NEL CENTENERIO DELL’AVIAZIONE NAVALE, LA STAZIONE ELICOTTERI DELLA MARINA MILITARE DI CATANIA CELEBRA 50 ANNI DI SERVIZIO

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Venerdì 11 ottobre 2013, alle 16:30, nell’anno del Centenario dell’Aviazione Navale, la Marina Militare festeggerà in forma sobria e contenuta i cinquant’anni di servizio della Stazione Elicotteri M.M. di Catania (Maristaeli Ct), alla presenza del Comandante delle Forze Aeree della Marina, Contrammiraglio Giorgio Gomma. Alla cerimonia, che vedrà la presenza anche di autorità civili, militari e religiose, farà seguito l’intitolazione dell’Hangar del 2° Gruppo Elicotteri al Sottocapo Davide Di Cara, deceduto nel dicembre 2009 e l’inaugurazione del monumento commemorativo ai Caduti dell’Aviazione Navale.Nella stessa giornata verrà inaugurata presso il piazzale antistante i Gruppi di Volo, una mostra statica di modelli di aerei e Unità Navali, di oggetti e immagini storiche dell’Aviazione Navale.Inoltre, sabato 12 ottobre 2013, dalle 10.00 alle 16.00, la Stazione Elicotteri M.M. di Catania sarà aperta alla cittadinanza che potrà visitarne le aree di addestramento e formazione, gli elicotteri in mostra ed il museo allestito per l’occasione. I cinquant’anni di Maristaeli Ct segnano una tappa di rilevante importanza nella centenaria storia della Forza Aerea della Marina e la Stazione Elicotteri di Catania, prima base della Forza Aerea della Marina Militare, nasce a Fontanarossa nel 1963 accanto all’aeroporto civile con lo scopo di formare equipaggi di volo in grado di operare da bordo delle Unità Navali M.M., per la salvaguardia degli interessi nazionali e della vita umana. La Stazione Elicotteri è intitolata al Sottotenente di Vascello Mario Calderara che nel 1909 ricevette per primo, in Italia, il brevetto di pilota di aereo.

Centenario dell’Aviazione Navale

L’Aviazione Navale ha radici lontane che risalgono agli albori dell’avventura dell’uomo nei cieli e sui mari.  Nel 1913, quando i primi audaci pionieri iniziarono ad impiegare, con grande lungimiranza, il mezzo aereo a sostegno della Squadra Navale, l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel costituì il “Servizio Aeronautico della Regia Marina”.  Lo stesso anno venne fondata la “Regia Scuola di Aviazione della Marina” per l’addestramento degli equipaggi di volo ed istituito il “Quadro del Naviglio Aereo”, ove le aeronavi al servizio della Regia Marina furono iscritte in uno speciale elenco, equiparandole alle navi iscritte nel “Quadro del Naviglio di Guerra dello Stato”. Di qui le ragioni per cui il 1913 è stato preso a riferimento quale anno di nascita dell’Aviazione Navale.  Nel “logo” scelto per la celebrazione del Centenario, al di sotto delle ali che simboleggiano l’era moderna dell’Aviazione Navale, spicca il deciso richiamo alle origini rappresentato dallo storico emblema della Prima Squadriglia Navale Siluranti Aeree, raffigurante lo sperone di una nave sorretto da due ali di aquila. Tale emblema fu realizzato dall’artista Adolfo De Carolis su richiesta di Gabriele D’Annunzio, cui fu affidato il comando di quella leggendaria Squadriglia nel marzo del 1918. Oggi le Forze Aeree della Marina sono composte da circa 2000 uomini e donne che impiegano gli aerei AV8 B+ e Piaggio P180, gli elicotteri EH 101, AB 212, SH 90 da bordo delle Unità Navali, dalle Basi di Luni, Grottaglie, Catania e nei teatri operativi d’impiego. Operando dalle navi, i mezzi delle Forze Aeree hanno la capacità di raggiungere le aree di crisi in tutto il mondo. L’aeromobile è un moltiplicatore di forza della Nave, il suo braccio lungo.

In particolare preme evidenziare la spiccata capacità “dual use” degli elicotteri M.M. che consentono di essere assolutamente efficaci sia in operazioni prettamente militari che in attività di supporto umanitario e soccorso, al servizio della collettività nazionale ed internazionale. 

MARINA MILITARE: TERMINA L’ESERCITAZIONE NATO “BRILLIANT MARINER – MARE APERTO 2013”

images.jpgSi è conclusa ieri la “Brilliant Mariner – Mare Aperto 2013”,  esercitazione Nato a guida italiana iniziata lo scorso 26 Settembre svolta al largo delle coste della Sardegna. “Una grande prova di capacità militari, una prova della quale l’Italia e non solo la Marina Militare può essere straordinariamente orgogliosa, una attestazione concreta del rango internazionale che merita il Paese ed una dimostrazione di un’Italia che funziona. Tuttavia si tratta di capacità che potrebbe rapidamente scomparire se non viene assicurato il necessario sostegno finanziario, considerato che all’importante esercitazione internazionale hanno partecipato molte navi che tra cinque anni non saranno più in grado di navigare e che non verranno sostituite” queste le parole dell’ammiraglio di divisione Paolo Treu, Comandante delle Forze d’Altura e Commander Italian Maritime Forces, nel commentare gli undici giorni di esercitazione durante i quali, sotto il suo comando, le navi, i sommergibili e gli aeromobili di ben 6 nazioni della NATO si sono cimentate in un realistico ed impegnativo scenario di crisi. Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna e Turchia, hanno infatti inviato i propri uomini e mezzi allo scopo di partecipare a questa esercitazione volta al raggiungimento di un elevato livello di addestramento, coesione ed integrazione di parte delle forze che dal 1° gennaio 2014 faranno parte della Componente Marittima della NATO Response Force a guida italiana. Così, mentre in alto mare la portaerei Cavour, flagship della forza navale, si addestrava con le unità maggiori, cacciatorpediniere, fregate, una rifornitrice di squadra e due sommergibili, in attività operative di controllo del traffico mercantile, tiro navale, difesa aerea, difesa antisommergibile, rifornimento in mare, gestione di situazione di crisi e ricerca e soccorso, sei cacciamine operavano nei pressi del porto di Cagliari esercitandosi in attività di ricerca mine, rinvenendo peraltro 15 mine della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto grazie alla complessa attività di gestione svolta da bordo di nave Cavour da parte di uno staff internazionale composto da 188 uomini e donne alle dipendenze dell’ammiraglio Treu. Considerevole il contributo dell’Italia, che ha partecipato con 3150 uomini e donne, tra cui il personale delle componenti specialistiche degli aeromobili e 380 fanti della Brigata Marina San Marco, la portaerei Cavour, i cacciatorpediniere Duilio e Mimbelli, la nave anfibia San Marco, le fregate Aliseo, Espero e Grecale, la rifornitrice Stromboli, la corvetta Fenice, i pattugliatori d’altura Foscari e Cigala Fulgosi, i cacciamine Crotone e Milazzo, il portacqua Levanzo ed il sommergibile Pelosi, nonché 8 elicotteri di cui 5 EH 101, 2 AB 212 e 1 SH90, oltre a 8 Harrier AV8B. Fanno, quindi, rientro in porto le navi, con i loro equipaggi, pronti ad affrontare le sfide della importante partecipazione alla Componente Marittima della NATO Responce Force 2014, ed essere impiegati in qualsiasi missione a sostegno della stabilità globale e della pace.