Pianta…un sorriso – Vendita di oltre 900 piantine pro ricerca sul cancro. Un’iniziativa Inner Wheel

Piantine  venditaAugusta. Grande successo ha riscosso nei giorni scorsi, la vendita di piantine aromatiche e floreali promossa dal club service femminile Inner Wheel  presieduto da Valentina Cappiello Saraceno in favore dell’AIRC, la benemerita associazione fondata dallo scomparso oncologo Umberto Veronesi, da oltre trent’anni attiva in città. La vendita ha avuto luogo presso gli Istituti Comprensivi Principe di Napoli, Orso Mario Corbino, Salvatore Todaro e in Piazza Duomo. L’impegno delle numerose socie intervenute, in presenza della  governatrice distrettuale  211 Italia, Nadia Arena Micalizio ha consentito la vendita di oltre 930 esemplari, il cui ricavato sarà devoluto in favore della ricerca oncologica pediatrica.  Ha commentato la presidente Cappiello che “’l ‘impegno profuso dalle socie del club è motivo di soddisfazione e orgoglio per il risultato raggiunto in ambito locale ma anche in funzione del fatto che  il Presidente  Mattarella ha conferito un prestigioso attestato di apprezzamento nei confronti di Inner Wheel Italia,  in occasione della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro, esprimendo parole di elogio e compiacimento per il sostegno che Inner Wheel ha fornito e sta fornendo all’ AIRC”. Progetto di servizio  altamente meritorio e molto importante sia per le positive ricadute sociali che per gli alti esiti scientifici. Il club Inner Wheel di Augusta ringrazia tutti coloro che con il loro donare hanno contribuito al sostegno della ricerca di nuove cure per i bambini affetti da tumore.

M. S. 

Una coproduzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia

Lo spettacolo sarà in scena alla sala Verga dal 7 al 18 dicembre 

macbethCATANIA – In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare, Luca De Fusco firma la regia di Macbeth, uno dei supremi capolavori della drammaturgia del Bardo e, forse, anche tra i testi più teatralmente perfetti per coerenza e consequenzialità della struttura drammaturgica. Magnifici interpreti, nel ruolo del titolo Luca Lazzareschi, mentre Gaia Aprea è  Lady Macbeth. L’allestimento, una coproduzione di grande formato coprodotta da Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, approda alla Sala Verga dal 7 al 18 dicembre. Luca De Fusco, che ha curato anche l’adattamento, si avvale della traduzione di Gianni Garrera, delle scene di Marta Crisolini Malatesta, i costumi Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi, le musiche di Ran Bagno, le installazioni video di Alessandro Papa, le coreografie di Noa Wertheim. Insieme a Lazzareschi e Aprea agiscono in scena Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e le danzatrici della compagnia Körper: Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Sara Lupoli. La voce fuori campo è di Angela Pagano, in video Lorenzo Papa. Scritto tra il 1605 e il 1608, Macbeth racconta la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia, che, divorato dall’ambizione e dalla brama di potere, instillatagli dalla profezia di tre streghe, insieme alla moglie progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono. Una tragedia fosca, cruenta, in cui domina il male e in cui i personaggi sono complessi e ambigui. «Questa edizione del Macbeth – dichiara il regista – si pone come ideale prosecuzione del lavoro già avviato con Antonio e Cleopatra e Orestea, due spettacoli che si sono fortemente connotati nel senso della sperimentazione e della contaminazione tra linguaggi. Anche in questo caso il teatro si mescola con le installazioni video in modo ancora più complesso e variegato rispetto ai lavori precedenti». Lo spettacolo si collega ad Orestea per il rapporto tra teatro, musica e danza, proseguendo la collaborazione con gli artisti israeliani Ran Bagno e NoaWertheim. Si richiama invece più ad Antonio e Cleopatra per l’analogia testuale, per il ritorno della coppia Lazzareschi-Aprea, per i rapporti tra trasparenze scenografiche, video, luci fortemente cinematografiche. La logica visuale sarà però meno monumentale e più visionaria, assecondando la natura fantastica del testo che vede i suoi momenti fondamentali (apparizione delle streghe, visione del pugnale, fantasma di Banquo, apparizione dei Re, delirio del sonnambulismo di lady Macbeth) tutti contrassegnati dal tema del sogno, del delirio, insomma dell’irreale. L’ambientazione non colloca l’allestimento in una precisa epoca ma in una dimensione atemporale sospesa tra medio evo, atmosfere da cinema anni ’40, con uno sguardo al futuro, seguendo l’ispirazione dei costumi che la stessa Zaira de Vincentiis ha realizzato con grande successo nell’ultimo episodio di Orestea. “Partendo dagli studi di Bloom e Freud – prosegue De Fusco – si è cercato di attraversare il testo ponendosi delle domande sull’origine del male. Un grande tema, che nel Macbeth si può intendere in modo immanente (come ovviamente sostiene Freud) ma che sopporta anche un’interpretazione trascendente, visto che le streghe non sono solo il frutto della fantasia di Macbeth e la loro apparizione trasforma un uomo fatto di latte, come dice Lady Macbeth, in una bestia feroce. Navigando sul confine tra teatro e video si potrà incrociare qualche citazione cinematografica (penso ad esempio a Kubrick) ma anche riferimenti alla pittura surrealista di Delvaux, Magritte, Dalí”.

Melilli, Letizia al seggio 11 di Città-Giardino – di Giorgio Càsole

me stesso con LetiziaPumilia il 4 dic 2016Melilli. C’era una gran letizia, domenica 4 dicembre, al seggio n. 11 della cittadina iblea, dove nella prossima primavera si voterà per le amministrative. C’era letizia perché il seggio n. 11 era ubicato in una scuola materna di Città Giardino, Frazione di Melilli, dove la gente è andata a votare sotto la pioggia e con un freddo pungente. C’era letizia perché ho visto un anziano ultranovantenne venire verso di me a chiedere la scheda, curvo e con passo malfermo, ma lucido e decisissimo a brandire la matita copiativa come un’arma per difendere il suo, pur infinitesimale, diritto di componente del popolo sovrano, come recita la Costituzione del 1948, che un’accozzaglia compatta voleva stravolgere per farci diventare popolo bue. C’era letizia perché gli elettori e le elettrici venivano a votare numerosi, con pazienza e disciplina, con rapidità, e in piena consapevolezza, tanto che non abbiamo spogliato nessuna scheda bianca e due sole schede sono state annullate. C’era letizia perché, nonostante oltre diciassette ore filate, di seguito, abbiamo svolto il nostro lavoro in piena collaborazione e con senso di partecipazione democratica, sapendo di fare il nostro dovere, come ha commentato un elettore uscendo dal seggio. C’era letizia quando vedevamo diventare sempre più alta la pila delle schede con i NO, che significano Sì per la democrazia e la partecipazione, NO contro la mistificazione e i poteri forti, contro l’imbonimento governativo, martellante e incessante per due mesi, tendente a far credere che votare Sì significava votare per il progresso. C’era letizia perché non si può impunemente prendere in giro la gente, ma, soprattutto, perché la gente, nonostante la grancassa mediatica governativa, ha capito che era in pericolo la nostra fragile democrazia, pur con tutti i suoi difetti. Ha capito che quella presentata non era una riforma, ma una mina autentica. C’era letizia perché la gente non s’è fatta intimorire dall’evocato spettro del baratro o da altri inconfessati incubi.Ha visto lo spettro, invece, incarnato da un presidente “emerito” che non voluto sciogliere un parlamento eletto con legge dichiarata incostituzionale. Ha visto il suo incubo nel volto paffuto di un giovanotto con i nei e i denti da bianconiglio, con le sue promesse non mantenute e le sue bugie ripetute. C’era in quel seggio anche Letizia in persona, una scrutatrice che ha fatto onore al suo nome, tenendoci in serena allegria per tutte quelle lunghissime ore, vitale e spumeggiante, come la birra artigianale che ha offerto per festeggiare il raggiungimento di un piccolo primato: la mia cinquantesima presidenza di seggio in quarant’anni. Grazie, Letizia, Letizia Pumilia.

  Giorgio Càsole

AUGUSTA, ACQUA FORTE, CALLE VENEZIANA E PRIGIONIERI IN CASA

Augusta. Nonostante i tanti articoli, anche su queste colonne, nonostante i video, nonostante le minacciate denunce, nonostante i sopralluoghi di tecnici e assessori, compresa l’attuale pentastellata Suppo ai Lavori Pubblici, nonostante le molteplici promesse, la più autorevole quella dell’ex sindaco Carrubba, residente per più di quarant’anni nella zona, nel quartiere Via delle Saline, incrocio con il cosiddetto lungomare Rossini, i residenti, nei giorni delle piogge torrenziali, 5 e 6 dicembre, sono stati proprio sott’acqua, nonostante migliaia di euro spesi in proprio per le pompe sommerse, ma la mancanza di canalizzazioni nella strada pubblica, quando piove intensamente e a lungo,  fa riversare tutta l’acqua nel quartiere, le cui pompe non possono smaltire in tempi rapidi e la “calle” veneziana impedisce alla gente di uscire di casa. I volontari della protezione civile, che pur sono stati attivi durante quei giorni per sturare i tombini del lungomare, non sono in grado di alleviare i profondi disagi di quei residenti, i cui scantinati sono sistematicamente allagati finché non verranno ripristinate le canalizzazioni che portavano l’acqua piovana nelle attuali zone umide, ex saline anch’esse, nei pressi dell’ospedale cittadino. “ Non è impresa né costosa né difficile”, ci dice un tecnico  che prosegue: “Basta volerlo, basta fare un minimo di programmazione, come si può fare per evitare una situazione simile all’ingresso di Augusta, tanto che molti cittadini, martedì 6, hanno dovuto fare dietro front  nel tentativo di andare al lavoro, pur di non rimanere bloccati dall’acqua.  Per queste  difficoltà di somma urgenza esiste l’art. 70 che consenti ai Comuni di affidare i lavori senza bando a una ditta di fiducia” . I soldi ci sono? Domandiamo.  “Ci sono ben 26 milioni di euro, come ha pubblicato, in Facebook Giuseppe Schermi, ex vicesindaco e ex assessore al bilancio, affermando d’avere lasciato nelle casse comunali quei soldi prima di dimettersi, proprio per lavori come questo. Quindi, basta volere”. Schermi è stato sostituito in tempi di record, l’assessore ai Lavori  pubblici è  al suo posto dal giugno 2015 e l’anno scorso la situazione è stata la stessa di quest’anno. Quest’anno, forse, è stata più grave, tanto che qualcuno ha pure ironizzato sui social network, pubblicando il fotomontaggio di una gondola veneziana proprio su Via Delle Saline.

Cecilia Càsole

IL SOLITO FENOMENO DELL’ACQUA ALTA E DELL’ALLAGAMENTO DI INTERI QUARTIERI – di Cecilia Càsole

Gondola in Via DelleSalineAugusta. “Ma il nostro è un paese normale?”, si domanda e ci domanda una signora irritata e angosciata. Angosciata perché è rimasta praticamente prigioniera in casa per via dell’acqua alta che ha invaso il quartiere di Via Delle Saline-Lungomare  Rossini, irritata perché la sua auto è rimasta bloccata, come tante, del resto,  impantanatesi nei pressi della rotatoria all’ingresso di Augusta. Il fenomeno è sempre lo stesso, da almeno trent’anni, nel  quartiere di Via delle Saline da sempre, cioè da quando  quell’area di ex saline fu colmata per consentire la costruzione di case di cooperative di soci, con i finanziamenti previsti per l’edilizia convenzionata. Le case, però, furono costruite non con sopraelevazione, tipo palafitta, come le case popolari di Via Primo maggio e le strade comunali furono pavimentate senza l’indispensabile pendenza e senza prevedere opportuni canali di  scolo per l’acqua piovana. Fino a qualche anno fa, cioè fino a quando non è stata realizzato il nuovo Lungomare Rossini come via di fuga, a fini  di protezione civile, c’era un canalone su Via delle Saline che correva sotto i binari che costeggiano la stessa Via Delle Saline, ma, durante i lavori di rifacimento del lungomare, quel canalone è stato otturato e chiuso e l’acqua non può defluire  verso il mare o verso l’area umida protetta nei pressi dell’ospedale Muscatello. In passato, i residenti del quartiere hanno chiesto inutilmente alle amministrazioni comunali di provvedere, ma, nonostante le rassicurazioni dell’allora sindaco Carrubba, che per circa quarant’anni aveva abitato in una di quelle palazzine, l’ente Comune no n ha mosso un dito e i residenti si sono autotassati per far interrare tubazioni nuove e  pompe di sollevamento per evitare l’allagamento periodico. Il Comune ha responsabilità oggettive proprio  per lo stato di Via delle Saline, strada comunale,. via pubblica, dunque, dove  l’acqua  raggiunge subito un alto livello, fa impantanare le auto e, soprattutto, non potendo defluire, si riversa nel quartiere, le cui pompe sommerse non riescono a smaltire il liquido in eccesso che rimane a lungo, quando le precipitazioni sono intense e  insistenti come in questi giorni. L’attuale Amministrazione sa di quest’emergenza, perché lo scorso anno, anche a settembre si presentò il fenomeno identico, tanto che l’assessore Suppo compì un sopralluogo, ma tutto finì lì. “Non solo, dunque, il Comune non provvede,” si rammarica la signora che  ha chiesto a noi di dare risonanza alla sua denuncia, “ma il  Comune non prevede.  Nello scorso inverno il sindaco Di Pietro diede l’allarme meteo, ma poi non si ebbe nulla di paragonabile alla pioggia di questi giorni. Stavolta, invece, la sindaca non ha  allertato la popolazione. Se l’avesse fatto, probabilmente molti augustani non avrebbero avviato i motori della propria auto con la conseguenza o di restare impantanati o d’essere costretti a tornare indietro, com’è successo a molti che ci hanno fatto la segnalazione. Nell’attesa di una risposta qualificata e autorevole, Dobbiamo riproporre la domanda iniziale della signora: “Augusta è un paese normale?”

AUGUSTA, GUARDIA COSTIERA SEQUESTRA 220 KG DI PESCE ALLA FIERA DEL GIOVEDÌ

GALATEAAugusta. Si è conclusa una complessa campagna concentrata di polizia, denominata “Operazione GALATEA”, effettuata da tutti i comandi territoriali del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, per il  controllo sulla filiera della pesca, sia in mare, per mezzo delle motovedette, che a terra, sottoponendo a controllo esercizi commerciali, pescherie, ristoranti e mercati rionali. In particolare, per quanto riguarda le operazioni svolte dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta, i controlli hanno riguardato sia le acque marittime di giurisdizione, che i Comuni rientranti nell’ambito del Compartimento, con questo bilancio: tre reti da posta sequestrate, per un totale di 1600 metri lineari, per attività di pesca o in località non consentita, o  in violazione della normativa di settore; 220 kg. di pesce sequestrato per violazione delle disposizioni che prevedono l’obbligo della tracciabilità, non giudicato idoneo al consumo umano da parte del competente servizio veterinario  e avviato a corretto smaltimento. La maggior parte di tale pescato è stato sequestrato al mercato che si tiene ad Augusta il giovedì di ogni settimana, attività cui ha collaborato personale del Commissariato di P.S. di Augusta. Sono state irrogate ventimila euro di multe.

CELEBRAZIONI PER IL 74° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL C.C. SALVATORE TODARO

tòdaro comandanteMESSINA – Nel 74° anniversario della morte del capitano di corvetta Salvatore Todaro, Medaglia d’Oro al Valore Militare alla memoria, organizzate dal Comando Marittimo Sicilia, in collaborazione con il Rotary Club di Messina. L’evento sarà presentato con una conferenza stampa lunedì 12 dicembre alle 10.30, presso il “Forte San Salvatore” nella base navale di Messina, presieduta dal Comandante Marittimo Sicilia contrammiraglio Nicola de Felice, dal presidente del Rotary Club dottor Paolo Musarra e dal dottor Salvatore Totaro, cugino e presidente dell’associazione dedicata all’eroe messinese. Il 14 dicembre, giornata della ricorrenza, alle 10.30 il programma degli eventi si aprirà con la cerimonia commemorativa presso il monumento della base navale con deposizione di una corona di alloro donata dal Rotary Club di Messina. Seguiranno presso il “Forte San Salvatore” tre momenti significativi: la “conferenza sulla figura dell’eroe” tenuta dal dottor Salvatore Todaro, alla presenza della figlia dell’eroe Graziella Todaro; la presentazione del libro “Eroe non soltanto per l’Italia ma per l’umanità” dello scrittore Gianni Bianchi; la proiezione di un cine-documentario dal titolo: “Salvatore Todaro eroe umano della Marina”. L’evento si concluderà con una visita guidata al Forte San Salvatore dove saranno esposti cimeli e materiale riguardante la figura dell’eroe.

LA CORALE “GIUSEPPE BELLISTRÌ” DELL’“UNITRE AUGUSTA” ALLIETA LA FESTA DI SANTA BARBARA

S_Barbara_2016_6S_Barbara_2016_2AUGUSTA – Ogni 4 dicembre gli uomini e le donne della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. È tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti ed i comandi della Marina Militare commemorare la ricorrenza di Santa Barbara, Patrona delle Forze Armate. Ad Augusta, quest’anno, eccezionalmente  la festa si è svolta  il 1° dicembre alle ore 10.30, (anziché il 4 dicembre)  presso il centro sportivo Armando Stampanone di MARISICILIA. Il tutto è stato allestito nella palestra al coperto per motivi climatici, mentre militari, ufficiali, comandanti, ospiti ed amici della Marina Militare, affollavano il salone. Una corale variegata di bambini, ragazzi e adulti,  diretti dalla maestra Sig.ra Ivana Pitari, hanno accolto col canto l’assemblea, per dare inizio alla festa in onore di S. Barbara, protettrice delle Forze Armate. La celebrazione Eucaristica officiata dal Vicario Generale della Diocesi di Siracusa, Mons. Nuccio Amenta, accompagnato dal cappellano militare, Don Nicola Minervini, è stata preceduta dal canto dell’Inno  nazionale  “Fratelli d’Italia”eseguito dalla corale “Giuseppe Bellistrì “ Unitre Augusta. In questo clima di fratellanza patriottica, ha avuto inizio la S. Messa, la cui Liturgia è stata animata dalla corale spontanea delle mamme delle Scuole del plesso Cappuccini. In questa cornice perfetta, come è d’uso presso la nostra Marina Militare, erano presenti il Comandante Marittimo Sicilia Contrammiraglio Nicola de Felice, e Signora Maria Pia, il Sindaco Avv. M. Concetta Di Pietro, il Prefetto e il Questore di Siracusa, autorità militari e civili,  vari ospiti di club service, Croce Rossa, Marinai d’Italia, Unitre Augusta, personale in servizio e in congedo, e tanti altri rappresentanti di realtà locali. In questo momento celebrativo, la scenografia di festa, ha avuto un valore aggiunto, per la presenza di bambini e giovani, alunni delle varie scuole della nostra città, che hanno potuto vivere un’occasione di unione sociale, religiosa, militare e cittadina. Al termine della funzione religiosa, con il saluto, il Comandante Contrammiraglio De Felice, ha ringraziato e suggellato un appuntamento di festa in cui la città si incontra con la realtà militare che da anni opera  tra noi. E come in ogni festa “tutti i salmi finiscono in gloria”, ha fatto seguito la conviviale presso il  salone- mensa con ricco buffet per le autorità, i militari, gli amici, il personale e gli  ospiti.

F.C.