BRÙCOLI: IL CASTELLO ARAGONESE E LA LEGGENDA DI GIOVANNA LA PAZZA

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castello di Brucoli.jpgBRUCOLI – Nel XV secolo Brucoli era un piccolissimo borgo marinaro di pescatori, eppure era considerato un caricatore fra i più importanti della Sicilia orientale. In Sicilia erano  chiamati caricatori  le aree con un porto,  dov’era depositato, per scopi commerciali, il grano proveniente dai luoghi interni dell’Isola.  Nel 1466, regnante Giovanni II d’Aragona e di Sicilia, il porto e il caricatore di Brucoli,  sottratti al dominio di Antonio Moncada,  furono destinati, per volontà règia, a far parte dei beni della “Camera reginale”, com’era chiamato il complesso di beni territoriali, città comprese, costituenti il patrimonio personale della regina. La Camera reginale era amministrata da un governatore. Con il privilegium del 1466, Giovanni II concesse a sua moglie, Giovanna Enriquez, sposata in seconde nozze, il porto e il caricatore per l’edificazione di un castello-fortezza, all’imboccatura del canale, sulla parte settentrionale di Brucoli, per meglio difendere il grano e le altre merci da imbarcare.  Governatore della Camera reginale era Giovanni çabastida (leggi Sabastid), che viene ricordato  in una lapide murata  nella torre principale del castello:  SOTTO IL REGNO DELLA REGINA GIOVANNA SONO STATA COSTRUITA PER CUSTODIRE LE MESSI DI BRUCOLI. SONO CHIAMATA TORRE çABASTIDA PERCHE’ GIOVANNI çABASTIDA MI FECE COSTRUIRE E DA LUI PRESI IL NOME. Una  ricercatrice all’Istituto di studi sulle società del mediterraneo del CNR e docente all’Università Orientale di Napoli, Gemma Coleasanti,  ha scoperto  nella  biblioteca dei Gesuiti di Barcellona, in Catalogna,  quattro libri di contabilità, di cui due mastri cioè definitivi e due scartafacci, cioè di appunti,  e un carteggio di corrispondenza tra due sorelle Johanna e Catarina Sabastida. Dalla traduzione di queste lettere e di un libro mastro, scritti in catalano, misto a siciliano, finalmente viene documentato con il dovuto rigore scientifico un periodo storico, seconda metà del 400, che vedeva il Caricatore di Brucoli come uno dei più importanti nell’àmbito degli scambi commerciali che avvenivano all’epoca dei fatti tra la Sicilia, il Nord Africa, Barcellona, Venezia e altre città.  Catarina, moglie di Giovanni çabastida, continuò a svolgerne le funzioni dopo la morte del marito, rivelandosi, inaspettatamente, una vera e imprenditrice. Mercanteggiava in  panni, frumento,  carni,  pelli,  schiavi; produceva frumento, pane e vino;  proprietaria di un hostal a Brucoli,  dove si fittavano camere e si vendevano al dettaglio pane vino e carni, e  prestava pure denaro. Queste notizie sono state fornite pubblicamente dalla stessa ricercatrice il 23 luglio 2011, in occasione di una manifestazione, con tanto di  figuranti  in costume, organizzata dal Circolo Unione di Augusta, per valorizzare proprio il castello aragonese, aperto al pubblico e solo per un periodo limitato giusto l’anno dopo. La Colesanti fornì ancora molti interessanti dettagli della vita civile, degli scambi commerciali che condizionavano l’economia di Brucoli, di Siracusa, del “Val di Noto” nel 400, affermando che” nessuna regina, nessuna Giovanna la pazza è stata mai a Brucoli, sono tutte leggende” .   

Giorgio Càsole

NASCE LA FONDAZIONE TAORMINA FESTIVAL TRIENNALE

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TAORMINA – Nasce a Taormina, località turistica tra le più suggestive e amate del Mediterraneo, ma anche una delle più prestigiose ribalte per lo spettacolo grazie al monumentale e incantevole palcoscenico del Teatro Greco Romano, la prima fondazione dedicata esclusivamente allo spettacolo dal vivo. Dopo anni e anni di diatribe e di lotte politiche, auspici e tentativi di dar vita proprio a Taormina a una vera e propria fondazione artistica, organizzata sul modello di già affermate istituzioni di spettacolo dal vivo dotate di propria autonomia gestionale, è stata finalmente costituita da pochi giorni la Fondazione Taormina Festival. Istituita e promossa con l’obiettivo di dar vita ogni anno a Taormina a un grande festival internazionale di musica, opera, danza, arte e in genere di spettacolo dal vivo, la Fondazione Taormina Festival prende vita in un periodo tutt’altro che propizio per l’arte, la cultura e lo spettacolo in genere, in cui persino i teatri, i festival e le rassegne più prestigiose soffrono la tendenza ormai cronica degli organi governativi e degli enti locali a tagliare sensibilmente finanziamenti e contributi, quando non rischiano addirittura la chiusura non solo per via della crisi economica ma anche per via di gestioni scarsamente competitive. La Fondazione Taormina Festival, creata da artisti di chiara fama nel settore dello spettacolo dal vivo, nonché da una serie di investitori e di produttori privati nel mondo della musica classica, dell’opera e della danza internazionale, porta il nome di Taormina proprio per la volontà di valorizzare come luogo di spettacolo d’eccellenza la città e il suo meraviglioso Teatro Antico, con l’obiettivo di distinguersi nel panorama produttivo e organizzativo non solo siciliano bensì europeo grazie anche e soprattutto ad una programmazione finalmente triennale, producendo direttamente e finanziando spettacoli di assoluta qualità ed eccellenza a Taormina e nell’area mediterranea. Tra gli enti e le istituzioni che patrocinano la Fondazione Taormina Festival, la cui struttura e programmazione sarà presentata nei prossimi giorni proprio a Taormina, reti televisive come la RAI, ma anche straniere come la BBC ed Arte, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Unione Europea.