IN 200 PER SALVARE IL CASTELLO SVEVO

 

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AUGUSTA. Castello Svevo: da tutti conosciuto, da pochi apprezzato. Passando dal ponte cosiddetto “nuovo” e dai ponti di campagna lo vediamo ogni giorno, ma realmente lo guardiamo? Ci accorgiamo, giorno dopo giorno, di cosa cambia nel suo precario aspetto?  Sappiamo realmente cogliere la bellezza dei suoi scorci sul mare? Non tutti sanno, per quanto sia paradossale, che il nostro castello è un’importante prova del passaggio di Federico II di Svevia nella zona catanese-siracusana, inoltre rappresenta e contiene tutti i caratteri dei castelli federiciani, portati alla massima bellezza. Mescola perfettamente caratteristiche comuni a tutti i castelli, o per meglio dire le fortezze, del periodo, quali la pianta e i materiali, a particolari elementi della muratura e della posizione. Si trova, infatti, tra la porta Spagnola e il mare, cinto dai bastioni, che si affacciano appunto sul mare per due lati. Questa particolarità è stata estremamente deprezzata, sebbene sia uno dei pochi castelli così vicino al mare. Oltre a queste bellezze, bisogna aggiungere gli archi e le volte ogivali all’interno dei saloni. Nonostante tutte queste meraviglie sembrerebbe impensabile in un paese del nord o un paese estero non approfittarne a fini turistici e culturali. Qua no. Qua gran parte del bastione sta cedendo. Qua si realizza una passeggiata e si interdice l’anno dopo. Qua si guarda il castello implodere dentro una voragine. Qua si guarda senza dire nulla..o forse no.  Sembra, infatti, che alcuni giovani e non si siano accorti del crescente problema e che, soprattutto, si siano resi conto dell’importanza di questo bene. Così, mossi da spirito di iniziativa e praticità, cominciano a realizzare una serie di iniziative, coinvolgendo qualora possibile la popolazione. Si muovono su diversi piani, mirando a arrivare a tutte le fasce d’età, partendo dal blitz per pulire il bastione e “fare la barba” al “signor Svevo” fino a una passeggiata per informare gli interessati sulla storia e la situazione attuale del castello.  L’ultima iniziativa si è svolta domenica  6 maggio e hanno partecipato circa duecento persone, testimonianza che il problema non è sottovalutato da alcuni. Ma i nostri ragazzi, non soddisfatti dei successi cittadini, sono determinati a risolvere realmente e alla base il problema svevo. Mandano, quindi,  una lettera con richiesta d’intervento a tutti gli enti responsabili, dall’Unione Europea alla Sovrintendenza passando per il ministero della cultura. Affiancano alla richiesta ufficiale, le richieste e i pensieri dei singoli cittadini, permettendo loro di ricoprire finalmente un ruolo di primo piano in questa faccenda. Le persone pensano. E questo è importante, e questo è giusto. Salvare il nostro castello non consisterebbe semplicemente nel salvare un bene storico, ma un intera città dal degrado urbano e culturale. Preserviamo la cultura e coltiviamola, salviamo le nostre origini. Come pensiamo di avere un futuro, se non rispettiamo il nostro passato?  La manifestazione di cui si parla nel pezzo  pro Castello Svevo ha avuto un grande richiamo, anche perché è stata preannunciata sia di cosiddetti social network, reti, cioè, di comunicazione interpersonale cui tutti si possono collegare attraverso il computer o altri mezzi sofisticati, come l’ipad, è stata ripresa da una troupe di un telegiornale della RAI.

  Anna Guerrisi

IN 200 PER SALVARE IL CASTELLO SVEVOultima modifica: 2012-05-09T08:57:00+02:00da leodar1
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