AGGRESSIONE AD AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA NEL CARCERE DI AUGUSTA

Ennesimo episodio ai danni degli operatori della Polizia Penitenziaria aggrediti da un detenuto.

 

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A lanciare l’allarme è Massimiliano DI CARLO  Segretario Provinciale della FSA/CNPP, Sindacato rappresentativo della Polizia Penitenziaria: “Il grave episodio di violenza si è consumato sabato scorso all’interno della struttura detentiva della Casa Reclusione di Augusta dove due Assistenti Capo di Polizia sono stati aggrediti e malmenati da un detenuto appartenente al circuito “alta sicurezza”. Inoltre – continua DI CARLO – ai colleghi gli sono stati riscontrati varie contusioni con prognosi di alcuni giorni.  “E’ evidente – continua il Segretario Provinciale della FSA/CNPP – che queste violenze si alimentano anche attraverso le difficili condizioni di detenzione determinate dal sovraffollamento della popolazione detenuta e le gravi condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari che operano sistematicamente a livelli minimi di sicurezza per le notevoli carenze di personale di Polizia e devono quindi fare fronte a carichi di lavoro particolarmente delicati e stressanti. La situazione drammatica di Augusta è stata ampiamente denunciata dal CNPP: Carenza di personale (210 unità a fronte delle 357 previste), sovraffollamento (quasi 700 detenuti rispetto alla capienza di 320 posti), carenza igienico-sanitaria e la fatiscenza strutturale che rende inagibili diversi reparti detentivi e la necessità di interventi immediati di manutenzione, la cronica mancanza di acqua. Tutti gli organi istituzionali sono a conoscenza delle gravissime problematiche ma  nesssun intervento risolutivo è stato adottato.

Ma questo non può in alcun modo giustificare le aggressioni e i ferimenti dei nostri colleghi a cui esprimo sentimenti di vicinanza e solidarietà”.

  Massimiliano DI CARLO

Il Diabete: quali terapie per il futuro?

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L’ International  Inner  Wheel di Augusta ha organizzato, il 21 Ottobre 2011, presso l’Auditorium di Palazzo San Biagio, una conferenza  dal  titolo: “ Il Diabete: nuove frontiere di ricerca”, tenuta dal Dott. Salvatore Italia, Specialista di Endocrinologia e Direttore Medicina Interna presso l’Ospedale di Avola. La Presidente dell’International  Inner Wheel, Sig.ra Tina Sanfiorenzo,  nell’introdurre la serata, ha sottolineato che il Club di Augusta ha voluto inserire questa conferenza nel suo programma di attività, nell’intento  di svolgere un servizio di informazione e di sensibilizzazione della collettività cittadina poiché il diabete è una malattia del benessere ed è talmente diffuso da costituire un’emergenza sociale e sanitaria. Ha, poi, preso la parola il relatore, Dott. Salvatore Italia, che avvalendosi di un ricco repertorio di diapositive, ha illustrato le cause, le terapie  e le complicanze, soprattutto cardiovascolari, associate al diabete, ma evidenziando anche come questa malattia sia la conseguenza  di stili di vita scorretti, di cattiva alimentazione e di scarsa attività fisica. I dati statistici rivelano che oggi il diabete, soprattutto quello di tipo 1, è una malattia in crescita che colpisce sempre di più gli adolescenti e  i giovani con il rischio che essa diventi un’emergenza sociale e sanitaria. ” Il diabete è curabile, ma non guaribile, – ha detto l’illustre relatore – anche se nel campo delle terapie, la medicina ha fatto registrare notevoli progressi.  Oggi, la ricerca, supportata dalla tecnologia, nutre concrete speranze per la realizzazione, in tempi brevi, di un piccolo pancreas artificiale. Questo campo promette grosse prospettive, ma dobbiamo essere cauti  dal momento che il diabete è una condizione non fatale.  Nel frattempo cerchiamo di utilizzare al meglio la terapia efficace e sicura che abbiamo a disposizione”.

L’auditorio ha molto apprezzato la relazione del Dott. Italia che, con un linguaggio chiaro ed accessibile a tutti, ha saputo esporre un argomento medico e scientifico alquanto complicato, suscitando,  a conclusione della conferenza,  interventi interessanti. 

    Angela Gigli Amato Addetta Stampa Inner Wheel

MANIFESTAZIONE UNITARIA PER IL LAVORO E LO SVILUPPO NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA

PER LA PRIMA VOLTA A SIRACUSA, GLI INDUSTRIALI, I LAVORATORI E LA CHIESA CATTOLICA ASSIEME PER CHIEDERE LAVORO E SVILUPPO

    

Si è svolta ieri 21 ottobre a Siracusa l’interessante manifestazione unitaria a sostegno del lavoro e lo sviluppo, promossa dal “tavolo permanente” della Provincia di Siracusa, alla quale hanno aderito migliaia di manifestanti, molti dei quali accorsi in autobus dalle diverse zone della provincia e il cui incontro era stato programmato a Campo Scuola Pippo Di Natale; il corteo, iniziato alle 16.45, ha attraversato Corso Gelone e Corso Umberto per terminare a Piazza Archimede,  dove i manifestanti si sono radunati alle 18.45.

Un evento singolare, unico, dove significativa è stata la rappresentanza di Confindustria e dell’ Ufficio Diocesano della pastorale sociale del lavoro, sostenuto nientemeno dai tre vescovi del sud-est della provincia della diocesi di Siracusa, Noto e Ragusa (ultimamente hanno portato avanti, tra l’altro, un’istanza durissima contro le ipoteche sulla casa dei lavoratori in un momento di forte crisi), assieme ai rappresentanti di quasi tutte le categorie dei lavoratori operanti nella nostra provincia. Presente anche una delegazione del “tavolo permanente del lavoro e lo sviluppo” della Provincia di Ragusa. Per ultimo, una delegazione di dipendenti comunali di Augusta, che dal mese di agosto non percepiscono più lo stipendio.   

Al centro della strada hanno sfilato i manifestanti mentre i politici questa volta li abbiamo visti solo ai margini della manifestazione, nei marciapiedi; a questi, infatti, è stato impedito dagli organizzatori di “fare passerella” e di parlare in pubblico.

Nel palco allestito in Piazza Archimede hanno preso parola gli organizzatori,  i rappresentanti sindacali, il segretario della CNA, una giovane cooperativista e un giovane imprenditore.

La manifestazione ha visto la partecipazione di: CONFINDUSTRIA – CONFAPI – CNA – CLAAI – CONFCOMMERCIO – CONFESERCENTI – CONFAGRICOLTURA – CIA – ASSOCIAZIONE GENERALE DELLE COOPERATIVE – LEGA DELLE COOPERATIVE – CONFCOOPERATIVE – CGIL – CISL – UIL – UGL – ORDINE DEI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI – ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVORO – COLLEGIO DEI GEOMETRI – ASSO STAMPA – ASSOCIAZIONE ANTI RACKET – UFFICIO DIOCESANO DELLA PASTORALE SOCIALE DEL LAVORO / PASTORALE PER LE MIGRAZIONI/ PASTORALE GIOVANILE / CARITAS DIOCESANA.

Giuseppe Tringali

 

IN ARRIVO 9 MILIONI DI EURO PRO MUSCATELLO, MA QUANDO?

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AUGUSTA. Se ne parla da mesi, ma non si sa ancora quando arriveranno: ammontano a 9 milioni e 845 mila euro i fondi stanziati per il completamento del nuovo padiglione dell’ospedale Muscatello. Lo ha reso noto il deputato regionale del PDL Enzo Vinciullo , segretario della commissione regionale della Sanità, il quale  ha sottolineato che “per la prima volta negli ultimi vent’anni la provincia siracusana ha ottenuto quello che gli è sempre stato negato. Si tratta di fondi importanti, risorse finanziarie certe per completare il nosocomio in vista della riorganizzazione della sanità della provincia”. Erano presenti dirigenti e simpatizzanti del circolo “Venturini”, gli onori di casa sono stati fatti da  Puccio Forestiere che ha ringraziato il deputato regionale di riferimento che “essendo segretario della commissione Sanità alla Regione ci comunica in tempo reale queste novità importanti per la città. Ringraziamo Vinciullo per il lavoro che svolge quotidianamente per cercare di risolvere annosi problemi riguardanti la sanità nella nostra città”. Era presente anche il capo-gruppo del PDL alla provincia Paolino Amato. Vinciullo ha subito puntualizzato che “la provincia di Siracusa, in ambito sanitario, è sempre stata in secondo piano.

Nell’ultimo provvedimento del governo sono 804 milioni di euro destinati alla Sicilia a cui bisogna aggiungere il 5% di compartecipazione della regione. Circa 845 milioni che rimangono disponibili. Bisogna aggiungere anche le somme che arriveranno dalle dismissioni di strutture sanitarie inutilizzabili e chiuse. Una speciale commissione verrà istituita per valutare questo patrimonio che in provincia dovrebbe fruttare ulteriori 30 milioni di euro.” Sul totale complessivo di dotazione finanziaria della Sicilia alla provincia di Siracusa toccheranno circa 155 mila euro, il 18% del totale. Una dote che ha scatenato le proteste delle altre provincie. “Per la prima volta – ho sottolineato Vinciullo – la provincia fa la parte del leone, abbiamo ottenuto quello che non avevamo mai avuto in 20 anni. E’ stato facile , con i numeri alla mano, che non avevamo mai avuto quello che ci spettava. Ci è stata riconosciuta la “compensazione” di quello che la provincia ha sempre richiesto e mai ottenuto, quello che ci era dovuto e che altri ci hanno sempre tolto”. Siracusa, secondo il deputato, delle nove provincie siciliane è sempre stata svantaggiata. Colpa della politica che ha sempre agito favorendo altre provincie. “All’ospedale Muscatello arriveranno 9 milioni e 845 mila euro di cui 492 mila dalla regione. Le somme sono state distribuite in maniera logica tra i vari distretti della provincia. Somme importanti che saranno utilizzate per completare il nuovo padiglione e rendere la struttura sempre più competitiva nello scenario della riorganizzazione sanitaria”, ha concluso Vinciullo, l’unico politico, con il sindaco Sorbello di Melilli, a prendere parte alla fiaccolata pro Muscatello di lunedì 17 ottobre, organizzata daun comitato trasversale di cittadini timorosi di vedere smantellato l’ospedale dopo la decisione di trasferire due importanti reparti da Augusta a Lentini dove lo stesso 17 ottobre è stato inaugurato il nuovo ospedale.

C.C.

Un triste approccio col volontariato , ma non sempre

puliamo.jpgAUGUSTA. Presso le saline di Augusta  si è svolta, giorni fa, l’attività “Puliamo il Mondo” che ha avuto come protagonisti parte dei ragazzi del liceo classico e dello scientifico coordinati da docenti e da alcuni membri della Legambiente: 9 classi per un totale di quasi 200 ragazzi, armati di guanti in lattice e sacchi neri per rimuovere i rifiuti presenti sulle rive delle saline, in prossimità del lungomare Rossini, noto anche come “lungo fogna” per via degli scarichi delle acque reflue direttamente a mare. L’attività, però, è stata ostacolata da diversi problemi: innanzitutto,  il materiale fornito dall’associazione era insufficiente rispetto al gran numero di partecipanti, inoltre la polizia municipale, che in precedenza aveva promesso la chiusura temporanea del tratto di strada, il giorno stesso ha annunciato l’impossibilità del blocco stradale, costringendo i professori a far tornare gli alunni alle proprie case: la gran folla di ragazzi si espandeva anche in strada, mettendoli a rischio per i passaggio delle auto e bloccandone la circolazione.  Un’attività, che doveva servire sia da pulizia dell’ambiente sia da sensibilizzazione sulla salvaguardia del nostro territorio, mandata in fumo dall’inadeguata organizzazione di tutti gli enti coinvolti nel progetto. E’ andato a buon fine, invece, il progetto di alcuni volontari di pulire  un tratto dello stesso “lungo fogna” Rossini, senz’alcun marchio di sorta: hanno raccolta tanta spazzatura e tanti rifiuti da riempire 10 grandi sacchi neri.

    Antonio Galvano      

Lettera aperta contro gli sprechi della Regione Siciliana – di Paolo Amato

Nuova immagine (1).pngAUGUSTA.“Alla regione non si scherza, oltre al presidente dell’assemblea regionale ben oltre 39 dei 90 deputati regionali percepiscono, in aggiunta all’indennità ordinaria di 10.100 euro lordi al mese,  alcuni bonus supplementari, solo per le loro partecipazione al consiglio di presidenza dell’ Ars o perché sono presidenti , vicepresidenti, o segretari di commissione. Altro che eliminare le province, sarebbe meglio eliminare le regioni per fare risparmiare veramente i contribuenti”.  Dopo la proposta fatta all’Assemblea Siciliana di abolire le province, Paolo Amato, capogruppo del PdL a Consiglio Provinciale,  ha sferrato un duro attacco contro i veri sprechi, di oltre un milione di euro l’anno.  Questi i bonus lordi mensili elencati da Paolo Amato : “7.724,34 al presidente dell’assemblea , 5.149,56 per ciascuno dei due vicepresidenti, 4.642,63 per ciascuno dei tre deputati pretori,3.316,16 per cadauno dei tre deputati segretari, 3.316,16 ai nove presidenti di commissione, 829,04 per ciascuno dei 21 vicepresidenti di commissione, 414,52 per ognuno dei nove segretari di commissione. Ciascun gruppo parlamentare riceve mensilmente 4.730 euro per deputato che a  sua  volta percepisce 4.178,36 euro al mese per il cosiddetto portaborse. Il presidente della regione, oltre all’indennità di deputato, riceve un’aggiunta pari a quella del presidente dell’assemblea, cioè 7.724,34 euro al mese. Gli assessori, percepiscono lo stesso trattamento base dei deputati, cioè 10.100 euro al mese, più un‘indennità di carica pari a quella dei vicepresidenti dell’assemblea 5.149. Essendo la giunta momentaneamente formata di 12 tecnici, la regione non paga 90 stipendi, ma 102.

Ci sono poi tanti piccoli e comodi privilegi, che non sono apparenti, ma ci sono: le macchine blu, le segretarie con relativi servizi, le indennità di consolazione per i deputati non rieletti. Ed altri privilegi apparenti: uno su tutti i ticket per i pasti alla buvette di Palazzo dei Normanni, circa 9 euro , a beneficiarne non sono solo i deputati in carica ma anche gli ex parlamentari. Basta infatti avere alle spalle una legislatura per godere dei ticket a vita. Qualunque ex parlamentare può pranzare ogni giorno al Palazzo dei Normanni a spese dell’assemblea , cioè dei contribuenti siciliani. Per non parlare di una giunta regionale composta di dodici assessori che dispone di 155 mezzi con autista, 90 auto blu e 145 autisti per politici burocrati e impiegati che costano 8,7 milioni di euro l’anno.  E che dire della leggina 104 del 2000, che permette ai dipendenti della Regione Siciliana di congedarsi dal lavoro con 25 anni di contributi per gli uomini e 20 per le donne. Ma in certi casi ne bastano meno, anche sedici, di anni. Il requisito richiesto è un parente prossimo da accudire…. questa legge negli ultimi anni è letteralmente esplosa con il governo di Raffaele Lombardo dal 2008 a oggi, 682 regionali si sono ritirati anzitempo, e 151 di questi hanno chiuso la loro carriera a meno di 50 anni. Per tutti , una pensione praticamente identica all’ultimo stipendio; mogli e figli o genitori da curare amorevolmente. Un esempio tra questi e per tutti è il potentissimo segretario della regione che il 28 dicembre 2009 ottiene il prepensionamento per assistere il padre infermo. Con 27 anni di contributi, intascherà quasi 11 mila euro lordi al mese. Ma, il giorno successivo il sofferto addio alla regione l’ex segretario è già assessore all’Energia della giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo. Anche se la legge sarebbe meglio eliminarla,i privilegi acquisiti restano e continuerà a pesare sui già disastrati conti siciliani per decenni. Solo grazie allo scandalo denunciato pubblicamente dal settimanale “Panorama” del 26/05/11, l’assessore alla funzione pubblica Caterina Chinnici aveva presentato un disegno di legge, per evitare che i dipendenti della regione con un congiunto “gravemente malato” potessero andare a riposo dopo soli 25 anni, ma il 14 giugno, giorno di votazione della legge di abrogazione, i deputati regionali hanno disertato l’aula: 50 gli assenti. Niente numero legale, seduta rinviata. Solo il 22 giugno 2011 la giunta regionale ha approvato un disegno di legge adeguando il sistema pensionistico dei dipendenti regionali a quello statale e limita il ricorso al pensionamento anticipato esclusivamente all’ipotesi di grave stato di salute del dipendente medesimo.  In Lombardia, con una popolazione di 10 milioni di abitanti, l’assemblea regionale è formata da 70 rappresentanti, mentre in Sicilia, con 5 milioni di abitanti siedono a palazzo dei Normanni 90 rappresentanti del popolo. Di tanto in tanto si dà qualche segnale, ma molto marginale rispetto ai costi. Per esempio della proposta dell’ onorevole Giovanni Barbagallo per la riduzione dei deputati da 90 a 70, dal sì demagogico iniziale, si è passati alla scomparsa del decreto legge, fino al Ni più recente. E primi a opporsi sono i suoi amici del Pd. Bisogna intervenire subito su diversi aspetti per evitare che l’antipolitica si estenda sempre di più. La proposta di riduzione dei deputati da 90 a 70 vorrebbe dire un risparmio per l’assemblea siciliana di 7 milioni di euro l’anno, 35 milioni in 5 anni di legislatura. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo dice no a nuove province in Sicilia, anzi ne vuole lo scioglimento, vorrebbe trasformarle in ” liberi consorzi dei comuni” al fine di rispondere meglio al territorio e diventando destinatari questi di molti poteri che oggi detiene una Regione elefantiaca… Era il 1970  quando si è iniziato a discutere sull’abolizione delle province, proprio quando si insediavano per la prima volta le Regioni e già si interrogava sul futuro (e sull’utilità) dell’ Ente territoriale “intermedio”.  La provincia, di antica tradizione romanistica, ha carattere proprio e funzioni diverse. La provincia è il pilastro fondamentale dell’edificio costituzionale dello Stato. Le Province sono state istituite con Regio Decreto 3702, il 23 ottobre del 1859, cosiddetto decreto Rattazzi, Ministro dell’Interno dell’allora Regno di Sardegna. Le province sono nate un anno prima dell’unità d’Italia, queste realizzano il collegamento organico tra i comuni del territorio e il potere centrale. Sul disegno di legge regionale, riguardo alla soppressione delle province siciliane vi sono seri problemi costituzionali, di assoluto rilievo, che investono i temi della legittimazione democratica e il funzionamento delle istituzioni. Quando al posto delle” province regionali” si immaginano “liberi consorzi”, così liberi da sfociare nell’indeterminatezza, quando nell’impalpabilità sostanzialmente privi di legittimazione democratica diretta e caratterizzati da una sconcertante mobilità di confini, con un bagaglio di competenze labilissimo e sfuggente, la lesione dei diritti in tutto questo appare drammaticamente evidente.  La Regione Sicilia spende per il proprio personale quanto dieci regioni italiane, considerando il loro numero è facile dire che Palazzo dei Normanni, spende metà del totale nazionale. Obiettivamente è difficile da capire. Impossibile da accettare. Ma a questa conclusione si arriva dopo aver appreso i dati della commissione bicamerale il Copaff, commissione incaricata di preparare il federalismo fiscale, presieduta dal senatore Enrico La Loggia. Dall’analisi emerge che in Sicilia si spendono un miliardo e 740 milioni di euro l’anno, per pagare i dipendenti, questo vuol dire, che ogni dipendente costa 350 euro ad abitante, mentre in Lombardia il costo è di 22,50 euro, in Veneto 30 euro, in Emilia Romagna 36 euro, Piemonte 48 euro. Possiamo benissimo affermare  che la Regione Sicilia spende per il personale quanto mezza Italia. Ovviamente non c’e solo il problema del costo. Ancora più grave è il deficit di efficienza. Che cosa fanno i dipendenti della Regione? Qual é il loro contributo alla ricchezza dell’isola? In Sicilia ci sono ventimila dipendenti per una popolazione di poco superiore a 5 milioni di persone. In Lombardia meno di quattromila a fronte di dieci milioni di abitanti. E’ notizia di questi giorni che la giunta regionale ha stanziato 45 milioni di euro per gli straordinari del personale, questo vuol dire che, il personale, non è sufficiente a completare o a svolgere le funzioni nelle ore di lavoro e per non operare a fare nuove assunzioni si è costretti a far fare gli straordinari. Questi sono numeri che parlano da soli. Signor Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo,  per risparmiare sui costi della politica in Sicilia le basterebbe solo eliminare le Province Regionali? Non c’e altro da aggiungere.

Paolo Amato

NICKY PACI RIBATTE A CARRUBBA SUL CASO CONSULENTI D’ORO

Nuova immagine.pngAugusta L’assessore provinciale Nicky Paci, che non nasconde l’ambizione di diventare sindaco, entra nella politica cittadina e lancia accuse contro l’attuale primo cittadino per lo spreco di pubblico denaro, in tempi così pregni di crisi, a favore dei consulenti esterni. Carrubba gli risponde a giro di posta, accusandola di disinformazione e di puerilità, Paaci reasgisce e afferma: “Per sua stessa ammissione il sindaco  ha dichiarato di aver incaricato in questa legislatura consulenti esterni pagati profumatamente, e non esclude ancora di incaricarne altri;  “Inoltre, nella sua ridicola difesa finge di dimenticarsi del direttore generale del comune, figura esterna all’organico e assolutamente non obbligatoria, non necessaria che a tutt’ oggi risulta ancora incaricata. Voglio rammentargli che i debiti da lui prodotti al comune di Augusta in questi otto lunghi anni sono davvero tanti. Spero che avrà la maturità di accettare qualche consiglio non incaricando altre figure esterne e di ridurre tutte le spese di incarichi in corso non necessari. Continuo a ripetere che dovrebbe comportarsi come un buon padre di famiglia per il bene della collettività. Se crede di poter intimidirmi alzando i toni ed enfatizzando la mia giovane età ancora una volta ha sbagliato soggetto. Sono dispiaciuto – conclude l’assessore provinciale – nel constatare che un uomo delle istituzioni per nascondere il proprio fallimento politico gestionale nega l’evidenza e tenacemente prova ad offendere l’intelligenza di tutti i cittadini di Augusta”.

  P.N.  Nella foto: a sin. Carrubba, a ds.  Nicky Paci

COMPIE DUE ANNI L’ORATORIO DEL SACRO CUORE

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Mentre il parroco Davide Di Mare è convalescente dopo una delicatissima operazione

AUGUSTA. La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, nel quartiere Borgata di Augusta, da martedì 13 ottobre 2009  ha il suo oratorio da due anni, essendo stato aperto il 13 ottobre 2009, con una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Davide Di Mare,  un’assemblea numerosa con tanti bambini, ragazzi e le rispettive famiglie  che fecero da cornice all’inaugurazione dell’oratorio parrocchiale dedicato a san Giovanni Bosco.Realizzare un oratorio nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù era una delle “urgenze” individuate dal parroco Di Mare fin dal suo arrivo nella parrocchia.  In quello stesso  giorno di gioia per la comunità parrocchiale,  ricorreva  il secondo anniversario del possesso canonico di don Davide Di Mare a parroco del Sacro Cuore, che ha il merito di avere innovato la chiesa parrocchiale sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.

Oratorio non vuol dire solamente gioco e divertimento, ma anche e soprattutto accoglienza, rispetto e solidarietà vissuti con spirito di carità evangelica.Un luogo dedicato alle attività parrocchiali di efficace supporto alla pastorale giovanile, nella consapevolezza dell’importanza che gli oratori hanno sul territorio in ambito educativo.Un oratorio polifunzionale di circa trecento metri quadrati davvero utile e indispensabile per la parrocchia, ubicato sul retro della chiesa parrocchiale, dotato di tutti i comfort e gli strumenti necessari per una moderna pastorale. Un’iniziativa che va a beneficio di tutta la comunità quale punto di riferimento per adolescenti,  giovani e intere famiglie, ottenendo il plauso dei residenti del quartiere e dei fedeli, che hanno voluto tributare stima e riconoscenza a don Davide Di Mare quale operatore di cultura religiosa e civile, attento alla crescita non solo spirituale ma anche umana, il quale in questo momento è assente perché in convalescenza dopo aver subito una delicatissima operazione chirurgica l’8 ottobre scorso, quando i fedeli si sono riuniti per pregare per lui. In questo periodo le funzioni sono celebrate dal cappellano militare della base navale di Augusta, don Nicola Minervini..

   

 Seby Gianino     Nella foto: festa del S. Cuore

La fiaccolata della speranza

 

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Ha avuto corso ieri sera la “fiaccolata della speranza”, promossa dagli organizzatori per manifestare il più ampio dissenso alle ultime disposizioni che prevedono il ridimensionamento dell’ospedale Muscatello. Il corteo, che ha visto la partecipazione di circa un migliaio di persone, compreso quelle provenienti dai paesi limitrofi, ha iniziato silenziosamente il suo percorso partendo da piazza Duomo per dirigersi verso il piazzale dell’ospedale Muscatello, dopo avere attraversato via Giovanni Lavaggi, viale Italia e piazza America, quest’ ultima meglio conosciuta come “fontana”.

E’ bastata quella luminosità irradiata dalle migliaia di candele accese, luci di speranza,  per evidenziare ancor più quei volti tristi, resi ancor più cupi dalla fioca intensità di luce che partiva dal basso, volti pieni di rabbia che ancor oggi esprimono disappunto e delusione verso la classe politica che ha permesso negli ultimi decenni la “naturale” riduzione delle nascite, quasi a voler cancellare del tutto il dato dei nascituri ad Augusta, attraverso la chiusura del reparto pediatria dell’ospedale Muscatello,  a voler impedire la “tracciabilità delle nascite” dei bambini in quest’area notoriamente  compromessa e avvelenata dall’ industrializzazione selvaggia e dall’inquinamento.

Augusta ha bisogno di cure; tra la folla, un accalorato e disperato urlo di speranza: “L’ ospedale non si tocca”.

  Giuseppe Tringali –   foto  di Salvo Cappello

 

Stato di agitazione dei dipendenti comunali di Augusta

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Si sono riuniti ieri mattina a Palazzo San Biagio i dipendenti comunali di Augusta, che da qualche tempo non percepiscono regolarmente il salario, con i rappresentanti sindacali della CGIL-CISL-UIL e RSU, per indire lo stato di agitazione, mentre nella mattinata di mercoledì prossimo gli oltre 300 dipendenti si riuniranno in assemblea per decidere quali eventuali azioni di lotta intraprendere a tal proposito. I rappresentanti sindacali, nel frattempo, sono stati ricevuti in tarda mattinata dal sindaco Massimo Carruba per discutere delle ragioni della protesta nel tentativo di addivenire a una soluzione. Il primo cittadino, dal canto suo, ha rassicurato le parti sociali facendo sapere di contare sui fondi statali che presto andranno ad alimentare le casse comunali, nonché sulla imminente liquidità derivante dal pagamento, da parte dei cittadini, della tassa sui rifiuti solidi

  G.T.