AUGUSTA/ANCORA COLPI TO IL PORTICCIOLO TURISTICO XIFONIO – di Giorgio Càsole

Una nuova mareggiata ha colpito l’erigendo porto turistico che sta sorgendo sul golfo Xifonio.. Lo  scorso anno, di questi tempi, la mareggiata fu più violenta e provocò danni ingenti alla società  privata che si è  assunto l’onere di dotare Augusta di un porticciolo turistico, com’era nei desideri e nelle aspettative oltre vent’anni fa. Mentre a Avola si dibatte per realizzare un porticciolo  per attirare i diportisti, ad Augusta, pur dopo mille traversie burocratiche e  tra le intemperanze della natura, faticosamente si sta proseguendo un progetto che potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza per questa città.

Alfio FazioAugusta.  Càsole – Chi meglio di Alfio Fazio (nella foto), procuratore della Comap, un’azienda che da anni opera in campo portuale, amministratore unico della società “Porto Xifonio Augusta”, può parlarci del lungo iter che solo da un anno è diventato concreto per la realizzazione di un porticciolo turistico  in Augusta? Fazio:“Vent’anni fa, nel 1996, con mio fratello Carlo e altri due soci, costituii una società per acquistare un palazzetto civile degradato in Via Epicarmo, il palazzo Zuppello, e, in Via Xifonia, nell’area retrostante al palazzo Zuppello, un palazzetto, altrettanto degradato, prospiciente il golfo Xifonio, che era stato sede, molti anni fa, di una scuola media. Dopo vari tentativi, riuscimmo nell’impresa. L’ambizione non era soltanto quella di trasformare i due edifici in albergo. L’ambizione era maggiore. Era quella di realizzare un’impresa di quelle che si vedono nel nord, in Liguria, a Portofino, o in altre isole straniere, per esempio Malta. L’ambizione, cioè, era quella di realizzare un porto turistico attrezzato per diportisti nella cala del Carmine, nei pressi di contrada Badiazza, in un’area praticamente abbandonata, da poter far rifiorire con le nostre risorse, senza chiedere alle finanze pubbliche, spinti da un legittimo desiderio di investimento, ma, anche, mossi da un attaccamento alle nostre radici, alla nostra terra.” Càsole-C’è stata, dunque, una motivazione ideale alla base di questo progetto? “Certo. Siamo di Augusta e abbiamo voluto investire su e per Augusta perché crediamo che Augusta non debba essere ricordata come una città dalla fama negativa. Con il porto turistico, che in passato altri avevano solo sognato di poter realizzare, noi pensiamo che, almeno durante la bella stagione, i diportisti contribuiranno a un’inversione di tendenza. Quello di Augusta, è vero, potrebbe essere considerata un porto di transito, ma potrebbe anche rappresentare un’occasione di rilancio di un’economia nuova, basata sulle cose da vedere: non dimentichiamoci che Augusta ha fortificazioni nel porto che potrebbero essere visitabili a pagamento, che si potrebbe attrezzare un molo nell’ex idroscalo per poter visitare l’hangar per dirigibili e il suo grande parco, non dimentichiamoci delle zone umide rappresentate dalle ex saline, che potrebbero essere un’attrazione per naturalisti e fotoamatori, non dimentichiamoci dei fiordi di Brucoli, unici dalle nostre parti, senza citare il castello svevo, che domina l’isola, e il castello aragonese di Brucoli. Vorrei precisare che nel Piano Regolatore Generale era previsto un porto turistico in area contrassegnata dalla lettera F, cioè strutture alberghiere. Càsole-Quindi, il progetto era facilitato? Fazio:“No. Nel novembre ’98, assistiti da alcuni tecnici palermitani specializzati nel settore delle opere marittime, presentammo un primo progetto, che prevedeva tre pontili e un frangiflutti galleggiante di costo elevato, ma indispensabile. Pensavo potesse avere un iter veloce, nel giro di qualche anno come per altri pontili, con la precisa idea, però, di acquisire la concessione dell’area e modificare successivamente il progetto, non appena la Regione siciliana avesse recepito il decreto del governo nazionale denominato Burlando sui porti turistici.”  Càsole-Che successe dopo? Fazio: “I burocrati dell’Assessorato regionale territorio e ambiente (Arta) mi avevano letto nel pensiero. Considerarono il pontile, anche se galleggiante, come un vero approdo turistico. Perciò, chiesero il rilascio di ben ventidue pareri di altrettanti enti, compresa la Soprintendenza. Ottenute questa miriade di autorizzazioni, nel 2004 si ottenne la concessione per la realizzazione del progetto che prevedeva il galleggiante.”

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AUGUSTA/ I COMPITI DELL’ISPETTORE AMBIENTALE COMUNALE VOLONTARIO

Gli incaricati gireranno per i quartieri cittadini per far rispettare le norme a tutela dell’ambiente

Cani e spazzaturaAugusta. Lunedì 3 ottobre, durante il consiglio comunale è stato votato e approvato il regolamento, proposto dai consiglieri comunali Marturana, Blanco ed Esposito, che istituisce la figura dell’Ispettore Ambientale Comunale Volontario. Il volontariato è la più nobile forma di partecipazione civica, fatta da azioni concrete in difesa e tutela delle risorse naturali e di educazione e sensibilizzazione ambientale al fine di promuovere una società sostenibile. La figura del volontario potrà essere svolta da singoli cittadini o da associazioni ambientali operanti nel territorio. Il volontario potrà segnalare agli ufficiali di polizia giudiziaria gli illeciti ma non potrà irrogare sanzioni, che rimarranno di competenza delle autorità competenti. L’incarico di Ispettore Ambientale Comunale è attribuito con provvedimento del sindaco. Lo svolgimento dell’incarico avviene a titolo liberale, gratùito e quale attività di volontariato. Gli Ispettori Ambientali Comunali dovranno essere muniti di un apposito documento di riconoscimento, rilasciato dal Comune, che attesti l’abilitazione all’esercizio delle funzioni loro attribuite e incaricato di pubblico servizio per svolgere le seguenti attività: a) informazione ed educazione ai cittadini sulle modalità e sul corretto conferimento e smaltimento dei rifiuti; b) prevenzione nei confronti di quegli utenti che, con comportamenti irrispettosi del vivere civile, arrecano danno all’ambiente, all’immagine e al decoro del territorio comunale; c) vigilanza, controllo e con dovere di segnalazione alla polizia Municipale e in coordinamento con la stessa, per le violazioni di norme nazionali in materia ambientale, dei regolamenti comunali e delle ordinanze sindacali relative, in via prioritaria, al deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti al fine di concorrere alla difesa del suolo, del paesaggio e alla tutela dell’ambiente, intendendosi in tale definizione anche il rispetto di ogni altra legge e regolamento che contengano disposizioni a tutela dell’ambiente e del decoro del territorio.2. L’attività di vigilanza, controllo dell’Ispettore Ambientale è volta prioritariamente alla verifica delle seguenti violazioni: a) abbandono e deposito incontrollato e/o al di fuori degli orari di conferimento di rifiuti solidi urbani; b) abbandono e deposito incontrollato sul suolo di rifiuti domestici, ingombranti e non ingombranti; c) corretto conferimento dei rifiuti domestici per i quali è istituita la raccolta differenziata, ivi compreso il rispetto degli orari di conferimento di quelli solidi urbani; d) mancata rimozione delle deiezioni animali o mancata dotazione dell’attrezzatura idonea alla rimozione e asportazione delle deiezioni canine; e) abbandono e deposito incontrollato sul suolo di rifiuti speciali e/o pericolosi; f) rilevamento abusivismo edilizio mediante attività di ricognizione del territorio; g) rilevamento di danni ambientali mediante attività di ricognizione del territorio. Tutti quei tipi di rilievi aventi come unico denominatore, la tutela ambientale e della salute degli uomini o degli animali. Gli Ispettori Ambientali Comunali saranno distribuiti nell’ambito delle varie zone della città e opereranno sotto il coordinamento funzionale del Comandante del Corpo di Polizia Locale, o suo delegato, rapportandosi inoltre con il personale dipendente dell’ente competente in materia di Igiene urbana. L’avviso pubblico che presto verrà esposto sull’albo pretorio comunale.

 M.S. 

AUGUSTA/ Rischio idrogeologico, prevenzione e tutela del territorio

arsenale-augustaAugusta. Organizzata dal LIONS CLUB Augusta Host, si è svolta una interessante conferenza intesa a far conoscere alla comunità civile,cause,effetti e conseguenze che scaturiscono dal dissennato uso del territorio. L’esposizione del tema,è stata preceduta da una puntuale e rigorosa notazione del presidente del club,  Giovanni Alga, in ordine all’attuale contingenza che ha afflitto e affligge il nostro territorio,a seguito dei disastri idrogeologici,con rilevante danno,non solo di vite umane, ma anche economico. E’ seguito l’intervento del primo relatore,  Angelo Nicotra  ricercatore  dell’ l’Università di Reggio Calabria, il quale,  servendosi di appropriate immagini riportate su uno schermo,ha messo a nudo il grave stato di dissesto idrogeologico del territorio siciliano,con particolare riferimento al calamitoso evento di Giampilieri  e del viadotto sulla Catania Palermo. Ha sottolineato come gli ultimi recenti fenomeni, impongono un’indifferibile adozione di un piano di risanamento e prevenzioni, al fine di evitare ulteriori disastri suscettibili anche di notevoli costi e disagi alle popolazioni. Il secondo relatore è stato il  geologo Domenico La Ferla, che, quale esperto  conoscitore del territorio urbano ed extraurbano di Augusta,ha compiutamente messo in rilievo numerosi punti critici quasi a cinturare la città,  non escludendo seri rischi, attesa la variegata conformazione del tessuto urbano; ha, conseguentemente, trattato dello stato precario di alcuni punti altamente pericolosi,come gli spalti di Marina  di Levante, laddove allo stato e a ridosso della  via Xifonia si è verificato un notevole smottamento, purtroppo da tempo lasciato in sofferenza, così da favorire il lento ma inesorabile scivolamento verso il mare sottostante. Ha sottolineato altresì, il gravissimo stato dell’antico bastione,che sostiene il belvedere dei giardini pubblici, prospiciente la via G Lavaggi, il cui livello calpestabile, presenta un cedimento di oltre 30 cm, e il cui crollo ostruirebbe il transito della detta arteria quale  via di fuga in caso di sisma. E a proposito vale notare che la travatura binaria posta a sostegno del bastione,giace dimenticata da alcuni anni. La conferenza è stata seguita  con grande interesse da  un qualificato uditorio che ha apprezzato l’iniziativa, non fosse altro per l’utile informazione ricevuta, e per l’argomento trattato a cui i LIONS prestano la massima sensibilità.

        Francesco  Migneco

MARINA DI RAGUSA, IL SINDACO (M5S) PICCITTO : “IL NOSTRO MARE NON HA PREZZO”

Manifestazione contro le trivellazioni

Marina portoMarina di Ragusa. Domenica 10 settembre. Sera. In Piazza Torre  si svolge una manifestazione  organizzata dal Movimento 5 stelle, contro le trivellazioni per estrarre petrolio dalle profondità marine. La manifestazione è basata fondamentalmente sull’esibizione di un gruppo musicale che, sul filo d’amarcord, rievoca motivi degli anni Sessanta, gli anni del boom economico, gli anni in cui tutti  sognavano di diventare ricchi, in contrasto con la cupezza  e la crisi continua di questi nostri anni. A un certo punto, la musica cessa. Gli orchestrali sul palco si fermano. Irrompe sulla scena un pezzo grosso, nel senso fisico delle parole, che mette  il pubblico sull’avviso per quanto riguarda i rischi e i pericoli che tali trivellazioni procurano. Il discorso è infarcito di  espressioni ormai tipiche dei grillini. A dar man forte,  interviene Federico Piccitto,  il giovane  sindaco di Ragusa, di cui Marina, è la Frazione rivierasca che attira molti turisti. Piccitto più in carne rispetto  al momento dell’elezione,  è uno fra i tanti  spettatori che seguono il concerto. Quando viene chiamato, lascia la famigliola e si reca con passo agile sul palco. Tesse subito le lodi di Marina, un tempo chiamata Mazzarelli, divenuta in oltre trent’anni uno dei più rinomati centri estivi della Sicilia Orientale. Il sindaco è  visibilmente orgoglioso di questa località  che ogni anno si espande sempre di più e che da qualche anno attira diportisti grazie a un porto turistico attrezzatissimo, che rappresenta anche luogo di elezione per i ragusani durante le calde sere estive.   Poi si  scaglia contro le trivellazioni, ma sena acrimonia palpabile. Sul suo viso  rubizzo non scompare mai il sorriso.  Il sorriso gli illumina il volto quando parla del mare di Marina. “Il nostro mare non ha prezzo” , conclude. Applauditissimo, scende tranquillo e ritorna dalla sua famiglia.  Abbraccia e bacia la bambina e rimane ad ascoltare ancora il “pezzo grosso”  . Lo spettacolo continua.

Giorgio Càsole     

A SIRACUSA LE UOVA DI TARTARUGA SI SCHIUDONO SULLA SPIAGGIA, TRA LETTINI E OMBRELLONI

tartarughe-marine-speranza-320x234SIRACUSA – Allertati una notte di agosto i volontari di Sea Shepherd si sono recati a Siracusa alla spiaggia del Lido Arenella. Era in corso uno scenario magico: la schiusa di uova di tartaruga proprio nel mezzo di ombrelloni, lettini e spiaggia affollata. Il science department di Sea Shepherd Italia ha immediatamente contattato il centro recupero tartarughe di Lampedusa – Lampedusa Turtle group e la responsabile Daniela Freggi per avere indicazioni sulle procedure per mettere in sicurezza gli animali e permettere loro di raggiungere il mare. È stato allertata anche l’oasi Wwf di Torre Salsa. Avvisata la Capitaneria in accordo con la sala operativa si è delimitata la zona proteggendo sia il nido sia il percorso verso il Mare che le piccole tartarughe ora possono percorrere in sicurezza. «Vedere queste meravigliose tartarughe uscire dalla sabbia illuminate dal riflesso della luna in un ambiente assolutamente inadatto tra sdrai, ombrelloni e bambini increduli fa capire – è il commento del presidente di Sea Shepherd Italia – quanto la forza di questi animali sia contrapposta al cambiamento che ognuno di noi porta all’ambiente naturale. Proteggere questa specie ad alto rischio di estinzione costruendo una via sicura verso il mare è un dovere di tutti noi». 

 Greenreport

AUGUSTA, ARSENALE MILITARE: PERSONALE A RISCHIO AMIANTO /IL “MUSCATELLO” NON HA ATTIVATO IL REPARTO PREVISTO PER LEGGE MENTRE SI SPENDONO 9,5 MLN DI EURO PER I MORTI A LAMPEDUSA – di Giorgio Casole

Il 1° luglio Commissione parlamentare d’inchiesta al Circolo Ufficiali

arsenale-militare-augusta-300x296AUGUSTA – 1° luglio al  circolo Ufficiali della M.M. di Augusta si è svolto l’audizione richiesta dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rischi da esposizione ad amianto e uranio impoverito del lavoratori civili e militari della Base Militare di Augusta. La commissione presieduta dalla deputata Donatella Duranti ha audito in mattinata vertici militari e civili dell’amministrazione. Nel  pomeriggio ha incontrato le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dell’arsenale di Augusta, il direttore dell’INAIL di Siracusa, Salvatore CIMINO, e il dirigente  regionale di  Legambiente, l’augustano  Enzo Parisi. La commissione è stata istituita al fine di  accertare eventuali responsabilità derivanti dall’esposizione a rischio amianto e ricercare i possibili “rimedi” che oggi possono essere posti in essere per salvaguardare i tantissimi lavoratori, militari, civili e dell’industria privata che hanno lavorato in ambienti insalubri. In sintesi dalle dichiarazioni rese è emerso che l’esposizione dei lavoratori si è protratta ben oltre la data di entrata in vigore della legge 257/1992 che mette al bando l’utilizzazione dell’amianto. Le organizzazioni sindacali in una nota  ringraziano i “..deputati  intervenuti apprezzandone la sensibilità politica finalizzata ad accertare eventuali responsabilità derivanti dall’esposizione a rischio amianto e ricercare i possibili “rimedi” che oggi possono essere posti in essere per salvaguardare i tantissimi lavoratori , militari, civili e dell’industria privata che hanno lavorato in ambienti insalubri, che per queste cause sono morti, si sono ammalati o comunque hanno una aspettativa di vita decisamente inferiore. Lavoratori che operano in un territorio martoriato, per le note e gravissime emergenze ambientali essendo l’Arsenale di Augusta situato in una zona dove sorge il più grande polo petrolchimico d’Europa. Occorre  ricordare brevemente che nel comprensorio di Pantano Danieli dell’Arsenale M.M. di Augusta e all’interno dello stesso Arsenale esistevano magazzini in cui venivano depositati sia i manufatti in amianto, sia sacchi contenenti amianto in polvere utilizzato dai calderai per la realizzazione e la lavorazione  di coibenti  di parti di apparati navali e alla realizzazione di pannelli in amianto. I lavoratori su menzionati prestavano la loro opera all’interno dell’officina  carpentieri in ferro, a stretto contatto, ovviamente, con le altre categorie di lavoratori presenti all’interno dell’officina stessa (carpentieri in ferro, saldatori e tubisti). Detta officina era ed è ancora ubicata proprio di fronte l’ingresso della mensa aziendale, davanti alla quale passavano e passano tutt’oggi tutte le maestranze per recarsi a pranzo. Il magazzino collocato all’interno di Marinarsen è stato demolito nel 1991 per poter in seguito realizzare nel 1992 la nuova officina omogenea, oggi rinominata Reparto Macchine Ausiliari, mentre sia per il magazzino ubicato nel comprensorio Pantano Danieli che per l’officina carpentieri in ferro non sappiamo se e quando tali locali sono stati sottoposti a bonifica. Le lavorazioni sia a bordo delle unità navali contenenti tracce di amianto in ogni suo apparato che a terra venivano effettuate senza idonea protezione  anche molti anni dopo il 1992. Le tute indossate dal lavoratori risultavano anch’esse veicolo di diffusione delle fibre di amianto non solo nell’ambito lavorativo, inclusa la mensa aziendale, fruita dalla totalità delle maestranze sia esse tecniche che amministrative, ma anche in àmbito familiare in quanto le stesse vengono tutt’ora portate a casa per il  lavaggio. E’ noto peraltro che l’amianto era presente nelle coibentazioni tubiere, nei freni delle apparecchiature, nelle lastre di copertura dei tetti, nelle baderne, nelle guarnizioni, nella pavimentazioni di vinil-amianto, e pezzi di rispetto custoditi nei magazzini dell’arsenale e di Maricommi. In quel contesto, le organizzazioni sindacali  sollecitarono la Direzione Arsenale ad adottare idonee misure di sicurezza in presenza di fibre di amianto ottenendo protocolli d’intesa e circolari, che vennero però disattesi dall’Ente per scarsa sensibilità. Né negli anni successivi alla entrata in vigore della legge che bandiva l’amianto, la Direzione dello stabilimento manifestò maggiore attenzione alla problematica: non ci risulta siano stati istituiti pertinenti corsi di formazione e informazione sui rischi da amianto. A tutto questo si aggiunge il fatto che ancora oggi sono in corso attività di bonifica per smaltimento di amianto dalle Unità Navali. Per le ragioni appena esposte, che verranno riprese e approfondite da una dettagliata e articolata  relazione tecnica, sarebbe auspicabile, quindi, un riconoscimento “ambientale” per i lavoratori della Difesa attraverso una modifica all’attuale normativa negli aspetti economici e pensionistici, la revisione del coefficiente del periodo di esposizione per tutta la vita lavorativa, il legittimo riconoscimento dei benefici previdenziali che porterebbe a un pensionamento anticipato. Al fine inoltre di sanare la grave ingiustizia nella  disparità di trattamento tra i lavoratori del mondo privato  e i lavoratori della Difesa e più in generale del pubblico impiego, richiediamo  un intervento legislativo che restituisca pari dignità nel riconoscimento dei benefici previdenziali. Si propone quindi: – l’attribuzione, negli atti d’indirizzo, agli arsenali della Marina militare dello status di cantiere interessato alla presenza di amianto, per favorire il giusto riconoscimento a tutti i lavoratori esposti, prescindendo dalle loro qualifiche; – l’eliminazione dei limiti di concentrazione delle fibre di amianto per litro, in quanto è ormai consolidato dalla letteratura scientifica che è sufficiente una sola fibra di amianto per causare patologie tumorali a esso correlate; – l’eliminazione dei limiti temporali, che si fermano al 1992, considerato che l’attività con materiale o in luoghi che presentano amianto è attualmente in corso; – la riapertura dei termini di presentazione delle domande di concessione dei benefici previdenziali e la rivalutazione, ai fini economici e/o pensionistici, del coefficiente dell’1,5 per cento del periodo di esposizione, considerato lungo tutta la vita lavorativa. Per completezza di informazione,  si fa presente che la situazione di esposizione all’amianto non riguarda solo l’Arsenale ma interessa tutti gli  Enti che in insistono in questo comprensorio (Maricommi, Marigenimil, ex Maribase oggi Marisicilia e Maristanav)”. 

Confidiamo sul lavoro che sta svolgendo questa Autorevole Commissione Parlamentare d’inchiesta, con l’auspicio di poter fare finalmente piena luce su un grave fenomeno, nel comune interesse di ricercare la verità e le eventuali responsabilità di ogni ordine e grado, oltre a creare le concrete premesse per una modifica normativa che sani l’ingiustizia sociale divenuta ormai insostenibile  dai lavoratori della Difesa”. Fin qui la lunga nota dei rappresentanti dei lavoratori tutti, lavoratori, dunque, ancora esposti a rischio, che potrebbero essere monitorati all’interno dell’ospedale civile “Muscatello” se fosse stata applicata la legge Gianni che prevedeva e prevede l’attuazione di un reparto d’eccellenza e di valenza regionale per essere l’unico nosocomio all’interno di un polo petrolchimico fra i più esposti a rischio. Il proponente della legge, Pippo Gianni, ha presentato giorni fa una denuncia-querela alla Procura della Repubblica. Il direttore generale dell’ASP di Siracusa, Brugaletta, il 30 giugno, in occasione della conferenza-stampa sul recupero del barcone naufragato l’anno scorso  a Lampedusa, s’è preso la sua porzione di allori, essendo stato l’ultimo  di ben otto relatori, che hanno magnificato l’eccezionale impresa umanitaria. Impresa che, però, riguarda i morti, impresa  per cui finora sono stati previsti 9,5 milioni  di euro (destinati, però, a lievitare), mentre per i vivi, a quanto pare, non si pensa nella maniera dovuta, pensando, soprattutto, ai tanti quattrini che lo Stato e la Regione ricavano dal porto di Augusta in fatto di imposte e esazioni varie. Don Palmiro Prisutto da tre anni, ormai, richiama le massime autorità dello Stato a preoccuparsi della grave situazione di Augusta e dintorni, ma  viene considerato da taluni un donchisciotte, da altri un rompiscatole, osteggiato apertamente da gruppi ben definiti e individuati. Quando Matteo Renzi fu eletto presidente del consiglio, si recò a Siracusa dal suo amico e sodale Garozzo, sindaco del capoluogo, a farsi omaggiare da una scolaresca di  bambini che intonava le filastrocche. Se invece di destinare quasi dieci milioni di euro per seppellire i migranti morti, che potevano restare a mare, come i tanti marinai italiani, morti in guerra, (tanto, amministrativamente, esiste la dichiarazione di morte presunta), avesse destinato quei  soldi per bonificare l’area e potenziare il Muscatello, sarebbe stato ringraziato dai cittadini consapevoli di Augusta-Priolo-Melilli, non da un coro di bambini incoscienti.  Trent’anni fa c’era un pretore, Antonino Condorelli, che processò i responsabili delle industrie inquinanti.  Ora c’è il  procuratore Giordano. Agirà  come Condorelli?

Giorgio Càsole

AUGUSTA, “LUNGOMARE O LUNGOFOGNA LIBERATO”: FAMIGLIE, SPORT E VOLONTARIATO

Lungomare liberatoAugusta. Anche se è attualmente, da oltre quarant’anni  non è un vero lungomare, ma un autentico lungofogna, per via degli scarichi delle acque reflue nel mare del bellissimo golfo Xifonio, tuttavia, c’è molta gente che quotidianamente pratica jogging e addirittura domenica è stata organizzata una festa , denominata del “Lungomare liberato”, fortemente voluto dall’associazionismo del territorio e patrocinato dal Comune di Augusta. Il nome è stato mutuato da consimili  manifestazioni in altre città in  cui un vero luingomare viene “liberato” dal traffico, nei fine settimana estivi, per  vivere le aree urbane in prossimità del mare senza l’assillo delle autovetture. Ad Augusta, sul tratto designato che costeggia parte del golfo Xifonio, a tale voglia di riappropriarsi di un lungomare si è inevitabilmente associato anche l’auspicio di potersi un giorno riappropriare del mare, gravemente compromesso da decenni di scarichi delle acque reflue in assenza di un apposito sistema di depurazione. La domenica mattina trascorsa non prometteva bene, a causa di condizioni meteorologiche che non offrivano neanche uno spicchio di sole sul lungomare Granatello chiuso al traffico veicolare. Eppure, la disponibilità gratuita del personal trainer, come annunciato dai promotori, ha offerto un gradito servizio agli amanti delle attività all’aria aperta che hanno voluto sfidare il tempo uggioso. È stato il pomeriggio ad assicurare ampia soddisfazione a chi attendeva questa nuova occasione, all’insegna della sostenibilità e dello sport. Clima ideale, un lungomare che si è popolato di gazebo e di associazioni, e che di conseguenza ha attratto centinaia di famiglie, con i bimbi al seguito.. Il gruppo di ciclisti amatoriali ha riproposto, come in altri contesti, una sorta di laboratorio di avviamento alla mountain bike, grazie a un percorso a ostacoli fatto di coni, pedane e scale, tutti realizzati con materiale riciclato, per simulare su una strada urbana le sensazioni dei percorsi su tratte sterrate. L’altra associazione promotrice, “Kalé”, nata lo scorso anno per promuovere il decoro urbano, presieduta da Ivano Iurianello, ha predisposto sul manto stradale un’area creativa, appositamente recintata, ove, su un tappeto di fogli bianchi, numerosi bambini hanno dato sfogo alle proprie inclinazioni artistiche, realizzando con i gessetti disegni sul tema dell’estate. Riscontro positivo anche per la nota petizione a sostegno del progetto per il ripristino della fontana del Monumento ai Caduti, nell’ambito dell’iniziativa “I luoghi del cuore” del Fai, raggiungendo la soglia delle duemila firme.Tra le associazioni sportive presenti, la postazione dell’Awa, ovvero l’Asd Windsurf Augusta presieduta da Marco De Filippo, è stata visitata da tantissimi ragazzini, che sui due simulatori hanno provato le prime manovre del windsurf. Nel frattempo in acqua, l’undicenne Giampiero Pagliaro dava dimostrazione delle proprie abilità con delle spettacolari evoluzioni. Per l’associazione si tratta di una settimana “clou”, prendendo parte anche alla decima edizione della Xifonio Cup, in programma nel fine settimana, con una regata di windsurf non competitiva.Anche l’Asd Scherma Augusta, della presidente Paola Avallato e del maestro Gianni Cannata, ha fatto la sua parte, nonostante l’assenza di numerosi atleti impegnati nelle gare regionali di Santa Venerina. Gli schermidori sono riusciti ad affascinare le famiglie e in particolare i giovani, coinvolgendoli in una dimostrazione della disciplina sportiva più medagliata d’Italia. Altrettanto apprezzati anche gli stand allestiti dalle associazioni di volontariato, con la “Misericordia” di Augusta capofila. I numerosi volontari coordinati dal governatore Marco Arezzi hanno effettuato dimostrazioni di manovre di Blsd per gli adulti, impiegando sul manichino anche il defibrillatore, e di Bls per i più piccoli. Nel gazebo, oltre alla diffusione di materiale informativo sul bando per il servizio civile e sulle attività dell’associazione, veniva effettuata anche la misurazione gratuita della pressione arteriosa. Particolarmente affollato lo stand del mercatino solidale realizzato dall’associazione “Comitato cittadino augustano” presieduta da Giuseppina Morello, in collaborazione con i componenti del gruppo ideato su facebook da Carmen Bonfiglio denominato “Riciclare regalando”. La generosità degli augustani è stata davvero incredibile, in tanti hanno donato capi di abbigliamento o accessori e molto hanno raccolto e catalogato i promotori, che, in attesa di una sede per dare compiutezza al progetto “La casa della solidarietà”, in un pomeriggio son riusciti a venire incontro alla richiesta di capi prima nascita da parte di diverse augustane in dolce attesa con difficoltà economiche. Infine, l’area dedicata ai cuccioli, segnatamente tre giovanissimi cani meticci in cerca di una casa. Le due associazioni “Randamici”, presieduta da Angela Timpanaro, e “Un cane per amico”, presieduta da Cristina Valenti, si sono premurate di esporre ai tanti passanti attratti dalla tenerezza dei cagnolini le condizioni per poterli adottare e per regalare anche a se stessi un’occasione di gioia. Ma su questo fronte, si è appreso dalle responsabili, c’è ancora molto da fare in termini di sensibilizzazione. Il lungomare Granatello “liberato” dalle autovetture ha potuto offrire una domenica alternativa, ha indotto molti cittadini a restare nel proprio territorio, e chi vi ha partecipato auspica una periodicità dell’appuntamento. Sempre con il desiderio di potersi concedere, un giorno, anche un tuffo.

Cecilia Càsole

“MARE SICURO” PER BAGNANTI E NATANTI – di Cecilia Càsole

mare sicuroAugusta. 25^edizione  del programma “Mare sicuro” dal 18 giugno al 18 settembre, per tutelare al massimo la salvaguardia della vita umana in mare e per fare trascorrere in tranquillità l’estate alla popolazione di Augusta e a quella di Lentini e Carlentini, giacché la giurisdizione della Capitaneria augustana arriva fino a Vaccarizzo e ad Agnone Bagni, territori del demanio comunale di Augusta, ma frequentati dagli abitanti dei citasti comuni confinanti, che non hanno sbocco a mare, soprattutto la bellissima spiaggia di Agnone Bagni, del tutto trascurata dagli augustani, i quali, tuttavia, pur vivendo in un’isola non possono fare  il bagno a mare se non in pochi tratti della scogliera della contrada Faro Santa Croce. La presentazione dell’impegnativo programma “Mare sicuro” è stato presentato alla stampa dal comandante in seconda della Capitaneria, Antonio Giummo (nativo di Augusta), che si è profuso in spiegazioni, snocciolando dati e informazioni utili per tutti, bagnanti e diportisti.Ha precisato che prer quest’operazione saranno raddoppiati uomini e mezzi, che i controlli maggiori saranno effettuati dalle 10°° alle 13°° e dalle 15°° alle 18°°, considerate le fasce orarie in cui maggiore numero dei bagnanti. Puir avendo un organico ridotto dalla cosiddetta spending review (dal oltre 1oo uomini e donne, si è  passati a 75 unità), ben sei  militari della Guardia Costiera saranno impiegati ogni giorno per assicurare la tranquillità in mare. Giummo ha voluto sottolineare che alla Guardia Costiera preme molto il problema della prevenzione più che quello della repressione, anche se, ovviamente, no n mancheranno le sanzioni per chi metterà in atto comportamenti pericolosi per i bagnanti. Nessun mezzo potrà superare i 3oo metri dalla riva con il motore acceso. Gli stessi bagnanti, se vorranno andare oltre i 2oo metri dovranno indossare la calotta rossa e segnalare la propria posizione con una boa rossa.Il comandante ha annunciato la prossima venuta ad Augusta di un nucleo di sommozzatori per sgombrare residui di materiale ferroso dai fondali marini e del Laboratorio ambientale-marino per testare le acque al fine di controllare presenza soprattutto di idrocarburi.  Giummo ha ricordato che Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche per quest’anno,  ha riproposto l’iniziativa “Bollino Blu”, considerato il successo riscosso nelle precedenti edizioni. Dunque, fino al 30 settembre, nell’ottica di razionalizzare i controlli di routine e di evitare “duplicazioni”, le forze di Polizia operanti in mare verificheranno il possesso e la regolarità della documentazione di bordo necessaria per la navigazione delle unità da diporto e la presenza a bordo dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza, e rilasceranno il “Bollino Blu” da posizionare su un punto ben visibile dell’unità controllata. Il comandante Giummo è stato coadiuvato dal capitano di corvetta Giardina. Entrambi hanno ricordato il numero blu 1530 per le emergenze in mare, gratuito da telefoni fissi e cellulari, e per sensibilizzare gli utenti del mare al rigoroso rispetto delle norme contenute nell’Ordinanza di Sicurezza Balneare (consultabile sul sito www.augusta.guardiacostiera.it) emanata al fine di assicurare il regolare svolgimento delle attività balneari per una serena stagione estiva 2016.

NUMERI UTILI:1530 (chiamata gratuita – emergenze in mare) 0931 977777  Centrale operativa G.C. Augusta, in funzione giorno e notte.

Cecilia Càsole

AUGUSTA/DEPURAZIONE ACQUE, PALERMO: PRESENTE l’ASSESSORE SUPPO, ASSENTE LA COMMISSARIA CONTRAFFATTO

Suppo assessoreAUGUSTA/ Martedì 3 maggio l’Assessore Roberta Suppo (foto a sin.), in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha partecipato  alla IV Commissione “Ambiente e Territorio” dell’Assemblea Regionale Siciliana, per discutere degli interventi di collettamento e di depurazione delle acque reflue nel Comune di Augusta. L’Assessore ha evidenziato la necessità di avere certezze sui tempi  e sulla copertura finanziaria per la realizzazione delle opere, in ragione dei costi che continueranno a gravare sulle tasche dei contribuenti, a causa delle procedure di infrazione azionate dalla comunità europea, nonché del grave disagio della comunità per l’essenza di un sistema di depurazione con ciò che ne consegue in termini economici e ambientali. Alla commissione non era presente la  commissaria  per la depurazione,  Vania Contraffatto,  ma  il dirigente del servizio  gestione e attuazione del servizio idrico integrato, Greco. Allo stato attuale,  purtroppo, permangono ancora parecchie incertezze in merito ai progetti da realizzare, che l’Amministrazione comunale spera  di chiarire in maniera definitiva, tanto nel corso di una nuova commissione, la cui convocazione è stata già richiesta proprio martedì 3 maggio, quanto nell’incontro richiesto alla commissaria Contraffatto. L’Amministrazione   ha manifestato la netta intenzione di “ tenere alta la guardia sulla problematica in argomento, pronti a intraprendere tutte le iniziative necessarie”.

D. C. 

AUGUSTA, L’ISOLA SENZA MARE

Andare a mare è un diritto, ma ad Augusta non si può esercitare

SCOGLIERA FARoAUGUSTA/“L’isola senza mare”. Così Salvo Solano, con un malinconico sarcasmo , definisce Augusta. Solano,  titolare dell’ unico  bar-pizzeria situato in contrada Faro S. Croce, rivela le sue perplessità sulla recente proposta amministrativa di prevedere un bus navetta per il raggiungimento della contrada,  con un’invidiabile scogliera, una delle poche zone balneari accessibili agli augustani, sia perché tutto il  mare che circonda l’isola non è balneabile a causa degli scarichi fognari, non  essendo mai entrato in funzione il depuratore, sia perché molti cancelli privati rendono inaccessibili gli accessi, nonostante le leggi che prevedono il diritto dell’attraversamento pedonale. Nel corso degli anni per “tamponare” il problema della mancanza di parcheggio  sono state tentate diverse soluzioni. Qualche stagione fa, il Comune aveva sottoscritto un contratto con i privati per la concessione di due parti dei terreni alle spalle del primo esercizio commerciale. La commissione prefettizia che ha amministrato il Comune per due anni e mezzo aveva predisposto le carte per espropriare il terreno, ma uno dei proprietari, l’attuale vicesindfaco Schermi, ha presentato ricorso. Di recente, si era diffusa la prassi di sfruttare le piazzette, site nella zona, affidate a un affezionato parcheggiatore che chiedeva solo un contributo di ringraziamento per la supervisione delle vetture. Sebbene tali piazzette all’occhio critico possano sembrare inutili per diverse ragioni ( di dimensioni eccessive da rendere difficoltosa la circolazione dei veicoli e nemmeno fruibili per consumare un gelato perché sprovviste di numero decente di panchine)  il Comune quest’anno ha stabilito il divieto di adibirle a parcheggio.A tutt’ oggi pare che l’unica alternativa ipotizzata dalla attuale amministrazione sia l’utilizzazione di un bus- navetta per il quale è stato previsto anche un costo di due euro a persona. Una siffatta  soluzione, a detta  di Solano “ è sbagliata. Sia perché tale somma in una famiglia composta, per  esempi,  da quattro persone sarebbe onerosa, sia perché impedirebbe alle stesse l’agevole trasporto delle attrezzatture balneari” . A ciò si aggiungerebbe un impatto negativo sulle due attività commerciali presenti nella zona che subirebbero un calo della clientela con una conseguente necessità di riduzione del personale.Solano esprime il suo dissenso,  facendosi portavoce delle lamentele di moltissimi  cittadini e delle esigenze dei gestori dell’altro esercizio commerciale che ogni anno, all’arrivo del sole battente, si trovano dinnanzi alla questione irrisolta del parcheggio. “ Andare a mare è un diritto” dice con fervore Solano per poi rivolgere un appello al sindaco nella speranza che si possa risolvere la problematica una volta per tutte.Su quest’argomento  che potrebbe rappresentare una patata bollente, abbiamo raccolto due opinioni, quella di Massimo Scuderi,  maestro e padre di famiglia, e quello di un altro cittadino, che non vuol essere citato. Continua a leggere