PARCHEGGIARE AL FARO S. CROCE DI AUGUSTA

80009273AUGUSTA – Nonostante sia inconcepibile e inverosimile che gli abitanti di un’isola come Augusta abbiano difficoltà a recarsi a mare per fare un sano bagno ristoratore nel periodo estivo, consideriamo lodevole l’iniziativa dell’Amministrazione Comunale circa l’istituzione del servizio navetta nella località balneare del faro S. Croce, in contrada Sant’Elena di Augusta. Detta iniziativa, oltre ad evitare inquinamento da smog causato dalle autovetture e a ridurre il potenziale rischio di incidenti stradali, renderebbe più fruibile la zona balneare, anche in considerazione della scarsa viabilità. Abbiamo però motivo di ritenere che la soluzione che si vorrebbe adottare sia allo stesso tempo onerosa per i cittadini e che il servizio dovrebbe anche essere correlato da una serie di altri necessari servizi. Ciò nonostante, riteniamo che ci possano essere  altre soluzioni al problema che andrebbero valutati, auspicando che l’Amministrazione Comunale le prenda in seria considerazione. Nella zona balneare di Faro S. Croce, per esempio, esiste una zona demaniale in uso alla Marina Militare che, partendo proprio da località S. Elena, si protrae fino a contrada Granatello, lì dove sono ubicati anche i lidi della stessa Marina. Molto di questo terreno sembrerebbe non utilizzato. Perchè non richiederlo per la realizzazione di ampi parcheggi, senza compromettere altre aree utili? La concessione di un fazzoletto di terra nella zona balneare del Faro S. Croce, per la realizzazione di parcheggi fruibili dalla cittadinanza, farebbe onore alla Marina Militare, che ha sempre dimostrato di essere vicina alle esigenze della città e del cittadino.

   Fonte internet

CONFERENZA INDETTA DALLA CHIESA SULL’ ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE IN TERRITORIO DI SICILIA – di Giuseppe Tringali

IMG_20160413_183442IMG_20160413_183500AUGUSTA – Si è svolta giovedì 13 aprile, presso l’aula magna dell’ istituto Ruiz di Augusta, una conferenza sulle problematiche ambientali che inquietano la nostra regione, con particolare riguardo alle città di Augusta-Melilli-Priolo, notoriamente esposte ai rischi che riguardano l’inquinamento e le morti per cancro. All’ incontro, organizzato dai laici e presbiteri impegnati nella “Pastorale Sociale del Lavoro” erano presenti i sacerdoti della diocesi e il vescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo. Dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali del vescovo ai numerosi partecipanti e a tutti i collaboratori, i lavori sono iniziati con la presentazione, a cura di don Angelo Saraceno, della figura dell’ eccellente ospite relatore, monignor Filippo Santoro, vescovo di Taranto, personaggio noto per avere fronteggiato talune spinose vicende legate all’ambiente, come la delicata questione dell’ ILVA che ha, non molto tempo addietro coinvolto o, ancor  meglio, “sconvolto” drasticamente la città, nonché per gli ultimi coraggiosi interventi sul tema “Tempa Rossa”, il giacimento petrolifero nell’alta valle del Sauro e le ripercussioni sul territorio. “Nell’agosto del 2005,” – riferisce don Angelo nella sua presentazione – “nell’ aula magna del liceo di Augusta la chiesa presentava un documento dal titolo <Salvaguardia del creato e lavoro in Sicilia>, dove i vescovi siciliani evidenziavano il problema ecologico e la grande drammaticità in molte zone della Sicilia anticipando, per certi versi, la nuova enciclica papale <Laudati si>, alla quale viene ispirato l’incontro. Il fenomeno, già allora aveva raggiunto un livello di estrema gravità, come si evince dal fatto che da diversi anni alcune aree della nostra regione sono state riconosciute dalle competenti autorità <aree ad elevato rischio di crisi ambientale>. In particolare nella zona Augusta – Priolo – Melilli, l’inquinamento del mare e dell’aria, l’accumulo e lo smaltimento di enormi quantitativi di sostanze tossiche e nocive, le nascite di esseri e bambini malformati, l’incremento delle malattie dell’apparato respiratorio della popolazione residente e l’aumento esponenziale delle mortalità per cancro e leucemie, hanno raggiunto livelli più che preoccupanti.  Di seguito prende la parola monsignor Santoro: “La natura, vista come il creato, è un libro splendido nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà. Nella visione francescana del papa i principi cristiani si uniscono alla sfida che ci viene dalla realtà, alla sfida che ci vengono dai problemi.” Il relatore racconta successivamente alcune vicende legate alla sua esperienza personale e missionaria, prima in Brasile e, successivamente, a Taranto, dove appena arrivato scoppiava il caso ILVA, in una città dove il problema dell’inquinamento durava dagli anni 60, dai tempi dell’ ITALSIDER. Una conferenza per un messaggio chiaro di una chiesa moderna che scende in campo per sensibilizzare, senza pretendere di definire le questioni scientifiche, non per sostituirsi alla politica, ma per invitare il cittadino a un dibattito onesto e trasparente, proponendo al primo posto la dignità dell’ uomo e un graduale orientamento verso quelle che vengono definite energie rinnovabili o sostenibili.

  Giuseppe Tringali –  nella foto in alto, da sin.: mons. Pappalardo, mons. Santoro, padre Saraceno

AUGUSTA FORUM AUGUSTANO SUI BENI CULTURALI DEL TERRITORIO – di Cecilia Càsole

Image96AUGUSTA.  Il  PD di Siracusa ha organizzato, con il coordinamento di Beatrice Basile, già soprintendente di Siracusa, un forum per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale in senso lato del territorio siracusano. Il primo dibattito si è svolto ad Augusta, per l’area nord della provincia, presenti uomini e donne di Augusta, Melilli e Villasmundo, che hanno offerto il loro contributo per tracciare un itinerario dell’arte  nelle rispettive aree, sì da proporre  progetti per la salvaguardia, la tutela e la fruibilità di monumenti, siti archeologici e habitat naturalistici. Beatrice Basile ha posto l’accento sull’importanza delle indicazioni “dal basso”, cioè da parte delle popolazioni residenti, mettendo in secondo piano proposte e progetti calati dall’alto. Per questo all’iniziativa è stato dato il nome di “forum”, cioè di dibattito e non di convegno, per evitare relazioni cattedratiche e per favorire la maggiore partecipazione del pubblico, anche perché il fine ultimo è quello di proporre una legge di iniziativa popolare da presentare all’assemblea regionale, di quella regione Sicilia, cioè, su cui si sono appuntati gli strali di molti convenuti, prima fra questi la stessa Basile,  che ha sottolineato la farraginosità della normativa regionale e l’insipienza di non pochi dirigenti e funzionari regionali. Sulla stessa lunghezza d’onda dell’ex  soprintendente il  dirigente del settore beni culturali di Priolo, Domenico Mercurio, augustano di nascita, il quale ha ricordato che del patrimonio culturale italiano il “33 per cento risiede in Sicilia”, ma non ci sono né mezzi, né persone, né denari a sufficienza per tutelare questo patrimonio e per farlo diventare addirittura un’occasione di reddito per i luoghi in cui è ubicato, offrendo anche opportunità di lavoro. Il patrimonio culturale, inteso nell’accezione più ampia, può rappresentare una fonte di guadagno, ma bisogna  progettare, investire e fare opera di promozione, altrimenti monumenti significativi, come quelli di Augusta, non solo non sono conosciuti fuori città, come l’ex hangar per dirigibili risalente alla prima Guerra mondiale o come i forti Garsia e Vittoria, fortificazioni fatte costruire, durante la dominazione spagnola, suun isolotto al centro del porto, a presidio della città, non solo sono chiusi da tempi immemorabili e non visitabili nemmeno dagli augustani, ma, addirittura, corrono  il rischio di croll, come può succedere al castello svevo, voluto dal fondatore di Augusta, lo svevo Federico II, oggi posto sotto sequestro penale dalla procura della repubblica di Siracusa, in séguito a una denuncia della locale sezione di Italia Nostra, che ha causato anche l’apertura d’un’indagine a carico dell’attuale presidente della Regione, Crocetta, e del suo immediato predecessore, Lombardo.

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“Modelli insediativi e sostenibilità”. Conferenza-dibattito al Circolo Unione in Piazza Duomo, venerdì 26 febbraio dalle 17,30

l (208)AUGUSTA. La sempre maggiore consapevolezza della finitezza delle risorse economiche, paesaggistiche, ambientali e del rispetto dovuto all’eredità culturale, materiale e immateriale, all’identità sociale e al patrimonio storico-paesaggistico impone nuovi cambiamenti di scenario, un nuovo modo di essere parte attiva del luogo in cui siamo, una partecipazione attiva alla costruzione della “coscienza dei luoghi”. Un nuovo punto di inizio che affonda le sue radici sul luogo come accumulatore di pratiche ma che si alimenta del vissuto sociale di ciascuno di noi. In tale logica, temi quali il contenimento dei suoli per fini edificatori, la sostenibilità ecologica e ambientale, la crisi economica dell’amministrazione pubblica e la coesione sociale impongono una riflessione sui modi di fare, ma soprattutto di gestire, i nostri territori urbani.

PREVENZIONE E TUTELA DEL TERRITORIO: I LIONS E IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

augustaAUGUSTA – Venerdì 12 Febbraio 2016 scorso,organizzata dal LIONS CLUB Augusta Host, si è svolta una interessante conferenza intesa a far conoscere alla comunità civile,cause,effetti e conseguenze che scaturiscono dal dissennato uso del territorio. L’esposizione del tema, è stata preceduta da una puntuale e rigorosa notazione del Presidente del Club Ing. Giovanni Alga, in ordine all’attuale contingenza che ha afflitto ed affligge il nostro territorio, a seguito dei disastri idrogeologici, con rilevante danno, non solo di vite umane, ma anche economico. E’ seguito l’intervento del primo relatore Ing. Angelo Nicotra, ricercatore presso l’Università di Reggio Calabria. L’oratore servendosi di appropriate immagini riportate su uno schermo,ha messo a nudo il grave stato di dissesto idrogeologico del territorio siciliano, con particolare riferimento al calamitoso evento di Giampilieri, e del viadotto sulla Catania Palermo.Ha sottolineato come gli ultimi recenti fenomeni, impongono una indifferibile adozione di un piano di risanamento e prevenzioni, al fine di evitare ulteriori disastri suscettibili anche di notevoli costi e disagi alle popolazioni. Il secondo relatore è stato il dott. Domenico La Ferla, geologo, augustano, il quale

migneco_avvocatoconoscitore del territorio urbano ed extraurbano di Augusta,ha compiutamente messo in rilievo numerosi punti critici quasi a cinturare la città, non escludendo seri rischi, attesa  anche la variegata conformazione del tessuto urbano,peraltro sottoposto  ad eventuale rischio sismico. Ha conseguentemente trattato dello stato precario di alcuni punti altamente pericolosi,come gli spalti di Marina  di Levante, laddove allo stato e a ridosso della transitata via Xifonia si è verificato un notevole smottamento, purtroppo da tempo lasciato in sofferenza, così da favorire il lento ma inesorabile scivolamento verso il mare sottostante. Ha sottolineato altresì, il gravissimo stato dell’antico bastione,che sostiene il belvedere dei giardini pubblici,prospiciente la via G Lavaggi, il cui livello calpestabile,presenta un cedimento di oltre 30 cm,e il cui crollo,  ostruirebbe il transito della detta arteria quale  via di fuga in caso di sisma. E a proposito vale notare che la travatura binaria posta a sostegno del bastione,giace dimenticata da alcuni anni. La conferenza è stata seguita  con grande interesse da  un qualificato uditorio che ha apprezzato l’iniziativa, non fosse altro per l’utile informazione ricevuta, e per l’argomento trattato a cui i LIONS prestano la massima sensibilità

 Francesco  Migneco  – LIONS Augusta

LA GIUNTA DI PIETRO HA GIÀ PUBBLICAMENTE ESPRESSO UN FORTE PARERE CONTRARIO SULL’ IPOTESI DEL TERMOVALORIZZATORE

di pietro pisani e schermiAUGUSTA. Negli atti e nelle comunicazioni ufficiali vengono chiamati “termovalorizzatori”, ma non avrebbero nulla di diverso rispetto agli inceneritori, di varie capacità, per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati. In questi giorni sono stati nuovamente accostatati, dopo anni di silenzio, al territorio di Augusta. Infatti, il 5 febbraio in sede di Conferenza Stato – Regioni è stato approvato un decreto che prevede, su indicazione del governo Renzi, la realizzazione di “almeno due” termovalorizzatori in Sicilia. Nel decreto in questione si fa espresso riferimento alla “riconversione, ove possibile, di impiantistica esistente di diversa originaria natura produttiva”, accendendo i riflettori sulle due centrali Enel, che l’azienda intende dismettere, di Termini Imerese e Augusta, che sarebbero idonee a una riconversione in termovalorizzatori. In più, la previsione numerica voluta dal governo Renzi di “almeno due” impianti sarebbe compatibile con il preannunciato piano di Crocetta, che tempo addietro proponeva sei piccoli termovalorizzatori da costruire nei Comuni di Palermo, Catania e Messina e gli altri distribuiti nei paesi tra Agrigento e Trapani, Caltanissetta e Enna, Ragusa e Siracusa. Anche se, come da ultimissime indiscrezioni, il Governo regionale, diversamente dal recente decreto, intenderebbe realizzarli nei pressi delle discariche e degli impianti di compostaggio esistenti. La localizzazione di un mega-inceneritore ad Augusta non sarebbe una novità, considerato il progetto di una decina di anni fa dell’allora governo Cuffaro di riconvertire la centrale termoelettrica esistente in parte a carbone e in parte proprio in termovalorizzatore. Un disegno osteggiato dalla popolazione residente con la tesi che avrebbe aggravato le condizioni ambientali di un territorio già martoriato dalle emissioni nocive di origine industriale. Augusta, quindi, ancora una volta probabile vittima delle sostanze tossiche. A quelle prodotte dal più grande polo petrolchimico d’Europa del triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli potrebbero amaramente aggiungersi quelle attribuibili ai termovalorizzatori, veri e propri inceneritori di rifiuti. Giova ricordare che, secondo i dati riportati da Greenpeace, le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono: composti organici del cloro (diossine, furani, Pcb – policlorobifenili), Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), Voc (composti organici volatili), elementi in traccia (piombo, cadmio e mercurio), acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo ed ossidi di carbonio. E gran parte di questi composti si dissolvono in atmosfera. Sullì’ipotesi del termovalorizzatore ad Augusta, la Giunta Di Pietro ha già pubblicamente espresso un forte parere contrario.

Cecilia Casole

AUGUSTA. PRESENTATO A PALAZZO ZUPPELLO IL ROMANZO-VERITA’ DI SANTI TERRANOVA, CHE HA CONCLUSO:“LA LEGGE E’ STATA RISPETTATA, LA GIUSTIZIA NO” – di Cecilia Càsole

Apotheke, il laboratorio dei veleni

Presentazione ApothekeAUGUSTA. “Apotheke. Il laboratorio dei veleni, pubblicato dall’editrice “Due-tre-due” di Lentini, è il romanzo-verità, presentato dall’avvocato Puccio Forestiere, sabato 30 gennaio nel salone di Palazzo Zuppello, davanti a un pubblico foltissimo,  molto attento, sia per la vicenda raccontata sia per la presenza degli ospiti al tavolo della presidenza.  Il libro si ispira alla vicenda che ha visto implicati 8 imputati eccellenti della ex facoltà di farmacia in un processo per disastro ambientale che ha provocato 17 morti. Santi Terranova,  l’ autore del libro, lentinese, è  avvocato penalista, difensore di molte parti civili costituite nel famigerato Processo Farmacia.  E’ stato colui grazie al quale si è dato avvio al secondo processo per omicidio colposo plurimo dopo l’acquisizione di una prova determinante:  il memoriale scritto dal giovane ricercatore Lele Patanè qualche tempo prima di morire.Una vicenda di vite stroncate a causa di ambienti inquinati e cattivo smaltimento delle sostanze usate per gli esperimenti “ Dopo aver trascorso l’intera giornata in laboratorio avvertivo spesso mal di testa, astenia e un sapore strano nel palato come se fossi intossicato” scriveva Lele Patanè.Santi Terranova ha scritto  il romanzo utilizzando le storie parallele dei due personaggi, l’avvocato Antonio Valenti e la giornalista Giulia Valisano, accomunati dall’interesse profondo nella ricerca della verità dietro quelle giovani vite spente dal cancro.Anselmo Madeddu, direttore dell’Asp, ha fornito al pubblico una interpretazione letteraria del romanzo, mentre l’avv. Forestiere  dopo avere illustrato gli aspetti peculiari del racconto, ha menzionato alcuni processi che lo hanno visto coinvolto personalmente, citando la battaglia accanto al pretore Condorelli all’inizio degli anni ’80 dopo il fenomeno della moria dei pesci o il processo contro l’installazione del depuratore a  Punta Carcarella.Il Processo Farmacia ha ispirato anche la regista siciliana Costanza Quatriglio che ha realizzato il film “ Col fiato sospeso” e il libro – denuncia di due giornalisti del quotidiano “ Repubblica”.Nella prefazione di “Apotheke”, affidata a Guido Ruotolo, viene sottolineato il filo che lega il Processo Farmacia ad altri processi contro i colpevoli di disastro ambientale : quello contro il Petrolchimico di Porto Marghera, l’Eternit di Casale Monferrato e quello ancora in atto sull’Ilva di Taranto .Terranova ha scelto  di pubblicare il romanzo prima dell’ emissione della sentenza che ha mandato assolti tutti gli otto imputati e che ha condotto gli avvocati di parte civile a ricorrere davanti al giudice del lavoro per ottenere quantomeno una richiesta risarcitoria milionaria per le famiglie dei deceduti.“ Erano all’Inferno, e non lo meritavano” con queste parole si chiude la prefazione di Ruotolo. “La legge è stata rispetta, la giustizia no”: questa l’amara conclusione di Santi Terranova che ha riconosciuto le istanze formali  per cui nel Processo Farmacia  la legge in astratto è stata rispettata, mentre non è stata resa giustizia a Lele Patanè e agli  altri sedici morti né ai loro familiari.

C.C.

PER I MORTI PER CANCRO DI AUGUSTA E DINTORNI, PADRE PRISUTTO SCRIVE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

prisutto cancroEgregio Sig. Presidente della Repubblica, non sono stato affatto sorpreso dalla non risposta alla mia lettera a lei indirizzata il 6 febbraio scorso a pochi giorni dalla sua elezione. Le avevo scritto per invitarla a partecipare ufficialmente ad una delle messe che celebro il 28 di ogni mese nella chiesa madre di Augusta nel corso della quale preghiamo per i malati e i morti di cancro di Augusta e dintorni. Nel corso di questa messa leggo i nomi di quanti, sull’altare del lavoro, nella zona della Sicilia in cui vivo hanno sacrificato la loro vita per attuare quel principio in cui si afferma che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Purtroppo non solo sull’altare del lavoro, ma anche sul territorio, a causa di quello stesso lavoro, anche altri ne pagano amaramente le conseguenze. Certamente il numero delle vittime è assai più elevato di quelle registrate sul tabulato allegato alla presente: altre patologie diverse dal cancro sono sicuramente correlabili all’inquinamento prodotto dal polo petrolchimico di Augusta-Priolo-Melilli. Anche tantissimi aborti (specialmente quelli denominati “terapeutici”) sono da addebitare all’inquinamento ambientale. Per “fortuna”, all’ospedale di Augusta non nascono più bambini malformati, non perché non ne nascono più, ma perché il problema è stato nascosto chiudendo più opportunisticamente il punto nascite dell’ospedale di Augusta, costringendo le madri a partorire altrove i loro figli. Comprendo che per il suo ruolo istituzionale lei è molto impegnato, specialmente in questo frangente storico-politico. È giusto e doveroso che un Presidente della Repubblica sia presente a determinate ricorrenze o ai funerali di certe vittime (guerra, mafia, terrorismo, calamità, ecc.), ma se ad altre richieste simili, proposte “dal basso” non ci si degni neanche di rispondere, si corre il rischio di considerare secondarie altre vittime, come se in Italia ci fossero vittime di serie A o di serie B a seconda della latitudine o della ragion di stato.

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RIFIUTI: “SVOLTA EPOCALE”, DICE IL SINDACO DI AUGUSTA, DI PIETRO

rifiuti per stradaAUGUSTA.  “ Nuovo servizio raccolta RSU – Progetto ‘Fare con meno”,   l’oggetto della conferenza stampa tenutasi nel salone di rappresentanza del Municipio, martedì 15 dicembre. Il sindaco, Cettina Di Pietro,  ha dato inizio alla conferenza sottolineando “ che più che una conferenza si tratta di un incontro con gli esponenti della  società civile per veicolare quella che può essere una svolta per la nostra città, una rivoluzione nel sistema di raccolta dei rifiuti” aggiungendo che l’amministrazione spera in un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni considerando l’esigua partecipazione alla conferenza. E’ stata una presentazione carica di informazioni lanciate senza fretta quella dell’ingegnere Salvatore Genova, relatore unico della conferenza,  dei due progetti “ Riorganizzazione delle modalità di gestione dei rifiuti urbani e ì “ Fare con meno”, entrambi sostenuti dall’ Esper ( Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti ) .Genova ha esordito dicendo che Augusta è un ‘comune fortunato’. nel senso che grazie all’ingente finanziamento del ministero stanziato ai tempi del commissariamento, l’amministrazione  si sta preparando ad accogliere “un programma innovativo per la raccolta differenziata e per la riduzione del costo dei rifiuti”. Programma che  comporta  il raggiungimento di una serie di obiettivi lodevoli e ambiziosi .Innanzi tutto il progetto prevede un sistema a “ tariffa puntuale” che consentirà all’utente di pagare solo i rifiuti indifferenziati che produce : ‘ più e meglio differenzio, meno pago’ . Il bando prevede, altresì,  la realizzazione nel territorio  di un centro per la raccolta e uno per il riuso dei prodotti, che il comune possa vantare una percentuale di differenziata pari al 65% –  minimo previsto a norma di legge – rispetto alla percentuale attuale che si aggira intorno al 4%;  a ogni famiglia verrà corrisposto un kit per le varie tipologie di rifiuti;  un sistema di monitoraggio, controllo e sanzionatorio;  servizio che coprirà l’intero territorio  con una maggiore incisività nella stagione estiva quando si registra un aumento della popolazione;  una drastica riduzione del rifiuto conferito in discarica ; incremento della qualità delle frazioni di rifiuto destinate a recupero;  la creazione di sistemi di incentivazione per le aziende; intercettazione di tutte le tipologie dei rifiuti; una dotazione di transponder attraverso il quale si saprà se un determinato contenitore è stato svuotato o no,  la presenza di GPS all’interno di tutti gli automezzi,  e un rapporto diretto tra l’utente e l’operatore che andrà a ritirare i rifiuti. Grandi iniziative anche per il progetto “ Fare con meno” : compostaggio di scarti da giardino e scarti di mensa, recupero derrate alimentari e pasti non consumati, recupero avanzi pasti e di pasti porzionati, bottiglie di acque minerali, Carta grafica, campagna eco-commercianti, progetto eco-feste, green public procurement, realizzazione di un centro di riuso, piccola guida ‘ Come ti riduco i miei rifiuti’, portale web Smart Waste Managment. In chiusura, il vicesindaco Pino Pisani ha informato che si attende l’aggiudicazione della gara d’appalto per dare avvio all’iter procedimentale dei progetti, nel frattempo il sistema tariffario rimarrà quello attuale con sconti solo per il compostaggio e  per chi usa pannolini lavabili finché il comune “ non sarà a regime” .

Cecilia Càsole

AUGUSTA, RICONVERTIRE IL TERRITORIO E’ POSSIBILE

 LAB CONNECTION E UNIVERSITA’ DI CATANIA

2Augusta.  Lab Connection è un’ iniziativa di cittadini di Augusta che intendono essere partecipi del futuro della città. Dal 1° al 3 di agosto dello scorso anno 2014 ,è stata realizzata  una rassegna dedicata alla esposizione di progetti – esecutivi e tesi di laurea- che hanno avuto per oggetto beni monumentali, storici e ambientali della nostra città.Dalla fine della scorsa edizione a oggi, con un nutrito numero di docenti dell’Ateneo di Catania è stato avviato  iniziato uno studio su un grande e ambizioso progetto di riconversione per il territorio litoraneo tra Siracusa e Augusta. Per affrontare un tema di tale vastità è assolutamente necessario cominciare a mettere in connessione i saperi istituzionali, le Università, con gli Enti locali l’Autorità Portuale di Augusta e la Marina Militare e aprire un dialogo anche con le realtà delle grandi multinazionali del petrolchimico che insistono sul nostro territorio da quasi settant’anni.Il programma di Augusta Lab Connection 2015 sarà essenzialmente di approfondimento di queste tematiche, e soprattutto aprire una finestra sul mondo della riconversioni di aree industriali nella direzione utile allo sviluppo economico ed energetico, in una parola al futuro. Quello che si potrebbe delineare è uno scenario variegato e multiforme ma tutto sotto uno stesso.Giorno 18 dicembre alle ore 17.30 nel salone di rappresentanza del Circolo Unione di Augusta,  presentazione del primo tassello di questo ampio progetto, realizzato chiamato “ Inst_ability, paradigmi della resilienza e progetto”. Si tratta di una presentazione di lavori didattici relativi alla fascia costiera tra Augusta e Siracusa con  analisi e ipotesi di progetto su scala territoriale realizzate dagli studenti della Scuola di Architettura di Siracusa e in particolare dal laboratorio di Progettazione degli studenti del terzo anno, coadiuvati dai responsabili del corso, il prof. Marco Navarra e il prof. Vito Martelliano. Saranno quindi i giovani a far sì che si possa innescare una discussione sul tema. Al termine sarà inaugurata la mostra di plastici e tavole relative. Questo percorso ha rappresentato per gli studenti una vera e propria prova di esame che è stato sostenuto durante la scorsa sessione estiva.

         Elena La Ferla