Vittoria del calcio a 5 femminile “ASD Sportland Augusta”

 

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Quarta giornata di ritorno del girone B Sicilia della serie C di calcio a 5 femminile: ASD Sportland Augusta vs Gemmellaro Catania.  Si è da poco concluso l’incontro tra la squadra di casa, ASD Sportland Augusta, prima di quest’incontro seconda in classifica, e la Gemmellaro di Catania, settima; ha ben arbitrato il sig. Francesco Ficarra di Siracusa. Il match si è concluso con una vittoria netta della squadra dello Sportland Augusta con il punteggio di 7 a 2. La squadra di casa che ha fatto l’ingresso in campo nel primo tempo, arricchita poi, durante i due tempi dell’incontro, da varie sostituzioni, era composta da: Liliana Militti, portiere, Simona Di Grusa, Rita Lucaselli, Simona Guardo e Marina Salemi, la “mascotte” della squadra essendo la più giovane. Dopo circa 5 minuti dal fischio d’inizio subito il primo goal della squadra di Augusta grazie a Simona Guardo, un quarto d’ora dopo raddoppio a opera di Maria Tringali. Ottima la prestazione del portiere Liliana Militti in entrambi i tempi. Dopo pochi minuti terzo centro per merito di Rita Lucaselli

 

A pochi minuti dalla fine del primo tempo la giocatrice con la maglia n°3 segna il primo goal per il Gemmellaro. Quindi viene chiesto il minuto di time out per fare il punto delle rispettive situazioni e pochi minuti prima che l’arbitro Ficarra fischi la fine della prima frazione di gioco Marina Salemi mette a segno la quarta marcatura per la squadra di casa. La squadra che entra in campo a inizio secondo tempo è composta sempre da Militti in porta e da Guardo, Di Grusa, Tringali e Lucaselli che segna, dopo pochi minuti, il quinto goal per la compagine augustana. Subito dopo il portiere del Gemmellaro si infortuna abbastanza seriamente e, nonostante l’ intervento del medico in campo, non è in grado di continuare a stare tra i pali e viene sostituita da una giocatrice della sua squadra, la n° 16. Ancora ottime e tempestive parate da parte del portiere dell’ASD Sportland Augusta Liliana Militti; nel giro di pochi minuti, si susseguono due goal della sua squadra a opera di Simona Di Grusa e di
Marina Salemi. A pochi minuti dalla fine, prima del time out, la squadra avversaria segna la sua seconda marcatura con la sua giocatrice n°6 e poco dopo viene annullato l’ottavo goal allo Sportland. Netta la superiorità, sin dalle prime battute di gioco, della squadra di casa che non si è mai fatta impensierire più di tanto dalle ragazze del Gemmellaro le quali si sono ben impegnate ma niente hanno potuto contro l’ottima preparazione, la coesione e la grinta delle giocatrici dell’ ASD Sportland Augusta che domenica prossima giocheranno ancora un incontro in casa contro la compagine de Le Formiche di Siracusa.

   Daniela Domenici

La Cavour : 200.000 euro al giorno per Haiti

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Una nave alla fonda perché costa troppo farla navigare (200.000 euro al giorno), sta per giungere ad Haiti, arrivo previsto il 2 febbraio dopo la sosta del 28 gennaio nel porto di FORTALEZA (Brasile) dove ha imbarcato 60 persone tra tecnici e personale sanitario delle Forze Armate brasiliane compresi medici ed infermieri civili, oltre a due elicotteri della marina brasiliana e materiali vari, nell’ambito dell’intervento congiunto Italia – Brasile per la missione umanitaria ad Haiti. Stiamo parlando della portaerei Cavour salpata martedì 19 gennaio dal molo di Fincantieri al Muggiano, La Spezia; un ospedale galleggiante per le emergenze che giunge ad Haiti a tre settimane dal sisma. Francesco Vignarca di Rete Disarmo parlando ai microfoni di CNRmedia si chiede: “Non era meglio dare quei soldi alle organizzazioni umanitarie?”. Vignarca continua: “Non contestiamo il fatto che sulla nave ci siano aiuti ma contestiamo la poca trasparenza dell’operazione, la Cavour era una nave alla fonda perché i costi per farla navigare erano troppo alti. Addirittura si doveva fare ancora il rodaggio. Sembra che la missione ad Haiti serva soprattutto a testare la nave.

 I militari dicono che la Cavour costa 200mila euro al giorno solo di navigazione. Facendo il conto dei giorni impiegati solamente per arrivare ad Haiti, dove tra l’altro arriverà con un ospedale per le emergenze tre settimane dopo il sisma, non era meglio usare quei soldi per finanziare le organizzazioni già sul campo, magari organizzando un ponte aereo?”. La decisione di mandare la nostra portaerei ad Haiti ha suscitato numerosi interrogativi. L’invio della più imponente macchina da guerra galleggiante di cui disponiamo con la motivazione di fornire una base d’appoggio per le squadre di operatori italiani e di altri Paesi partner presenti sembra riduttivo.

Le dichiarazioni del ministro della Difesa La Russa: “La missione ad Haiti si può svolgere grazie anche alla collaborazione di aziende che hanno contribuito a sostenere i costi alleviando anzi quasi annullando la necessità di risorse aggiuntive” ed ancora “Le aziende saranno in grado di coprire il 90% dei costi dell’operazione e si tratta di società come Finmeccanica, Fincantieri, Eni, molte di queste che lavorano con il militare e che hanno realizzato questa nave” (Agi, 19 gennaio); lasciano perplessi per la mancanza di informazioni su una tale sponsorizzazione privata ad una “missione umanitaria” del Ministero della Difesa e sulle modalità di gestione di una missione che coinvolge mezzi e personale militare senza un’adeguata comunicazione al Parlamento.

        Quinews