Futuri ufficiali del “Megara” per il porto di Augusta

 

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Si è conclusa il 27 aprile la lunga serie di incontri organizzati con successo dalla commissione orientamento universitario e post-diploma del liceo “Mègara”. L’incontro conclusivo del corrente anno scolastico è stato dedicato alla Marina Militare con particolare riguardo alla Guardia Costiera di Augusta. Per il secondo anno consecutivo ospite d’onore è stato il yenente di vascello Salvatore Di Grande., ex alunno ello scientifico. L’attività ha previsto un seminario effettuato dal tenente  nella sede del liceo, seguito dalla visita guidata del porto di Augusta (novità rispetto allo scorso anno). Tramite la proiezione di un filmato i numerosi ragazzi intervenuti hanno potuto avere un assaggio della vita che si svolge a bordo delle navi, rischiosa in ogni momento,  ma allo stesso tempo affascinante e attraente. Al termine della proiezione le domande che gli alunni hanno rivolto al tenente sono state varie, da come fare per diventare ufficiale a com’è la vita in Accademia, da quali sono gli stipendi di un ufficiale a come fare per arruolarsi da volontario, ecc. A rispondere cortesemente e col sorriso sulle labbra alle richieste sempre più incalzanti non solo il tenente,  ma anche due dei suoi collaboratori, tra cui un’ex-alunna dello stesso liceo arruolata come volontaria. Colmate tutte le curiosità, il gruppo costituito da alunni, docenti e militari si è trasferito a piedi nella nuova darsena e da lì, a bordo di una motobarca del gruppo barcaioli di Augusta, scortato da una motovedetta della guardia costiera, ha effettuato una dettagliata e interessantissima vista del porto megarese. Alunni e docenti sono stati fortemente colpiti dai forti Garcia e Vittoria, dalle enormi gru del porto commerciale, dai pontili degli stabilimenti petrolchimici e dagli imponenti mercantili ancorati in rada.

(Nella foto, tra gli altri,  la prof. ssa Anna L. Daniele, il T.V. Salvatore Di Grande, il prof. Francesco D’Isa)

Consulta provinciale degli studenti a Siracusa

esternoscuola.jpgGiorno 23 febbraio 2010 si è svolta a Siracusa nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Insolera” la riunione della Consulta provinciale degli studenti. Se il buongiorno si vede dal mattino, si prospetta un futuro roseo per quest’importante organo di rappresentanza. Durante questa seconda assemblea (la prima era legata alle elezioni) sono stati approfonditi svariati argomenti: dalla relazione della nostra presidentessa Alba Bellofiore riguardo alla riunione nazionale dei presidenti della consulta alla formazione di numerose commissioni operative, che organizzeranno i futuri eventi provinciali legati agli studenti. Il proficuo incontro nazionale ha permesso l’approvazione di progetti da sottoporre alle amministrazioni, come le agevolazioni per la carta “io studio”, l’estensione dell’obbligo scolastico fino a 16 anni, abolizione del costo del biglietto degli autobus per i pendolari, ma non solo.  

Questi progetti non sono fini a sé stessi, ma hanno una grande risonanza politica, come testimonia la discussione di questi ultimi all’interno delle sedute del parlamento nazionale. La nostra scuola tramite i propri rappresentanti, Marzia Reitano e chi scrive , ha ottenuto la presenza in ben 4 commissioni su 10, ovvero legalità, giornata dell’arte, informazione e sport.

Il tema della legalità ha un ruolo preminente tra i numerosi progetti legati alla Consulta e a tal proposito, durante la riunione, è avvenuto l’incontro con le rappresentanti dell’associazione La Nereide Onlus, che da anni lotta contro gli episodi di violenza sulle donne e sui minori e si occupa anche della loro prevenzione anche attraverso incontri i ragazzi degli istituti scolastici. Le iniziative proposte sono numerose e richiedono un impegno notevole, ma la determinazione e il desiderio di rappresentare al meglio gli studenti certamente non mancano a questa Consulta 2009/2010.

    Ottavio Pugliares

Una scuola al passo con i tempi

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Per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi

“ Notte della cultura 2010”

Lo scorso 13 febbraio 2010 all’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “A.M. Jaci di Messina si è tenuto un incontro dal titolo “per una nuova identità….una scuola al passo con i tempi”.

Alla presenza di un nutrito pubblico, ha aperto i lavori l’avv. Silvana Paratore, coordinatrice dell’attività, con un contributo sul tema “centralità della scuola per la promozione del turismo sociale, culturale e giovanile”. Un percorso scolastico e formativo in generale, ha evidenziato, deve promuovere attività di turismo sociale e culturale, valorizzando i rapporti con il territorio locale, nazionale ed internazione attraverso la sensibilizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e del suo patrimonio artistico-culturale. La conoscenza ed il contatto con l’ambiente, ha proseguito, possono contribuire al recupero di situazioni difficili di abbandono e di dispersione scolastica attraverso la riqualificazione di soggetti nell’area occupazionale finalizzata al turismo. Conclusione marcata ed energica sulla necessità di una scuola che si adegui alle nuove esigenze di formazione e di qualificazione professionale, attraverso la creazione di progetti e di percorsi formativi che evitino l’isolamento sociale, la necessità di emigrare e la disoccupazione e che accrescano il valore del rispetto per l’altro, il senso civico e la tutela di quei principi che costituiscono il fondamento di una società moderna e democratica.

A seguire il prof. Vincenzo Caruso, Direttore del Museo storico di Forte Cavalli, il quale si è soffermato su “Il caso Ercolessi, spionaggio militare nello stretto di Messina”. Il sensazionale arresto, ha proferito il prof. Caruso, avvenuto a Messina nel luglio del 1904, di un capitano dell’esercito, con l’accusa di Alto Tradimento per aver sottratto e venduto ai francesi importanti documenti inerenti alla difesa dello Stretto, ha destato stupore e sconcerto nell’opinione pubblica a livello nazionale. Il caso Ercolessi, quasi ricalcando l’Affare Dreyfus avvenuto in Francia qualche anno prima, portò ad un processo, attenzionato dalla Stampa Nazionale, che si risolse rocambolescamente con la sentenza di una mite pena inflitta agli imputati, confutando la gravi accuse e le prove schiaccianti raccolte in lunghi mesi di indagini e pedinamenti..Un intrigante caso di spionaggio militare in cui documenti segreti, cifrari di mobilitazione e piani di fortificazioni vengono trafugati e venduti ad agenti segreti stranieri, in un clima di precari rapporti diplomatici tra gli Stati europei, intriso di diffidenze e compromessi politici.

Dinamicamente partecipato l’intervento del  dott. Enrico Casale, del Centro Studi e documentazione Forte Cavalli, che si è soffermato su una approfondita disamina in merito alla presenza della Croce Rossa Italiana nella città dello Stretto. In particolare, partendo dalla figura di un medico dell’esercito borbonico, Ferdinando Palasciano, che, rifiutandosi di obbedire agli ordini ricevuti, curò sia i feriti borbonici che quelli messinesi durante la battaglia di Messina del settembre 1848, ha proseguito in un appassionante “viaggio nella storia” che, dall’esperienza di Henry Dunant sui campi di San Martino e Solferino nel 1859, ha visto la nascita della Croce Rossa Italiana nel 1864 e due mesi dopo, la firma della 1^ Convenzione di Ginevra. L’intervento si è concluso con un chiaro riferimento alla “Notte della Cultura”: “[…] se è vero che il patrimonio storico fa parte della nostra cultura e se è vero che la Croce Rossa fa parte del patrimonio storico, allora la Croce Rossa Italiana non può non far parte integrante del nostro patrimonio culturale […]”.

Altrettanto interessante l’intervento del poeta, scrittore e saggista dott. Giuseppe Ruggeri, componente dell’associazione medici scrittori italiani che si è soffermato sul tema dell’identità messinese tra letteratura e impegno civile. Dell’Identità la cultura è madre e chiunque voglia capirci di più, conoscere, coltivarsi non può non fare i conti con il proprio nome e cognome. Il dott. Ruggeri ha sostenuto che l’identità è un profilo multidimensionale che si stratifica nel tempo e che guarda verso la memoria allo stesso modo in cui si proietta verso il futuro. Noi, ha proseguito, non siamo se non quello che siamo stati e che saremo. L’identità, ha concluso, passa attraverso una riflessione a 360° sulle ragioni che devono connotare l’impegno di costruire una città ed una società migliori. Un edificio sempre più alto, quello che si delinea nel futuro, che potrà accrescersi sempre più e con slancio sicuro quanto più profonde e diramate sono le sue radici.

Infine ha preso la parola il prof. Alfio Seminara, Direttore dell’Archivio di Stato, che si è soffermato sul tema “il fondo delle pergamene dell’Archivio di Stato”. La sua conclusione è stata quella che non è facile avventurarsi in un Archivio di Stato se non si possiedono strumenti culturali e tecnici adatti e questo spiega perché non ci sono mai file di persone che aspettano di entrate in un Archivio, perché in un Archivio non si entra per guardare ma per studiare.

I vari interventi sono stati accompagnati da brani musicali eseguiti dal laboratorio didattico dell’I.T.C. e turistico “A.M. Jaci” coordinato dalla prof.ssa Paola Lucchesi.

Giova evidenziare l’intervento “a sorpresa” del Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che ha rivolto un saluto al pubblico presente sottolineando l’importanza della “Notte della Cultura” per la città dello Stretto.

Nel corso del pomeriggio il Maestro Renato Fasanella ha preparato per i numerosi ospiti presenti, delle matrici xilografiche per ricavarne riproduzioni grafiche omaggiate a chi ne ha fatto richiesta.

     Enrico Casale

Gli studenti universitari orientano gli alunni del Liceo “Megara”

Un incontro di ‘ragazzi con ragazzi’

Nuova immagine.pngVenerdì 4 dicembre 2009 presso il Teatro Comunale si è svolto, con grande successo, l’incontro tra alunni ex e attuali del Liceo Megara, cioè tra universitari e futuri universitari. Questo pomeriggio di orientamento universitario, giunto alla seconda edizione, è stato organizzato dai docenti facenti parte della Commissione Orientamento, cioè Anna Lucia Daniele, Alfio Castro e Francesco D’Isa. Erano presenti, numerosi,  i ragazzi del IV e V anno che hanno partecipato con interesse all’iniziativa, nonostante l’imminente chiusura del trimestre. Ad aprire l’incontro è stata la professoressa Anna Lucia Daniele, che ha descritto questa iniziativa come una ‘tappa fondamentale dell’orientamento, un incontro di ragazzi con ragazzi’. Sono stati poi presentati i ragazzi partecipanti, cioè Andrea Bellistri, studente della facoltà di Economia (CT), Santino Ciacchella, della facoltà di Architettura (SR), Giuseppe Iacono di Ingegneria Meccanica (CT), Sebastiano Miranda di Fisica (CT), Clarissa Pugliares di Medicina e Chirurgia (CT), Domenico Raina di Lettere Moderne (CT), Roberta Rocca di Ingegneria Gestionale (CT), Francesco Scionti di Giurisprudenza (CT) e Mariarita Zappalà di Scienze della Comunicazione con indirizzo Beni culturali (CT).

Nuova immagine (1).pngOgni ragazzo ha esposto brevemente i vari aspetti della facoltà frequentata e l’esperienza vissuta, in particolare quella derivante dal primo impatto con l’università. Tutti sono stati concordi nel dire che l’università è un mondo totalmente nuovo e diverso dal liceo, già a partire dal rapporto con i professori, poiché quello che si ha al liceo, appare, addirittura, quasi confidenziale!  Inoltre ad un ragazzo universitario è richiesta la capacità di autogestirsi, saper organizzare lo studio, che deve essere costante e relazionato al tempo di cui si dispone per prepararsi all’esame. Le materie sono regolate da crediti, stabiliti secondo le ore di studio che, in teoria, vi si dovrebbero dedicare, anche  se spesso la difficoltà effettiva della materia non coincide con i crediti assegnatile.
Quasi tutte le facoltà sono a numero chiuso, tranne Ingegneria e Giurisprudenza, dove viene fatto un test orientativo che consiglia, secondo il punteggio ottenuto, la frequenza o meno della facoltà.
Prima delle lezioni vengono tenuti i corsi zero, obbligatori per chi ha ottenuto un punteggio inferiore nel test orientativo, consigliabili per tutti, poiché i professori cominciano le lezioni spiegando dagli argomenti non affrontati nei corsi zero. Riguardo invece i test di ammissione, quello che più ha colpito è stato quello di Medicina e Chirurgia, che si compone di 80 domande, di cui 40 di cultura generale e 40 tra chimica, fisica, biologia e matematica. Molto curiosa la situazione dell’università di Lettere moderne, che si trova nel Monastero dei Benedettini, un vero e proprio museo, dove dare sfogo alla ricerca umanistica. I ragazzi universitari hanno riconosciuto che l’orientamento è un’occasione che avrebbero apprezzato tantissimo al momento della loro scelta universitaria, e di cui purtroppo non c’è stato modo per poterne usufruire. Poiché questo periodo della vita che stiamo per affrontare coincide con la nostra formazione come persona e come professionista, che dovrà affermarsi nel mondo del lavoro, è importante essere aiutati nella scelta universitaria: infatti gli stessi ragazzi che ci hanno orientato hanno dovuto fare ognuno il proprio ragionamento e, soprattutto, hanno ammesso che il primo periodo all’università è stato veramente difficile da affrontare.
Sono stati felici di darci dei consigli, come quello di farsi conoscere fin da subito, prendendo iniziativa, per esempio, quando capitano delle conferenze (recentemente i ragazzi di Scienze della Comunicazione hanno avuto modo di incontrare Giuseppe Tornatore), scrivere di propria volontà un articolo e presentarlo. I ragazzi sono stati unanimi nell’affermare che, per scegliere la facoltà giusta, è importante tenere in considerazione in primo luogo le proprie passioni e vedere se poi sono supportate dalle nostre abilità. L’ultima mezz’ora dell’incontro è stato un confronto diretto e un dialogo, le cui domande riguardavano soprattutto gli alloggi e i problemi di tutti i giorni. I docenti e gli alunni presenti hanno molto apprezzato la grande disponibilità, la fresca spontaneità e la chiarezza espositiva degli studenti universitari intervenuti. L’incontro è stato concluso dal professore Alfio Castro, che ancora una volta ha ribadito l’importanza di seguire i vari seminari di orientamento che la Commissione organizza. Ovviamente, come hanno ricordato più volte i ragazzi, non bisogna mai arrendersi né farsi scoraggiare da nessuno ed è meglio entrare nell’ottica che lo studio non è mai abbastanza.
Quindi rimbocchiamoci le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!

      Dorotea Roggio

La VA in gita a Barcellona

IMG_0317.JPGDopo incertezze e cambiamenti di itinerario, alla fine la nostra destinazione è stata la Spagna: un viaggio d’istruzione di 5 giorni a Barcellona. Cinque giorni indimenticabili e non soltanto perché ci siamo divertiti moltissimo, ma anche per i posti che abbiamo visitato e quello che abbiamo imparato. Il primo giorno purtroppo non l’abbiamo sfruttato proprio al meglio: siamo rimasti a Lloret de Mar, una località sulla Costa Brava ( brava in spagnolo significa “selvaggia”) dove si trovava il nostro albergo. Il secondo giorno siamo andati a visitare la Barcellona medievale, davvero molto suggestiva con le sue chiese antiche, le stradine e le piazze lastricate in pietra, per poi passare alla parte più moderna della città. La cosa che colpisce maggiormente è l’assoluta pulizia delle strade, parchi e zone verdi presenti ovunque e perfettamente curati (la guida ci disse che sono piantati soprattutto cedri perché sono segno di accoglienza), e i vari monumenti e costruzioni stravaganti e colorati disseminati qua è là per la città ( ad esempio il così detto “proiettile” o “suppostone”, un edificio enorme tutto finestre che di notte viene illuminato di rosso e blu). Ma l’edificio che ci ha lasciati tutti senza fiato è stato senza dubbio la Sagrada Familia, la gigantesca cattedrale di Gaudì ancora in costruzione e che forse sarà ultimata nel 2021. Sembra infatti che manchi ancora una torre centrale, quella più grande, che sta a simboleggiare Cristo. La cattedrale rappresenta infatti la natività e la passione di Gesù, mentre i vari elementi architettonici si ispirano a piante e frutta ( tipico di Gaudì che era un amante della natura). Nei giorni successivi abbiamo visitato la Casa Rosa di Gaudì e il su immenso giardino e collaudato il suo sedile anatomico ( per renderlo assolutamente comodo, mentre lo stava modellando, vi fece sedere degli uomini con le braghe abbassate per imprimergli una forma anatomica); lo stranissimo e spettacolare museo di Salvador Dalì a Figueras, con i suoi dipinti e sculture surreali e stravaganti frutto di una mentre altrettanto eccentrica quale era quella del pittore ma non per questo privi di significati profondi; il paesino medievale di Besalù e il suo museo delle miniature ( chi l’avrebbe detto che avrei visto la Sagrada Familia disegnata sulla capocchia di uno spillo, o una carovana di cammelli camminare per la cruna di un ago!). L’ultimo giorno l’abbiamo passato a Barcellona a passeggiare lungo la sua strada principale Las Ramblas, affollatissima e colorata con le sue centinaia di bancarelle di souvenir, di fiori e quant’altro. Che dire, è stata un’esperienza unica per tutti: visitare e conoscere un paese straniero e il fatto stesso di trovarsi faccia a faccia con persone che non parlano la tua stessa lingua, anche se all’inizio sembra strano, sono tutte esperienze che ti fanno crescere un po’ di più e ti fanno pensare che in fondo è proprio vero che tutto il mondo è paese!

            Cristina Di Maiuta