Rigassificatori secondo i sindacati

images.jpgChiediamo ai sindacati di rivedere la loro posizione. Apprendiamo con dispiacere che le organizzazioni Cgil –Cisl – Uil si sono espresse sulla questione del rigassificatore con una posizione tutta ideologica senza tener conto sia delle valutazioni scientifiche, sia dell’opinione dei comitati che si sono costituiti ad Augusta, Melilli e Priolo per la salvaguardia della salute e della sicurezza delle comunità. Le organizzazioni sindacali non considerano le volontà già espresse da intere comunità, come ad esempio quella di Priolo e Melilli, nè da quanto espresso dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente. Le organizzazioni sindacali diventano così gli assertori di un paradigma economicamente non conveniente e socialmente intollerabile da parte delle popolazioni residenti. E’ una idea energetica ideologica insostenibile poiché non volta all’autonomia ed alla non dipendenza energetica, al risparmio ed all’efficienza, ma punta ancora alla crescita dei consumi energetici. E’ una posizione antimoderna e nostalgica che si riconduce ad una visione obsoleta e subalterna della zona industriale sul modello anni ’50. Una logica arretrata che non tiene conto della svolta che molti Paesi hanno già fatto in Europa verso le energie rinnovabili, sicure e pulite, che significa innovazione ed occupazione. La stessa Europa invece ci indica di raggiungere la quota del 20 per cento di energie rinnovabili anche come fattore di sviluppo endogeno ed autonomo”.

    Luigi  Solarino

ALLA NOTTE DELLA CULTURA “I CANNONI DI CAPO PELORO”

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Grande affluenza a Palazzo “Zanca” di Messina, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, per la serie di iniziative realizzate dal Comune di Messina in occasione della “Notte della Cultura”. Fra queste, la mostra sui “Cannoni di Capo Peloro”, organizzata nell’atrio di ingresso della sede municipale, dal Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina “Forte Cavalli” in sinergia con gli assessorati alle Politiche del Mare e alla Cultura del capoluogo peloritano. 

FOTO%20N_%205.jpgPer l’occasione è stato esposto uno dei tre cannoni recuperati nel mese di gennaio di quest’anno sulla spiaggia di Capo Peloro e recentemente restaurato dalle maestranze specializzate dell’Arsenale Militare di Messina, che hanno operato sotto la supervisione e direzione dei tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali della città dello Stretto.

A seguito degli studi finora condotti e alla luce dei dati acquisiti, grazie alla collaborazione di esperti ricercatori di storia militare e del Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria di Torino, è possibile indicare il reperto, vista la lunghezza (3,14 metri) e il diametro della bocca da fuoco (16 cm.), quale cannone da 32 libbre. Si tratta quindi di artiglieria navale ad avancarica in ferro, appartenuta alla Marina borbonica, utilizzata verosimilmente o a borbo delle “fregate” o, in alternativa, quale dotazione per la difesa costiera.

Nel corso della mostra è stato possibile consultare una scheda tecnica preliminare del cannone nonché la documentazione bibliografica finora raccolta circa l’edificazione di batterie costiere da parte delle truppe garibaldine nell’estate del 1860 nella zona del Faro.

Le tre bocche da fuoco furono recuperate nella spiaggia di Capo Peloro lo scorso 28 gennaio 2010. I lavori, durati circa cinque ore, furono condotti dagli operatori del Comune di Messina, con mezzi speciali, con il coordinamento della Capitaneria di Porto di Messina e sotto l’attenta guida dei referenti della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali della città dello Stretto. Il supporto specialistico fu fornito dal personale qualificato dell’Arsenale Militare e della Brigata Meccanizzata “Aosta”.

Prosegue, dunque, il cammino della significativa iniziativa di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale della città dello Stretto, lanciata recentemente nel corso della trasmissione televisiva “Liberi e Forti” e subito recepita dalle Autorità civili e militari. Fine ultimo dell’intera attività sarà la realizzazione di un monumento nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione dell’area di Capo Peloro anche in prospettiva del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

 

     Enrico Casale