ARTEINCENTRO 2012: INAUGURATA LA SESTA EDIZIONE A MESSINA

 

FOTO_N._5.JPG

 

Messina – Al via il 2 ottobre 2012 presso il “Salone delle Bandiere” di Palazzo “Zanca”, la 6a Edizione della manifestazione culturale “ARTEINCENTRO 2012”, evento finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea, organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale “Messinaweb.eu” con il patrocinio del Comune di Messina e della Provincia Regionale di Messina.

Intenso il programma del pomeriggio, con una nutrita scaletta di interventi presentata dall’avv. Silvana Paratore. Dopo i saluti alle Autorità e ai gentili ospiti presenti da parte di Rosario Fodale, Presidente dell’Associazione “Messinaweb.eu”, ha preso la parola il dott. Giuseppe Previti, Presidente del Consiglio Comunale di Messina, il quale si è detto onorato e soddisfatto di presenziare ad una manifestazione prestigiosa come “Arteincentro”. Erano presenti, fra gli altri, il Magg. Antonio Sottile, in rappresentanza del Gen. B. Michele Pellegrino (Comandante della Brigata Meccanizzata “Aosta”), il Sottotenente di Vascello Giovanni Trimboli, in rappresentanza del C.V. Antonino Samiani (Comandante dell’Autorità Marittima della Navigazione dello Stretto di Messina), il dott. Giuseppe Caristi, presidente dell’Associazione per il Supporto e la Ricerca sull’Alzheimer e le Demenze (A.RI.A.D. ONLUS), il prof. Domenico Venuti, Commissario della Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale del Fante, il dott. Armando Pesco, presidente della Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale Carabinieri, l’avv. Guido De Domenico, la prof.ssa Elvira Bonfantino e la prof.ssa Grazia Piccione dell’Associazione “Amici dello Jaci”, e le rappresentanze del Gruppo Interforce Jonica, del Corpo delle Infermiere Volontarie e della Componente Donatori Sangue del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana. A seguire un breve intervento introduttivo sull’arte contemporanea, curato dal dott. Enrico Casale, giornalista pubblicista, studioso di storia e conservazione dei beni artistici, quindi la proiezione di un video in ricordo del prof. Giuseppe Cavarra, apprezzato docente e grande studioso scomparso lo scorso febbraio, per anni protagonista e pedina fondamentale nelle manifestazioni culturali organizzate dall’Associazione “Messinaweb.eu”. Spazio, quindi, alla presentazione degli artisti e delle opere. Nel corso della serata momenti di ottima musica con il duo “Note riflesse”, composto da Nino Foti e Gianfranco Messineo, entrambi medici chirurghi, uniti da una ventennale passione per la musica e lo spettacolo. In particolare, il primo (piano e tastiere) ha compiuto studi classici di pianoforte e si è perfezionato in tecnica jazzistica mentre il secondo (voce e chitarra) ha studiato canto, svolgendo anche studi di dizione e recitazione.

Novità di quest’anno, il soffermarsi sull’Arte quale momento di “creazione”, con le sensazioni espresse dai vari autori, senza tralasciare le problematiche connesse con la “conservazione” delle opere d’arte nel loro complesso e le delicate fasi di “recupero” in caso di calamità. Saranno queste ultime tematiche che caratterizzeranno il pomeriggio del 4 ottobre 2012 (inizio alle ore 17): l’evento è aperto al pubblico e al termine sarà rilasciato apposito attestato di partecipazione.

Dal 2 al 6 ottobre presso il Salone delle Bandiere sarà possibile visitare la mostra delle opere (pittura e poesia) presentate. Il bando con i lineamenti organizzativi e le modalità esecutive di dettaglio è visionabile presso il sito internet dell’Associazione (www.messinaweb.eu).

 

   Enrico Casale

Riscopriamo il territorio di Augusta: aperti al pubblico il Castello di Brucoli e il Santuario Adonai

1.JPG 

2.JPG3.JPG

Augusta

A distanza di 3 mesi dalla pubblicazione su AugustaNews dell’allarme lanciato dall’associazione di volontariato “Lamis” di Augusta, a seguito della nota della “Commissione Storia Patria di Augusta” in merito al degrado in cui versano i bastioni delle fortificazioni spagnole,  quelli che  si stanno sbriciolando sotto gli occhi di tutti senza che nessuno corra ai ripari e soprattutto senza che nessuno ne parli”, ecco arrivare dall’assessorato alla cultura del comune un primo tiepido segnale per la “riscoperta del nostro territorio”, così come  testualmente  riportato nello striscione che capeggia alto in piazza San Nicola di Brucoli, la frazione “fiore all’occhiello” della cittadina federiciana.  Mentre, appena ieri, la Commissione Storia Patria ribadiva nella stessa nota, tra l’amarezza e l’indignazione, che “se il bene sopravvivesse al restauro probabilmente rimarrebbe non fruibile cosi come accaduto al Forte Vittoria e al Castello di Brucoli” oggi, 22 luglio, assistiamo increduli  all’apertura al pubblico del Castello di Brucoli.  In attesa che la stessa apprezzabile iniziativa possa essere estesa anche per l’apertura del Forte Vittoria, tra i beni restaurati di recente, contestualmente  al Castello di Brucoli sarà  consentita tutte le domeniche pomeriggio la fruibilità  al pubblico anche del santuario Madonna Adonài.  Intorno a quest’ultimo, immerso in uno scenario paesaggistico raro e incontaminato, si potranno inoltre ammirare alcune grotte naturali che si aprono lungo una fenditura del pianoro della Gisira dove in esse, durante il periodo delle persecuzioni cristiane ordinate dagli imperatori Decio e Valeriano, trovarono rifugio i primi cristiani e fra loro San Agatone, San Neofito e Santa Epifania, mentre l’origine del santuario trova fondamento storico negli atti dei SS. Alfio, Filadelfo e Cirino, essendo il più antico santuario mariano di Sicilia.

Castello di Brucoli e Santuario Adonài come punto di partenza possono bastare; rimaniamo adesso in attesa di vedere fruibili il Castello di Federico II di Svevia, i forti Vittoria e Garsia,  Torre Avalos, l’ Hangar e quanti altri in territorio di Augusta. Forza Augusta!!

   Giuseppe Tringali 

GLI ORARI ESTIVI DEL “MUSEO DELLA PIAZZAFORTE” DI AUGUSTA

piazzaforte.JPG

AUGUSTA. Il direttore Antonello Forestiere comunica gli orari estivi di apertura al pubblico del Museo della Piazzaforte” i nuovi orari di accesso al pubblico per l’estate 2012 che il Direttore e l’Assessore alla Cultura hanno concordato, in ragione delle mutate condizioni climatiche e della riscontrata minore frequentazione mattutina del centro storico.  Gruppi organizzati potranno sempre ovviamente effettuare visite particolari concordandone le modalità con l’U.R.P. del Comune:

LUGLIO : sabato ore 18.00 / 20.15 – altri giorni chiuso

AGOSTO : chiuso

SETTEMBRE : sabato ore 18.00 / 20.15 (sino al 15.09.2012) –

Successivamente il Museo riaprirà con la cadenza ordinaria il sabato e la domenica mattina dalla ore 9.30 alle ore 12.30.

          Il direttore

     Antonello Forestiere

 

RECUPERO E RESTAURO ARTISTICO DELLE OPERE PRESENTI NEL NOSTRO TERRITORIO

gagini.jpg

Ancora una volta l’opera d’arte è testimone della nostra ricchezza e della nostra bellezza. Un patrimonio presente nel nostro territorio, irripetibile e incommensurabile, di cui tutti dovrebbero prendere sempre più coscienza e conoscenza. Presenze della nostra civiltà artistica, operato di scuole secolari, di botteghe dinastiche, che ci hanno lasciato una miriade di lavori oggi  considerate maggiori o minori dagli storici dell’arte dopo lunghi studi iconografici e iconologici delle matrici figurative. Quando l’Artista era legato a una committenza di potere chiesastico e aristocratico , sia il grande maestro che il seguace, traducevano pienamente le richieste magnificando i valori testuali, i personaggi, le famiglie con quell’abile rappresentazione figurativa del bello, nelle diverse applicazioni di tecniche e modalità esecutive. Tutto questo lavoro arriva a noi non sempre in uno stato di legittima conservazione. Con il passare degli anni sempre più, l’abbandono, l’incuria, l’indifferenza, la sfocata conoscenza hanno causato  seri danni a queste opere, compromettendo la materia pittorica e plastica nella riconoscibilità e nella lettura dei valori estetici espressi. Opere che oggi possiamo ritrovare nei luoghi più disparati, precari ambienti di servizio, dove vengono riposte insieme a tutti quegli oggetti dimenticati, considerati inutili anticaglie.

Su questo patrimonio, in parte abbandonato e dimenticato, vogliamo porci alcuni quesiti che riteniamo possano essere alla base di questo progetto culturale: il perché di questo abbandono, dell’uso che possiamo farne, della necessità di conoscerlo e di recuperarlo. La risposta univoca  è che le opere rappresentano la vita del passato e del presente. Ci fanno capire la nostra identità, la nostra appartenenza culturale che ci dovrebbe far riconoscere i nostri valori di civiltà, le nostre tradizioni secolari, il nostro operato universale. Le opere raccontano il tempo che è stato. Poesia di valori spaziali e temporali, che possono sempre educarci all’estetica della bellezza, al piacere dell’immagine colta nel suo contesto pluricognitivo  culturale. Per  questo chi opera nel settore dell’arte, dei beni culturali, deve sentire il bisogno di dare un contributo al territorio. Deve, comunque, provare ad applicare  gli strumenti della conservazione, della tutela, finalizzati alla valorizzazione e alla comunicazione. Operazione territoriale  da estendere a una coscienziosa operante didattica rivolta in primo luogo alle nuove generazioni.  Il progetto nasce e si concretizza proprio nella scuola. Nell’istituto della formazione, prende corpo la struttura operativa di un serio programma  che vuole ridonare al nostro territorio, il maggior numero di quelle opere che versano in condizioni di scarsa fruibilità. La scuola che ha voluto e potuto realizzare questa idea di progetto  è il Liceo Artistico “ Gagini”, già  Istituto d’Arte di Siracusa. L’idea  di base si fonda sulla creazione e realizzazione di un laboratorio di restauro pluridisciplinare, legato alla sezione di Rilievo e Catalogazione dei  Beni Culturali, organizzato con le attrezzature più innovative, che vuole ispirarsi  ai laboratori dell’I.C.R. di Roma e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.  Questo progetto è stato voluto fortemente dal prof. Nino Sicari con l’appoggio del già Dirigente scolastico prof. Riccardo Sipala e il D.S.G.A. rag. Vincenzo Firullo e dell’attuale Dirigente scolastico prof.ssa  Simonetta Arnone e la D.S.G.A. dott. Laura Interlando. Il laboratorio è stato realizzato con i finanziamenti del Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Regioni 2008. L’obiettivo è quello di dare alla provincia ed in particolare alla città di Siracusa, la possibilità di poter usufruire di un laboratorio, in una struttura pubblica, in grado di restaurare opere d’arte pittorica, plastica e lignea, a titolo gratuito, attraverso protocolli d’intesa con Enti pubblici, con la Curia e con aziende private.  Questo progetto coordinato dal prof. Nino Sicari e con la collaborazione di esperti esterni accreditati presso le Sovrintendenze ai BB.CC., offre una ricaduta positiva dal punto di vista didattico, coinvolgendo alunni del triennio del Liceo “Gagini”, selezionati tra le eccellenze, creando così delle professionalità spendibili nel territorio; una ricaduta sociale  finalizzata al restauro e alla  fruibilità delle opere,  che altrimenti resterebbero esposte ad ulteriore degrado.  È chiaro che per fare ciò non bastato solo le risorse del liceo, quindi, si auspica una sensibile collaborazione da parte di Enti, associazioni, aziende o privati che intendano sponsorizzare i lavori di restauro preposti, con contributi che possano ulteriormente  incrementare la struttura laboratoriale con l’acquisto di materiali e attrezzature. Sulla base di questi propositi e nell’ambito delle Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il laboratorio è stato inaugurato  con il restauro (totalmente finanziato dal Liceo Artistico “Gagini” di Siracusa) di cinque dipinti: quattro ritratti di notabili e prelati, dell’Ottocento siciliano, provenienti dai depositi della Biblioteca Comunale di Noto, Palazzo Nicolaci,  messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale; e un dipinto del Settecento, che rappresenta S. Sebastiano, proveniente dai depositi della Cattedrale di Siracusa messo a disposizione da Monsignor Sudano, opere affidate alla restauratrice Teresa Tropea esperto esterno per questo progetto. Le tele si presentavano in pessimo stato di conservazione, pertanto, la prima operazione effettuata, dopo attento esame diagnostico, è stata la rimozione delle tele dal vecchio telaio, quindi la sfoderatura e la rimozione dei vecchi inserti, il rinforzo delle giunzioni e delle lacerazioni; quindi si è effettuata la velinatura eseguita con colletta e carta velina e l’isolamento e il consolidamento del colore sul retro dei dipinti. Le operazioni successive sono state la preparazione dei telai interinali e la tela da rifodero, la preparazione e la stesura della colla di pasta fredda e la successiva adesione del dipinto sulla nuova tela con la  relativa  stiratura che ha permesso la perfetta adesione delle due tele e il consolidamento del colore. A seguire sono stati svelinati e  tirati su telai in abete ad espansione appositamente creati. La pulitura è stata eseguita, dopo i necessari saggi , con l’ausilio di solventi idonei in grado di rimuovere lo sporco senza intaccare minimamente il colore o le eventuali patine date dall’artista. Sono stati infine protetti con l’applicazione di vernice Damar, ritoccati dove necessitavano nelle piccole superfici con colori a vernice ( con la tecnica del rigatino), mentre le lacune ampie sono state trattate con tinta neutra. Anche le cornici originali dei dipinti sono state restaurate secondo i principi canonici. Durante il corso del restauro sono stati fondamentali gli interventi di esperti nel settore con le lezioni tenute dal Dott. Salvo Russo (Chimico del Restauro della Sovrintendenza di Siracusa) sulla Diagnostica del Restauro, tematica fondamentale che sta alla base di qualsiasi intervento conservativo delle opere d’arte, e la conferenza-dibattito tenuta  da Dario Marletto, restauratore e coordinatore dell’èquipe di restauro per l’Africa e l’Oriente nel Kurdistan iracheno, nonchè componente della missione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio archeologico dell’Afganistan e Segretario Nazionale dell’Unione Europea Esperti d’Arte onlus, che ha relazionato sia sulle tecniche di restauro attuali, che sulle differenze di intervento effettuate in altri paesi.  A queste operazioni di restauro si aggiungono opere di proprietà del Liceo Artistico “Gagini”, che vanta una storica collezione di disegni, dipinti, sculture, elementi di arredo, nonchè la ricca gipsoteca, che  documentano l’incessante e produttiva attività esercitata dalla scuola  sin dal 1883, anno di fondazione della Regia Scuola d’Arte applicata all’industria, fino ai giorni nostri. Proprio in questi ultimi giorni, la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa, diretta dalla Dott.ssa Carmela Vella,  ha proposto, attraverso un protocollo d’intesa , alla Dirigente del Liceo artistico “ Gagini”, prof.ssa Simonetta  Arnone, di affidare alcune opere di proprietà della Galleria, per eseguire operazioni di catalogazione, rilievo e interventi di restauro che possano evidenziare pienamente le abilità espresse dalla sezione di Beni Culturali. 

Nino Sicari e Salvatore Rapisarda    nella foto, il laboratorio di restauro del liceo Gagini

LA CORALE AUGUSTANA “IUBILAEUM” ALLA VECCHIA DOGANA DI CATANIA

rubens.JPG

 

rubens mini.JPGCATANIA – Una stupenda cornice, la Vecchia Dogana di Catania, ha ospitato gli splendidi protagonisti della trentesima edizione del premio Rubens, ideato dal maestro Vittorio Ribaudo e  intitolato a “I grandi siciliani nel mondo”. Come ogni anno il premio Rubens ha spaziato nel mondo delle diverse attività umane, all’interno dei confini artistici e culturali della Sicilia, visto che è stato istituito per dare riconoscimento a tutti coloro che in questa regione riescono a distinguersi nel proprio campo. E’ intitolato a Peter Paul Rubens, grande Maestro di pittura fiammingo, vissuto alla fine del ‘500, a cui lo stesso maestro Ribaudo  si è ispirato nei primi anni della sua brillante carriera. La Vecchia Dogana di Catania e la simpatica presenza del Maestro, ben noto ai più per le sue meravigliose opere di pittura, tra cui spicca “La divina commedia” ma anche per l’utilizzo di materiali particolari, tra cui il legno e l’agata del Brasile, sono state ben apprezzate dai premiati di mercoledì 30 maggio 2012. Tra i  personaggi del mondo dello spettacolo  l’attrice Evelyn Famà, gli attori  teatrali Angelo Tosto ed Enrico Manna e l’attore e cantante Rosario Rannisi; tra i docenti  universitari  i professori Stefano Gresta,  Angelo Messina e  Rosario Lanzafame;  tra i giornalisti Roberto Gueli e Piero Maenza, nonchè il regista Enrico Castiglione, il poeta dialettale Antonino Magrì, il notaio Giambattista Coltraro, la Direzione della Vecchia Dogana e, dulcis in fundo, la Corale polifonica Iubilaeum di Augusta. I coristi si sono esibiti in due brani che hanno riscosso  numerosi applausi e consensi da parte del folto pubblico presente, con notevole orgoglio del presidente Melchiorre Fragalà e del direttore Luigi Trigilio. Lo spettacolo è stato condotto dal vulcanico e spiritoso Antonello Musmeci, presentatore, doppiatore, giornalista e showman, che ha intrattenuto  i presenti recitando, cantando e divertendo. Il  pubblico degno di nota e  i premiati eccellenti sono stati allietati anche dalla bella Elisa Lisitano, che ha partecipato al concorso Miss Italia 2006, e dalla presenza dell’ideatore del premio, il grande Vittorio Ribaudo, pittore, tennista e grande estimatore di ogni forma di arte.

Ancora una volta la Sicilia, terra di grandi uomini, ha fatto parlare di sé grazie al maestro Ribaudo, che ha riunito intorno a sé il fior fiore della grande sicilianità nel mondo.

   Carmela Mendola

IN 200 PER SALVARE IL CASTELLO SVEVO

 

castello svevo,augusta,augustanews

AUGUSTA. Castello Svevo: da tutti conosciuto, da pochi apprezzato. Passando dal ponte cosiddetto “nuovo” e dai ponti di campagna lo vediamo ogni giorno, ma realmente lo guardiamo? Ci accorgiamo, giorno dopo giorno, di cosa cambia nel suo precario aspetto?  Sappiamo realmente cogliere la bellezza dei suoi scorci sul mare? Non tutti sanno, per quanto sia paradossale, che il nostro castello è un’importante prova del passaggio di Federico II di Svevia nella zona catanese-siracusana, inoltre rappresenta e contiene tutti i caratteri dei castelli federiciani, portati alla massima bellezza. Mescola perfettamente caratteristiche comuni a tutti i castelli, o per meglio dire le fortezze, del periodo, quali la pianta e i materiali, a particolari elementi della muratura e della posizione. Si trova, infatti, tra la porta Spagnola e il mare, cinto dai bastioni, che si affacciano appunto sul mare per due lati. Questa particolarità è stata estremamente deprezzata, sebbene sia uno dei pochi castelli così vicino al mare. Oltre a queste bellezze, bisogna aggiungere gli archi e le volte ogivali all’interno dei saloni. Nonostante tutte queste meraviglie sembrerebbe impensabile in un paese del nord o un paese estero non approfittarne a fini turistici e culturali. Qua no. Qua gran parte del bastione sta cedendo. Qua si realizza una passeggiata e si interdice l’anno dopo. Qua si guarda il castello implodere dentro una voragine. Qua si guarda senza dire nulla..o forse no.  Sembra, infatti, che alcuni giovani e non si siano accorti del crescente problema e che, soprattutto, si siano resi conto dell’importanza di questo bene. Così, mossi da spirito di iniziativa e praticità, cominciano a realizzare una serie di iniziative, coinvolgendo qualora possibile la popolazione. Si muovono su diversi piani, mirando a arrivare a tutte le fasce d’età, partendo dal blitz per pulire il bastione e “fare la barba” al “signor Svevo” fino a una passeggiata per informare gli interessati sulla storia e la situazione attuale del castello.  L’ultima iniziativa si è svolta domenica  6 maggio e hanno partecipato circa duecento persone, testimonianza che il problema non è sottovalutato da alcuni. Ma i nostri ragazzi, non soddisfatti dei successi cittadini, sono determinati a risolvere realmente e alla base il problema svevo. Mandano, quindi,  una lettera con richiesta d’intervento a tutti gli enti responsabili, dall’Unione Europea alla Sovrintendenza passando per il ministero della cultura. Affiancano alla richiesta ufficiale, le richieste e i pensieri dei singoli cittadini, permettendo loro di ricoprire finalmente un ruolo di primo piano in questa faccenda. Le persone pensano. E questo è importante, e questo è giusto. Salvare il nostro castello non consisterebbe semplicemente nel salvare un bene storico, ma un intera città dal degrado urbano e culturale. Preserviamo la cultura e coltiviamola, salviamo le nostre origini. Come pensiamo di avere un futuro, se non rispettiamo il nostro passato?  La manifestazione di cui si parla nel pezzo  pro Castello Svevo ha avuto un grande richiamo, anche perché è stata preannunciata sia di cosiddetti social network, reti, cioè, di comunicazione interpersonale cui tutti si possono collegare attraverso il computer o altri mezzi sofisticati, come l’ipad, è stata ripresa da una troupe di un telegiornale della RAI.

  Anna Guerrisi

IL CASTELLO SVEVO VA IN ROVINA: SALVIAMOLO!

castello.png

“Io salvo il mio castello … e tu?” Così è stata intitolata la manifestazione del 22 aprile in Piazza Duomo per la salvaguardia del Castello Svevo di Augusta, ormai in rovina,  organizzata  dal gruppo  locale  PartecipAgire”. Allo scopo di salvare il maniero federiciano,  il gruppo ha  raccolto molte  firme, tra cui quelle di ragazzi stranieri in visita alla città,  artisti e clown francesi, spagnoli e rumeni, per il progetto europeo di gemellaggio culturale Play Safe: Le associazioni che si occupano della salvaguardia dell’ambiente e del territorio hanno deciso di rivolgersi con una lettera alla Commissione europea, al Comune di Augusta, al ministero dei Beni culturali, all’ Assessorato regionale e allaProvincia di Siracusa..Il “nostro”castello non è un rudere che fa parte del panorama. Prossimo appuntamento: DOMENICA 6 MAGGIO.

 

Laura Adragna, Domenico Brusca

Castello svevo di Augusta: i ragazzi chiedono….

Le associazioni hanno deciso di rivolgersi con una lettera alla Commissione europea, al Comune di Augusta, al ministero dei Beni culturali, all’ Assessorato regionale e alla Provincia di Siracusa. Diverse le iniziative per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini, «perché troppe persone sono ormai abituate a vedere il castello come un rudere che fa parte del panorama». Il 22 aprile in piazza Duomo una petizione multiculturale; primi firmatari esterni alle associazioni sono stati un gruppo di ragazzi stranieri in visita alla città,  artisti e clown francesi, spagnoli e rumeni, di transito  ad Augusta per il progetto europeo di gemellaggio culturale Play Safe, i quali hanno lasciato messaggi di sostegno e speranza: «e’ un peccato che non sia curato, in modo che le persone possano goderne – dice Julia Betrian Fatjó per i turisti come noi sarebbe un’occasione per conoscere un po’ di storia della città».

ctzen 

IL CASTELLO DI BRUCOLI, AD AUGUSTA, NON VIENE FRUITO DAL PUBBLICO.

l (66).jpg

Condividiamo pienamente l’indignazione e l’amarezza espressi in questi giorni dalla Commissione di Storia Patria di Augusta in merito al trattamento che ricevono i Beni Culturali del nostro territorio. La situazione è veramente drammatica, i bastioni delle fortificazioni spagnole si stanno sbriciolando sotto gli occhi di tutti senza che nessuno corra ai ripari e soprattutto senza che nessuno ne parli. Gli allarmi provengono solamente da associazioni o da semplici cittadini sensibili al problema mentre né le istituzioni né le segreterie di partito stanno degnando di attenzione il problema. Il complesso monumentale più importante di Augusta affonda ma ben pochi si indignano. La necessità di un intervento urgente di consolidamento è evidente ma purtroppo, considerata la qualità dei restauri effettuati ad Augusta, vi è da temere seriamente che la cura sarà peggiore del male e se il bene “sopravvivesse” al restauro probabilmente rimarrebbe non fruibile cosi come accaduto al Forte Vittoria e al Castello di Brucoli, come giustamente ribadito nella nota della Commissione di Storia Patria. In merito al Castello di Brucoli vogliamo sottolineare un fatto emblematico. Nel mese di maggio del 2011,  la nostra associazione aveva dato ufficialmente disponibilità a prestare gratuitamente e volontariamente servizio per consentire delle regolari aperture del bene durante la stagione turistica estiva. Dopo alcuni incontri più o meno formali, con Comune e Soprintendenza, nei quali la nostra proposta veniva sempre accolta con gradimento e disponibilità, a 11 mesi di distanza stiamo ancora aspettando di conoscere le esatte motivazioni per cui tale proposta non si possa concretizzare. Il bene è fruibile o no? Se non lo è, l’inaugurazione è stata una farsa? Ci auguriamo che per questo e per gli altri beni culturali di Augusta si possa arrivare celermente a degli accordi che ne consentano la fruibilità, superando le piccole grandi difficoltà che da troppo tempo li privano alla cittadinanza.

 

Lamis –  associazione onlus

Nuovi talenti: Stefano Cacciaguerra, di Augusta

cacciaguerra.jpg

 

Stefano Cacciaguerra nasce ad Augusta (SR) il 22 Febbraio 1980.
Dal 2000 ideatore di diverse rassegne cinematografiche in Sicilia e in Toscana (MetalmeccaniKort, Facoltà creativa, NO-STOP CORTION, CORTinCENTRO…). Ha lavorato dal 2004 al 2009 come proiezionista e selezionatore al Festival Internazionale dei Cortometraggi di Siena. Co-fondatore delle Associazioni culturali “Il Muro”, “Sedicinoni” e “Bivio Art”. Fondatore di SHORTini Film Festival, festival internazionale di cortometraggi, di cui è Direttore Artistico dal 2003. Ha vinto diversi Festival di Cortometraggi nazionali e internazionali sia come attore che come regista. Giurato al V Pentedattilo Film Festival, II Corti e Versi, I Short Movie Short, VI Pentedattilo Film Festival. Nell’ultimo periodo si sta dedicando alla Videoarte, su tutti l’installazione cine-fotografica IN_SOSPESO, in mostra a Siena e il video Sonsensì in mostra a Marsiglia.

 

                FONTE INTERNET