Mostra della ceramica e del ferro battuto

4^ Mostra delle opere dei detenuti del carcere di Augusta

lavab.jpgSi sta per concludere presso la sede della Stella Maris in via Umberto 131 ad Augusta la 4° “Mostra dei manufatti artigianali in ceramica e ferro battuto” realizzati da alcuni detenuti della casa di reclusione di Augusta sotto la direzione artistica di Simona Farina, esperto del campo. I detenuti che seguono il corso di ceramica all’interno del carcere e le cui opere sono in mostra fino a stasera alla Stella Maris sono in tutto 11, di cui 4 stranieri, un cinese (il più bravo di tutti, ci dicono), un rumeno, un polacco e un africano, e 7 italiani. Quest’ anno il corso di ceramica si è aperto verso l’esterno e alcuni studenti del locale liceo Mègara sono andati settimanalmente dentro la casa di reclusione a imparare come creare oggetti in ceramica, insieme alle persone detenute, dall’insegnante Simona Farina. Questo esperimento degli studenti che entrano in carcere per imparare un’arte si è allargato anche alla pittura e questo esperimento è stato ancora più eclatante perché il “docente” è un giovane albanese detenuto, Bocaj, che ha un talento naturale, non ha fatto studi specifici ma vuole condividere con questi liceali il suo amore per la pittura. Il ricavato dell’eventuale vendita degli oggetti in mostra sarà devoluto alla missione di Bafatà in Guinea Bissau e alla scuola-baraccopoli Mailisaba a Nairobi in Kenya.

   Daniela Domenici

I funerali di Francesca Ferraguto

funerale francesca ferraguto 2.jpgIeri, 28 novembre, nella piccola chiesa di S. Lucia, nella zona cosiddetta Borgata, in Augusta, sono stati  celebrati i funerali della sfortunata 22enne Francesca Ferraguto, data per scomparsa volontariamente alla fine dello scorso mese di maggio e, circa quaranta giorni fa, poi scoperta cadavere,squartato, i cui pezzi erano seppelliti in alcuni sacchi di spazzatura nei pressi di un casolare di proprietà della famiglia di Gianfranco Bari, il truce macellaio  che l’ha fatta a pezzi dopo averla uccisa,  in sèguito a una violenta lite,  nell’abitazione di Via Lavaggi, dove i due convivevano da circa due anni.

Fino a qualche giorno fa si vedevano ancora i fiori, ormai secchi, che qualche anima sensibile aveva lasciato davanti al portone d’ingresso della  palazzina. Sul campanello si leggevano ancora i nomi dei due conviventi: Francesca Ferraguto-Gianfranco Bari, seppure il biglietto con i nomi era lì lì per staccarsi definitivamente.

In quell’appartamento  l’assassino reo confesso aveva inscenato una vera e propria recita,  nello scorso mese di settembre, davanti alle telecamere di “Chi l’ha visto?”, il popolare programma televisivo di RAI3, che sùbito aveva dato notizia della scomparsa della povera Francesca. Bari aveva ucciso,  sezionato, diviso e seppellito quando rilasciava l’intervista, illudendo ancora i genitori che non trovavano pace.

Larghissima la partecipazione della gente ai funerali.

Giorgio  Càsole