Per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi
“ Notte della cultura 2010”
Lo scorso 13 febbraio 2010 all’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “A.M. Jaci di Messina si è tenuto un incontro dal titolo “per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi”.
Alla presenza di un nutrito pubblico, ha aperto i lavori l’avv. Silvana Paratore, coordinatrice dell’attività, con un contributo sul tema “centralità della scuola per la promozione del turismo sociale, culturale e giovanile”. Un percorso scolastico e formativo in generale, ha evidenziato, deve promuovere attività di turismo sociale e culturale, valorizzando i rapporti con il territorio locale, nazionale ed internazione attraverso la sensibilizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e del suo patrimonio artistico-culturale. La conoscenza ed il contatto con l’ambiente, ha proseguito, possono contribuire al recupero di situazioni difficili di abbandono e di dispersione scolastica attraverso la riqualificazione di soggetti nell’area occupazionale finalizzata al turismo. Conclusione marcata ed energica sulla necessità di una scuola che si adegui alle nuove esigenze di formazione e di qualificazione professionale, attraverso la creazione di progetti e di percorsi formativi che evitino l’isolamento sociale, la necessità di emigrare e la disoccupazione e che accrescano il valore del rispetto per l’altro, il senso civico e la tutela di quei principi che costituiscono il fondamento di una società moderna e democratica.
A seguire il prof. Vincenzo Caruso, Direttore del Museo storico di Forte Cavalli, il quale si è soffermato su “Il caso Ercolessi, spionaggio militare nello stretto di Messina”. Il sensazionale arresto, ha proferito il prof. Caruso, avvenuto a Messina nel luglio del 1904, di un capitano dell’esercito, con l’accusa di Alto Tradimento per aver sottratto e venduto ai francesi importanti documenti inerenti alla difesa dello Stretto, ha destato stupore e sconcerto nell’opinione pubblica a livello nazionale. Il caso Ercolessi, quasi ricalcando l’Affare Dreyfus avvenuto in Francia qualche anno prima, portò ad un processo, attenzionato dalla Stampa Nazionale, che si risolse rocambolescamente con la sentenza di una mite pena inflitta agli imputati, confutando la gravi accuse e le prove schiaccianti raccolte in lunghi mesi di indagini e pedinamenti..Un intrigante caso di spionaggio militare in cui documenti segreti, cifrari di mobilitazione e piani di fortificazioni vengono trafugati e venduti ad agenti segreti stranieri, in un clima di precari rapporti diplomatici tra gli Stati europei, intriso di diffidenze e compromessi politici.
Dinamicamente partecipato l’intervento del dott. Enrico Casale, del Centro Studi e documentazione Forte Cavalli, che si è soffermato su una approfondita disamina in merito alla presenza della Croce Rossa Italiana nella città dello Stretto. In particolare, partendo dalla figura di un medico dell’esercito borbonico, Ferdinando Palasciano, che, rifiutandosi di obbedire agli ordini ricevuti, curò sia i feriti borbonici che quelli messinesi durante la battaglia di Messina del settembre 1848, ha proseguito in un appassionante “viaggio nella storia” che, dall’esperienza di Henry Dunant sui campi di San Martino e Solferino nel 1859, ha visto la nascita della Croce Rossa Italiana nel 1864 e due mesi dopo, la firma della 1^ Convenzione di Ginevra. L’intervento si è concluso con un chiaro riferimento alla “Notte della Cultura”: “[…] se è vero che il patrimonio storico fa parte della nostra cultura e se è vero che la Croce Rossa fa parte del patrimonio storico, allora la Croce Rossa Italiana non può non far parte integrante del nostro patrimonio culturale […]”.
Altrettanto interessante l’intervento del poeta, scrittore e saggista dott. Giuseppe Ruggeri, componente dell’associazione medici scrittori italiani che si è soffermato sul tema dell’identità messinese tra letteratura e impegno civile. Dell’Identità la cultura è madre e chiunque voglia capirci di più, conoscere, coltivarsi non può non fare i conti con il proprio nome e cognome. Il dott. Ruggeri ha sostenuto che l’identità è un profilo multidimensionale che si stratifica nel tempo e che guarda verso la memoria allo stesso modo in cui si proietta verso il futuro. Noi, ha proseguito, non siamo se non quello che siamo stati e che saremo. L’identità, ha concluso, passa attraverso una riflessione a 360° sulle ragioni che devono connotare l’impegno di costruire una città ed una società migliori. Un edificio sempre più alto, quello che si delinea nel futuro, che potrà accrescersi sempre più e con slancio sicuro quanto più profonde e diramate sono le sue radici.
Infine ha preso la parola il prof. Alfio Seminara, Direttore dell’Archivio di Stato, che si è soffermato sul tema “il fondo delle pergamene dell’Archivio di Stato”. La sua conclusione è stata quella che non è facile avventurarsi in un Archivio di Stato se non si possiedono strumenti culturali e tecnici adatti e questo spiega perché non ci sono mai file di persone che aspettano di entrate in un Archivio, perché in un Archivio non si entra per guardare ma per studiare.
I vari interventi sono stati accompagnati da brani musicali eseguiti dal laboratorio didattico dell’I.T.C. e turistico “A.M. Jaci” coordinato dalla prof.ssa Paola Lucchesi.
Giova evidenziare l’intervento “a sorpresa” del Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che ha rivolto un saluto al pubblico presente sottolineando l’importanza della “Notte della Cultura” per la città dello Stretto.
Nel corso del pomeriggio il Maestro Renato Fasanella ha preparato per i numerosi ospiti presenti, delle matrici xilografiche per ricavarne riproduzioni grafiche omaggiate a chi ne ha fatto richiesta.
Enrico Casale