RELAZIONE TECNICO SCIENTIFICA DELLA DOTT.SSA MARA NICOTRA IN AUDIZIONE DEL 26 SETTEMBRE 2013 IN COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO DELL’ARS IN PRESENZA DEL PRESIDENTE E DEL L’ASSESSORE REGIONALE LO BELLO

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Il  26 settembre si e’ riunita a Palermo alla presenza dell’assessore Lo Bello la IV Commissione dell’Ars “Ambiente e Territorio” per discutere come risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria delle aree a rischio siciliane. La sottoscritta, in qualita di ricercatore e consulente esperta in problematiche ambientali, nonche’ cittadina del popolo inquinato del quadrilatero industriale Melilli, Priolo, Augusta e Siracusa, ha evidenziato all’assessore e a tutti i membri della commissione quanto diventerebbe importante la realizzazione di un decreto regionale ad hoc per normare tutte quelle sostanze odorigene di derivazione delle raffinerie che h/24 disturbano fisicamente lo stato di salute ora dell’ambiente ora dei cittadini che vivono in prossimità del petrolchimico siracusano. “Generalmente gli odori molesti, che si percepiscono dalla popolazione di un’area a rischio, nel caso specifico, quella del quadrilatero industriale Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, derivano dai processi di raffinazione del petrolio, la cui maggior parte sono sostanze non normate dall’attuale decreto sulla qualita’ dell’aria (155/2010) e fuoriescono dalle torce.  Grazie ai rilevamenti dell’Arpa di Siracusa sappiamo quali sono: idrogeno solforato (H2S), mercaptani, benzene con picchi orari giornalieri spaventosi e idrocarburi non metanici.  Il fatto che la torcia rappresenta un sistema di sicurezza necessario per convogliare eventuali sfoghi di pressione generati da emergenze o anomalie di un impianto, non risultano purtroppo regolamentate dall’attuale decreto sui limiti emissivi 152/2006. Visto che nel quadrilatero industriale siracusano le torce delle raffinerie sono accese h/24 è evidente che gli impianti sono sempre in emergenza, quindi ciò e’ una grande anomalia. Si ritiene pertanto di realizzare un decreto ad hoc per mettere un limite tabellare agli inquinanti di origine petrolchimica e contestualmente inserire dei dispositivi di portata sia nelle torce sia nei camini degli impianti, che dovranno essere controllati direttamente dall’ Arpa di Siracusa attraverso un sistema di telerilevamento collegato tra Arpa e impianti. Purtroppo per quanto riguarda le emissioni di un camino, ove spesso si ha una ricaduta sul suolo di metalli pesanti, diossina, furani, PM10, Idrocarburi policiclici aromatici, con effetti a medio lungo termine devastanti per l’agricoltura e la biodiversità tutta, il 152/2006 prevede l’autocontrollo ogni 4 mesi e due controlli all’anno da parte dell’Arpa. Es. L’inceritore di Augusta nel 2008 da un controllo a sorpresa da parte dell’Arpa abbiamo scoperto che emetteva diossina e furani (cancerogeni e mutageni) 1000 volte oltre il limite tabellare. Quindi si auspica di modificare questo punto del decreto 152/2006, per eliminare l’auto controllo aziendale, così come occorrerebbe modificare o in questo caso implementare il decreto 155/2010 per quanto riguarda l’inserimento della media oraria giornaliera del benzene. Sia a Priolo, che Melilli, che a Scala Greca ci sono stati giorni in cui abbiamo respirato 500 microgrammi di benzene in una sola ora, il limite previsto dal decreto attuale non dovrebbe superare i 5 microgrammi. Ma siccome questi 500 microgrammi secondo questo decreto si possono spalmare nel corso dei 365 giorni l’anno per legge o come per magia non abbiamo mai inquinamento di benzene. Si evidenzia tra l’altro che il decreto 155/2010 e’ un decreto che considera il rilevamento solo degli inquinanti urbani. Quindi e’ come non avessimo inquinamento prodotto dalle raffinerie. Siracusa soffre di un duplice inquinamento dal traffico urbano e da quello del vicino petrolchimico”. Alla fine della riunione la mia proposta e’ stata accettata dall’assessore regionale all’ambiente Lo Bello ed su incarico del presidente di Commissione Giampiero Trizzino sono stata delegata, insieme al dott. Genchi, a preparare un disegno di legge da sottoporre all’Ars.

 

  Mara Nicotra

NO ALLO SCONSIDERATO AUMENTO DEL 600% DEI CANONI DEMANIALI!

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L’aumento, indiscriminato, dei canoni concessori demaniali fino al 600% da parte del Governo della Regione rappresenta, a mio avviso, un grave pregiudizio per l’economia isolana, e anziche’ contribuire ad impinguare le casse regionali, provochera’ anche un danno erariale poiche’ la Legge 15 del 2005 prevede un aumento massimale nel ritocco dei canoni demaniali del 10%. Per tali ragioni, ho condiviso e votato favorevolmente la mozione n. 132 inerente la revoca del decreto del Presidente della Regione n.509/GAB del 3 aprile 2013, relativo all’aumento dei canoni demaniali.  In un momento di crisi economica, infatti, tale scelta si riverbererebbe con grave nocumento sul sistema occupazionale isolano poiche’ molte strutture balneari e porticcioli turistici, non sarebbero in grado di far fronte a tale aumento e si vedrebbero, loro mal grado, costretti a chiudere i battenti.  Il Governo della Regione, deve, pertanto, prende atto e valutare tale scelta, anche perche’,come detto, la Legge 15 del 2005 prevede un aumento massimo, dei canoni demaniali, del 10% e cio’, ineluttabilmente, offrirebbe il fianco ai molti concessionari di adire alle vie legali, rischiando, anche, di ottenere congrui risarcimenti, trasformando, cosi’, tale scelta, che nasce, comunque, dalla necessita’ di “far cassa”, in un danno per la Regione. A mio avviso, dunque, reputo che il Governo della Regione anziche’ intervenire, frettolosamente, con aumenti dei canoni concessori in modo sconsiderato, debba, piuttosto, incentivare la realizzazione, pur nel rispetto dei litorali e delle peculiarita’ territoriali, di strutture balneari, poiche’, oltre ad offrire importanti servizi necessari per lo sviluppo turistico, possono contribuire a creare economia ed occupazione, favorendo, cosi’, anche la ripresa economica.  Per tali ragioni, dunque, auspico che il Governo della Regione riparta nella valutazione dei canoni demaniali, proprio da queste considerazioni che rappresentano un buon punto di partenza per soddisfare le esigenze degli operatori, di coloro i quali vogliono investire nel settore del turismo ed anche del Governo perche’ un numero maggiore di strutture stagionali creerebbe un maggior gettito, e quindi maggior entrate per le casse della Regione, tenendo conto di quanto previsto dalla Legge 15 del 2005 che prevede un aumento massimo dei canoni concessori del 10%.

Giambattista Coltraro,  deputato regionale

Collaborazione e dialogo Italo-Algerino tra le Marine dei due Paesi. Unità Navali, elicotteri, team subacquei ed anfibi in addestramento nello Ionio

110919MMbors4.jpgAUGUSTA – Dal 16 al 20 settembre 2013, nelle acque antistanti la rada di Augusta, si è svolta la settima edizione dell’esercitazione bilaterale italo-algerina denominata MEDEX 13. Interazione tra le forze navali dei rispettivi Pesi per promuovere la cooperazione e la pace nella regione mediterranea. L’esercitazione, diretta dal Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e Difesa Costiera, ha visto il diretto coinvolgimento di Nave Comandante Bettica, Nave Lipari e della corvetta algerina Djebel Chenoua, unitamente a diversi reparti specialistici, tra i quali un elicottero EH-101 del 3° gruppo di Catania e i team subacquei ed anfibi delle due marine. Attività di ricerca e soccorso in mare (SAR – Search And Rescue) e operazioni di Maritime Security (MSO) hanno rafforzato l’interoperabilità tra gli Equipaggi  italiani  ed algerini, culminata nel consolidamento di procedure standard comuni, soprattutto nello scambio informativo tra gli staff operanti presso i comandi delle rispettive flotte. Ciò è stato possibile anche attraverso l’efficace condivisione dati attuata con il sistema Virtual – Regional Maritime Traffic Center (V-RMTC). La Medex 13 – tra Italia e Algeria –  appena conclusa, così come la Canale 13 – tra Italia e Malta – condotta nel mese di giugno, rientrano nelle attività afferenti alla cooperazione e la pace nella regione mediterranea dell’Iniziativa “5 + 5 “. Attiva fin dal 1991, e creata su impulso Italo-Francese, ne fanno parte Italia, Francia, Malta, Portogallo e Spagna dal lato Europeo mentre, per la parte Nord Africana, ne fanno parte Libia, Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia. La cooperazione sub-regionale dei 5+5 ha raggiunto ottimi livelli di dialogo nel campo politico e, soprattutto, nel campo delle tematiche legate alla sicurezza e cooperazione militare sul mare.

UNA TASK FORCE PER ABBATTERE I TEMPI DI ATTESA

sanita_2.jpgSIRACUSA – Il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Mario Zappia e il direttore sanitario Anselmo Madeddu hanno disposto l’istituzione di un gruppo di lavoro che in tempi rapidissimi dovrà analizzare le cause residuali all’origine delle maggiori criticità che ad oggi, nonostante gli sforzi già intrapresi, si rilevano nelle liste di attesa per alcune prestazioni di cardiologia, gastroenterologia e radiodiagnostica e che soprattutto dovrà mettere in atto nell’immediato ogni soluzione organizzativa per garantire ad ogni cittadino della provincia il diritto all’assistenza sanitaria con accesso a tutte le prestazioni nei tempi dovuti. In realtà l’Azienda si è già attivata con programmi di riduzione delle liste di attesa, avviando gli accessi ambulatoriali programmati per ordine di priorità clinica, la pulitura delle liste e l’istituzione del sistema telefonico automatico smart cup recall che già in due mesi ha consentito di anticipare 1240 prestazioni sulla base dei posti resisi disponibili in seguito alla rinuncia di altri cittadini. Ma oltre a queste iniziative l’Azienda adesso intende completare l’attività progettuale di abbattimento delle liste di attesa rimodulando l’offerta con appositi progetti.  “Nel gruppo di lavoro – sottolinea il commissario straordinario Mario Zappia – abbiamo coinvolto i responsabili delle unità operative in cui più lunghi stanno risultando i tempi di accesso ad alcune prestazioni. Accogliamo la segnalazione del Tribunale dei diritti del malato di Augusta del quale abbiamo sempre apprezzato l’impegno e lo spirito propositivo e collaborativo e a nome dell’Azienda formuliamo le scuse a quei pazienti che hanno segnalato difficoltà. Ad onor del vero la problematica delle liste di attesa ha assunto ormai una valenza nazionale di grande complessità che affonda le radici in un vecchio sistema sanitario che l’attuale riforma regionale siciliana sta tentando fortemente di modificare. Entro i primi giorni della prossima settimana saranno messe in atto tutte le soluzioni per aumentare l’offerta di prestazioni che attualmente risultano critiche e, nel contempo, razionalizzare la domanda anche attraverso progetti sperimentali da avviare nel prossimo futuro”. “I programmi – spiega il direttore sanitario Anselmo Madeddu – saranno improntati da un lato alla ricerca della maggiore appropriatezza delle prestazioni, che in atto risulta essere una delle maggiori cause dell’allungamento improprio delle liste di attesa; dall’altro all’adeguamento dell’attuale offerta alla reale domanda anche ricorrendo alla costituzione di apposite task force aziendali che consentano nell’arco di tre mesi il rientro delle liste di attesa nei termini di tempo dovuti, garantendo al contempo il mantenimento degli standard prestazionali nei tempi successivi”.

 

G.C. 

 

AUGUSTA/SCUOLA: ANNO NUOVO, DISAGI VECCHI!

imagesCA5AKZIX.jpgAUGUSTA – È suonata la campanella e siamo punto e accapo. Ricomincia la scuola e si ripresenta puntuale lo stato disastroso in cui versano gli istituti scolastici augustani.  Disagi vecchi, ma ogni anno attuali e quasi irrisolvibili, non vi è distinzione tutti soffrono   a causa della profonda crisi in cui versa il ns comune,  e la difficoltà a reperire i fondi rende difficile anche la fornitura di strumenti didattici o di una semplice ma necessaria fornitura di carta igienica. Gli istituti  versano in un triste stato di abbandono, spazi verdi inaccessibili per mancanza di pulizia periodica, strutture fatiscenti con pericoli di crollo di calcinacci, pavimentazione non idonea al calpestio o perché pericolosamente scivolosa o perché sconnessa. Ma quello che colpisce l’attenzione di un genitore più esigente è la mancanza di sicurezza che caratterizza i luoghi a di la del cancello. Molte scuole si trovano in zona ad alto traffico veicolare, vero è che durante l’ora di entrata gli accessi alla scuola sono presidiati dal corpo della polizia municipale, ma la copertura non riguarda le ore di uscita che in questa fase iniziale variano da istituto ad istituto, così ci si ritrova  in condizioni di assoluto pericolo, e spesso le strisce pedonali non vengono rispettate e luttuosi avvenimenti ne sono una triste testimonianza. È necessario un intervento da parte delle istituzioni che devono provvedere alla sicurezza dei nostri figli e della cittadinanza tutta.

Si richiede l’installazione tempestiva di dissuasori di velocità luminosi che costantemente ricordi agli automobilisti più “distratti” che li vi è una scuola, si richiede altresì l’installazione di almeno due dossi artificiali che potenzino la validità delle strisce pedonali che   hanno bisogno di una  ritinteggiatura visto che in molti casi sono sbiadite o completamente scomparse.Non vi è tempo da perdere e non credo che stavolta si gradisca la solita frase “Non ci sono fondi” l’incolumità della collettività è un fondamento per chi ha deciso o è stato nominato per amministrare una città,è un Dovere che non può essere rimandato, lo pretendiamo! 

Giovani vite sono state date in sacrificio per continuare il gioco della patata bollente e far rimbalzare da una parte all’altra le responsabilità civiche a cui si va incontro quando si è chiamati ad amministrare.Non dimentichiamo Martina, vittima sacrificale della mancanza di un controllo capillare del territorio da parte delle autorità preposte, assenza che ha permesso di trasformare le nostre strade urbane in pista da corse fatte per gioco, giochi figli di una Noia offuscata dai fiumi di alcool consumati nell’oscurità dei luoghi di ritrovo dei giovani.Non dimentichiamo Claudia, vittima dell’ irresponsabilità di un giovane patentato. Ma Claudia è anche vittima delle negligenze e dal totale abbandono in cui versa la nostra Cittá, quel tratto è stato spesso oggetto di polemiche e proteste che considerato il triste epilogo sono andate nel dimenticatoio assoluto. É inammissibile che un passaggio pedonale che si trova su un arteria pericolosamente trafficata senza distinzione di orario sia gestito in modo così leggero, da anni il semaforo pedonale non è più funzionante, i dissuasori luminosi funzionano a tratti, le siepi lasciate crescere senza controllo ostruiscono la visuale sia da parte del pedone che da parte dell’automobilista,  per non parlare della scarsa illuminazione che ormai caratterizza l’intero territorio.Quel passaggio pedonale in prossimità di scuole e mercati rionali e punti di ritrovo giovanili è fortemente utilizzato e l’inosservanza delle piu elementari regole sulla sicurezza stradale è INACCETTABILE! Ed è per questo che è giunta ora di agire in maniera forte e tangibile, vogliamo una dimostrazione di responsabilità civica da parte dell’amministrazione tutta, e confidiamo fortemente che venga presa in seria considerazione la costruzione di un ponte pedonale, o di ponti pedonali li dove è necessario e fattibile, riteniamo sia la soluzione più adeguata dopo gli svariati tentativi di messa in sicurezza del sito andati a vuoto con le tragiche conseguenze ottenute. 

Abbiamo bisogno di un segnale forte, Vogliamo sicurezza, Vogliamo una città amica e non nemica dei propri cittadini.  

 

 Una Madre Preoccupata

PREMIO BELLINI D’ORO 2013 -INGRESSO LIBERO RITIRANDO I BIGLIETTI NUMERATI AL BOTTEGHINO NELLA MATTINA DEL 3 E 4 OTTOBRE

patrizia ciofi.jpgCATANIA – La Società Catanese Amici della Musica apre, com’è ormai consuetudine, la stagione 2013-2014 con il concerto straordinario che, anno dopo anno, vede protagoniste le star internazionali insignite del Premio “Bellini d’Oro”, promosso e organizzato dalla stessa Scam. Per l’edizione 2013, la ventottesima, il riconoscimento andrà a due grandi cantanti lirici che non hanno certo bisogno di presentazioni: il soprano Patrizia Ciofi e il tenore Gregory Kunde, che grazie alla collaborazione del Teatro Massimo Bellini, si esibiranno venerdì 4 ottobre, alle ore 21, nel tempio catanese della lirica che per la prima volta metterà a disposizione la propria Orchestra. Arie e duetti del superbo repertorio belliniano si gregory kunde.jpgalterneranno così con le sinfonie operistiche del Cigno catanese. La cerimonia di consegna concluderà una soirée musicale che si annuncia particolarmente attesa dagli appassionati nella degna cornice del “Massimo”, che ospita la manifestazione della Scam nell’ambito del Festival Belliniano. Ambasciatori del belcanto nel mondo, Patrizia Ciofi e Gregory Kunde ritornano così a Catania, entrambi dopo una lunga assenza, per ricevere il più ambito riconoscimento per l’interpretazione belliniana, che ha già laureato artisti del calibro di Montserrat Caballé e Joan Sutherland, Renato Scotto ed Edita Gruberova, June Anderson e Cecilia Bartoli, Alfredo Kraus e Luciano Pavarotti, Vittorio Gui e Riccardo Muti. Di origini toscane, Patrizia Ciofi si è perfezionata all’Accademia Chigiana di Siena con Carlo Bergonzi, Shirley Verrett e Alberto Zedda. Ha debuttato nel 1989 e, da allora, si è imposta come una delle interpreti d’elezione del repertorio di primo Ottocento.

Tra i suoi recenti successi la ripresa di Robert le Diable di Meyerbeer al Royal Opera House- Covent Garden, di Londra, inciso in dvd, e, proprio in questi giorni, una trionfale edizione di Lucia di Lammermoor di Donizetti all’Opéra Bastille di Parigi, opera che ha interpretato anche nella rara edizione francese. Di Bellini è stata acclamata Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi, Amina ne La sonnambula, Elvira ne I Puritani, ed è protagonista della prima incisione in studio de La straniera, realizzata per l’etichetta inglese Opera Rara. Gregory Kunde ha studiato all’Illinois State University e ha debuttato alla Lyric Opera of Chicago. Il suo debutto europeo risale al 1986, ma già l’anno successivo si esibisce al Metropolitan Opera di New York in Manon e all’Opéra di Montréal ne I Puritani. Le peculiarità della sua voce (estrema facilità nel registro acuto, morbidezza del fraseggio) gli hanno consentito di restaurare il dettato originario di alcuni ruoli interpretati dal mitico tenore ottocentesco Giovanni Battista Rubini: Anna Bolena, Gemma di Vergy e Lucia di Lammermoor figurano tra i suoi primi successi. Nel corso degli anni ha approfondito tutto il repertorio italiano e francese dell’Ottocento, tanto da poter vantare di essere l’unico tenore ad avere in repertorio i due Otello, quello di Rossini e quello di Verdi, quest’ultimo interpretato nell’estate scorsa al Palazzo Ducale di Venezia, in occasione delle celebrazioni del bicentenario verdiano. E’ il tenore con il più vasto repertorio belliniano: del Cigno etneo ha infatti cantato Bianca e Fernando, Il pirata, La straniera, I Capuleti e i Montecchi, La sonnambula, Norma e I Puritani. La manifestazione del “Bellini d’Oro” sarà un’autentica festa della musica: i due artisti eseguiranno solo brani da opere di Bellini, da I Capuleti e i Montecchi a La sonnambula, da Norma a I Puritani.

 

   C.A.

GLI STUDENTI PENDOLARI AUGUSTANI COSTRETTI A VIAGGIARE A CARO PREZZO IN PULMAN SOVRAFFOLLATI, SPESSO CON LA BUSSOLA APERTA

1238323_10200646927758531_953724821_n.jpgAUGUSTA – Gli studenti augustani hanno chiesto, con messaggi privati, di scrivere un articolo che richiami all’attenzione dell’opinione pubblica e degli uffici competenti, il modo con cui i ragazzi sono costretti a viaggiare, malgrado il costo del biglietto o dell’abbonamento. C’è da dire che la problematica del caro-abbonamento per un servizio mal corrisposto, come quello del sovraffollamento nel trasporto in pulman degli studenti pendolari, pur non volendo giustificare la gravità, non investe solo il comune di Augusta, poiché da qualche tempo a questa parte è diventato nel nostro paese un fenomeno sempre più dilagante. Analogamente a Mantova, un comune italiano che vanta un grado di cività superiore a quella dei comuni “terroni”, gli studenti e le studentesse di “Network Studentesco”, per esempio, hanno avviato a gennaio di quest’anno una raccolta firme nelle scuole e nelle fermate delle corriere per coinvolgere la popolazione contro il continuo aumento del prezzo degli abbonamenti e il sovraffollamento degli autobus adibiti al trasporto degli studenti. Credo che non sia un problema irrilevante perché una società disinteressata al disagio giovanile e familiare, o peggio, disinteressata ai vecchi e ai bambini, e su questi altri argomenti potremmo far scorrere fiumi di inchiostro, è una società malata, senza futuro, indirizzata alla deriva. Gli studenti di Augusta, assieme ai loro genitori, dovrebbero unirsi quantomeno agli studenti di tutta Italia per fare valere una volta per tutte questo e altri importanti diritti legati alla formazione e all’istruzione.

 

 Giuseppe Tringali

INCARDONA DICHIARATO CONTUMACE DAL TRIBUNALE DI SIRACUSA

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SIRACUSA – “Incardona Gaetano! E’ presente?”. Siracusa, 27 settembre, ore 9,55 circa: l’interrogativo è della presidente Sciobilia del tribunale di Siracusa  che  dovrebbe giudicare, quale imputato a piede libero, il quasi 75enne Gaetano Incardona, nativo di Buccheri,  arciprete della chiesa madre di Augusta, sospeso dalla sua funzione di parroco non dall’esercizio degli atti di culto, perché accusato di abusi sessuali in danno di una ragazza ventiduenne recatasi da lui per confessarsi. Nel capo d’imputazione è prevista l’aggravante per aver commesso gli abusi proprio quale ministro di culto durante la confessione. Com’è noto, il vescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, ha respinto le dimissioni di Incardona, presentate mentre si trovava agli arresti domiciliari.  Il sacerdote di Buccheri ha ricevuto dalla pubblico ministero la pesante misura interdittiva di non poter entrare nel territorio del Comune di Augusta. Il vescovo, mentre ha nominato amministratore della chiesa mare il sacerdote Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli, ha conferito a Incardona l’incarico di rettore on pieni poteri di una comunità in quel di Carlentini. Lo stesso presule aretuseo, in passato, aveva  conferito allo stesso Incardona un incarico all’interno del consiglio presibterale di Siracusa, nel quale siedono, di norma, sacerdoti eletti da altri sacerdoti e alcuni designati direttamente dal vescovo della diocesi. Alla domanda della presidente Scibilia risponde il sostituto processuale di uno dei difensori di fiducia di Incardona, informando il collegio sull’assenza dell’imputato. La presidente immediatamente dichiara la contumacia di Incardona e subito dopo, d’accordo con i difensori delle parti, Giorgio Assenza avvocato della parte offesa è presente, rinvia il processo, che  è stato classificato come processo con giudizio immediato, a lunedì 28 ottobre, giorno in cui il processo sarà incardinato davanti a un altro collegio giacché, per motivi organizzativi (“ragioni tabellari”,  ci informa Assenza), il collegio presieduto dalla dott/ssa Scibiliasi  occupa di altri tipi di reati. Come direbbe qualcuno, la domanda sorge spontanea: _ come mai, allora questo processo è stato assegnato in prima istanza a un collegio che non si occupa di questo tipo di reati? La domanda cade nel  vuoto. Oppure potremmo dedurre: cose all’italiana, come all’italiana è la dizione “processo immediato”. Si può definire “immediato” un processo che sarà incardinato fra un mese? Cose, appunto, all’italiana.  Tra una cosa e l’altra, apprendiamo che, oltre alla testimonianza della ragazza che ha presentato la denuncia, con il corredo di un DVD,  sono state prese in considerazione altre due testimonianze, di due donne che avrebbero subito molestie sessuali dallo stesso sacerdote quando era parroco nella chiesa del Sacro Cuore di Augusta e che solo ora si sono fatte avanti, incoraggiate dalla denuncia della ventiduenne e dall’arresto di Incardona il quale, il 28 ottobre, se non sarà ancora contumace, potrà chiedere che il processo venga celebrato a porte chiuse. La ragazza che è tornata a filmare gli approccio molesti di Incardona non sembra intenzionata  a chiudere le porte chiuse.
   Giorgio Càsole