AUGUSTA, CARABINIERI SEQUESTRANO OLTRE 15OO KG DI “ERBA”

MARIUANA.jpgAUGUSTA. La notte fra  giovedì 24 e venerdì 25,  i carabinieri  di Augusta hanno  sequestrato  1650 chili di marijuana pressata, suddivisa in 65 colli, realizzati con tela e plastica, in modo da rendere sicuro il trasporto della sostanza stupefacente anche via mare. L’operazione è avvenuta  lungo la costa tra Brucoli e Agnone,  nella caletta   denominata “Baia del silenzio”, molto difficile da raggiungere via terra.  A seguito di indagini e un’intensa attività di controlli ambientali e intercettazioni gli uomini del nucleo operativo erano stati messi in allerta su un probabile carico di droga che sarebbe stato sbarcato sulla costa. Nel corso della notte, gli scafisti approdati nella  piccola insenatura, credendosi al sicuro per via dell’impervietà della via terrestre d’accesso,  scaricavano  la sostanza stupefacente quando i Carabinieri hanno deciso di intervenire.  A quel punto,  gli scafisti hanno rimesso in moto e sono fuggiti verso il largo. Nel corso del sopralluogo, oltre al carico, sono state rinvenute taniche di benzina, per un totale di circa 500 litri, che gli scafisti avrebbero utilizzato per il rientro. Non riuscendo a caricare il carburante per il ritorno l’imbarcazione potrebbe essere stata costretta a rifugiarsi in un raggio più breve dalla probabile provenienza iniziale. Le indagini dei carabinieri continuano senza sosta per risalire agli scafisti e per indagare sulla provenienza della droga.

C.C.

Lettera-aperta di un AUGUSTANO a MILANO, tornato ad Augusta per un giorno

Carissimo Giorgio,

sebastiano.jpgnella mia ultima visita ad Augusta, con te ho avuto modo di visitare, dopo tanti anni, la chiesa di San Sebastiano, ormai perennemente chiusa! Insieme abbiamo constatato gli assurdi “lavori di restauro” (effettuati dopo l’ultimo terremoto del 1990?) Don Scatà, che ringrazio per la cortesia dimostrata nel darci la possibilità di entrare nella chiesa, ha detto che questi lavori sono stati eseguiti sotto la direzione del funzionario delle belle arti, il quale, non solo non ha mai permesso di intervenire di fronte all’insensatezza e all’assurdità di certi lavori, ma ha difeso gli stessi perché così andavano fatti……Sarei curioso di conoscere il nome e cognome di questa persona oltre a sapere cosa e dove ha studiato! L’insensatezza delle modifiche fatte è totale, soprattutto nella sala oratorio adiacente al cortile. Tutto il pavimento delle sale oratorio, della sacrestia e della canonica è stato rifatto in modo sconnesso e dissestato in maniera pericolosa (l’antica via Appia a Roma, in molti tratti è ancora percorribile a piedi senza alcun pericolo per le caviglie!). Tutto è stato scombinato, alcuni esempi: alla canonica (piano superiore) si arrivava attraverso una scala con entrata sulla via Limpetra, ora questa scala è sparita e anche il corridoio si è ristretto…(?). L’attuale muro confina con un appartamento che si dice, (pare) sia di Don Brigante; all’appartamento canonica adesso si accede da una scala “ex novo” assurda, fatta proprio nella stessa sala oratorio in una posizione pericolosa per l’utilizzo della stessa sala; il corrimano, della stessa scala, è irrealizzabile in quanto diventerebbe pericoloso per il passaggio dalla porta che dà alla sacrestia; la seconda entrata alla sacrestia, dalla sala oratorio e viceversa, è sparita come è sparita un’uscita da dietro l’altare. Ma è stato l’intendente alle belle arti (persona che se ne “intende”) a scombinare tutto in maniera insensata? E la chiesa? Dove sono i due cori laterali all’altare? Perché non c’è più la scala che dava al grande organo? DOVE SONO LE CAMPANE?  L’edificio è talmente ermeticamente chiuso che tutte le pareti, rifatte, sono già ammuffite. Per questo suggerirei a Don Scatà di effettuare con un tagliavetro piccoli cerchi ai vetri per far circolare l’aria. Ma la chiesa di San Sebastiano in Augusta è solo sotto la “scombinatezza”, “l’insensatezza”, “l’inettitudine”, l’incapacità dell’intendenza alle belle arti di Augusta? o anche il Sig. Vescovo avrebbe/dovrebbe dire la sua? Caro Giorgio sono molto avvilito e aggiungo anche che molti augustani, soprattutto chi è andato via e torna saltuariamente, avendo occasione (come me) di rivedere luoghi “storici” e non solo cari griderebbero allo scempio!Anche nei tuoi commenti e nel tuo sguardo ho colto delusione e sconcerto! Cosa possiamo fare? Pensi si possa organizzare un gruppo di persone competenti: un architetto, un geometra, un esperto di arte, insomma un gruppo che visitando questi locali possa constatare e giudicare la “sciagurata” realizzazione?  Spero che tu possa trovare lo spazio per pubblicare questa mia lettera di denuncia (giornale/radio) e sarei curioso di conoscere il professionista/i che ha/hanno realizzato questa meraviglia di lavori e di ristrutturazione assurda ed eventuali “motivazioni”.

   Giuseppe Fazio

CON IL “CONTRAVVELENO” DI NINO MARTOGLIO, IN SCENA DAL 24 OTTOBRE AL 10 NOVEMBRE, SI RIDE FINO ALLE LACRIME CON TUCCIO MUSUMECI AL TEATRO BRANCATI

VELENO.jpgSI RIDE FINO ALLE LACRIME CON TUCCIO MUSUMECI AL TEATRO BRANCATI

Catania. Si apre il sipario. Scena buia. Al centro su uno schermo viene proiettato un filmato d’epoca. Scorrono  le scene della Catania della Belle époque: gli uomini hanno tutti il cappello o la paglietta. Si muovono con frenesia, come  si suo vedere nelle pellicole delle cineteche, con tanto di accompagnamento musicale che, all’epoca del cinema muto, era suonato dal vivo, alla pianola. Le immagini mostrano le  più belle piazze di Catania e la splendida, rettilinea, ampia Via  Etnea, attraversata da tram sferraglianti per il popolo e da carrozze signorili per i ricchi. Si accenna al deficit del Municipio e sembra che un secolo non sia passato. Anche oggi il Municipio di Catania, e non solo, è in forte deficit. Poi la scena si sposta sul popolare quartiere della Civita, reso famoso dalle commedie di Nino Martoglio, il  più rappresentato e saccheggiato dai teatri siciliani, soprattutto amatoriali. Viene introdotto il personaggio di don Procopio, con un’immagine di popolano autentico. Ci aspettiamo un colpo di teatro. Ci aspettiamo che dallo schermo possa balzare don Procopio in carne  e ossa.  Ma il teatro Brancati di Catania non è un set di Woody Allen, il regista che nel film “La rosa purpurea del Cairo” fa materialmente uscire da una pellicola un personaggio che scende nella sala cinematografica dove il film viene proiettato.  Il regista Turi Giordano preferisce un esordio tradizionale. Si illumina la scena e viene svelato un angolo della Civita, ricostruito con molta cura. Lo schermo. costituito da un lenzuolo,   viene ritirato da una popolana del quartiere.  E si dà avvio alla rappresentazione con l’irruente ingresso, subito dopo, di Guia Jelò, nei panni di quella comare  Cicca, cioè, Francesca Stònchiti, protagonista assoluta dell’atto unico “Civitoti in pretura”. Questa volta, però, Cicca è una comprimaria del “Contravveleno”, un  esilarante lavoro martogliano in tre tempi, ridotto a due per le scene del Teatro Brancati di Catania, diretto da Tuccio Musumeci, che qui interpreta don Procopio,  maschera quasi napoletana del mortodifame  saputello che tira a campare ammannendo ai popolani analfabeti  la sua modesta istruzione, non disgiunta da  una popolare sapienza.  Nella Catania dei primi decenni del Novecento il colera,  causato dalla prima guerra mondiale,  miete molte vittime.  Il popolo crede che sia il governo a diffondere quest’epidemia non potendo sfamare tutti  i cittadini.  Molti, cioè, sono convinti che il governo faccia diffondere il contagio attraverso  badde, cioè polpette avvelenate. Coloro che credono in questa versione vengono chiamati “baddisti” C’è chi, invece, come don Procopio,  che attribuiscono l’epidemia ai microbi, dovuti alla cattiva igiene, diffusi grazie a un vortice di vento, a una “culonna d’aria”: da qui il termine di “culonnisti”  C’è chi crede anche che esista  un antidoto  per vincere questa epidemia: il contravveleno, appunto. Tra “baddisti” e “culonnisti” si scatena una contesa, rappresentata dai personaggi interpretati da Tuccio Musumeci e da Miko Magistro, con il sostegno del corteo delle popolane che si accapigliano fra loro  per questioni sentimentali, in una girandola di situazioni comiche che, in certi momenti , raggiungono il parossismo, facendo sbellicare gli spettatori fino alla lacrime per il gran ridere.  Insieme a Tuccio Musumeci, maschera indiscussa del  teatro siciliano, tanto che abbiamo detto essere la maschera  “Tucciomusumeci”, sul palco un cast formidabile di attori professionisti:  Miko Magistro, Guia Jelo , Olivia Spigarelli, Evelyn Famà, Loredana Marino, Riccardo Maria Tarci, Valentina Ferrante, Elisabetta Alma, Angelo D’Agosta. Dopo “ Il contravveleno la stagione teatrale propone altri sei spettacoli in abbonamento, con protagonisti alcuni tra i più importanti nomi d’eccellenza del teatro italiano, come Romano Bernardi, Massimo Venturiello, Tony Cucchiara, Gianni Clementi.

        Giorgio Càsole

OPERAZIONE MARE NOSTRUM: DUPLICE INTERVENTO DELLA MARINA MILITARE CHE PORTA IN SALVO 318 MIGRANTI

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AUGUSTA – Nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, due navi della Marina Militare, il pattugliatore d’altura Cigala Fulgosi e la corvetta Chimera, sono intervenute in soccorso a due imbarcazioni con a bordo dei migranti. Il pattugliatore Cigala Fulgosi ha monitorato le condizione di un natante a oltre 100 miglia nautiche a sud di Lampedusa. L’imbarcazione, con a bordo 99 persone tra cui 2 donne e 10 minori, era alla deriva e senza dispositivi di salvataggio. I migranti sono stati trasferiti a bordo della nave della Marina Militare. Un altro barcone nelle medesime condizioni è stato soccorso dalla corvetta Chimera a 37 miglia nautiche dall’isola; i migranti trasbordati sulla nave della Marina sono stati 219 tra cui 37 bambini e 43 donne.  Allo scopo di permettere alle due navi della Marina Militare di riprendere rapidamente le operazioni di monitoraggio del Canale di Sicilia, considerata la presenza a bordo di Nave San Marco del team di Pubblica Sicurezza in grado di identificare gli immigrati, è stato effettuato il trasferimento sulla nave anfibia delle 318 persone salvate durante la notte per il successivo sbarco.

LAVORI SULL’IMPIANTO ANTINCENDIO AL PORTO COMMERCIALE DI AUGUSTA

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AUGUSTA – L’Autorità Portuale di Augusta, in ottemperanza a quanto previsto dal D.L. 14 marzo 2013 n. 33 sul riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazione, comunica la firma del contratto “Lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto antincendio del Porto Commerciale di Augusta” con la Società “A.C.S. Idrosystem S.r.l.”. La stipula del contratto segue l’aggiudicazione definitiva dell’appalto dei lavori sulla base delle risultanze della Commissione di gara effettuata secondo l’art. 125 del D.Lgs. 163/06 Codice dei Contratti Pubblici. L’importo di aggiudicazione è di €. 72.007,94 di cui €. 69.856,99 per l’esecuzione dei lavori al netto degli oneri della sicurezza di €. 2.150,95, con un ribasso di €. 35.539,80 sul valore posto a base di gara. La durata dei lavori è prevista in 90 gg.

LICEO Mègara e Kiwanis club: Una cultura in tante culture”

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IMG_1965.JPGAUGUSTA. Una cultura in tante Culture” è il titolo dell’evento che il 22 ottobre  è stato ospitato nell’aula “Vallet” del Liceo Classico Megara di Augusta a partire dalle 8,30 del mattino, col patrocinio del  Kiwanis Club di Augusta, presieduto da. Raimondo Raimondi.  Il Club di Augusta, da sempre sensibile alle problematiche dei minori e istituzionalmente votato ad agire in favore dei bambini di qualsiasi nazionalità, non poteva che accogliere entusiasticamente l’invito a collaborare con l’ADEI WIZO, Associazione Donne Ebree d’Italia, che è da oltre 80 anni attiva nel campo del volontariato sociale e culturale. L’associazione realizza un corso di formazione per insegnanti sull’integrazione di alunni di etnie diverse tenuto da Ziva Fischer Modiano e Edna Angelica Calò Livne, direttrice della fondazione “Beresheet LaShalom” Teatro Arcobaleno, docente di madrelingua italiana esperta nel campo dell’integrazione scolastica e sociale in Israele. Il corso parte dall’analisi dell’esperienza israeliana compiuta in un habitat difficile per l’annosa contrapposizione tra ebrei e palestinesi. Il presidente del Kiwanis, Raimondi , ha voluto sponsorizzare l’evento accogliendo la richiesta dell’ammiraglio in congedo . Paolo Russotto, attuale vicepresidente del Club, prezioso e insostituibile nella sua opera di mediazione per promuovere questo incontro e consentirne la realizzazione. Organizzare un evento di questa portata in una regione, la Sicilia, ove non esistono istituzioni ebraiche è stata una sfida che l’ADEI WIZO ha vinto grazie alla determinazione delle protagoniste di questo progetto. E’ stato possibile realizzare il corso a Catania (il 21 ottobre) e Augusta grazie alla collaborazione e sostegno dell’ Università di Catania e del Kivanis International di Augusta, e a Siracusa (il 23 ottobre)  nel l’istituto comprensivo”Salvatore Raiti”. Ad Augusta decisivo è stato il contributo della dirigente scolastica Maria Concetta Castorina che ha subito accettato di ospitare questo evento.

    L. S.