoltre in Namibia, Cambogia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo e Afghanistan a sostenere con le sue capacità da peacekeeper le forze di pace inviate dall’ONU.

Portavoce dell’Autorità di Coalizione a Nassiriya, è lui a dare all’ANSA e alle altre agenzie la prima notizia dell’attacco alla base dei carabinieri e a dare la notizia alle principali testate mondiali per il tragico evento.

Anche in Iraq rimane ininterrottamente per nove mesi, fino allo scadere del mandato dell’amministrazione transitoria, rimanendo coinvolto anche nell’ultima fase dei ripetuti attacchi culminanti nel c.d. “assedio della CPA”, combattimenti nei quali rimasero gravemente feriti due fucilieri del San Marco ed in cui perse la vita il valoroso operatore Matteo Vanzan.

 

 

Andrea_Angeli.jpgAlla conferenza, brillantemente moderata dall’avv. Antonello Forestiere, direttore del civico museo della piazzaforte, prendono parola assieme all’autore il presidente del Kiwanis club di Augusta, il generale Coppola e il componente dell’elicotteristica della Marina Bernardi.

Il presidente del Kiwanis, Gaetano Russsotto, apre la presentazione: << Il lavoro di promozione verso la pratica del Peacekeeper è uno degli aspetti sicuramente più etici che fa parte dell’ideale su cui si appoggiano le basi dello stesso Kiwanis, un’associazione rinomata per la tutela dei diritti infantili sottratti alle popolazioni nelle parti del mondo più disagiate: infatti questo libro come molte altre opere ci dimostra quanto tutt’ora le popolazioni mondiali stiano risentendo moltissimo del flusso continuo di guerre e battaglie civili, soprattutto da parte delle generazioni più giovani >>

<< E’ proprio questa la capacità che caratterizza il lavoro dei peacekeeper >> continua poi Bernardi: << La prontezza di trovare sempre una soluzione cercando di mediare sul campo diplomatico tra le varie fazioni, anche rischiando molte volte di esporsi troppo da una parte piuttosto che un’altra…è un lavoro che può provocare molta tensione nello stato emotivo dello stesso operatore di pace, e che quindi deve essere diretto con molta cautela e prontezza di spirito. >>

Il Generale Coppola, compagno molto intimo di Angeli, ci aiuta a capire meglio la sua storia: << Ho conosciuto la fantastica personalità di Andrea Angeli proprio sul campo, durante le mie prime missioni a servizio delle Nazioni Unite, in un mondo in cui molte persone muovevano volontariamente i primi passi all’estero per dare una mano nell’operare la pace nel mondo. Angeli apparteneva proprio a questa categoria e si distinse subito nel suo lavoro come una persona pronta al sacrificio, ma anche di grande cultura e cuore: è anche oggi un incredibile punto d’appoggio per chiunque e ha una capacità tutta sua di stemperare le difficoltà con ironia, talvolta anche con un sorriso, cosa molto difficile da possedere soprattutto sul campo di guerra >>

Lo stesso Coppola aggiunge: << In generale, i missionari italiani quando la situazione si fa più difficile hanno sempre una qualità in più nel risolvere con pochi e scarsi mezzi situazioni molto difficili e rischiose…di mirare al risultato più che al metodo >>

Angeli conclude la conferenza: << C’è molto da fare per le missioni di pace nelle guerre di oggi: nelle prime missioni militari condotte dall’ONU, civili e polizia collaboravano strettamente insieme e gli obbiettivi erano alla portata di tutti. Nelle ultime guerre, come quella in Iraq, c’è invece uno spreco enorme di risorse energetiche ed economiche e gli obbiettivi diventano sempre più ambiziosi. Comunque, la cosa più importante che si deve curare per diventare un futuro peacekeeper è sicuramente il grande rispetto che si deve avere verso ogni etnia, religione, razza o sesso, considerando sempre la persona come essere in sé, con tutti i suoi diritti e necessità di vita e sopravvivenza anche in ambienti così ostili e difficili >>

L’intervento di Angeli fa sicuramente capire quanto un addetto stampa dalla parte della legalità e della pace debba faticare per trovare una situazione sempre e comunque, nel bene e nel male, cercando di mediare e migliorare la vita di popolazioni in preda a situazioni così drammatiche…situazioni in cui purtroppo, solo la guerra regna sovrana.

Pochi uomini sono veramente capaci di affrontare le proprie paure per il bene degli altri…e Andrea Angeli è sicuramente uno di questi, come tutti quei volontari che sacrificano la vita ogni giorno su territori sterminati da ingiuste guerre e battaglie civili per difendere migliaia di vite e provare a dar loro un futuro ed altrettante prospettive che senza il loro aiuto sarebbero impossibili da raggiungere.

 

    Chiara   Minozzi