AUGUSTA. “Si organizzano convegni, si strombazzano introiti di milioni di euro per il porto commerciale di Augusta e poi si procura un’immagine negativa in pochi minuti: sbarcano nel porto di Augusta i passeggeri provenienti da Malta e trovano il deserto. Non c’è nessun treno, non un bus, non un taxi, niente di niente. E chi non ha nessun parente o amico, come fa per raggiungere Augusta o altre località siciliane?” Questo è stato lo sfogo di C. A., un augustano recatosi a Malta e poi ritornato con il traghetto della Grimaldi lines che, da poco più di un mese, svolge questo servizio con un doppio scopo: trasporto di merci e passeggeri. Forse sarebbe stato più opportuno limitarsi al trasporto merci. Le merci, infatti, possono essere lasciate per ore, di notte, senza preoccupazioni, perché entro un’area protetta. Ma i passeggeri” devono, di notte, avventurarsi a piedi verso il centro abitato, distante kilometri, con il rischio di essere investiti dalle auto o devono pernottare dentro il sacco a pelo all’interno dell’area portuale, nell’attesa che arrivi l’alba e qualche buon samaritano li trasporti con il proprio mezzo ad Augusta e dintorni o, meglio ancora, in altre città siciliane. Cosa diranno i passeggeri al ritorno nell’arcipelago maltese? Certamente diranno peste e corna di Augusta. E allora, senza aver predisposto questi servizi perché avventurarsi a attivare un servizio anche per i passeggeri? Chi risponderà a questo interrogativo?
Giorgio Càsole
Magari Augusta fosse come l’immagine che avete messo nell’articolo !!!!!!!!