Tony ha scritto un commento, che non esitiamo a pubblicare, in risposta al post “Augusta-isola senza mercati rionali” di Sindy Ferro:
Esistono dei motivi ben precisi per cui questi cosiddetti “padri di famiglia” non hanno e non dovranno mai più avere il diritto di organizzare le loro attività commerciali all’interno del centro abitato. Tanto per sopperire alla mancanza di obbiettività di questo “articolo” posso elencarne qualcuno io:
– quando si trovavano ancora in via X Ottobre erano soliti espletare i propri bisogni nel parcheggio poco più avanti dell’edificio della posta, o, nel migliore dei casi, all’interno della casa abbandonata di fronte alle scuole “Cappuccini”
– di norma i furgoni con cui trasportavano le merci venivano posteggiati sopra i marciapiede a ridosso delle porte delle abitazioni, ragion per cui aprendo la propria porta di casa ci si trovava a dover strisciare accanto al muro per poter arrivare in strada – la pavimentazione dei marciapiede non esiste più in alcuni tratti per il motivo di cui sopra – gli scarti delle merci (di origine organica e non), invece di venire raccolti all’interno di sacchi come imporrebbe il buon senso per una più semplice pulizia, venivano semplicemente gettati per terra; al termine del mercato era possibile cosi scorgere monte ortaggio o imbattersi in qualche violenta precipitazione di buste di plastica, mentre qua e la ossa e grasso avanzi di macelleria facevano la gioia dei cani randagi
-in ogni caso, al termine del mercato, si camminava su un tappeto di immondizia, che rimaneva li in decomposizione per giorni nel caso di scioperi dei netturbini – per chi non crede a una sola parola o semplicemente non gliene frega nulla, ecco il motivo più semplice: non veniva rispettato QUASI NESSUNO dei punti stabiliti dal MINISTERO DELLA SALUTE nell’ ORDINANZA del 3 aprile 2002 descritta dalla GAZZETTA UFFICIALE N. 114 del 17 Maggio 2002 per quanto riguarda i “Requisiti igienico-sanitari per il commercio dei prodotti alimentari sulle aree pubbliche” Io comunque non ho niente contro nessuno, pertanto invito chi la pensa diversamente da me a far mettere il mercato davanti la porta di casa sua.”