RICORDI DELL’AUGUSTANO FIORELLO, CHE HA TRIONFATO ALL’ARENA DI VERONA – di Giorgio Càsole

 

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AUGUSTA. Saro ha un’istintiva carica umana di simpatia. E la trasmette senza difficoltà, senza infingimenti, anche perché si è fatto le ossa, ha fatto una lunga gavetta, conosce la macchina dello spettacolo e sa come oliarla. Prima di fare televisione era diventato il “re”dei villaggi turistici. Non l’affermo io . Lo scrisse, molti anni fa, una giornalista del settimanale L’Espresso, che allora acquistavo ogni settimana e leggevo con molto interesse. Riprodussi parte dell’articolo con il titolo in evidenza su foglio stampato e distribuito gratuitamente come supplemento di TELEMARTE GIORNALE, di cui ero il responsabile per Augusta. Dopo quel pezzo, incontrato Saro in Piazza Duomo e lo convinsi a venire con me nella sede di Telemarte al secondo piano di uno stabile in Via Megara per realizzare .un servizio da trasmettere all’interno della successiva edizione del TG. Dopo la mia introduzione, lo esortai a fare ciò che gli piaceva, ma, non si esibì per nulla; evidentemente,  era ancora legato agli schemi del villaggio dove lui improvvisava e, soprattutto, direi, dove lui riceveva la carica del pubblico. La stessa carica che gli ha dato la presenza di tutti quegli , qualche giorno fa, spettatori all’Arena di Verona, un’arena degna di un grandissimo villaggio turistico. (Per la precisone, Saro Fiorello incominciò come puliziere nel villaggio Valtur di Brucoli, Frazione di AUGUSTA).

    Giorgio Càsole

 

AD AUGUSTA I FRATELLI FIORELLO CON VINCENZO MOLLICA DI RAIUNO

fiorello.jpgAUGUSTA. Oltre quindici anni fa Fiorello, per antonomasia Rosario Fiorello, aveva detto che non sarebbe più tornato ad Augusta, la città dove ha mosso i primi passi da bambino, dov’è cresciuto, dove ha studiato e dove ha mosso i primi passi a teatro, nel lontano 1977 con il  “Teatro gruppo” fondato e diretto da chi scrive. Rosario, Saro per  familiari e amici, rimase deluso, molto deluso perché non era stato possibile acquistare un pulmino per disabili in sèguito a uno spettacolo svoltosi nella nuova darsena, organizzato per quel fine e per cui lui prestò la sua opera gratuitamente. Giuseppe, chiamato Beppe, attore cinematografico e televisivo di primo piano,  non prese parte a quello spettacolo ed è tornato puntualmente ad Augusta a trovare i vecchi amici e i luoghi della sua infanzia e della sua prima giovinezza. Saro ha mantenuto la  promessa fino a qualche giorno fa quando, con  il fratello, è tornato ad Augusta. E’ tornato, tuttavia, non per uno spettacolo, ma con una troupe di Raiuno, guidata dal giornalista Vincenzo Mollìca, per girare alcune scene d’ambiente, in vista di un programma che dovrebbe riportare Fiorello sugli schermi dell’ammiraglia di casa RAI.

Giorgio  Càsole

AUGUSTA, PARCHEGGIATORI ALLA… FAME

parcheggiatori.pngAUGUSTA. “I governanti  hanno un bel dire quando ti esortano a inventarti il lavoro, loro che ricevono  stipendi e pensioni  d’oro. Chi, come me, davvero s’è” inventato” un lavoro,  è costretto a morire di fame”. Chi si sfoga così è Giuseppe Ternullo, parcheggiatore in regola con la legge, presidente di una locale cooperativa di parcheggiatori che  in quest’estate del 2013  vive una vita molto magra, per non dire che fa addirittura la fame. Perché? “Perché negli anni scorsi racimolavo qualcosa trasferendomi, al monte,  nell’area  del faro e custodivo le auto parcheggiate in un’area privata, data in affitto al Comune. Il Comune da due anni non ha versato quattrini ai proprietari del terreno e, quindi, quest’anno io sono rimasto senza lavoro perché  gli automobilisti sono stati autorizzati dai commissari straordinari del Comune  a parcheggiare sulla piazza del Faro,  visto che non c’era alcuno spazio per le auto. Io sono rimasto qui  in un’ area della  villa comunale dove, di solito,d ‘estate vengono quattro gatti e di costoro c’è gente che mi dà appena venti centesimi o, addirittura, nulla.”  La frase non è buttata lì per suscitare compassione. Corrisponde al vero, come possiamo constatare durante l’intervista, quando, a un certo momento, Ternullo  ci lascia per andare a riscuotere , si allontana di poco e, sùbito dopo, ritorna con la mano desolatamente vuota. Poiché chi scrive ha assistito distintamente alla scena,  può affermare che Ternullo non ha inscenato nessun esercizio  di presti digitazione. Se riflettiamo sul fatto che a Catania i parcheggiatori, in genere abusivi, vi guardano storto se date loro cinquanta centesimi, che dovrebbero corrispondere alle mille lire di una volta, ma non è così,    non possiamo far altro che solidarizzare con Giuseppe Ternullo,che, oltre vent’anni fa, s’è “inventato” questo lavoro e ora vuol vivere una vita dignitosa.  Certo, se si fosse previsto un parcheggio al Faro!. Ma, oggi, chi ha interesse a difendere le ragioni di Ternullo e degli altri cittadini?

Giorgio  Càsole   

JOE CONFORTE, L’ITALOAMERICANO DEVOTO A SAN GIUSEPPE INTERVISTATO DA GIORGIO CASOLE

joecigar240x192.jpgNato ad Augusta, ma americano d’adozione, fu il primo uomo a farsi autorizzare dagli uomini di governo per aprire nel Nevada il “Mustang Ranch”, ovvero il primo casino legalizzato d’ America. La sua storia inizia nel 1926 ad Augusta, dove egli vive fino al 1937, anno in cui perde la madre, per trasferirsi a Boston con il padre, esportatore di vini dalla Sicilia in America, assieme ad altri due dei suoi tre fratelli. Ma al giovane e ambizioso Joe, Boston proprio non piace  e così un giorno decide, con appena 20 dollari in tasca, di partire a New York per iniziare a vivere il suo “sogno americano”, dapprima vendendo frutta al mercato. Un anno dopo, ci troviamo nel periodo della guerra, il giovane Joe trova alloggio assieme a due tedeschi in una casa a Los Angeles, riuscendo persino a evitare di farsi annotare negli elenchi americani, insomma una  sorta di “extracomunitario senza permesso di soggiorno”, come lo definiremmo oggi. Di lì a poco occupa un negozio lasciato libero dai giapponesi, costretti ad abbandonare il Paese per via dell’inasprimento dei rapporti con gli Stati Uniti. Più tardi, il giovane Joe combatterà sull’isola di Guam per l’esercito americano, per poi ritrovarlo a San Francisco, in veste di tassista, intento a trasportare soldati verso i bordelli clandestini, ed è probabilmente in quei luoghi che Joe Conforte idealizza i suoi primi importanti progetti. Intanto, prima di diventare il “re dei bordelli”, alcuni guai con la giustizia: nel 1959 tenta di estorcere del denaro ad un procuratore distrettuale, mentre quattro anni dopo finisce dietro le sbarre per via di un’ evasione fiscale. E’ nel 1955 che Joe Conforte, non avendo ancora grossi mezzi di sostentamento, inizia la sua vera e propria “ascesa al successo”, mustang.jpginventando dapprima il “bordello itinerante”, vere e proprie case di appuntamento montate su quattro ruote, sulle roulotte. Fu così che, dopo anni passati in strada, decide di spostarsi in Nevada per mettere su, nel 1971, assieme alla moglie Sally, il “Mustang Ranch”, visto che la contea di Storey Country, luogo scelto da Conforte per la sua attività, gli concedeva la licenza per gestire il primo bordello legale degli Stati Uniti. Oggi, la prostituzione è legale in dieci delle diciassette contee dello stato del Nevada. Ed è in quel periodo che Joe sente il bisogno di tornare ogni anno in Italia, il suo paese natìo, per ringraziare San Giuseppe, il santo al quale è tanto devoto, in occasione della tradizionale asta che si svolge ad Augusta il 19 marzo. Ma le avversità non tardano ad arrivare e il 22 maggio 1976 viene coinvolto nel processo per la morte del pugile argentino Oscar Bonavena, con alcuni gravi indizi a suo carico: una pallottola vagante e la moglie Sally, scopertasi amante del pugile; nel 1977 lo ritroviamo ancora una volta in carcere per evasione fiscale, mentre nel 1991 Joe è costretto a vendere su e-bay il Mustang Ranch per un milione e mezzo di dollari e fuggire per motivi di evasione fiscale di fretta in Brasile, dove ancora lì egli vive. Oggi Joe Conforte, alla tenera età di 87 anni gestisce un ristorante, con un nuovo sogno nel cassetto, che non è più il sogno americano, bensì il “sogno italiano”, cioè tornare ad Augusta in attesa di vedere legalizzata la prostituzione in Italia e, chissà, costruire centri di recupero per tossicodipendenti con i fondi ricavati dalla tassazione.  

   Giuseppe Tringali

 

RIPRESE DI ANTONIU DIMITRI – SERVIZIO DI GIORGIO CASOLE

AUGUSTA CONSIDERATA AREA PECULIARE PER LA MARINA MILITARE – di G. Casole

NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA ALL’ULTIMO COMANDANTE DI MARISICILIA, AMMIRAGLIO CAMERINI

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AUGUSTA. In tempi di crisi profonda, anche la Marina Militare deve fare la sua parte: i ranghi devono essere sfoltiti, i comandi ridotti,  le navi  adeguate ai tempi nel numero e nella tecnologia, le  basi razionalizzate. Fino al 2024 non potrà essere  reclutato personale civile. I civili attualmente in servizio dovranno essere riqualificati per essere meglio integrati all’interno della Fora armata. Anche il personale militare sarà reclutato in misura inferiore agli anni precedenti.  Saranno banditi concorsi per reclutare un’ottantina di marinai in ferma breve contro i trecento che erano reclutati annualmente.  La struttura della Marina militare viene ridisegnata per combattere gli sprechi, ma, soprattutto, per rendere più efficiente la forza armata,  pronta a integrarsi con le altre marine europee, nell’ottica d’un’unica marina militare dell’UE. Dal 1° gennaio 2014 scompariranno comandi storici, quali Marisardegna e Marisicilia. La sede di Marisicilia, dopo essere stata per ottant’anni a Messina, nel novembre 2002  fu trasferita ad Augusta, sede di comando, ritenuta più importante dalla Marina,  che già allora, con lungimiranza, voleva razionalizzare le proprie risorse. Domandiamo all’attuale  e ultimo comandante di Marisicilia, contrammiraglio Roberto Camerini:

-Dopo novant’anni, dunque, Marisicilia cesserà di esistere. Quali  saranno le ripercussioni su Augusta? Marisicilia si trasformerà in Maricomlog, cioè in Comando Logistico della Marina, con sede sempre in Augusta, con una giurisdizione inferiore,  giacché sarà esclusa la parte della Calabria che oggi è interessata, ma con maggiori responsabilità” -Può chiarire il concetto? “La M.M.  ha individuato linee di comando dove le responsabilità non sono bene identificate e, quindi, ha previsto nuovi comandi i cui vertici saranno  maggiormente responsabilizzati. Per esempio, attualmente, Marisicilia ha una funzione, diciamo così, ispettiva nell’area della giurisdizione. Dal 1° gennaio 2014 il direttore di Maricommi, il commissariato militare, e  il direttore dell’arsenale dipenderanno funzionalmente dal comandante del Comlog  Area Sicilia, con sede in Augusta. Queste nuove linee di comando comporteranno certamente più efficienza e meno deresponsabilizzazione. La Sicilia è stata considerata un’area peculiare nell’àmbito di questa ristrutturazione, non solo per la presenza della base navale di Augusta, strategicamente importante, ma anche per la presenza della base di Maristaeli, nei pressi di Catania.”

 Il comando della flottiglia corvette rimarrà ad Augusta?

“Sì, certo, e dipenderà funzionalmente dal comando della squadra navale”. -Lei ha accennato all’arsenale militare, terzo in Italia, dopo quelli di Taranto e La Spezia. Qualcuno ne ha ipotizzato una gestione privatistica. “Come ho già detto, l’Arsenale dipenderà direttamente dal Comlog, manterrà il suo direttore, ma la responsabilità sarà del responsabile del comando logistico territoriale. Per quanto riguarda il personale civile, che, per circa vent’anni, non potrà essere rimpiazzato, come sta succedendo già oggi, questo personale dovrà essere riqualificato e dovrà assumere compiti attualmente svolti dai militari, proprio nell’ottica della razionalizzazione delle risorse e della riduzione delle spese”. Oltre vent’anni fa, il capitano di vascello Compiani, che comandava la base di Augusta, Comar, non ancora sede di Marisicilia, mi parlò del progetto di un terzo ponte che avrebbe consentito il passaggio diretto di uomini e mezzi dall’area di pertinenza della Marina,  nei pressi della stazione ferroviaria,  a quella dell’arsenale, un ponte tale  da potere essere utilizzato da tutti in caso di calamità. Che ne è di quel progetto? “Le posso dire che siamo alla conclusione della prassi burocratica e questo famoso terzo ponte sarà considerato una priorità”. In tempi di razionalizzazione di risorse, mentre l’esercito intende alienare o cedere  vecchie caserme ormai inservibili in tempi in cui  il servizio militare è volontario, la Marina non ha un patrimonio immobiliare da dismettere? Per esempio, ad Augusta la sede dell’ex forestieria, che potrebbe essere destinata a pubblici uffici? “La Marina Militare è sensibile a queste problematiche e  penso che se il Comune facesse richiesta l’Agenzia del Demanio non avrebbe nulla in contrario alla cessione dell’immobile, la cui manutenzione non graverebbe più sulla stessa Marina.” Siamo ormai nella stagione estiva e per la gente di Augusta si ripropone il problema dei bagni a mare nell’area del Faro, per raggiungere la quale occorre attraversare una strada talmente  stretta e piena di curve che non vi può transitare nemmeno un  mini-bus. La Marina non potrebbe cedere parte di quell’area un tempo destinata a poligono di tiro? “Devo dire che anche qui occorre razionalizzare. Oggi, per esempio, tutti coloro che devono esercitarsi devono recarsi al poligono di Agrigento. Quindi l’area di Augusta potrebbe essere ripresa in considerazione, ma sempre nell’ottica di un proficuo rapporto di cooperazione con la comunità cittadina e, quindi,  anche qui, se il Comune avanzasse la richiesta, si potrebbe ragionare”.

   Giorgio Càsole  –   nella foto, da sin. Càsole, Camerini, Migneco

AUGUSTA/ COMMENTO POSITIVO SULL’ORIENTAMENTO POST DIPLOMA

 

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AUGUSTA. Alla chiusura dell’anno scolastico, si è svolta nell’Istituto Superiore Arangio Ruitz la giornata di Orientamento: “Orientiamoci alla Vita” – Salone dell’orientamento, della formazione e del lavoro, organizzata dal Liceo “Megara” e dal 2° Istituto di Istruzione Superiore  “A – Ruiz” di Augusta, durante la quale l’Università e il Mondo del lavoro hanno incontrato il mondo della scuola mettendo in campo sinergie e costruendo  “…. attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, …. le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita ..”  La manifestazione è stata inaugurata con una conferenza di  presentazione nell’aula magna dell’Istituto, aperta dagli interventi del dirigente scolastico dell’Istituto Ruiz, . Carmelo Gulino e del dirigente del liceo Mégara, Maria Concetta Castorina, che hanno sottolineato come “Orientiamoci alla Vita“ rappresenta  la prima giornata dell’orientamento pre-universitario / post-diploma realizzata ad Augusta, pensata per aiutare i giovani a concretizzare i loro progetti  e per confrontarsi personalmente con le opportunità universitarie e lavorative  del territorio,  rendendo possibile in loco un contatto diretto tra gli operatori della Formazione Post-diploma sia a livello univesitario sia professionale  e gli studenti del 4° e 5° anno delle due scuole e le loro famiglie.“Da studente del IV anno non ancora in “crisi di panico” – ha commentato Alessandro Barbera – “ posso dire che la giornata ha sicuramente fornito a noi studenti un prezioso momento di riflessione sulle nostre attitudini, passioni e vocazioni ed ulteriori strumenti decisionali  per orientarci verso una scelta ragionata e consapevole del nostro prossimo percorso di studi per costruire una personale carriera professionale che ci auguriamo risponda il più  possibile alle nostre aspirazioni.”

  G. C.     Da sin.: Gulino, Castorina, Cappello