LAVORI SULL’IMPIANTO ANTINCENDIO AL PORTO COMMERCIALE DI AUGUSTA

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AUGUSTA – L’Autorità Portuale di Augusta, in ottemperanza a quanto previsto dal D.L. 14 marzo 2013 n. 33 sul riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazione, comunica la firma del contratto “Lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto antincendio del Porto Commerciale di Augusta” con la Società “A.C.S. Idrosystem S.r.l.”. La stipula del contratto segue l’aggiudicazione definitiva dell’appalto dei lavori sulla base delle risultanze della Commissione di gara effettuata secondo l’art. 125 del D.Lgs. 163/06 Codice dei Contratti Pubblici. L’importo di aggiudicazione è di €. 72.007,94 di cui €. 69.856,99 per l’esecuzione dei lavori al netto degli oneri della sicurezza di €. 2.150,95, con un ribasso di €. 35.539,80 sul valore posto a base di gara. La durata dei lavori è prevista in 90 gg.

PORTO DI AUGUSTA, I PASSEGGERI DA MALTA TROVANO IL DESERTO

14612_171_PRADB.jpegAUGUSTA. “Si organizzano convegni, si strombazzano introiti  di milioni di euro per il porto commerciale di Augusta e poi si procura un’immagine negativa in pochi minuti: sbarcano nel porto di Augusta  i passeggeri  provenienti da Malta e trovano il deserto. Non c’è nessun treno, non un bus, non un taxi, niente di niente. E chi non ha nessun parente o amico, come fa per raggiungere Augusta o altre località siciliane?” Questo è  stato lo sfogo di C. A., un augustano recatosi a Malta e poi ritornato con il traghetto della Grimaldi lines che, da poco più di un mese,  svolge questo servizio con un doppio scopo: trasporto di merci e passeggeri. Forse sarebbe stato più opportuno limitarsi al trasporto merci. Le merci, infatti, possono essere lasciate per ore, di notte, senza preoccupazioni, perché entro un’area protetta. Ma i passeggeri” devono, di notte, avventurarsi a piedi verso il centro abitato, distante kilometri, con il rischio di essere investiti dalle auto o devono pernottare dentro il sacco a pelo all’interno dell’area portuale, nell’attesa che arrivi l’alba e qualche buon samaritano li trasporti con il proprio mezzo ad Augusta e dintorni o, meglio ancora, in altre città siciliane. Cosa diranno i passeggeri al ritorno nell’arcipelago maltese? Certamente diranno peste e corna di Augusta. E allora, senza aver predisposto questi servizi perché avventurarsi a attivare un servizio anche per i passeggeri?  Chi risponderà a questo interrogativo?

Giorgio Càsole