MARISICILIA? FRA UN PAIO D’ANNI, ADDIO!

Intervista esclusiva all’ammiraglio  Raffaele Caruso, comandante di Marisicilia

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Augusta è senza un campo sportivo. Fino a cinque anni fa ce n’era uno all’ingresso della città, un campo  malandato, senza illuminazione, senza una tribuna decente, che qualcuno, grossolanamente, osava appellare come stadio. Poi si è “scoperto”che  era stato realizzato su un terreno contaminato da sostanze scaricate dalle industrie in anni passati, con l’avallo di qualche amministrazione comunale. Augusta è senza piscina comunale. Ce n’era una  realizzata all’interno di un vecchio cinema all’aperto in contrada Badiazza, tant’è che era chiamato “arena Badiazza”, essendo, appunto, cinema estivo, senza copertura. La piscina fu realizzata quando ancora non esisteva nemmeno  il progetto del ponte cavalcavia intitolato al fondatore di Augusta, Federico II di Svevia. Ora tale piscina, preziosa non solo per i bravi atleti augustani, ma per i tanti ragazzi e giovani che vogliono  esercitarsi nel nuoto e nella pallanuoto,   è chiusa anch’essa da anni e rimane lì, monumento all’insipienza, all’inettitudine di  quegli amministratori incapaci di progettare e di cercare finanziamenti, nemmeno bussando alle vicine industrie che sfruttano il nostro territorio, che inquinano e che provocano malanni e malattie mortali. I nostri amministratori comunali non sono stati capaci di vedere  un poco al di là del proprio naso, cioè nel vicino comune di Priolo,   i cui amministratori sono stati in grado di farsi dare come compenso dalle industrie inquinanti un pallone tensostatico enorme e altri “doni” utili alla collettività. Augusta sta perdendo l’ospedale civico, dopo aver perso quello militare, l’ospedale “Muscatello”, con reparti che una volta erano fiori all’occhiello nell’àmbito della sanità provinciale, reparti ora trasferiti , soprattutto per la volontà politico dell’attuale “governatore” della Sicilia, quel Raffaele Lombardo, che non ha rispetto nemmeno di una legge della Regione che prevede il potenziamento non già il depauperamento  dei ospedali nelle aree a rischio di crisi ambientale, qual è, senza dubbio e con tanto di certificazione ministeriale, l’area di Augusta-Priolo-Melilli. Augusta sta per perdere la sezione staccata del tribunale, il che provocherebbe disagi enormi ai cittadini che dovrebbero sborsare cifre enormemente superori agli avvocati per avere giustizia. Il tribunale ad Augusta ha attualmente sede in un palazzo, palazzo Tabita, fuori città, che una volta era sede di esposizione di mobili, per cui il Comune paga fior di euro per l’affitto e contemporaneamente, per un “inghippo” contrattuale  il Comune, cioè noi stessi  sborsiamo fior di euro per il palazzo blu di Via Lavaggi, di proprietà di privati, dove, però, per ora il tribunale non può trasferirsi. E questo doppio esborso dura da almeno un anno. E  noi cittadini paghiamo.

Augusta sta per perdere la sede di Marisicilia,  trasferita da Messina ad Augusta circa dieci anni or sono, il 1° novembre2002. Quando accadrà non è dato per ora sapere. Al massimo fra un paio d’anni. Ma è certo. E’ nell’attuale logica delle cose, per cui, stante la crisi, bisogna risparmiare e  risparmiare significa anche abolire alti vertici, come l’ammiraglio di divisione che aveva e ha il comando di Marisicilia. Ce lo ha confermato l’attuale comandante, l’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, molto legato ad Augusta per avere sposato una nostra concittadina, conosciuta quand’egli era giovane ufficiale di stanza qui a Maribase di Augusta. E tale, dunque, ritornerà  a essere la base della Marina Militare nella nostra città, comandata da un capitano di vascello o da un contrammiraglio. La stessa sorte toccherà a Marisardegna e al dipartimento di Ancona. Questi enti, queste denominazioni non esisteranno più. Tutta l’area di pertinenza  Marisicilia  dipenderà da Taranto, città che, con la Spezia, dividerà  l’onore d’essere la base della Marina Militare più importante d’Italia.

Questa perdita di prestigio della base augustana avrà ripercussioni su Augusta?

“No” , risponde l’ammiraglio Caruso, il quale precisa che l’Italia deve adeguarsi agli parametri d’efficienza europea: “Noi italiani spendiamo solo per mantenere il personale civile e militare della difesa, non solo, quindi, della M. M.,  il 75% del nostro bilancio, mentre altre nazioni spendono mediamente il 50%. Questo ridimensionamento  delle basi italiane rientra nell’ottica d’un’efficienza mirata all’adeguamento delle nostre forze armate, che oggi, com’è noto, sono formate solo da professionisti, uomini e donne,  e non più costituite dai giovani  maschi di leva. Ad Augusta la Marina Militare è particolarmente legata  e sta puntando ancora su di essa, com’è dimostrato dall’investimento  di circa venti milioni di euro per portare l’arsenale a livelli di eccellenza”.

 

     Giorgio Càsole L’amm. Caruso fra Giorgio Càsole, a ds., e l’ex pretore onorario Francesco Migneco, a sin.

DISOCCUPAZIONE AD AUGUSTA

MOVIMENTO.jpgSenza dubbio Augusta si appresta a vivere una delle più gravi emergenze, dal dopoguerra  ad oggi, che è quella della disoccupazione. I recenti dati comunicati dall’Istat indicano che  tra i giovani il 31% è senza un lavoro stabile. ( Fonte Movimento in Difesa del cittadino) e le previsioni  per l’anno 2012 vedono tale percentuale in aumento. Questa crisi economica rischia di portare con sè anche il degrado dei valori, dovuto allo stress a cui le famiglie vengono sottoposte per la mancanza di consistenti punti di riferimento. Molte famiglie oggigiorno faticano a fronteggiare i bisogni primari e si trovano nell’impossibilità di comprare i libri di scuola e dell’università ai propri figli. Il Comitato Cittadino Augustano si è fatto portavoce di un gruppo di cittadini, disoccupati, che denuncia la mancata attenzione su un problema che ormai ha raggiunto i livelli di guardia. Vogliamo dare molta più attenzione alle attività di relazione e solidarietà tra le persone e che la “Famiglia” diventi, in tempi brevi, il centro dell’interesse comune. Di questo ed altro si parlerà durante la pubblica assemblea programmata dal Comitato Cittadino Augustano presso Palazzo San Biagio per mercoledì 4 alle ore 19:30. Sono stati invitati, oltre alle autorità istituzionali comunali, anche i sindacati le varie organizzazioni in difesa del cittadino, anche di ordine religioso. Di certo non abbiamo la presunzione di risolvere il problema con un incontro, ma vogliamo fermamente mettere in evidenza i bisogni delle famiglie Augustane, dando un segnale di risveglio e recupero su valori importanti e fondamentali come solidarietà e condivisione. Vogliamo avere una società civile più protagonista ed attenta ai bisogni dei propri concittadini. Il Comitato Cittadino Augustano dà la pienà disponibilità per collaborare fattivamente ed in merito  sottoporrà alla platea due proposte. E’ nostra ferma convinzione che con la collaborazione di tutti, Augusta abbia le giuste risorse per fronteggiare  questi momenti di crisi. Sollecitiamo tutti gli invitati a presenziare l’assemblea con l’augurio che sia l’incubatrice dove le idee del singolo possano evolversi a progetto del gruppo.

  COMITATO CITTADINO AUGUSTA

GIALLO TRINGALI. VARIE IPOTESI SUL TAPPETO. IERI I FUNERALI IN CHIESA MADRE AD AUGUSTA.

cronaca,augusta,tringali L’autopsia sul cadavere di Giancarlo Tringali ha chiarito taluni aspetti dell’omicidio, ma ha aperto delle ulteriori circostanze di riflessione per gli inquirenti. Il mosaico che si ricava a 24 ore di distanza dalla scoperta del corpo del commerciante di auto di Augusta comprende molti tasselli, ma rimane tuttora incompleto per cui, se non si può parlare di inquirenti che brancolano nel buio, è anche vero che la soluzione del rebus non è a portata di mano. Né è possibile fare previsioni sui tempi che occorrono per dire chi e per quale motivo ha ucciso Giancarlo Tringali. Veniamo intanto all’autopsia, eseguita ieri mattina all’obitorio del cimitero di Priolo da parte dell’equipe del medico legale Franco Coco. Al capo dell’uomo è stato rilevato un solo foro, quello di entrata del proiettile. Diciamo subito che la pallottola non è entrata né alla fronte, come inizialmente paventato dallo stesso medico legale allorquando ha effettuato l’ispezione cadaverica all’interno della stanza da lui occupata nel residence realizzato a ridosso del Palaenichem di Priolo, né alla nuca come da alcuni organi d’informazione riferito. Il foro d’entrata del proiettile è stato riscontrato dal medico legale nella zona occipitale sinistra, quasi sotto l’orecchio, ed è stato provocato da un proiettile calibro 7,65, il cui bossolo è stato rinvenuto e messo a disposizione del Pubblico Ministero Maurizio Musco. Il proiettile, infatti, non ha avuto la spinta per fuoriuscire dal cranio. Dopo aver fatto una strana traiettoria verso l’alto, il proiettile si è fermato all’altezza della parte superiore dell’occhio destro, arrestandosi sotto la pelle.

 L’equipe di medicina legale ha potuto quindi estrarlo e depositarlo in una busta, poi consegnata agli investigatori del commissariato di Priolo che, su delega del Pubblico Ministero Musco, stanno svolgendo le indagini sull’omicidio del venditore di auto. Una volta accertata la presenza di un solo foro e la traiettoria fatta dal proiettile, il medico legale Coco ha potuto stabilire, anche se in via approssimativa, che la morte del malcapitato sia avvenuta presumibilmente nella notte di sabato della scorsa settimana. I successivi esami degli organi prelevati dall’equipe di medicina legale consentiranno di chiarire, quasi con assoluta certezza, l’ora in cui è morto Giancarlo Tringali . Se è vero come è vero che il proiettile è entrato sotto l’orecchio sinistro non si può non tenere conto che l’assassino fosse sdraiato su quello stesso letto dove appunto è stato trovato il corpo privo di vita di Tringali o, è anche verosimile, che sia entrato nel cuore della notte all’interno del residence, con l’uso di una chiave passe-partout abbia fatto accesso nella stanza occupata dal commerciante e, vedendolo immerso nel sonno, ha puntato la canna della pistola contro la testa pigiando poi il grilletto. Ma ammesso e non concesso che la dinamica del fatto omicidiario  possa essere questa sorge immediatamente un interrogativo al quale gli inquirenti stanno cercando di dare adeguata risposta. Fermo restando che il colpo di pistola è stato esploso nel corso della notte di sabato della scorsa settimana come mai nessuno ha avvertito il boato? La risposta dovrebbe essere quella che all’arma era stata avvitata la canna del silenziatore, grazie al quale è stato attutito il boato. Ecco spiegato il motivo che ha permesso all’assassino di allontanarsi indisturbato dal residence in cui alloggiano le atlete della squadra di pallacanestro e prendersi delle ore, anzi dei giorni di vantaggio sugli inquirenti che hanno iniziato a indagare sul delitto soltanto alcuni giorni di distanza dal momento in cui è stato commesso. Restano in piedi sia l’ipotesi a) relativa alla presenza nella stanza di un persona, in questo caso di sesso femminile, sdraiata sul letto al fianco di Giancarlo Tringali e che ha aspettato che lui prendesse sonno per sparargli contro il colpo di pistola sia l’ipotesi b) dell’intrusione di un uomo o una donna nella stanza, in piena notte, per sorprendere nel sonno il bersaglio della sua spedizione punitiva. Le due ipotesi sono strettamente collegate alla sospetta circostanza del ritrovamento della Bmw di proprietà del Tringali nel piazzale della stazione centrale di Siracusa, quindi a oltre sedici chilometri dal luogo in cui è avvenuto l’omicidio. E’ stato lo stesso Tringali ad avere parcato la vettura in quel posto o a parcheggiarla è stato l’autore dell’omicidio? Anche questo interrogativo è alla ricerca di una risposta. Gli inquirenti, che da martedì pomeriggio, giorno in cui è stato scoperto il cadavere del Tringali, stanno incessantemente conducendo gli interrogatori, non hanno attinto informazioni utili per rispondere al quesito su chi avesse potuto parcheggiare la Bmw alla stazione ferroviaria di Siracusa. Nell’ipotesi in cui fosse stato l’omicida ad abbandonarla in quel piazzale è da presumere che potrebbe essersi recato allo scalo ferroviario o per prendere un treno o perché là aveva l’appuntamento con colui che gli ha commissionato l’omicidio. Le indagini hanno consentito di appurare che Tringali avesse intrapreso una relazione con una giocatrice di pallacanestro di nazionalità straniera. Ieri, 30 marzo, i funerali in  Chiesa madre, ad Augusta.

 

Pino Guastella