AMIANTO, VICARIO “NON POSSIAMO TOLLERARE CHE LA STRAGE CONTINUI”

Il rischio amianto ci fu per “tutti i lavoratori del Petrolchimico di Priolo e, addirittura, gli abitanti della zona” ecco perché l’operaio siracusano C.L. aveva diritto alla rendita a carico dell’INAIL

vicario, al centro, intervistat o da Giorgio CàsoleLa Corte di Appello di Roma, a distanza di due giorni, motiva la condanna dell’INAIL che ribalta il giudizio di primo grado, con una motivazione shock: l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA e legale dei familiari della vittima, dimostra che “dalla documentazione prodotta (indagine epidemiologica del 1997 a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Registro Tumori della Provincia di Siracusa) emerge come l’esposizione ad amianto riguardasse tutti i lavoratori del Polo Petrolchimico di Priolo e, addirittura, gli abitanti della zona”. L’INAIL ha negato a C.L., operaio di Priolo Gargallo, poi trasferito a Roma, il riconoscimento della rendita per malattia professionale, e, difeso dall’Avv. Ezio Bonanni, aveva fatto causa all’INAIL, che resisteva, e nel frattempo è deceduto il 15.07.2015, mentre il giudizio di primo grado era ancora in corso. Il Tribunale aveva accolto le tesi dell’INAIL e rigettato anche la domanda giudiziale. «La Corte di Appello di Roma ribalta l’esito del giudizio di primo grado, condanna l’INAIL, ma soprattutto afferma che il mesotelioma va sempre indennizzato, tanto più per “tutti i lavoratori del polo petrolchimico di Priolo” e afferma il rischio amianto anche per “gli abitanti della zona”. Questa sentenza quindi impone l’applicazione della Legge Regionale Siciliana in materia di amianto, ragione per la quale, anche in qualità di Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, rinnovo l’appello al Presidente On.le Crocetta e gli ricordo ancora che è urgentissima l’istituzione della sorveglianza sanitaria su tutta la Sicilia e la creazione del polo di riferimento medico presso l’Ospedale di Augusta così come previsto dalla legge regionale» dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale dei familiari della vittima e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.La Corte di Appello di Roma, con la sentenza n. 3000 depositata il 01.06.2017, ha motivato la sua decisione, e afferma dei principi innovatori: “La Suprema Corte, ha ritenuto la natura monofattoriale e il nesso di causalità con l’esposizione all’amianto del mesotelioma pleurico … si tratta d’altra parte di malattia tabellata in rapporto all’esposizione amianto e quindi sussiste la presunzione propria del regime tabellare. Quanto alle mansioni svolte va rilevato che dalla documentazione prodotta … emerge come l’esposizione all’amianto riguardasse tutti i lavoratori del polo petrolchimico di Priolo e, addirittura, gli abitanti della zona. L’esposizione è quindi dimostrata indipendentemente dalle mansioni svolte, come d’altra parte ritenuto dal CTU di primo grado … immotivatamente disattesi dal primo Giudice. Pertanto … accertata l’origine professionale del mesotelioma … con condanna dell’INAIL di corrispondere agli eredi … pro quota i ratei arretrati dall’01.12.2014 al 15.07.2015 …”. Calogero Vicario, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Regione Sicilia, ribadisce che l’associazione è operativa in tutto il territorio della Regione Sicilia, fin dal 2008, e presta assistenza tecnica, medica e legale, in modo assolutamente gratuito.Tutti i cittadini che ne hanno necessità possono prima di tutto consultare il sito osservatorioamianto.jimdo.com dal quale acquisire ogni utile informazione poi, nel caso fossero necessari chiarimenti e assistenza medica e legale, ci si potrà rivolgere direttamente all’associazione inoltrando una e-mail all’indirizzo: osservatorioamianto@gmail.com.«L’associazione provvederà immediatamente a soddisfare, per quanto possibile, ogni esigenza che fosse manifestata. Continueremo a dare battaglia per il rispetto dei diritti dei lavoratori siciliani e siracusani. Il Presidente della Regione, nonostante abbia il potere per emettere atti equipollenti equivalenti agli atti di indirizzo ministeriale, non provvede ad emanare alcun provvedimento, di conseguenza i lavoratori sono obbligati ad intraprendere atti legali. Ci chiediamo le ragioni di tanto ostracismo nei nostri confronti. Siamo forse i figli di un dio minore? Siamo stati e siamo carne da macello delle imprese del nord Italia che fanno business nel nostro territorio e che portano via il profitto e ci lasciano i cancri e il territorio contaminato? Chiediamo una risposta dalle istituzioni, primo fra tutti il Presidente della Regione ,Crocetta, che fa parte di diritto delle riunioni del Consiglio dei Ministri. Che fa? Cosa ha fatto? Mentre i nostri lavoratori continuano a morire, la legge rimane inattuata. Sento di dire: mentre a Roma i politici discutono, Sagunto brucia! Solo che qui non c’è un generale cartaginese come Annibale, ma le nostre istituzioni che hanno tradito la Costituzione, che hanno permesso l’utilizzo di amianto, che porta morte e distruzione e quando ognuno di noi cade, nel senso che si ammala e muore, ci pensa l’INAIL a negare l’origine professionale della patologia. Denunceremo questo ancora alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e in sede internazionale. Non possiamo tollerare che questa strage continui», afferma Vicario con fermezza

     Mariangela Scuderi

REGIONE SICILIA – APPROVATA DALL’ARS LA LEGGE REGIONALE ”NORME PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DEL TERRITORIO DAI RISCHI DERIVANTI DALL’AMIANTO”. IL”MUSCATELLO” POLO DI RIFERIMENTO

eternit_siciliana_SR_2008AUGUSTA. Si conclude  positivamente la vicenda Amianto in Sicilia, portando  soddisfazione, in un territorio particolarmente interessato dove c’era accumulato un ritardo ventennale. Anche per questo hanno espresso la loro soddisfazione i vertici nazionali e regionali dell’Ona Onlus – Osservatorio nazionale amianto- il suo presidente, avvocato Ezio Bonanni e il coordinatore regionale, Calogero Vicario e il nostro delegato “ONA Onlus” che ha seguito direttamente i lavori all’ARS. Questa legge, presentata e sostenuta da sempre da Pippo Gianni “Comitato Scientifico ONA ONLUS”, è stata voluta fortemente dall’Osservatorio Nazionale Sull’Amianto. «Finalmente” – ha detto il coordinatore regionale dell’Ona,  Calogero Vicario – “la Regione Siciliana potrà affrontare il problema dell’amianto in termini di prevenzione primaria e prevenzione secondaria nonché il riconoscimento della pregressa esposizione dei  lavoratori. Inoltre l’istituzione di un specifico ufficio  coordinerà le attività di parecchi assessorati della regione tra cui quello di avviare definitivamente la mappatura a livello regionale. Mappatura censimento e interventi di bonifica dei siti ambientali dove è presente l’amianto e soprattutto salvaguardare la salute dei lavoratori esposti, cioè quei lavoratori che tristemente hanno contratto patologie asbesto correlate. Punto principale della legge è quello di non dover più esportare dalla Sicilia i rifiuti dell’amianto ma di creare un impianto di inertizzazione per la trasformazione dell’amianto in risorsa economica. Istituzione  del Registro regionale degli esposti, ed ex esposti alla fibra killer. Tutti lavoratori  dell’amianto potranno essere identificati ed iscritti nel Registro Regionale. Centro di riferimento Regionale: e’ istituito presso l’Ospedale “E. Muscatello” di Augusta il Centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto.  Per il risultato conseguito, l’Ona Onlus, intende pubblicamente ringraziare l’on.le Presidente della regione  Rosario Crocetta , l’on.le Presidente della VI commissione Giuseppe Digiacomo, l’Assessore Regionale della Salute Lucia Borsellino, nonché la fattibile tenacia dell’on.le Pippo Gianni, per l’impegno profuso nell’affrontare la drammatica condizione dei lavoratori esposti ad amianto nella regione Sicilia».

    V. C. 

A Kinisia, nel trapanese, immigrati trattati come bestie. Storia di una tendopoli costruita su terreno contaminato

imagesCAN88MGA.jpgC’è una zona vicino Trapani dimenticata da tutti: una ex pista militare di un ex aeroporto ormai dismesso che ha nome Kinisia.  Proprio in questa zona, in mezzo a strutture diroccate e una torre di controllo fantasma sono state montate ben 88 tende di 6/8 posti ciascuna per accogliere circa 700 immigrati in arrivo da Lampedusa. Certo che costruire una tendopoli a una manciata di chilometri dall’aeroporto di Birgi, in una zona dove non ci sono le minime condizioni igienico-sanitarie, è stata proprio un’idea brillante!  Tanto è vero che ci sono state parecchie mobilitazioni sia da parte dei cittadini che da parte delle autorità locali per gridare a tutti che è una pazzia!  Da un paio di giorni a questa parte, si sente anche che non solo la zona è inospitale e inadatta ma sarebbe anche contaminata! Per cui, in seguito a varie denunce da parte dei cittadini e dello stesso sindaco, ci si è dati da fare: ben tre aree nella strada d’accesso a Kinisia sono state poste sotto sequestro per permettere alla polizia municipale di effettuare sopralluoghi in modo da verificare la presenza di amianto.  Ed infatti, amian kinisia.jpgil Direttore Generale di Arpa Sicilia, l’ingegner Sergio Marino, ha dichiarato: “I detriti e le schegge di amianto sono ancora facilmente rinvenibili su tutto il terreno. L’eternit con ogni evidenza è stato “smaltito” per frantumazione e il tutto è stato malamente coperto da uno strato di terra.”  Ora, le aree messe sotto sequestro dalla polizia hanno i sigilli e gli atti trasmessi alla magistratura per la convalida del sequestro.  E le tende? I profughi, prima buttati in una nave, ora sono stipati a dozzine in una tenda, senza acqua, senza servizi igienici, senza luce, sotto il sole, in mezzo al deserto e, in aggiunta, immersi nell’amianto.  Chi ha operato la scelta di Kinisia o non conosce il sito o ha deciso di arrichire qualcuno. Come?  Non lontano da questa area esistono strutture della difesa in disuso ma abbastanza “presentabili” che risulterebbero ancora idonee ad ospitare “umani” con un minimo di intervento e capacità organizzativa . Anzichè spendere milioni in campi di concentramento con tanto di doppia recinzione di passata memoria, le fervide menti del Governo hanno pensato bene di dimenticarsene poichè, se messe a disposizione di qualcuno, avrebbero dovuto rinunciare alla loro “valorizzazione” con una perdida secca per i loro interessi.  Non è certo la soluzione ottimale, ma le condizioni igenico sanitarie sarebbero state migliori.  

Tutti noi speriamo che una tenda resti libera, per dare la possibilità al Presidente di comprarla e di goderne!

 

    USB  Difesa

Pericolo amianto nel deposito costiero di Augusta

Lettera aperta indirizzata al Sig. Sindaco:

amianto.jpgEgregio Signor Sindaco, mi sono pervenute parecchie segnalazioni e lamentele di residenti alla Borgata per presenza di coperture in cemento-amianto all’interno del deposito combustibili della Maxcom di via Lavaggi.

Chi passa dinanzi all’ingresso di detto deposito nota i tetti dei magazzini realizzati in cemento-amianto che, data la loro vetustà, sono malridotti. Questo stato in cui si trovano i manufatti fanno temere per la emissione incontrollata di fibre di amianto di cui è scientificamente acclarata la cancerogenicità. Non esiste,  infatti,  una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa, tanto che teoricamente l’inalazione, anche di una singola fibra, può causare il mesotelioma e/o altre patologie mortali.

Condivido la giusta preoccupazione della popolazione residente, dei passanti di via Lavaggi e di quanti raggiungono la vicina stazione ferroviaria, che giustamente temono per la loro salute.

E, dato che l’attuale ordinamento giuridico attribuisce agli enti territoriali, e quindi a Lei signor Sindaco, una pluralità di poteri d’intervento in materie che direttamente e o indirettamente riguardano il governo del territorio, dell’ambiente, della la salute e dell’incolumità fisica dei cittadini, La prego di voler prendere urgentemente quei provvedimenti che il caso richiede.

    Luigi Solarino –  Presidente di Decontaminazione Sicilia