AUGUSTA, RANDAGISMO E SERVIZIO VETERINARIO PUBBLICO

enzalicciardello con i suoi caniAugusta – In quella che viene definita “ cittadella degli studi” per via della concentrazione dei licei siti nella zona, molti studenti e residenti si sono lamentati della eccessiva presenza di cani privi di controllo, che ciondolano qua e là, senza meta e senza timore.  Il fenomeno del randagismo comporta una serie di rischi: ai problemi di sicurezza, legati al fatto che si tratta di animali non curati ( malattie come la rabbia provoca  istinti particolarmente aggressivi sugli animali ),  si aggiungono quelli  relativi all’igiene pubblica. Basti considerare che gli animali abbandonati a se stessi oltre a vivere in ambienti laidi e malsani,  si nutrono di cibo avariato, recuperato per lo più dai sacchetti di spazzatura.  Ad Augusta, nel 2010, sono stati i cittadini a mobilitarsi costituendo l’Associazione   “ La casa del randagio”. Organizzazione no profit che funge da centro di prima accoglienza per i cani randagi, quelli hanno perduto il padrone, e quelli che sono stati abbandonati. Difatti, vengono sin da subito, sottoposti alle misure di profilassi routinarie. All’interno della struttura, sita in via Spinelli 39, sono stati realizzati dei box per i cani adulti e delle cucce per il cani di pochi mesi, e una sala per la tolettatura. Iniziativa lodevole di coloro che hanno realizzato questo servizio gratuito per la cittadinanza. La casa del randagio  ha aiutato e continua ad aiutare non solo molti animali, ma anche molti padroni, che grazie a essa, hanno potuto recuperare il proprio cucciolo perduto.  Al fine di ridurre i danni connessi al problema degli animali randagi, ogni Paese adotta misure di prevenzione attraverso la formulazione di normative atte a determinare il ruolo degli enti locali nella lotta al fenomeno in esame. Ricordiamo che il ruolo fondamentale nella lotta al randagismo, lo rivestono i comuni. Obbligati al rispetto delle regole in “ materia di affezione e prevenzione al randagismo”: materia contenuta nella legge quadro del 1991 secondo cui “ Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna atti di crudeltà  contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente ”, la quale stabilisce inoltre che i comuni devono provvedere  al risanamento dei canili esistenti all’interno del territori e alla costruzione di rifugi per i cani . I comuni, hanno altresì la possibilità di  gestire canili  direttamente o attraverso convenzioni con gli animalisti o con altri  soggetti privati, e la possibilità, se non il dovere, di istituire un servizio veterinario pubblico.

Cecilia Càsole

LE FALLE DELL’AMMINISTRAZIONE CROCETTA

crocettaNegli ultimi mesi il governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta si trova al centro dei riflettori dei media. Recentemente è stato ospite  del programma televisivo “In Onda”, trasmesso sull’emittente televisivo La7 e condotto da  David Parenzo e Tommaso Labate. Si è avuto modo di discutere dei vari problemi che attanagliano la Sicilia come la copiosa presenza di forestali in Sicilia, ben 24000 circa , un numero esorbitante- sprattutto a paragone della Lonbardia, che ne conta 6 mila. Crocetta, nella trasmissione, si è dimostrato un fiume in piena e,incalzato dalle domande dei giornalisti,  si è limitato a smentire quello che l’opinione pubblica sapeva. In questo periodo è braccato da tutte le parti. Ad aggravare la sua posizione contribuisce pure la conversazione telefonica con il suo medico personale Matteo Tutino che augura all’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino di fare la stessa fine del padre. In seguito Tutino, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa, falso, peculato e abuso di ufficio. Comunque, ancora il processo che vede Tutino imputato è in corso.  La maggioranza del PD e il centrodestra dell’ARS hanno chiesto subito le dimissioni del governatore. Ma Crocetta non è caduto in un abisso solo per questa ragione ma per altri interventi da lui messi in atto. In meno di due anni e mezzo in Sicilia si sono susseguiti 38 assessori. E’ emerso pure il caso della nomina di Giovanni Pistorio, stampella di Raffaele Lombardo e in quel periodo protagonista di un ‘assunzione di massa quando svolgeva l’incarico di Assessore alla Sanità; adesso ben 3 mila dipendenti  gravano sulla Regione. Il 3 luglio 2015 la Corte dei Conti ha calcolato che al 31 dicembre del 2014 il deficit della Regione era di 5,5 miliardi e invece nel 2015 si stima che il debito si innalzerà fino a raggiungere una cifra pari a 7,9 miliardi di euro. Se si persegue questa strada si rischia di incappare nel cosiddetto default. Infatti, la Corte dei Conti di Palermo ha chiesto che la Regione Sicilia sia sottoposta a controlli austeri da parte del governo centrale. E’ fuorviante parlare pure di revisione della spesa pubblica poiché proprio la spesa,  secondo le stime della Corte dei Conti, nel 2013, il totale delle cifre impegnato è stato di 18,5 miliardi di euro, nel 2014 si è innalzato fino a toccare i 19,9 miliardi. Un altro problema nocivo per la Regione è il sovraffollamento di dipendenti(17325) e dirigenti(1737)che costano quasi 1 miliardo di euro l’anno. Per non parlare del tema della sanità in cui gli addetti sono la modica cifra di 48530. A opprimere la Regione c’è pure il problema delle Province che ancora sopravvivono. Sono amministrate da commissari nominati da Crocetta , i quali a loro volta scelgono la classe dirigenziale delle società partecipate dell’isola. A ricoprire questo incarico oneroso vi è pure Antonio Ingroia che esercita la sua funzione a Trapani.L’ex pm percepisce emolumenti che si attestano sui 200 mila euro annui. A dare il colpo di grazia all’isola contribuisce anche il fatto che Crocetta aveva promesso di liquidare la maggior parte delle aziende partecipate dalla Regione , affidate in seguito alla gestione di commissari, tra i quali ex magistrati come Antonio Fiumefreddo ( Riscossione Sicilia). I giudici contabili di Palermo stigmatizzano “l’inadeguatezza dei controlli effettuati da parte della Regione nei confronti delle partecipate”.

Sebastiano Gianino

AUGUSTA, MUSCATELLO, LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DENUNCIANO CARENZE

fiaccolata 17 ottobre pro MuscatelloAUGUSTA. Da oltre tre anni si attende che vengano attivati i posti letto di degenza ordinaria di Oncologia e di Neurologia già previsti nel decreto assessoriali n. 1.377 del 25/05/2010 e confermati anche nella recente rimodulazione. L’attivazione di tali posti letto doveva avvenire, secondo quanto assicurato dalla Direzione Aziendale e dall’Assessorato Regionale della Salute, a fine febbraio 2012, contestualmente alla soppressione del “punto nascita”. A distanza di 37 mesi nessuno dei suddetti posti letto di degenza ordinaria è stato invece ancora attivato. In Oncologia è presente un solo medico e solamente per pochi giorni la settimana, nonostante la dotazione organica dell’Unità operativa sia di 2 medici. Alla Neurologia sono stati assegnati locali adeguati ed è già stato assunto da alcuni anni il personale medico. Tuttavia i 12 posti letto assegnati non vengono attivati. Nonostante ciò, la Direzione Generale ha presentato una proposta di modifica della dotazione organica che prevede di cancellare alcuni posti assegnati al Presidio ospedaliero di Augusta per assegnarli ad altre Unità operative dell’Azienda, proponendo così, di depauperare ulteriormente la dotazione organica dell’Ospedale, senza attivare Neurologia e senza consentire all’Oncologia di espletare la normale attività. Più volte le organizzazioni sindacali hanno prospettato alla Direzione aziendale gli importanti risvolti positivi per l’Ospedale che l’attivazione dei posti letto di degenza ordinaria di Neurologia sarebbe in grado di determinare: – il Pronto soccorso diminuirebbe i trasferimenti di pazienti presso altri ospedali per mancanza di posti letto; – l’Unità Operativa di Medicina potrebbe evitare ricoveri “fuori reparto”, sempre problematici da gestire; – i pazienti con patologie oncologiche potrebbero trovare più facilmente un posto letto nel Reparto di Medicina, invece di essere trasferiti altrove.

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GRAZIE A FACEBOOK, UNA RAGAZZA DI AUGUSTA DIVENTA TESTOMONIAL DI UN’AZIENDA IN ESPANSIONE

un volto perAUGUSTA. Si è concluso il  31 agosto un  concorso basato sui clic di Facebook. Ce ne parla l’ideatore Danilo Riciputo: “Il concorso  ci ha tenuti impegnati per tutta questa splendida estate 2015.“Un volto per Punto Rete”, è infatti iniziato a giugno e come da regolamento è stato diviso in due fasi. La prima che terminava a fine giugno, prevedeva l’invio di una foto, pubblicata in un album della pagina Punto Rete, da far votare attraverso i MI PIACE. Da questa fase, passavano alla seconda, tre finaliste, che sono le ragazze che hanno appunto avuto diritto al book fotografico. A tal proposito mi permetto di ringraziare tutte le partecipanti, ma in particolar modo chi ha avuto una stretta e sinergica collaborazione con noi: Seby Carrabino che ha realizzato  meravigliosi scatti e si è reso disponibile da subito per questa iniziativa, e Angelica Cavallino titolare del negozio Straviziati che ha realizzato le acconciature e il trucco in maniera impeccabile, curando ogni dettaglio estetico delle ragazze,  che, per un giorno,  sono state  vere e proprie protagoniste:qualcosa di nuovo e innovativo, che vede il social network come mezzo per poter realizzare un’iniziativa positiva. Qualcosa che serve, poi come tramite per la pubblicità aziendale, scopo principale di tutto il concorso. Infatti il volto, che è uscito vincitore da questa seconda fase, terminato appunto il 31, sarà “testimonial” della campagna pubblicitaria a partire da questo settembre e accompagnerà da adesso il nome Punto Rete. Alla fase finale sono arrivate: Elena Olena Vinci, Valentina Intagliata e Sabrina Rattizzato. Quest’ultima, con il maggior numero di mi piace al suo book, è il volto Punto Rete” . Grazie a Danilo Riciputo, queste giovani augustane hanno avuto  un omento di gloria. Auguri.

COME BALLAVANO GLI ITALIANI DELLA QUARTA SPONDA

Oggi i libici sbarcano in Sicilia, ma gli Italiani sbarcarono in Libia per colonizzarla – Una commossa rievocazione dell’augustano Ugo Passanisi

passanisi balloAUGUSTA. Verso la fine degli anni ’40 avevo all’incirca 18 anni ed ero da poco rientrato avventurosamente e clandestinamente in Libia dopo aver vissuto per un paio d’anni ad Augusta subito dopo la fine della guerra. Qui, nel nuovo ambiente, mi ero gradualmente inserito in un giro di amicizie, costituito soprattutto dai compagni di scuola del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” da me frequentato, che era anche l’unico Istituto italiano di istruzione superiore in funzione a Tripoli in quegli anni. Al mio ritorno in Libia mi ero però ritrovato in una realtà sociale molto diversa da quella dalla quale provenivo, cosmopolita è vero, ma piuttosto gretta, chiusa e provinciale, rimasta isolata ed esclusa per anni dal resto del mondo a causa degli avvenimenti bellici e politici, per la quale sembrava che il tempo si fosse fermato agli anni dell’anteguerra. Così anche per noi giovani,ragazzi e ragazze, i rapporti personali tra i due sessi obbedivano ancora a regole rigide e severe,molto simili all’apartheid, e spesso limitati alle sole ore dedicate alle attività scolastiche. Riempire il tempo libero con qualche tipo di attività ludica, tranne d’estate quando c’era la possibilità di frequentare le bellissime spiagge attrezzate del litorale africano, era perciò un problema che cercavamo di risolvere in qualche modo, anche organizzando tra noi, studenti di Liceo, armati di uno scassatissimo giradischi a 78 giri, improvvisate feste danzanti alle quali,vincendo la loro iniziale riluttanza, riuscivamo il più delle volte a coinvolgere le nostre compagne di scuola, magari con la promessa di far partecipare anche le nostre sorelle. Poi, col passare del tempo, si formarono piccole orchestrine di musicisti dilettanti, e altre in particolari occasioni ne vennero dall’Italia, per allietare con le musiche ed i ritmi in voga in quegli anni i tediosi pomeriggi invernali al “Circolo Italia” dove, la domenica, la comunità italiana si ritrovava senza distinzione di ceti sociali, unita dall’unico desiderio di divertirsi dando sfogo con il ballo a una sana esuberanza giovanile che fuori da quelle mura non era consentita e che, in un paese dalla cultura rigidamente musulmana, era vista con ostilità e considerata peccaminosa. Ho cercato di descrivere quell’atmosfera e quell’ambiente nel mio libro “Noi, quelli della Quarta Sponda” e, chi l’ha letto, certamente se ne ricorderà. A quei tempi non esistevano né discoteche né balli di gruppo,  nella cui promiscuità è ormai del tutto sconosciuto il rapporto diretto dama-cavaliere e dove ciascuno si agita per suo conto, incurante e indifferente a tutto il resto che lo circonda: il ballo, a quei tempi, era considerato una cosa seria che, contro ogni regola corrente, consentiva ai giovani maschi di tenere tra le braccia una fanciulla che sarebbe restata altrimenti assolutamente inaccessibile.

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“LA NAVE PIU BELLA DEL MONDO” in un “ritratto” appassionato dell’augustano Ugo Passanisi

amerigo vLa “Cristoforo Colombo” dovette essere ceduta all’Unione Sovietica in conto riparazioni danni di guerra insieme a numerose altre navi da guerra. Sorvegliata a vista per il timore, non infondato, che potesse essere sabotata e autoaffondata dal suo equipaggio, partì da Taranto il 9 febbraio del 1949 e raggiunse il giorno 12 il porto di Augusta dove venne ufficialmente disarmata e radiata dai ruoli, ammainando la bandiera della Marina Militare e issando quella della Marina Mercantile. Infine, con la sigla Z18, salpò alla volta di Odessa dove il tricolore venne ammainato per l’ultima volta.

AUGUSTA. Recentemente, la “Palinuro”, nave scuola per gli allievi sottufficiali della Marina Militare italiana, è approdata a Catania per un giro di promozione. La “Palinuro” è omologa dell’Amerigo Vespucci”, nave più famosa che ogni allievo ufficiale deve conoscere e su cui deve navigare. Abbiamo chiesto al  nostro collaboratore Ugo Passsanisi , storico per passione, di tracciarci un profilo delle navi-scuola, vanto della nostra M.M.

Verso la fine degli anni ’20 del secolo scorso, la Regia Marina Italiana avvertì la necessità di sostituire le due vecchie navi-scuola della classe “Flavio Gioia”  e di costruire due nuove unità da destinare all’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno e degli allievi della Scuola Navale “Morosini” di Venezia.  Per motivi di immagine, e per mantenere viva una centenaria tradizione di tutte le più importanti marinerie europee, si preferì optare per la costruzione di due motovelieri che consentissero inoltre agli allievi  imbarcati di apprendere le tecniche e le manovre di governo delle grandi navi a vela.  Pertanto, negli anni dal 1926 al 1931 i due motovelieri vennero impostati e costruiti nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia.  Il progetto di entrambi, molto simili, e per questo motivo spesso considerati gemelli, fu affidato al tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, che riprese e ricopiò i progetti dell’Ingegnere navale Sabatelli della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, il quale, nel disegnarli, si era ispirato al pirovascello della Marina borbonica “Monarca” e che erano custoditi a Castellammare di Stabia, insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questo tipo di navi,  che ricordavano i vascelli da guerra della fine del ‘700. Infatti, le fasce bianche e nere alternate dello scafo ricordano le murate con i portelloni dietro ai quali venivano posizionati i cannoni. La prima delle due navi ad essere costruita fu la “Cristoforo Colombo”, impostata il 15 aprile 1926 e varata il 4 aprile 1928. Il suo primo nome fu “Patria” che venne però cambiato quando lo scafo era ancora in costruzione in onore del grande navigatore genovese. L’ “Amerigo Vespucci” venne invece varato il 22 febbraio 1931 perché in quello stesso giorno del 1522 moriva il navigatore da cui la nave, e il nuovo  continente, presero il nome.  Da quel momento le due navi effettuarono insieme tutte le campagne di addestramento degli accademisti della Regia Marina,   solcando per ben 9 volte tutti i mari e gli oceani del mondo, fino allo scoppio della 2a Guerra Mondiale. Degli ufficiali più famosi che si sono avvicendati al comando della “Amerigo Vespucci” ricordiamo, in particolare, l’ammiraglio Straulino, campione mondiale di vela, famoso per aver condotto la nave a vele spiegate dal porto di Taranto al mare aperto attraverso il canale navigabile, stabilendo, tra l’altro, il nuovo record di velocità per navi a vela. Un altro famoso comandante della prestigiosa nave fu il C.V. Ugo Foschini che risalì il Tamigi a vela fino a Londra. Ma l’episodio di cui la prestigiosa nave fu protagonista ebbe luogo nel 1962 con l’incontro in Mediterraneo con la portaerei statunitense “Independence” che incrociando l’ “Amerigo Vespucci” che navigava a vele spiegate lampeggiò con il segnalatore luminoso : “Chi siete?”, a cui, con lo stesso mezzo, fu risposto “Nave Scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci”.

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AUGUSTA, MARISICILIA APRE LE PORTE DELL’ASILO “SIMONE NERI” AI BAMBINI AUGUSTANI. 6 POSTI DA RISERVARE AD UTENZA NON MILITARE

Foto_Asilo_InternaAUGUSTA. Marisicilia assicurerà da questo mese un altro servizio di grande utilità alla cittadinanza, con una novità assoluta che potrà sostenere le strutture cittadine. A beneficiarne questa volta potranno essere i piccoli “utenti” augustani, provenienti dalle graduatorie del Comune, che potranno frequentare l’Asilo Nido Marina Militare “Sottocapo Pasquale Simone Neri” che si trova all’interno del Comprensorio di Campo Palma. MARISICILIA nell’ambito della consolidata collaborazione con il Comune di Augusta, ha dato piena e fattiva disponibilità per un’aliquota di 6 bambini, figli di personale esterno all’Amministrazione Difesa, che potranno essere inseriti all’interno dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Ma l’attività del MARISICILIA a supporto del cittadino augustano è già a pieno regime fin dai mesi di aprile e maggio. Infatti il Comando Marittimo è impegnato in maniera continuativa anche con la propria autobotte per garantire al Comune il supporto all’approvvigionamento idrico delle aree che soffrono maggiormente l’attuale situazione di crisi, garantendo un supporto fondamentale nel periodo estivo specie nelle frazioni di campagna.

BEPPE FIORELLO FA “VOLARE” SHORTINI FILM FESTIVAL

Riprese televisive in esclusiva su Happy TV

peppe fiorelloAUGUSTA. A distanza di quasi vent’anni, Beppe Fiorello, fratello minore del popolare showman, si è esibito per  i suoi concittadini, ai giardini pubblici,  nell’àmbito della IX edizione di Shortini Film Festival. Nella primavera del ’96, alla nuova darsena,  Peppe, che allora si faceva chiamare Fiorellino,  fece da spalla al fratello Rosario, in un duetto tipico dei villaggi turistici, dove entrambi si erano fatte le ossa nel campo dello spettacolo. “Fiorellino” aveva sostituito, da poco, il fratello nella conduzione del popolare programma Karaoke, portato al successo, attraverso gli schermi di Mediaset, proprio da Fiorello, nato a Catania, ma vissuto per oltre vent’anni in Augusta, come del resto Beppe, prima di spiccare il volo per le reti televisive nazionale, il primo come intrattenitore e showman, il secondo come attore principale di fiction molto seguite. Era proprio da quello spettacolo della darsena che Beppe Fiorello non rendeva pubblica una sua partecipazione ad Augusta, cosa che invece non ha ancora fatto da allora il fratello Rosario, mentre più spesso fa tappa in città la sorella Catena, autrice di romanzi e storie spesso autobiografiche. Invece sabato 1 agosto il popolare attore di Augusta si è letteralmente, e a sorpresa diremo, esibito per la gioia dei tanti suoi concittadini nello splendido scenario con il palco della musica a far da cornice ideale allo schermo sul quale venivano proiettati i cortometraggi di Shortini. Beppe—vuole essere chiamato così e non Beppe- ha parlato dei suoi trascorsi in città, dei suoi primi passi artistici e di quando, da grande osservatore qual  è, coglieva i tanti volti e le varie sfaccettature che  una cittadina come Augusta può  offrire, dal boom industriale al fermento culturale che si respirava negli anni 70 e 80. “Il mio vero teatro erano le strade di Augusta”- ha affermato Peppe- “da qui io ho colto gli spunti per mettere in scena personaggi e luoghi che adesso porto anche a teatro”. Beppe ci ha informato che sta rappresentando una commedia in cui narra delle “gesta” di Joe Conforte , italo americano famoso,  legato all’asta del bastone di San Giuseppe, commedia che sta portando in giro nei maggiori teatri nazionali e che dovrebbe fare tappa a dicembre prossimo anche a Catania. Visibilmente emozionato, si è commosso al ricordo del padre Nicola, originario di Letojanni ma finanziere di stanza ad Augusta, il quale cantava magistralmente le canzoni dell’indimenticato Domenico Modugno, tanto da suscitare quasi una venerazione nei figli  per il cantante pugliese. Il caso ha voluto che, a distanza di anni, Beppe  ha interpretato proprio Domenico Modugno in una fiction televisiva  di successo  trasmessa dalla Rai. Lo spettacolo live  a sorpresa di Peppe non ha colto, però, di sorpresa le telecamere di Happy Tv, che lo  trasmetterà a breve sul canale 668 del digitale terrestre e sulla pagina web di Facebook. A  Shortini Peppe ha cantato, senza base,  diverse canzoni del grande Mimmo, coinvolgendo tutto il pubblico con la canzone più celebre, “Nel blu dipinto di blu”, universalmente nota come “Volare”. E, in quel momento , il pubblico “volava” nel cielo stellato sopra il palco della musica

M. S. 

QUANDO IL KARAOKE SI TINGE DI COMMOZIONE – di Giorgio Càsole

“Al Dollaro” l’augustano Massimo Di Blasi canta per il figlio scomparso  tragicamente a gennaio –

Di Blasi MassimoCarlentini. Strada Agnone-Carlentini, ristorante-pizzeria “Al dollaro”, ex casazza, pienone di clienti per la terza e ultima puntata del festival karaoke, organizzato da Aldo Bizzarro, di Augusta, e da Antonella Rocca, di Carlentini, conduttori dell’evento. I cantanti in lista sono una pletora: 37. Si  canta dalle 19,30 di  domenica  fino all’una e trenta della notte successiva. La giuria  è molto impegnata, ovviamente. Ed è sola. Nel senso che non è previsto il voto del pubblico. Altrove  il pubblico viene coinvolto nel voto e quello degli spettatori si somma a quello della giuria. Qui no. Il pubblico ascolta, mangia, canta, si gode la frescura, qualcuno va via, la maggior parte resta in attesa del verdetto, si conversa, si ride di questo e di quello. A un certo punto, nel bel mezzo della serata, Aldo Bizzarro presenta un caro amico, affezionato agli eventi  organizzati dallo stesso Bizzarro: Massimo Di Blasi, fuori concorso.Bizzarro dice che Di Blasi vuole dedicare una canzone di Riccardo Cocciante, scritta per una donna, per ricordare il figlio scomparso tragicamente il 21 gennaio 2015. La canzone è “Ti amo ancora di più”. Di Blasi esprime il meglio di sé.  Si riempiono di lacrime gli occhi di un amico, che conosce bene lo strazio di Massimo . Dopo l’esibizione, un altro amico grida: “Bravo Massimo”. Alla fine la commozione è generale, è grande, è quasi palpabile: da un altro tavolo chi è vicinissimo a Di Blasi si alza per abbracciarlo con affetto. Lo spettacolo deve andare avanti, recita in inglese Antonella Rocca, e  si presenta un altro concorrente. Durante quest’esibizione qualcuno fa un’osservazione a Bizzarro. Subito dopo l’esibizione, Bizzarro chiede al pubblico un minuto di silenzio. Di solito, in queste circostanze ci si alza.  Qui no. Qui, tutti restano ai loro posti. Sono in tanti. Non vogliono far rumore, strisciando le sedie indietro e alzandosi. L’invito viene colto immediatamente.  Tutto viene  bloccato. Il fiato sospeso. Sembra un tempo lunghissimo, ma è solo un minuto. E’ già finito.  Lo spettacolo riprende. La commozione resta.

VINCE PREMI INTERNAZIONALI L’ORCHESTRA GIOVANILE DEL COMPRENSIVO “TODARO”, DIRETTA DA JOSE’ TRINGALI

jose-tringali-orchestra-todaroAUGUSTA –  L’orchestra giovanile dell’istituto comprensivo “Salvatore Todaro” ha dato prova di sé recentemente in occasione della scopertura di un’ epigrafe lapidea per ricordare il siciliano comandante Todaro, cui la scuola è intitolata. L’orchestra ha suonato diversi pezzi, fra cui il gradevole Leit motiv del film “Mission impossible”, diretta dalla professoressa Josè Tringali, docente ordinaria di pianoforte nell’istituto e fondatrice dell’orchestra che ha già al suo attivo vari premi, alcuni dei quali internazionali. L’ultimo riconoscimento è stato dato a una rappresentanza dell’orchestra e alla direttrice Tringali in occasione della consegna dei premi Kiwanis all’anfiteatro del Venus Resort. Peccato che non sia stata data all’orchestra la possibilità di esibirsi davanti al folto pubblico che assiepava l’anfiteatro.

G. C.