Il “lungofogna” chiamato lungomare

Fogne_Lungomare_Rossini_013.jpgFogne_Lungomare_Rossini_007.jpgFogne_Lungomare_Rossini_004.jpgFogne_Lungomare_Rossini_005.jpg“Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci, cui il Comune di Augusta ha dedicato una via. Volgendo lo sguardo a quella che si mostra essere oggi Augusta, di indifferenza purtroppo ce n’è in abbondanza per tante, sin troppe problematiche che affliggono e tormentano questa disgraziata cittadina. Ma di odio, forse, non ce n’è  a sufficienza per abbattere il diffuso disinteresse, spesso aggravato dall’apatia.

Esempio lampante di tale raffigurazione  è la sconcertante, vergognosa e squallida vicenda delle fogne a cielo aperto nel Lungomare G. Rossini. Da più di  40quarant’anni tutto è fermo e non vi sono segnali di cambiamento. Le fogne rimangono al loro posto, continuano a puzzare e a negare l’incanto e il sogno di quello che sarebbe altrimenti un’ammaliante litorale prospiciente il Castello Svevo.

I danni, ovviamente, sono immani e per l’ambiente e per la salute umana.  A causa dello scarico di sostanze fognarie non solo l’ecosistema risulta pesantemente alterato,  ma, per via delle inalazioni, è anche altissimo il rischio di gravi patologie, in primo luogo polmonari, per la salute dei cittadini. Solo l’essere umano, con la sua cieca “furia distruttrice”, può essere in grado di partorire un tale aborto di inciviltà, con noncuranza e dispregio nei confronti di una delle più incantevoli bellezze paesaggistiche, storiche e culturali  della nostra Isola, se non d’Italia.

Celebrata dal Kiwanis la Giornata dei diritti del fanciullo e dei bambini

Bambini: i diritti violati, di Giorgio Càsole –  clicca sulla foto sotto per ingrandirla

conferenza K diritti bambini.jpg Bambini  che  non possono andare a scuola, per  l’estrema misera e per l’arretratezza culturale, bambini che scompaiono, bambini abusati fisicamente e psicologicamente, bambini sfruttati sessualmente, bambini che vanno in guerra,  bambini che muoiono letteralmente di fame, bambini uccisi per alimentare il traffico di organi umani. Il quadro è davvero desolante e raccapricciante. Ma è un quadro assolutamente reale. E’ proprio così. In questo nostro mondo, in questo XXI secolo,  sono migliaia e migliaia i bambini che si trovano nelle condizioni descritte sopra. Non si tratta di bambini   nati gracili o con deformazioni visibili tanto da essere considerati scarti, come nella greca Sparta, dove bambini non ritenuti in grado di poter sopravvivere come gli altri venivano buttati dalla rupe Tarpea. Non siamo in pieno Medioevo, quando, per esempio, nel Trecento, a causa di terribili pandemie come la peste,  venivano catturati e uccisi i bambini per non morire  di fame durante le prolungate carestie.  Eppure, in molte parti del nostro pianeta  ci sono  oggi bambini  che non possono difendersi come nei secoli passati, bambini alla mercé  degli arbìtri, dei soprusi, delle angherie degli adulti. Sono bambini senza diritti.