PRESEPE NEL CARCERE DI AUGUSTA

arresto-carcere-manette_17847.jpgDa un incontro casuale tra un’artista locale e un detenuto agli arresti domiciliari nella casa-accoglienza della Caritas cittadina è nata, tra una chiacchiera e l’altra, l’idea di costruire il presepe, per la prima volta, all’interno della casa di reclusione di Augusta.Pinina Podestà,una brava pittrice surrealista, nata a Catania ma tanto tempo residente ad Augusta, che per vari anni, su incarico del Comune di Augusta, ha costruito il presepe cittadino nell’androne del Municipio o, l’anno scorso, in una chiesa della via Garibaldi, ha scelto, questo Natale, di accettare questa nuova “sfida artistica”: con l’aiuto di alcune persone detenute a cui ha dato istruzioni mostrando loro come fare, ha costruito, in uno dei corridoi della zona “trattamentale” del carcere, uno splendido presepe di dimensioni davvero ragguardevoli in cui hanno trovato posto le stesse statuine utilizzate nel presepe municipale degli anni precedenti. Queste statuine sono di proprietà del Museo cittadino di Storia Patria, rappresentato dall’avv. Salerno che, nonostante l’età anagrafica avanzata che non corrisponde a quella che dimostra, ha seguito da vicino, come ha fatto ogni anno, anche questo presepe dando preziosi suggerimenti all’artista in corso d’opera.

E’ superfluo sottolineare l’importanza di questo evento non tanto per l’ oggetto in sé, il presepe, ma per le dinamiche di socialità, di collaborazione, di apprendimento che si sono costruite tra l’artista e le persone che hanno collaborato con lei, sempre nell’ottica dell’art. 27 della nostra Costituzione che sottolinea quanto la detenzione debba servire alla rieducazione della persona ristretta in vista di un suo reinserimento nella società.

   Daniela Domenici

 

 

KILLER DI CANI E GATTI

caniegatti.jpgAUGUSTA. Tre cani e tre gatti uccisi probabilmente con polpette avvelenate. Questo è, in estrema sintesi, il contenuto di una denuncia presentata prima al locale  Distretto sanitario dell ‘ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Siracusa e poi alla Stazione dei Carabinieri in Piazza Carmine,  in pieno centro storico di Augusta. La denunciante è E.S., una giovane residente vicino a Brucoli , in località Samperi di contrada Gisira.  E.S. nella denuncia  si è decisa a denunciare dopo aver letto sul quotidiano “La Sicilia” la notizia di un fatto simile avvenuto a Pedagaggi, Frazione di Carlentini. I cani e i gatti, secondo la denuncia, sarebbero stati avvelenati nelle prime ore del mattino, presumibilmente prima delle 6.  C’è un serial killer di cani domestici fra Pedagaggi e Brucoli? La domanda è d’obbligo. Aspettiamo la risposta dagli inquirenti. 

       C.C.

EVVIVA SANTA LUCIA

ANCHE AD AUGUSTA <<EVVIVA SANTA LUCIA>> CON UNO SPETTACOLO  DI  GIOVANI

SantaLuciaSvezia.jpgÈ considerata dai devoti la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e viene spesso invocata per guarire dalle malattie degli occhi.

La sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre; inizialmente la festa cadeva in prossimità del giorno del solstizio d’inverno (da cui il detto “santa Lucia il giorno più corto che ci sia”); comunque, l’associazione non è’ assoluta, in quanto nell’emisfero sud della Terra è uno dei giorni più lunghi dell’anno.

È festeggiata in molte città, e in particolare è la patrona di Siracusa.

La sua è una festa molto sentita che convoglia nella città siciliana una enorme quantità di fedeli.

Ma questa Santa è celebrata anche ad Augusta. Infatti giorno 11 dicembre è stato messo in scena il martirio di questa giovane siracusana che, prendendo per esempio Sant’Agata, contrasta il prefetto di Siracusa Pascasio perché non vuole sacrificare agli dei di Roma e professa ardentemente la sua fede cristiana.

Nuova immagine.pngQuesto piccolo spettacolo , che per la parrocchia augustana della Madonna del buon consiglio (da tutti conosciuta come Santa Lucia ) non voleva essere una fonte di intrattenimento, ma anzi un voler ricordare la santa a cui è dedicata la chiesa. A metterlo in scena i ragazzi del 5° anno A.C.G.  (Azione Cattolica Giovani) che hanno ricevuto i complimenti da tutta la comunità per la loro interpretazione.

Il 13 dicembre inoltre è stata fatta una processione in onore della santa e la messa ha avuto luogo presso “la scardina”. Qui i fedeli sono stati trascinati dal loro entusiasmo e per la via della città hanno esclamato: “ Evviva Santa Lucia”.

          Domenica Castro

OVER 60 ALLA RISCOSSA

img001.jpgRosalba e Filippo Musumeci, una coppia marito e moglie di Augusta che tornano a far parlare di loro, questa volta alla gara nazionale di ballo tenutasi ad Acireale lo scorso 5 dicembre in occasione del “10° Trofeo Archimede”, classificandosi al primo posto nella categoria “over 60”.

Non sono bastati gli ultimi successi ottenuti quest’anno ai campionati di Rimini, tra l’altro unica coppia siciliana a classificarsi come finalista e neppure quelli ricevuti gli anni addietro perchè Rosalba e Filippo Musumeci, insegnante lei e verniciatore pensionato lui, presentati dalla Scuola “C.A.B.S. Emilstef Dance” di Viagrande, anche questa volta ci hanno riprovato, superando se stessi e ricevendo larghi consensi sia dalla giuria che dal pubblico presente in sala che ha assistito ammaliato alla strepitosa esibizione di balli latino-americani offerti dai nostri graziosi, seppur attempati personaggi.

Filippo e Rosalba dunque, un esempio di originalità per cancellare l’immagine tradizionale del sessantenne impegnato nella corsetta della stradina di campagna, per sconfinare nella professionalità, nella passione, nella competitività, nell’ambizione che non teme il tempo e lo spazio, come quello offerto da una grande pista da ballo costernata da una parte di pubblico che punta gli occhi col pregiudizio che potreste non potercela fare.

archim.jpgE invece eccoli a saltare, a scattare, a girarsi e rigirarsi, a volteggiare come farfalle inseguite dal vento, fino ad adagiarsi ad un infinito scroscio di applausi.

Siamo certi che sentiremo riparlare presto della promettente, giovanile e spirituale coppia Rosalba e Filippo Musumeci.

Giuseppe Tringali

Nave Comandante Fulgosi rientra dalla missione in Libano

 arrivo cigala fulgosi.jpgLo scorso 7 dicembre, alle ore 11 circa del mattino,  dopo 40 giorni di fuori sede, è  rientrata nella Base Navale di Augusta,  proveniente dalla missione nelle acque libanesi, il pattugliatore “Comandante Fulgosi, comandato dal capitano di fregata Sante Costanza, appartenente al “Comando Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera” con sede ad Augusta.

Ad attenderlo in Banchina “Tullio Marcon”, il contrammiraglio Roberto Camerini, capo della flotta di pattugliatori di stanza in Augusta , e i famigliari dell’equipaggio, composto dal 70 %  da personale  siciliano.

All’arrivo, la nave è stata, ritualmente, salutata con getti d’acqua spruzzati dai due rimorchiatori che fiancheggiavano l’unità, dalle sirene di tutte le navi presenti in porto, mentre due motovedette della Guardia  Costiera la scortavano.

cigalafulgosi 2i.jpgUn breve intervento per salutare commosso tutto l’equipaggio è stato dato dal contrammiraglio Camerini, seguito a   ruota dal capitano di fregata Sante Costanza, comandante dell’unità, dove poi c’è stata una gran festa, in primo luogo per la consegna di benemerenze all’equipaggio e poi per lo scambio di effusioni fra l’equipaggio e i familiari. àsole

L’unità, inserita nel “Gruppo Navale della Forza Marittima Europea”, aveva lasciato il porto di Augusta lo scorso 29 ottobre  per raggiungere, nelle acque del Mediterraneo orientale, il resto della Task Force 448 costituita da altre 9 unità navali (2 francesi, 3 tedesche, 1 spagnola, 1 turca, 2 greche), impegnate nell’operazione “EUROMARFOR” “Impartial Behaviour” a supporto della missione ONU denominata UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon). E’ stata rilevata il 30 novembre  da nave Zeffiro, unità della classe Maestrale  appartenente al “ Comando Forze di Altura”  dislocato a Taranto.

Durante tale periodo ha svolto un’intensa attività di pattugliamento e controllo del traffico mercantile percorrendo oltre 3927  miglia pari a 7273 km in supporto all’applicazione delle Risoluzioni ONU 1701 e 1773 che vietano l’importazione illegale di armi in Libano.

Nel corso della sua missione, nave Comandante Fulgosi ha effettuato interrogazioni a mercantili sia in ingresso nei porti libanesi che in navigazione in prossimità della costa libanese. L’unità ha inoltre partecipato attivamente al programma di addestramento rivolto al personale della Marina Militare Libanese, con attività che hanno coinvolto la rete radar costiera libanese e le unità navali libanesi.

Nave Comandante Fulgosi, sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha contribuito a creare condizioni di stabilità in Libano. La sua presenza ha rappresentato inoltre un concreto deterrente per le attività illecite di importazione di armi nel Paese e ha, al tempo stesso, contribuito ad assistere la marina libanese nella sua crescita operativa, volta all’acquisizione delle capacità necessarie per esercitare, autonomamente, il controllo delle proprie aree marittime.

Nel periodo di missione, nave Comandante Fulgosi ha sostato nei porti di  Beirut (Libano), Limasol(Cipro), e Haifa (Israele).

            Cecilia Càsole     Le foto sono di Antonello Forestiere

ARTISTI AUGUSTANI IN MOSTRA

stellamaris.jpgIn mostra dal 3 al 10 dicembre 2009 alla “Stella Maris” di Augusta le opere di alcuni artisti augustani appartenenti al Circolo Culturale Officina d’Arte. Si tratta dei pittori Franco Di Maura, Salvo Di Grande, Palmino Cipriano,  Antonio Coria, Cinzia Sciolto,  Antonino Cammarata, Salvo Pugliares, Grazia Urzì e Giuseppe Guerriero che espongono una serie di dipinti di stile figurativo e di varia tematica, inoltre è esposto il “Presepe del mare” realizzato dallo scultore Nello Puglisi.

Doppia performance di Giorgio Càsole

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Doppia performance di Giorgio Càsole nei giorni scorsi a brevissima distanza l’una dall’altra. E’ stato impeccabile fine dicitore, come si usava dire una volta, nella chiesa di Cristo Re, domenica 29 novembre,  in occasione di un concerto-spettacolo sacro organizzato da Giovanni Intravaia, in onore del Poverello d’Assisi. Trascorso un giorno appena è stato relatore in un convegno dedicato a Federico II di Svevia.

 Martedì  1° dicembre si è svolto nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio di Augusta un interessante convegno, patrocinato dalla locale sezione  Associazione Culturale Nuova Acropoli,  dal titolo “Federico II Stupor Mundi. Un viaggio tra storia, mito e leggenda”. Alla fine del convegno è stato rappresentato un dialogo immaginario tra Federico II (G. Di Giacomo) e la Storia (interpretata da C. Riciputo), a cura del gruppo locale “Redicuori”.

Un omaggio sicuramente doveroso verso colui a cui dobbiamo la fondazione della nostra città. A questo proposito il prof. Giorgio Càsole, uno dei tre relatori che hanno tenuto il convegno, all’inizio del proprio intervento, ha colto l’occasione per evidenziare come la città non abbia dedicato al proprio fondatore alcuna strada o piazza o altra opera pubblica.

Il docente aveva già pubblicamente messo in evidenza questa “dimenticanza”  ben 22 anni fa. Nell’aprile 1987, infatti, il prof. Càsole aveva organizzato, nel settecentesco salone di rappresentanza del palazzo municipale,  il primo convegno su Federico II, invitando a parlare il prof. Salvatore Leone, ordinario di Storia medievale all’Università di Catania. In quell’occasione, l’allora sindaco Vittorio D’Amico promise d’intitolare a Federico II il costruendo ponte che oggi attraversa il golfo Xifonio. Promessa mantenuta da D’Amico che poi  decadde. Chi vene dopo di lui, però, niente ha fatto per  faro conoscere la decisione di D’Amico, nel senso che non è stato applicata alcuna insegna per rendere nota l’intitolazione.

Solo il Kiwanis club, sempre su sollecitazione dello stesso Càsole, ha applicato una targa, difficilmente leggibile. Quanti sono i giovani e i comuni cittadini  che sanno dell’intitolazione del ponte?, si è domandato Giorgio Càsole,il quale ha ribadito quanto aveva già detto 22 anni fa: a Lentini, città non fondata da Federico, una via del centro storico è dedicata all’imperatore, aggiungendo che a Ragusa ci sono ben tre ponti, ciascuno con la denominazione chiaramente leggibile attraverso numerose insegne. L’ex sindaco D’Amico era presente  nell’auditorium  stipato in ogni ordine di posto.

Gli altri due relatori sono stati l’avvocato Elio Salerno e la professoressa Adriana Pricone.

Il primo ad avere la parola è stato l’avvocato Elio Salerno, presidente della Commissione Comunale Storia Patria di Augusta,  che ha tracciato le linee generali del personaggio e dell’epoca.

Ha poi relazionato il prof. Giorgio Càsole, direttore del Giornale di Augusta, che ha presentato il personaggio attraverso  i rapporti con il papato, con  alcuni sodali, come Pier delle Vigne e, soprattutto, attraverso un’attenta disamina della Scuola poetica siciliana, conosciuta e apprezzata da Dante.

Càsole ha detto che solo per un accidente storico, anche se di grossa rilevanza, come la produzione in volgare fiorentino delle opere dello stesso Dante, di Petrarca e Boccaccio, oggi la lingua nazionale non deriva da quel siciliano illustre con cui poetarono i rimatori di quella Scuola, di cui uno dei maggiori esponenti, se non il maggiore è Jacopo da Lentini, di cui il docente ha interpretato alcuni sonetti, amplificandone l’effetto con la suggestione di un sottofondo musicale per chitarra curato da un suo alunno, Davide Russo, frequentante la IV D dello scientifico.

Infine,  la coordinatrice del convegno, prof.ssa Adriana Pricone, presidente della Associazione Culturale Nuova Acropoli di Augusta, ha tratteggiato la personalità dell’Imperatore attraverso un excursus storico della sua vita, evidenziando le figure e gli avvenimenti che ne hanno fatto lo Stupor Mundi: dal nonno Federico Barbarossa, alla madre Costanza D’Altavilla, alla sua infanzia a Palermo, al suo rapporto con il papato, alla scomunica, ai suoi molteplici interessi culturali, artistici, religiosi.

Si è sicuramente apprezzato l’apporto estremamente originale che ciascun relatore ha voluto dare alla propria presentazione, facendo sì che proprio dalle diverse angolazioni si cogliesse una visione il più completa possibile di questo sfaccettato personaggio.

Dal convegno si è evidenziata proprio la figura illuminata di questo Imperatore, che pur appartenendo a un periodo di oscurantismo quale il Medioevo, per l’apertura mentale che lo caratterizzò, andrebbe collocato in un periodo storico quale il Rinascimento. I suoi interessi spaziavano dalla cultura, all’arte, alle diverse religioni. Federico era un uomo che rimasto orfano da bambino e affidato al papato, seppe riprendersi al momento giusto ciò che gli spettava per nascita. tore. Un uomo che seppe creare e mantenere un Impero. Un uomo che dopo aver girato e conquistato il mondo ha fatto ritorno nella terra della sua fanciullezza, per riposare nella cattedrale di Palermo, in un sarcofago di granito rosso vicino alla moglie Costanza d’Aragona.

Ecco che un tale uomo e il suo agire non può e non deve giacere nell’oblio e la città di Augusta deve rendergli l’onore che merita in quanto suo fondatore, e fare tesoro del fatto che gli ideali fanno le persone grandi e quindi capaci di grandi azioni, come Federico.

 

Francesca Epaminonda

 

CONVEGNO SU FEDERICO II STUPOR MUNDI

convegno federico ii.jpg

Martedì  1° dicembre si è svolto nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio di Augusta un interessante convegno, patrocinato dalla locale sezione  Associazione Culturale Nuova Acropoli,  dal titolo “Federico II Stupor Mundi. Un viaggio tra storia, mito e leggenda”.  Un omaggio sicuramente doveroso verso colui a cui dobbiamo la fondazione della nostra città. A questo proposito il prof. Giorgio Càsole, uno dei tre relatori che hanno tenuto il convegno, all’inizio del proprio intervento, ha colto l’occasione per evidenziare come la città non abbia dedicato al proprio fondatore alcuna strada o piazza o altra opera pubblica.

Il docente aveva già pubblicamente messo in evidenza questa “dimenticanza”  ben 22 anni fa. Nell’aprile 1987, infatti, il prof. Càsole aveva organizzato, nel settecentesco salone di rappresentanza del palazzo municipale,  il primo convegno su Federico II, invitando a parlare il prof. Salvatore Leone, ordinario di Storia medievale all’Università di Catania. In quell’occasione, l’allora sindaco Vittorio D’Amico promise d’intitolare a Federico II il costruendo ponte che oggi attraversa il golfo Xifonio. Promessa mantenuta da D’Amico che poi  decadde. Chi vene dopo di lui, però, niente ha fatto per  faro conoscere la decisione di D’Amico, nel senso che non è stato applicata alcuna insegna per rendere nota l’intitolazione.

Solo il Kiwanis club, sempre su sollecitazione dello stesso Càsole, ha applicato una targa, difficilmente leggibile. Quanti sono i giovani e i comuni cittadini  che sanno dell’intitolazione del ponte?, si è domandato Giorgio Càsole,il quale ha ribadito quanto aveva già detto 22 anni fa: a Lentini, città non fondata da Federico, una via del centro storico è dedicata all’imperatore, aggiungendo che a Ragusa ci sono ben tre ponti, ciascuno con la denominazione chiaramente leggibile attraverso numerose insegne. L’ex sindaco D’Amico era presente  nell’auditorium  stipato in ogni ordine di posto.

Gli altri due relatori sono stati l’avvocato Elio Salerno e la professoressa Adriana Pricone.

Il primo ad avere la parola è stato l’avvocato Elio Salerno, presidente della Commissione Comunale Storia Patria di Augusta,  che ha tracciato le linee generali del personaggio e dell’epoca.

Ha poi relazionato il prof. Giorgio Càsole, direttore del Giornale di Augusta, che ha presentato il personaggio attraverso  i rapporti con il papato, con  alcuni sodali, come Pier delle Vigne e, soprattutto, attraverso un’attenta disamina della Scuola poetica siciliana, conosciuta e apprezzata da Dante.

Càsole ha detto che solo per un accidente storico, anche se di grossa rilevanza, come la produzione in volgare fiorentino delle opere dello stesso Dante, di Petrarca e Boccaccio, oggi la lingua nazionale non deriva da quel siciliano illustre con cui poetarono i rimatori di quella Scuola, di cui uno dei maggiori esponenti, se non il maggiore è Jacopo da Lentini, di cui il docente ha interpretato alcuni sonetti, amplificandone l’effetto con la suggestione di un sottofondo musicale per chitarra curato da un suo alunno, Davide Russo, frequentante la IV D dello scientifico.

Infine,  la coordinatrice del convegno, prof.ssa Adriana Pricone, presidente della Associazione Culturale Nuova Acropoli di Augusta, ha tratteggiato la personalità dell’Imperatore attraverso un excursus storico della sua vita, evidenziando le figure e gli avvenimenti che ne hanno fatto lo Stupor Mundi: dal nonno Federico Barbarossa, alla madre Costanza D’Altavilla, alla sua infanzia a Palermo, al suo rapporto con il papato, alla scomunica, ai suoi molteplici interessi culturali, artistici, religiosi.

Si è sicuramente apprezzato l’apporto estremamente originale che ciascun relatore ha voluto dare alla propria presentazione, facendo sì che proprio dalle diverse angolazioni si cogliesse una visione il più completa possibile di questo sfaccettato personaggio.

Dal convegno si è evidenziata proprio la figura illuminata di questo Imperatore, che pur appartenendo a un periodo di oscurantismo quale il Medioevo, per l’apertura mentale che lo caratterizzò, andrebbe collocato in un periodo storico quale il Rinascimento. I suoi interessi spaziavano dalla cultura, all’arte, alle diverse religioni. Federico era un uomo che rimasto orfano da bambino e affidato al papato, seppe riprendersi al momento giusto ciò che gli spettava per nascita. Un uomo che seppe creare e mantenere un Impero. Un uomo che dopo aver girato e conquistato il mondo ha fatto ritorno nella terra della sua fanciullezza, per riposare nella cattedrale di Palermo, in un sarcofago di granito rosso vicino alla moglie Costanza d’Aragona.

Ecco che un tale uomo e il suo agire non può e non deve giacere nell’oblio e la città di Augusta deve rendergli l’onore che merita in quanto suo fondatore, e fare tesoro del fatto che gli ideali fanno le persone grandi e quindi capaci di grandi azioni, come Federico.

 

                              Francesca Epaminonda

Gli studenti universitari orientano gli alunni del Liceo “Megara”

Un incontro di ‘ragazzi con ragazzi’

Nuova immagine.pngVenerdì 4 dicembre 2009 presso il Teatro Comunale si è svolto, con grande successo, l’incontro tra alunni ex e attuali del Liceo Megara, cioè tra universitari e futuri universitari. Questo pomeriggio di orientamento universitario, giunto alla seconda edizione, è stato organizzato dai docenti facenti parte della Commissione Orientamento, cioè Anna Lucia Daniele, Alfio Castro e Francesco D’Isa. Erano presenti, numerosi,  i ragazzi del IV e V anno che hanno partecipato con interesse all’iniziativa, nonostante l’imminente chiusura del trimestre. Ad aprire l’incontro è stata la professoressa Anna Lucia Daniele, che ha descritto questa iniziativa come una ‘tappa fondamentale dell’orientamento, un incontro di ragazzi con ragazzi’. Sono stati poi presentati i ragazzi partecipanti, cioè Andrea Bellistri, studente della facoltà di Economia (CT), Santino Ciacchella, della facoltà di Architettura (SR), Giuseppe Iacono di Ingegneria Meccanica (CT), Sebastiano Miranda di Fisica (CT), Clarissa Pugliares di Medicina e Chirurgia (CT), Domenico Raina di Lettere Moderne (CT), Roberta Rocca di Ingegneria Gestionale (CT), Francesco Scionti di Giurisprudenza (CT) e Mariarita Zappalà di Scienze della Comunicazione con indirizzo Beni culturali (CT).

Nuova immagine (1).pngOgni ragazzo ha esposto brevemente i vari aspetti della facoltà frequentata e l’esperienza vissuta, in particolare quella derivante dal primo impatto con l’università. Tutti sono stati concordi nel dire che l’università è un mondo totalmente nuovo e diverso dal liceo, già a partire dal rapporto con i professori, poiché quello che si ha al liceo, appare, addirittura, quasi confidenziale!  Inoltre ad un ragazzo universitario è richiesta la capacità di autogestirsi, saper organizzare lo studio, che deve essere costante e relazionato al tempo di cui si dispone per prepararsi all’esame. Le materie sono regolate da crediti, stabiliti secondo le ore di studio che, in teoria, vi si dovrebbero dedicare, anche  se spesso la difficoltà effettiva della materia non coincide con i crediti assegnatile.
Quasi tutte le facoltà sono a numero chiuso, tranne Ingegneria e Giurisprudenza, dove viene fatto un test orientativo che consiglia, secondo il punteggio ottenuto, la frequenza o meno della facoltà.
Prima delle lezioni vengono tenuti i corsi zero, obbligatori per chi ha ottenuto un punteggio inferiore nel test orientativo, consigliabili per tutti, poiché i professori cominciano le lezioni spiegando dagli argomenti non affrontati nei corsi zero. Riguardo invece i test di ammissione, quello che più ha colpito è stato quello di Medicina e Chirurgia, che si compone di 80 domande, di cui 40 di cultura generale e 40 tra chimica, fisica, biologia e matematica. Molto curiosa la situazione dell’università di Lettere moderne, che si trova nel Monastero dei Benedettini, un vero e proprio museo, dove dare sfogo alla ricerca umanistica. I ragazzi universitari hanno riconosciuto che l’orientamento è un’occasione che avrebbero apprezzato tantissimo al momento della loro scelta universitaria, e di cui purtroppo non c’è stato modo per poterne usufruire. Poiché questo periodo della vita che stiamo per affrontare coincide con la nostra formazione come persona e come professionista, che dovrà affermarsi nel mondo del lavoro, è importante essere aiutati nella scelta universitaria: infatti gli stessi ragazzi che ci hanno orientato hanno dovuto fare ognuno il proprio ragionamento e, soprattutto, hanno ammesso che il primo periodo all’università è stato veramente difficile da affrontare.
Sono stati felici di darci dei consigli, come quello di farsi conoscere fin da subito, prendendo iniziativa, per esempio, quando capitano delle conferenze (recentemente i ragazzi di Scienze della Comunicazione hanno avuto modo di incontrare Giuseppe Tornatore), scrivere di propria volontà un articolo e presentarlo. I ragazzi sono stati unanimi nell’affermare che, per scegliere la facoltà giusta, è importante tenere in considerazione in primo luogo le proprie passioni e vedere se poi sono supportate dalle nostre abilità. L’ultima mezz’ora dell’incontro è stato un confronto diretto e un dialogo, le cui domande riguardavano soprattutto gli alloggi e i problemi di tutti i giorni. I docenti e gli alunni presenti hanno molto apprezzato la grande disponibilità, la fresca spontaneità e la chiarezza espositiva degli studenti universitari intervenuti. L’incontro è stato concluso dal professore Alfio Castro, che ancora una volta ha ribadito l’importanza di seguire i vari seminari di orientamento che la Commissione organizza. Ovviamente, come hanno ricordato più volte i ragazzi, non bisogna mai arrendersi né farsi scoraggiare da nessuno ed è meglio entrare nell’ottica che lo studio non è mai abbastanza.
Quindi rimbocchiamoci le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!

      Dorotea Roggio