AUGUSTA, RAPINA E FURTI IN APPARTAMENTO. 5000 EURO SOTTRATTI ALLA FILIALE DELLA BANCA POPOLARE DEL MEZZOGIORNO

images (1).jpgAUGUSTA. Venerdì 4 ottobre. Pomeriggio, fra le 15°° e le 16°°, Via Lavaggi, filiale della Banca popolare del Mezzogiorno, mai oggetto di attenzione da parte di rapinatori. All’interno pochi i clienti. Entra un giovane a viso scoperto. Ha solo un cappello con la visiera abbassata, probabilmente per assumere un atteggiamento spavaldo o per camuffarsi quale  appartenente a quella schiera che non si tolgono mai il cappello. Fuori lo aspetta un complice. Il ragazzo con il cappello con molta calma e senza sfoderare armi, intima al cassiere di consegnargli tutto il denaro contante presente in quel momento in cassa. Avutolo senza colpo ferire, se n’è uscito con molta calma, senza mai dare nell’occhio, giacché anche dall’esterno non dava àdito ad alcun sospetto. Il bottino ammonta a  circa cinquemila euro. I carabinieri indagano e stanno e stano esaminando le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso. I militi dell’arma stanno anche indagando su furti in appartamenti avvenuti quasi in contemporanea con la rapina in banca. I “topi d’appartamento” entrano negli androni dei palazzi con la scusa  plausibile di consegnare la cosiddetta “posta pubblicitaria”, bussano per verificare chi è in casa oppure no e si fanno aprire il portone. Agenti del commissariato della Polizia di Stato hanno denunciato in stato di libertà S.G.,32 anni e N.O., 40 anni, entrambi originari di Catania, perché sono stati trovati in possesso di 200 litri di gasolio, contenuto in diverse taniche in plastica, porto ingiustificato di coltello e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. Per il quarantenne è scattata anche la denuncia per omissione di soccorso. L’uomo, dopo aver investito con la propria autovettura un altro veicolo, e aver ferito la conducente, è scappato

Giulia Càsole.

IL CACCIATORPEDINIERE LANCIAMISSILI DUILIO PARTECIPA ALL’ESERCITAZIONE NATO STEADFAST JAZZ 2013

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Domani 9 ottobre, il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio, della Marina Militare, partirà da La Spezia per raggiungere il Mar Baltico in Nord Europa dove prenderà parte dal 2 al 9 novembre 2013 all’esercitazione NATO “Steadfast Jazz 2013”. Lo scopo dell’esercitazione,  è quello di addestrare e verificare la preparazione della Forza di Reazione della NATO nonché la cooperazione tra le Marine dei Paesi NATO  coinvolti: Polonia, Olanda, Gran Bretagna, Belgio, Germania, Estonia, Canada, Norvegia, Lituania, Francia, USA, Repubblica Ceca, Ungheria. Al comando del capitano di vascello Fabio Agostini e con un equipaggio di 240 militari, il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio, oltre all’attività addestrativa, ha il compito di rappresentare il sistema Italia e l’eccellenza della sua cantieristica navale e tecnologica nel mondo. Nave Caio Duilio è stata varata il 23 ottobre 2007 e consegnata alla Marina Militare il 3 aprile 2009. Durante il periodo di verifica dei sistemi imbarcati, ha avuto il suo esordio in ambito internazionale durante l’esercitazione NATO Proud Manta nel febbraio 2011, nelle acque del Mar Ionio, operando insieme a navi, sommergibili ed aeromobili di nove Nazioni alleate. Il motto di nave Caio Duilio è “Nomen Numen” che si può tradurre con “il nome significa potenza”: probabilmente il motto fu creato per rievocare la potenza associata al nome Caio Duilio.


SAI 8 , MOSTRO MANGIASOLDI?

INTERVISTA RILASCIATA DALL’ON. NICOLA BONO, EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA SUL FALLIMENTO DELLA SAI  8 E SULLE BOLLETTE PER IL PAGAMENTO DEL CONSUMO DELL’ACQUA

nicola bono.jpgI) In una Sua recente dichiarazione, pubblicata interamente dal nostro giornale, Lei ha lanciato un j’accuse contro la SAI 8, il cui contratto, viziato sin dall’origine è stato rescisso da commissario liquidatore dell’ATO, Buceti, subentrato a Lei, Sostanzialmente Lei ha accusato la SAI 8 di essere una società inadempiente da molti punti di vista, fallita e su cui pesa una sentenza, passata in giudicato del CGA, che dovrebbe rendere nullo ogni atto. Allora, com’è possibile che questa società possa continuare a emettere bollette per il canone e addirittura annunciare il distacco della fornitura del prezioso liquido, se gli utenti non pagano. La SAI 8, sollecitata dallo stesso giornale per par condicio, risponde alle accuse mosse da Lei e dall’assessore regionale Marino (magistrato in aspettativa) che “la concessione è tutt’ora valida”. I cittadini non capiscono bene i cavilli giuridici: com’è possibile che un contratto venga dichiarato nullo, rescisso, e la società contraente continua. O non ci sono i magistrati che controllano per impedire che la società riscuota denaro pubblico per un ente pubblico oppure? Nell’intervista cui Lei fa riferimento, ho ribadito quanto sostengo da almeno 3 anni, e cioè l’inadempienza della SAI8 sotto molteplici profili e la necessità di liberare i siracusani da un mostro mangiasoldi. Non per nulla già nel 2009 e 2010, da Presidente dell’ATO Idrico, avevo ripetutamente diffidato SAI8 ad adempiere ed avevo predisposto tutti gli atti per la risoluzione del contratto. Pesanti condizionamenti esterni hanno impedito che gli atti, predisposti su mio input con l’accordo dell’assemblea dei Sindaci e della gran parte dei consiglieri, potessero essere esaminati dal Consiglio di Amministrazione. Infatti, lo stesso giorno in cui era stato convocato il Consiglio, gli atti in questione furono sequestrati dalla magistratura cui si era rivolta SAI8 con una calunniosa querela, tant’è che mi fu contestualmente notificato un bell’avviso di garanzia. Dopo oltre 2 anni di approfondite indagini, la stessa magistratura ha riconosciuto la correttezza del mio operato ed archiviato la mia posizione. Ora i tempi sono cambiati. I condizionamenti esterni sono venuti meno e all’ATO è arrivato il Dott. Buceti, un Commissario Straordinario che ha il coraggio di difendere la legalità e che ha adottato i medesimi atti, cioè la risoluzione del contratto con SAI8, che io sono stato impedito dall’adottare ben 2 anni e mezzo prima e per i quali sono stato ingiustamente indagato ed esposto alla gogna mediatica per ben 2 anni. Oggi nessuno può dire che “la concessione è valida”. 

 

La concessione è stata ritirata dal Commissario Buceti ed anche il TAR di Catania e di Palermo hanno recentemente confermato la correttezza di questa decisione ed hanno respinto gli ennesimi ricorsi proposti da SAI8. In base al contratto tra ATO Idrico e SAI8, contratto sottoscritto prima della mia gestione e che io ho sempre avversato, anche quando, prima della sua sottoscrizione, pur non avendo dirette responsabilità nell’ATO, da deputato presentavo interrogazioni parlamentari nell’inutile tentativo di attirare l’attenzione del governo Prodi sullo scandalo che si stava realizzando a Siracusa, SAI8 deve continuare a gestire il servizio sino a quando l’ATO non sarà in grado di provvedere in altro modo. In tal senso, dopo la recente ordinanza del TAR Catania, il Commissario Buceti sta calendarizzando un programma di cessione degli impianti da SAI8 all’ATO e, per esso, ai Comuni. La strada, quindi, mi sembra spianata, così come contati i giorni di SAI8. II)  Addirittura tale SAI 8 minaccia di adire le vie legali per la protezione della propria immagine contro l’assessore Marino e, forse, contro di Lei. E’ arroganza, tracotanza, o sicurezza delle proprie ragioni? E’ l’attività preferita di SAI8, che ha sempre scelto di utilizzare i soldi incassati dagli utenti per  sostenere onerose spese legali, anziché per realizzare gli investimenti previsti in contratto e onorare i suoi obblighi. D’altronde, come biasimarli. Questa strategia gli ha consentito di sopravvivere finora , malgrado le ripetute violazioni contrattuali, grazie anche alle protezioni e complicità ai vari livelli istituzionali di cui ha goduto. Ma come dicevo prima, ora i tempi sono cambiati, e ciò anche grazie all’assessore Marino cui va la mia stima personale per l’inflessibilità, sua e della sua squadra, della quale fa parte il Commissario Buceti, con la quale ha sempre dimostrato di persegue obiettivi di legalità, insensibile alle interessate pressioni presumibilmente esercitate da ambienti interni alla maggioranza politica che governa la Regione. III) E su quali fondamenti si basano queste ragioni?  Io, sinora, ho visto solo calunnie e, dopo la mia querela, aspetto che sia fatta Giustizia con la G maiuscola. IV) Come si devono comportare gli utenti che stanno ricevendo le bollette da tale Società, che chiede acconti e raramente fa i conguagli? Logica vuole che il servizio deve essere pagato a chi lo rende. Cosa diversa è se il servizio è reso correttamente, se l’acqua distribuita è potabile, se i reflui vengono depurati, se le fatture sono corrette e corrispondono ai consumi effettivi. Sono anche queste le ragioni per le quali la concessione è stata ritirata, ma è compito dell’ATO vigilare ed in questo, vista la struttura minimale di cui è dotata, potrebbe e dovrebbe essere collaborata dai Comuni, soci dell’ATO e futuri destinatari della gestione del servizio. V) Stando alla nuova normativa, i Comuni devono riprendere in mano la gestione della distribuzione dell’acqua. Ad Augusta, retta da tre commissari prefettizi, il Comune non ha agito nel senso voluto dalla legge, perché, sostengono questi commissari amministratori, non c’è il personale idoneo, perché trasferito altrove dalle precedenti amministrazioni. Può un Comune andare contro la legge per questi motivi? C’è stato un referendum e non può essere frustata la volontà dei cittadini che in misura plebiscitaria si sono espressi per una gestione pubblica del servizio idrico. C’è una legge regionale, la n. 2/2013, che conferma in modo inequivocabile questo principio. Comprendo le difficoltà del Comune di Augusta che, in gravissime difficoltà economiche, dovrà attrezzarsi per gestire un servizio dismesso da oltre 5 anni. D’altronde anche Siracusa è in condizioni molto simili ma, pur con le difficoltà di un’utenza quasi quintuplicata rispetto a quella di Augusta, ha dichiarato la disponibilità a riassumere il servizio. Probabilmente, almeno in una fase iniziale, potranno essere di aiuto, sotto il coordinamento dell’ATO, i Comuni limitrofi che, non avendo smesso di gestire il servizio, non hanno perso il know how necessario. Altrettanto utile potrà essere l’utilizzo delle maestranze già transitate in SAI8 e provenienti dai Comuni o Società precedentemente gestori del servizio, utilizzando così l’esperienza del personale preparato ed evitando che le insanabili inadempienze di SAI8 si ripercuotano a danno degli onesti lavoratori dipendenti. VI) I cittadini possono versare al proprio Comune le somme dovute alla SAI 8? Allo stato, penso che la soluzione proposta creerebbe più problemi di quanto ne risolverebbe. So che i conti di SAI8 sono sottoposti al vigile controllo del Tribunale e, quindi, confido che non ci siano sorprese. Comunque, lo spartiacque sarà il ritorno della gestione del servizio ai Comuni, in forma singola o associata. Prima si farà ciò e prima ci sarà l’auspicata chiarezza.

  Giorgio  Càsole