HANNO VENDUTO L’ITALIA ALL’ ALTA FINANZA INGLESE E AMERICANA…

global_economy.jpgL’attacco speculativo contro la lira in Italia è iniziato nel settembre 1992, dopo essere stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992, sullo yacht “britannia” della regina Elisabetta II d’Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale americana e inglese, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la s. G. Warburg, la Barings (banche inglesi) e altre banche americane. Si incontrarono Mario Draghi, l’allora direttore generale del ministero del tesoro, e il ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell’industria di stato italiana. Quindi successivamente cominciò l’attacco speculativo contro la lira portandola ad una svalutazione del 30%. George Soros, un famoso imprenditore americano, ebbe l’incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall’ élite finanziaria, facendo attacchi speculativi degli hedge founds. Poi la privatizzazione fu fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello stato italiano e dell’economia nazionale e dell’occupazione. Mario Draghi, quindi cominciò a studiare e programmare le privatizzazioni, tradendo l’ Italia, facendo il gioco tutto a favore della banca inglese la –Warburg – e la banca americana – Morgan Stanley -,questo solo per fare due tra gli esempi tra le più importanti. I complici italiani furono il ministro del tesoro Piero Barucci, il direttore di bankitalia Lamberto Dini e il governatore di bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all’allora capo del governo Giuliano Amato e al direttore generale del tesoro Mario Draghi. Alcune autorità italiane, come Dini, fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori. Amato aveva costretto i sindacati ad accettare un accordo salariale non conveniente ai lavoratori, per la “necessità di rimanere nel sistema monetario europeo”, pur sapendo che l’Italia ne sarebbe uscita a causa delle imminenti speculazioni. Gli attacchi all’economia italiana andarono avanti per tutti gli anni novanta, fino a quando il sistema economico- finanziario italiano non cadde sotto il completo controllo dell’élite. Poi, alla fine degli anni novanta, con il governo di Romano Prodi e ministro del tesoro Carlo Azeglio Ciampi, l’Italia entrò nell’eurozona. Questa politica da servi dell’alta finanza mondiale é stata seguita anche da Berlusconi con i suoi governi e anche oggi da Giovanni Letta, attuale ministro del governo, con la regia di Mario Monti; quest’ultimo collabora già da molti anni come consulente della banca americana Goldman Sachs, di cui Mario Draghi era ex direttore amministrativo, e non si esclude che altri politici italiani abbiano avuto a che farne.

        Fabrizio Martone

La grande prosa al Teatro Comunale di Trecastagni


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TRECASTAGNI – Grandi titoli e grandi interpreti al Teatro Comunale, che da dicembre ad aprile ospiterà la stagione di prosa 2013-2014, la settima realizzata dal Teatro Stabile di Catania grazie alla sinergia rinnovata con la nuova amministrazione del Comune di Trecastagni. Un cartellone avvincente, che si avvale altresì del patrocinio della Provincia Regionale di Catania e della Regione Siciliana. I classici di Carlo Goldoni, Edmond Rostand, Nino Martoglio accanto alle novità assolute di Elvira Seminara e Salvatore Rizzo. Il tributo a Giuseppe Fava nel trentennale della morte. Sei i titoli: cinque nuove produzioni dello Stabile più una ospite, affidate alle regie di Giovanni Anfuso, Gianpiero Borgia, Giuseppe Dipasquale, Nicola Alberto Orofino, Vincenzo Pirrotta. Tra i protagonisti David Coco, Valeria Contadino, Guia Jelo, Nellina Laganà, Filippo Luna, Miko Magistro, Margherita Mignemi, Mimmo Mignemi, Marcello Perracchio, Angelo Tosto. «L’impegno di tutte le Istituzioni – evidenzia il sindaco Giovanni Barbagallo – deve essere finalizzato alla promozione di progetti effettivamente efficaci sotto il profilo culturale. Non è opportuno pensare di agire in ordine sparso, perpetuando e moltiplicando iniziative di bassa qualità. Viviamo un’epoca di profonde trasformazioni, evidenti anche nei sistemi e modi di produrre e consumare cultura. Se tali processi non vengono consapevolmente governati, si rende inevitabile che vinca il più forte, che non sempre è il meglio. Abbiamo rinnovato la collaborazione con lo Stabile perché è una realtà artistica tra le più importanti d’Italia e perché il nostro Comune deve mantenere alta l’offerta nel campo dell’arte e della cultura. Nella stessa ottica si muove, più in generale, l’amministrazione comunale: le pagine dedicate a Trecastagni da autori come Verga e Patti devono essere conosciute, diffuse e soprattutto onorate con manifestazioni di prestigio».

Obiettivo dello Stabile è estendere la fruizione teatrale a vantaggio di un pubblico sempre più vasto. «Agire sul territorio etneo, diffondendo la cultura teatrale ben oltre i confini della città è un compito che abbiamo voluto fare nostro – sottolinea il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale – nella convinzione che la voce del teatro, con il suo portato di civiltà, possa e debba pervadere il tessuto sociale il più ampiamente possibile. L’intrattenimento teatrale è nutrimento vitale, un “servizio” da offrire ai cittadini. Perciò l’azienda culturale che il teatro è, e vuole essere, deve costantemente espandersi, conquistare nuovi spazi. E collaborare con il Comune di Trecastagni permette di costruire una rete culturale che si espande ai centri vicini». S’inaugura con Se’ nummari (28 e 29 dicembre), novità assoluta del giornalista e drammaturgo Salvatore Rizzo, per la regia di Vincenzo Pirrotta. Due interpreti del calibro di Filippo Luna e Valeria Contadino saranno in scena i coniugi Orazio e Anna, angeli e carnefici a un tempo, precipitati verso l’abisso dell’orrore e della colpa, alla ricerca di un paradiso terreno che la sorte ha loro negato. Un tuffo nella migliore tradizione popolare con San Giovanni decollato (11 e 12 gennaio), il  capolavoro di Nino Martoglio, che qui tratteggia l’esilarante reazione del popolo semplice ed operoso in grado di ribellarsi alle prepotenze. L’esilarante commedia sarà interpretata da Mimmo Mignemi, Margherita Mignemi, Nellina Laganà insieme a Vitalba Andrea, Camillo Mascolino, Cosimo Coltraro e ancora Sergio Seminara, Raniela Ragonese, Manuela Ventura e Alessandro Idonea. Unico spettacolo ospite è La bottega del caffè (15 e 16 febbraio 2014), celeberrima pièce goldoniana in cui l’elegante divertimento, pieno di deliziosa “grazia” settecentesca, rivela un fondo più duro, sgradevole e impietoso. Regia di Nicola Alberto Orofino, con Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Barbara Gallo, Marcello Montalto, Emanuele Puglia, Silvio Laviano; la produzione è di XXI in scena – Etna ‘ngeniousa. Eroe senza macchia e senza paura, alieno dalla mediocrità: è Cyrano De Bergerac (15 e 16 marzo), spadaccino guascone, romantico e insieme moderno, esempio di cavalleria e coraggio creato da Rostand alle soglie del Novecento e destinato ad un’inarrestabile marcia trionfale nei teatri del mondo. La produzione dello Stabile è firmata dal regista Giuseppe Dipasquale; sulla scena agiscono Angelo Tosto, David Coco, Marcello Perracchio, Fulvio D’Angelo, Leonardo Marino. Un’altra novità è Scusate la polvere (29 e 30 marzo): versione scenica del romanzo di Elvira Seminara, nella riduzione e nell’adattamento di Rita Verdirame, la regia è di Gianpiero Borgia. Il marito di Coscienza è volato per sempre in un fosso. Ma nell’auto c’è una sconosciuta morta avvinghiata a lui nello stesso precipizio, il che trasformerà la vedova in detective… Una “malincomica” commedia umana che racconta una Sicilia global, magica ironica sensuale. Il regista Giovanni Anfuso propone il proprio adattamento di Foemina ridens (26 e 27 aprile), che riporta in scena il testo di Giuseppe Fava, giornalista e scrittore impavido, ucciso in un agguato mafioso nel 1984 davanti al Teatro Verga di Catania. Protagonisti Guia Jelo e Miko Magistro, nei ruoli di Pupa e Orlando, l’uomo e la donna, i loro rapporti e la loro dignità: due personaggi emblematici, due cantastorie erranti, tipici della tradizione siciliana. La programmazione è interamente concentrata nei week end con due turni (sabato serale ore 21, domenica pomeridiano ore 18). Il costo dell’abbonamento a 6 spettacoli è 69 euro, quello dei singoli spettacoli è 16 euro per il biglietto intero e 13 euro per il ridotto. Informazioni e abbonamenti presso il botteghino del Teatro Comunale di Trecastagni (tel. 095 7808752), aperto venerdì e sabato dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 19; la domenica dalle 9,30 alle 13. Agli abbonati della stagione precedente è riservato fino al 10 novembre il diritto di prelazione.

 Caterina Rita Andò