Le donazioni dell’Inner Wheel Club di Augusta

donazione disabili dall'inner wheel.jpgNell’ambito del progetto per l’anno sociale 2009/2010 “Help bring hope”, la Presidente dell’Inner Wheel Club di Augusta, Paola Cuffini Ricciardi, assieme a un nutrito gruppo di socie,  nei locali del Palajonio, ha donato delle attrezzature sportive all’Associazione Nuova Augusta Onlus.  Le innerine sono state accolte in un clima di gioia e di calore dal presidente Francesco Messina e dall’allenatore Sebastiano Mazziotta alla presenza dei ragazzi, tutti in perfetto ordine e divisa sportiva. Francesco Messina ha ringraziato vivamente la presidente del Club per la disponibilità e l’appropriatezza   della donazione. In effetti, le sopracitate attrezzature risultano indispensabili per gli  iscritti al fine di raggiungere ulteriori prestigiosi traguardi a livello nazionale. L’allenatore ha tenuto a precisare che questi ragazzi, pur diversamente abili, qualora ben supportati e motivati, riescono a dare molto più di quanto si ci possa aspettare in funzione delle loro potenzialità fisiche,  capacità relazionali e, in particolare, del loro senso di umanità. Non a caso alcuni di loro stanno partecipando al progetto Rotariano “da diversamente abili a magicamente abili”.   Con un po’ di amaro in bocca, ma con molta serenità e saggezza, Mazziotta fa notare che a volte sarebbe molto più terapeutico donare a questi ragazzi un po’ più di conforto, di tempo e  di amicizia anche da parte di enti istituzionali che, quindi, non possono nascondersi dietro l’alibi di una  ridotta disponibilità economica finanziaria. Alla fine si è avuta la sensazione, se non la sicurezza, che i veri beneficiari della donazione siano state le donatrici stesse, il contatto con queste realtà le ha arricchito di sensibilità, di vero calore umano, di un valore che  niente ha in comune  con il denaro.

       Gaetano   Gulino

“LECTURA DANTIS” AL FEMMINILE al CIRCOLO UNIONE

circolo l.dantis.jpgUn piacevole pomeriggio nel salone affollato del Circolo Unione, adeguatamente addobbato con una serie di tavolini con fini tovaglie e stelle natalizie, con un raffinato ed elegante pubblico composto per la maggior parte da signore, Fidapine e socie del Circolo Unione, comodamente sedute a gruppi di quattro ad ascoltare qualificate relatrici e lettrici. Argomento del tè letterario, che ha previsto anche la degustazione di dolci e liquori vari, la ricorrenza del sessantunesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ( 10 dicembre 1948). La presidente della Fidapa, Eloisa Di Blasi Romeo,  ha riferito che, adottando quel documento,  la comunità internazionale ha riconosciuto che il primato dei diritti della persona è condizione basilare per realizzare concretamente la pace, la libertà e la giustizia fra i popoli. La Dichiarazione del 1948, ha affermato il valore essenziale della dignità umana, ovunque nel mondo, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione o opinione, cittadinanza o status sociale,  e ha ripreso le precedenti dichiarazioni compresa quella dei diritti dell’uomo e del cittadino del 26 agosto 1789. E a proposito dei diritti violati, la Di Blasi ha introdotto gli argomenti  dei Canti scelti della Divina Commedia, relativi agli episodi di Francesca da Rimini, Pia dei Tolomei, Costanza d’Altavilla e Piccarda Donati e per il genere maschile di Ulisse, Pier delle Vigne e Manfredi. La segretaria della Fidapa, Angela Gigli Amato,  ha coordinato i lavori e ha parlato di Dante, del suo tempo e delle motivazioni profonde che hanno dato vita alla Divina Commedia. “Dante da uomo politico ed esule vede il mondo corrotto, caotico, violento dove l’ordine voluto da Dio per assicurare agli uomini la pace, la libertà, la giustizia è stato sconvolto e tutti i valori che ne potevano assicurare una tranquilla, civile ed ordinata convivenza come l’amicizia, la lealtà, l’onestà, la sobrietà, il culto della famiglia sono sovvertiti; ha prevalso la volontà di sopraffazione, di ingiustizia e di conseguenza di violazione dei diritti umani. Dante coglie i segni della crisi, che non è solo una crisi di crescita, di passaggio,  ma rappresenta l’inizio della fine del mondo; sente di essere stato investito da Dio di una missione e cioè di indicare all’umanità la via della rigenerazione, della salvezza, per questo deve compiere il viaggio nell’oltretomba e poiché Dante è un poeta la sua missione si concretizzerà in una opera di poesia. “La Poesia”, ha concluso la Gigli, è un filo invisibile di emozioni, sentimenti, pensieri, passioni, riflessioni che silenziosamente attraversa generazioni, secoli e millenni e pur nascendo da una esperienza individuale si trasforma in un canto universale che non morirà mai perché contiene un riflesso della vita nella quale ogni essere umano può identificarsi. Per questo abbiamo letto, leggiamo e continuiamo a leggere Dante, perché è un maestro di umanità.”  Hanno fatto quindi seguito, intervallate da pacati e sommessi accordi musicali eseguiti con la  chitarra dal giovanissimo e promettente Davide Russo, le recite  dei canti preannunziati, brillantemente interpretati da Rita Romeo Riera, Lia Vella, Gaetana Bruno Ferraguto e la stessa Angela Gigli. Storie di soprusi, di violenze, di sopraffazioni, di uomini e donne a cui sono stati negati i diritti fondamentali, che hanno impietosito Dante e di conseguenza il lettore.  Soddisfatta del pomeriggio di storia e di letteratura, la presidente del Circolo Unione, Gaetana Bruno Ferraguto, ha invitato il pubblico a una lettura più  incisiva e moderna di  Dante  che ha paragonato  ad un grande pittore per il modo con cui  ha saputo dipingere perfettamente i suoi personaggi. Prima di concludere i lavori, assieme alla presidente della Fidapa Eloisa Romeo, ha fatto omaggio di fiori alle relatrici e di guidoncini dei rispettivi sodalizi al giovane Davide Russo.

         Gaetano Gulino

L’invasione dei cartelloni pubblicitari

Nel frattempo il consiglio comunale approva il regolamento della cartellonistica

 

cartelloni pubblicit.jpgEntrando ad Augusta si viene accolti, prima che dall’immagine del patrono, San Domenico, dalla pubblicità dei negozi della città. Proseguendo, lo sguardo è attratto dal grande cartellone che reca l’immagine del patrono con la seguente scritta: ‘Augusta, la città di Domenico’, fino a quando lo sguardo è distratto da una macchia rossa, che porta lo sguardo ad abbassarsi e a leggere una delle solite pubblicità. Ma non è finita, i cartelloni continuano a essere presenti anche nel muro di recinto del Pallone ten sostatico Palasasol. Se invece l’intenzione è quella di uscire, in particolare uscire dal centro storico, ci si imbatte, alla fine della via Xifonia, in un cartellone alquanto bizzarro, poiché è un augurio (di che cosa non si sa!) opportunamente firmato, che distrae l’attenzione degli automobilisti. Nel quartiere Terravecchia la pubblicità si esprime, in tutto il suo splendore, tramite un’antitesi, poiché è poco istruttivo tappezzare con materiali pubblicitari i dintorni di una scuola, che è invece è il luogo dove regna l’istruzione! E per finire, in via Francesco Caracciolo alcuni pali sono addirittura avvolti da una spirale di manifesti mortuari. Ma allora Augusta è veramente la città di San Domenico o è la città della pubblicità? Per fortuna il consiglio comunale ha pensato bene di prendere provvedimenti, approvando il regolamento degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni. La necessità di un regolamento era già stato dimostrata da un censimento di cartelloni pubblicitari organizzato lo scorso mese di marzo e affidata a un professionista esterno.
I risultati sono eloquenti: dei 799 impianti esistenti, 461 non sono compatibili su suolo pubblico e 177 non sono compatibili su suolo privato. Ciò significa che l’80% dei cartelloni dovrebbe essere rimosso, mentre il Comune si impegna a spostare i cartelloni autorizzati non compatibili.
Lo scopo di queste restrizioni è quello di salvaguardare il decoro urbano, il centro storico (dove non potranno essere affissi cartelloni di 6 m per 3 m) ed evitare quindi non solo di turbare l’architettura di alcuni edifici, ma anche di distrarre l’attenzione delle persone dalla strada, poiché qualunque ruolo si ricopre, che sia di pedone o di automobilista, è fondamentale tenere gli occhi ben aperti, se non si vuole rischiare la vita! Il regolamento potrà essere aggiornato ogni tre anni e prevede, così come espresso dalle commissioni consiliari competenti, che ‘vengano rimossi gli impianti non compatibili’ e ‘vengano spostati tre cartelloni posizionati all’ingresso della città per l’impatto ambientale che provocano. Sicuramente, tra qualche tempo, San Domenico sarà felice di essere ritornato l’unico patrono della città.  

              Dorotea Roggio

La danno a bere con la tariffa sulla depurazione?

depuraz.jpgLa sentenza della Corte Costituzionale del  10 ottobre n. 335 del 2008 dichiarò illegittimi, sotto il profilo costituzionale, l’art 14 comma 1 della L. 36/1994 (Disposizioni in materia di risorse idriche) – “sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art 28 della legge 31 luglio 2002 n. 179 ( Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti <<anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi>> –  e l’art 155 comma 1, primo periodo, del D.lgs. 152/2006 ( Norme in materia ambientale) – nella parte in cui prevede che la quota di tariffa al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti <<anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”, per evidente contrasto con l’art 3 della Costituzione (principio di uguaglianza), in virtù della disparità di trattamento venutasi a creare tra gli utenti che pagavano la tariffa e usufruivano del servizio di depurazione e coloro, invece, che pur versando tale “canone” non si giovavano del medesimo servizio.

Viene, dunque, accertata dalla Consulta  che non era dovuta la tariffa di depurazione in quei comuni “in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”e, ai competenti gestori del servizio idrico nei vari ambiti territoriali fu, di conseguenza, imposto di rimborsare gli utenti delle tariffe indebitamente versate.

 La recente legge del  27 febbraio n. 13 del 2009, all’art 8 – sexies, statuisce che la tariffa di depurazione, denominata dalla legge “componente della tariffa del servizio idrico integrato” sia dovuta “anche nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione della citata sentenza, i gestori possano provvedere ai rimborsi << anche in forma rateizzata, entro il termine massimo di cinque anni, a decorrere dal 1° ottobre 2009>>”, inoltre, “dall’importo da restituire vanno dedotti gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate>>. “

Grazie, dunque, a una “leggina” ad hoc, oggi i cittadini del Comune di Augusta sono costretti  ( in realtà lo sono sempre stati ), come tutti i cittadini dei comuni sprovvisti di impianto centralizzato di depurazione, a versare questa “componente”  al fine di finanziare la realizzazione del “fantomatico” progetto dell’impianto di depurazione. In sostanza, oggi ci si trova a pagare non un servizio offerto, ma il progetto di un servizio: sembra surreale ma è la realtà dei fatti. Inoltre, sempre grazie a questa legge, i rimborsi che erano dovuti dai gestori agli utenti, per un servizio pagato indebitamente per anni, verranno dilazionati in cinque anni, a decorrere dal trascorso 1° ottobre 2009, e da essi verranno comunque detratti “gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate.”

Una truffa, questa, severamente bocciata dalla Corte costituzionale, ma oggi nuovamente “legalizzata” dalla L.13/2009. Tale Legge, tuttavia, andando a esaminare per bene la pronuncia della Corte, risulta palesemente incostituzionale al pari delle disposizioni legislative già condannate con la sent. 335/2008.

Già nel dibattimento riportato dalla Corte nella sentenza del 2008, la difesa della s.p.a G.O.R.I., la società di gestione del servizio idrico integrato nel Comune di Gragnano, cercò di ribattere alla tesi del remittente, il Giudice di Pace del Comune di Gragnano, secondo la quale vi era un’ assenza di corrispettività dovuta alla mancata offerta del servizio di depurazione a fronte, invece, del versamento della tariffa da parte degli utenti, sostenne “che la corrispettività fra la suddetta quota e il servizio di depurazione sussisterebbe comunque, perché le somme pagate dagli utenti in mancanza del servizio sarebbero destinate, attraverso un apposito fondo vincolato, all’attuazione del piano d’ambito, comprendente anche la realizzazione dei depuratori.” La Consulta respinse fortemente tale obiezione in cinque punti:

1)      “L’ammontare della tariffa riferita al servizio di depurazione è determinato indipendentemente dal fatto se il depuratore esista o no, essendo esso in ogni caso commisurato al costo del servizio di depurazione, in applicazione del cosiddetto <<metodo normalizzato>>, e non al costo di realizzazione del depuratore.”

2)      “Il provento costituito dalla quota confluente nel fondo vincolato può essere destinato alla realizzazione di depuratori non utilizzabili dal singolo utente obbligato al pagamento, come nel caso in cui i depuratori siano realizzati in Comuni diversi da quello in cui si trova l’utente, dopo il pagamento della tariffa si sia trasferito in altro Comune.”

3)      “Nel caso in cui il Comune non gestisca direttamente il servizio idrico, la scelta del tempo e del luogo di realizzazione dei depuratori è affidata, dall’art 11, comma 3, della legge n.36 dell’ 1994, a soggetti terzi rispetto all’utenza, e cioè ai Comuni e alle Province, nell’esercizio della loro competenza a predisporre il piano d’ambito.”

4)      Questa è la parte più importante e decisiva: “L’attuazione di tale piano si inserisce nel rapporto fra gestore e autorità d’ambito”,nel nostro caso, quindi, tra sai8 e ato idrico,”e non in quello fra esso e l’utente, perché produce un’utilità riferita all’ambito territoriale ottimale nel suo complesso e non anche quella <<utilità particolare che ogni utente ottiene dal servizio>>, la quale sola […] consente di qualificare come corrispettivo la tariffa del servizio idrico integrato.”

5)      In ultimo rileva la Corte che “ Il contratto di utenza e il pagamento della quota tariffaria non costituiscono presupposto necessario per l’attuazione dello stesso piano, essendo quest’ultima prevista e disciplinata, anche nei tempi e nelle modalità, non già nel contratto di utenza, ma da moduli procedimentali di diritto amministrativo.”

 

Qualche passo più avanti , nella medesima sentenza, la Consulta specifica ulteriormente che “Solo un autonomo prelievo tributario avulso dalla tariffa e, perciò, del tutto sganciato dal sistema del servizio idrico integrato potrebbe giustificare una tassazione per fini ambientali diretta a far contribuire anche colui che non utilizza il servizio alla spesa pubblica per la depurazione.”

 

Il legislatore nazionale,invece, con la Legge 13/2009, in barba a quanto sentenziato dalla Consulta, legittima, all’art 8 – sexies,la riscossione del”canone” censurato, anche in quei Comuni “ in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’avvio dell’inizio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all’attivazione del servizio di depurazione […]”, sotto forma di “ oneri relativi alle attività di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione, nonché quelli relativi ai connessi investimenti, come espressamente individuati e programmati dai piani d’ambito”,specificando che essi “costituiscono una componente vincolata della tariffa del servizio idrico integrato che concorre alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente.”

Inoltre, al comma 2 del medesimo articolo, il legislatore permettendo la rateizzazione dei rimborsi dovuti dai gestori agli utenti ex sentenza 335/2008, e la successiva detrazione da essi degli “oneri derivati da tali attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate”,  laddove i gestori abbiano avviato le opere di realizzazione o anche la sola progettazione degli impianti, rende i predetti rimborsi assolutamente parziali, per non dire esigui o addirittura inconsistenti, e comunque rateizzati,come sottolineato recentemente  anche l’Adiconsum.

 Inoltre, l’art 8 – sexies della sopracitata legge fa riferimento a una “componente della tariffa del servizio idrico integrato” dovuta dagli utenti ai gestori , per finanziare le attività di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione programmati dai piani d’ambito, in contrasto con quanto affermato dalla Corte, secondo la quale, non solo l’attuazione dei vari piani d’ambito “si inserisce nel rapporto fra gestore e autorità d’ambito”, ma “ Il contratto di utenza e il pagamento della quota tariffaria non costituiscono presupposto necessario per l’attuazione dello stesso piano”, e in ogni caso, “per giustificare una tassazione per fini ambientali”, come quella che finanzia i progetti degli impianti di depurazione e che la legge illegittimamente include tra le componenti della tariffa, “diretta a far contribuire  anche colui che non utilizza il servizio alla spesa pubblica per la depurazione”, “solo un autonomo prelievo tributario avulso dalla tariffa e, perciò, del  tutto sganciato dal sistema del servizio idrico integrato” potrebbe soccorrere.

 

Anche un bambino riuscirebbe a capire che si è di fronte a legge diretta a eludere una pronuncia della Consulta, e quindi elusiva delle disposizioni costituzionali da cui la stessa Corte mosse nel conseguire la decisione finale.

Una legge-vergogna, truffaldina e inconfutabilmente incostituzionale!

                         Giammarco  Catalano

Il servizio idrico ad Augusta

             AUGUSTA, ASSEMBLEA PUBBLICA SULL’ ACQUA

 Tra i cittadini troppi i dubbi e costanti i disagi. Il Mov. in difesa del cittadino e la Cgil si mobilitano.

ato idr.jpgNELL’AUDITORIUM  di palazzo S.Biagio, sI è tenuta  un’assemblea pubblica indetta dal Movimento in difesa del cittadino insieme con la Cigl di Augusta. Tema all’ordine del giorno: l’acqua. La discussione, dopo una breve apertura introduttiva, è stata incentrata sulla gestione del servizio idrico integrato in Provincia. Inefficienze, disservizi e aumenti tariffari sono stati messi in evidenza attraverso i vari interventi  degli organizzatori e le perplessità manifestate dai cittadini augustani presenti.

E’ bene ricordare che, attualmente, nella Provincia di Siracusa, il servizio idrico integrato è gestito da una società mista, la Sai8. Le partecipazioni azionarie all’interno di tale società sono, per la maggior percentuale, in mano ai privati. La Sai8, infatti, nasce dalla fusione di Sogeas spa e Saceccav Sacede spa. La prima appartenente per il 60% al Comune di Siracusa e per il restante 40% alla Sorgesa spa di Milano. La seconda è una società interamente privata di Desio, in Provincia di Milano.

Il Mov. in difesa del cittadino ha espresso  note  molto critiche verso la gestione del servizio da parte della Sai8, evidenziando come, da quando, in attuazione della L. 34/1996 (c.d. Legge Galli), la competenza  sull sistema idrico è passata dal Comune di Augusta all’Ato idrico, la cittadinanza ha ricevuto un sensibile rincaro delle spese di gestione, riscontrabile in bolletta, e  ha accumulato solo malcontenti, essendo nulli i vantaggi resi da tale mutamento .

Anche la Cigl, attraverso l’intervento del segretario provinciale, Paolo Zappulla, si è detta perplessa riguardo ai criteri-guida mediante i quali vengono determinati i tariffari riportati nei bollettini dal gestore. Lo stesso Zappulla, inoltre,  ha sostenuto la mancata pubblicazione della “carta dei servizi Sai8. Dichiarazione, per la cronaca, obiettivamente non veritiera, in quanto la SAI8 mette a disposizione di tutti gli utenti la suddetta carta, sul proprio sito internet. E’ tuttavia da considerare che non tutte le persone hanno la possibilità di avere accesso al web e, di conseguenza, sarebbe opportuno diffondere tale importante documento anche attraverso i mezzi più tradizionali e facilmente reperibili dalle utenze.  

Per quanto riguarda le proposte avanzate in concreto, il Mov. in difesa del cittadino ha dichiarato l’intento di dar vita a un coordinamento provinciale, attraverso un gemellaggio con gli altri comuni della Provincia di Siracusa, tra i quali Noto e Floridia, per sostenere la  ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, affermando con forza l’irrilevanza economica dell’acqua, giacché bene primario e non merce di scambio.

La Cgil  ha affermato di voler costituire un tavolo negoziale proprio con il consorzio Ato idrico, e in particolare, con il presidente, l’onorevole Nicola Bono, e l’intera assemblea Ato, presieduta dai ventuno sindaci della provincia di Siracusa, per “trattare” sulle quote tariffarie imposte alle utenze.

Inoltre,durante l’assemblea, si è fatto solo un minimo, riduttivo e parziale accenno alla questione del “servizio di depurazione”, mai offerto alla cittadinanza, e alla vicenda del  correlativo canone versato dagli utenti. Tematica molto più “scottante” e urgente sulla quale si è preferito rinviare a una prossima assemblea. Infine, da evidenziare una discreta presenza da parte della cittadinanza, per la verità una platea abbastanza “navigata” con pochissimi giovanl. Quest’assenza è stata la nota dolente e amara della serata, sintomatica di un diffuso disinteresse da parte delle giovani generazioni nei confronti delle problematiche in cui “sguazza” e rischia di annegare Augusta. 

        Gianmarco Catalano  – (Associazione spontanea STUDENTI NON INDIFFERENTI DI AUGUSTA)

                                                                                                                                    

Verde pubblico? No, grazie

Prima le lottizzazioni a norma, poi si costruisce selvaggiamente

verde pubblico.jpgGià in precedenza PROSPETTIVE NUOVE ha espresso la propria posizione di avversità al continuo assalto al territorio, avallato dal Consiglio Comunale con l’approvazione di piani di lottizzazione che trasformano terreni agricoli in aree urbane, prive di ogni servizio essenziale. Questa eccessiva urbanizzazione del territorio, pur se tecnicamente legittima,non lo è politicamente per tutte le conseguenze che essa comporta. Anche se la popolazione residente diminuisce,Augusta dagli ’90 in poi ha visto raddoppiare la superficie degli insediamenti abitativi in aree esterne al perimetro urbano, subendo l’aggravamento dei disservizi che ciò comporta (raccolta rifiuti,rete idrica, trasporti,rete fognaria). Solo il tanto atteso PRG potrebbe dare fine a questo scempio. Ma come associazione di cittadini,PROSPETTIVE NUOVE,intende ora portare all’attenzione pubblica l’altro rischio del  “METODO LOTTIZZAZIONE”(vedi tutte le zone del Monte) quello cioè di vedere sparire o ridursi drasticamente le aree a verde pubblico e a parcheggi all’interno delle lottizzazioni autorizzate,facendole diventare di colpo aree edificabili o già edificate. La presenza di queste aree è, infatti, obbligatoria per la conformità delle opere di urbanizzazione oltre che un diritto dei cittadini residenti e non; e l’Amministrazione che ne deve garantire la presenza e la corrispondenza,visto che le acquisisce al patrimonio pubblico, in virtù del beneficio dato al privato con il rilascio della concessione. Ci sono stati segnalati due casi(uno nel quartiere Borgata ,Lottizzazione Conceria, l’altro nella Lottizzazione Ausonia) in cui” l’esproprio” di verde pubblico e parcheggi è già avvenuto e, nonostante le segnalazioni, gli uffici competenti non hanno dato risposte alle istanze dei cittadini. Se queste segnalazioni corrispondessero al vero,soprattutto per il quartiere Borgata, notoriamente privo di verde attrezzato a disposizione dei cittadini, si tratterebbe di un caso  che rasenta il ridicolo: aver privato di una legittima aspettativa i cittadini di un’area così densamente popolata, non solo violerebbe i diritti di tanti,ma rappresenterebbe anche un atto di assoluta cecità politica, a tutti i livelli,che priva le future generazioni di cittadini di un diritto inalienabile….una qualità di vita corrispondente ai bisogni odierni. Per ottenere il PRG i cittadini di Augusta devono ancora aspettare che tutto il territorio lottizzabile sia..LOTTIZZATO e che tutto quello cementificabile sia CEMENTIFICATO? PROSPETTIVE NUOVE chiede al Sindaco e agli Assessori  preposti, di assumersi le loro responsabilità per il PRG e rispettare le scadenze,tanto proclamate in campagna elettorale e più volte declamate, garantendo le attese di legalità , giustizia e di qualità di vita che tutti,gli Augustani meritano di avere!

    PROSPETTIVE NUOVE

Pericolo amianto nel deposito costiero di Augusta

Lettera aperta indirizzata al Sig. Sindaco:

amianto.jpgEgregio Signor Sindaco, mi sono pervenute parecchie segnalazioni e lamentele di residenti alla Borgata per presenza di coperture in cemento-amianto all’interno del deposito combustibili della Maxcom di via Lavaggi.

Chi passa dinanzi all’ingresso di detto deposito nota i tetti dei magazzini realizzati in cemento-amianto che, data la loro vetustà, sono malridotti. Questo stato in cui si trovano i manufatti fanno temere per la emissione incontrollata di fibre di amianto di cui è scientificamente acclarata la cancerogenicità. Non esiste,  infatti,  una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa, tanto che teoricamente l’inalazione, anche di una singola fibra, può causare il mesotelioma e/o altre patologie mortali.

Condivido la giusta preoccupazione della popolazione residente, dei passanti di via Lavaggi e di quanti raggiungono la vicina stazione ferroviaria, che giustamente temono per la loro salute.

E, dato che l’attuale ordinamento giuridico attribuisce agli enti territoriali, e quindi a Lei signor Sindaco, una pluralità di poteri d’intervento in materie che direttamente e o indirettamente riguardano il governo del territorio, dell’ambiente, della la salute e dell’incolumità fisica dei cittadini, La prego di voler prendere urgentemente quei provvedimenti che il caso richiede.

    Luigi Solarino –  Presidente di Decontaminazione Sicilia