La VA in gita a Barcellona

IMG_0317.JPGDopo incertezze e cambiamenti di itinerario, alla fine la nostra destinazione è stata la Spagna: un viaggio d’istruzione di 5 giorni a Barcellona. Cinque giorni indimenticabili e non soltanto perché ci siamo divertiti moltissimo, ma anche per i posti che abbiamo visitato e quello che abbiamo imparato. Il primo giorno purtroppo non l’abbiamo sfruttato proprio al meglio: siamo rimasti a Lloret de Mar, una località sulla Costa Brava ( brava in spagnolo significa “selvaggia”) dove si trovava il nostro albergo. Il secondo giorno siamo andati a visitare la Barcellona medievale, davvero molto suggestiva con le sue chiese antiche, le stradine e le piazze lastricate in pietra, per poi passare alla parte più moderna della città. La cosa che colpisce maggiormente è l’assoluta pulizia delle strade, parchi e zone verdi presenti ovunque e perfettamente curati (la guida ci disse che sono piantati soprattutto cedri perché sono segno di accoglienza), e i vari monumenti e costruzioni stravaganti e colorati disseminati qua è là per la città ( ad esempio il così detto “proiettile” o “suppostone”, un edificio enorme tutto finestre che di notte viene illuminato di rosso e blu). Ma l’edificio che ci ha lasciati tutti senza fiato è stato senza dubbio la Sagrada Familia, la gigantesca cattedrale di Gaudì ancora in costruzione e che forse sarà ultimata nel 2021. Sembra infatti che manchi ancora una torre centrale, quella più grande, che sta a simboleggiare Cristo. La cattedrale rappresenta infatti la natività e la passione di Gesù, mentre i vari elementi architettonici si ispirano a piante e frutta ( tipico di Gaudì che era un amante della natura). Nei giorni successivi abbiamo visitato la Casa Rosa di Gaudì e il su immenso giardino e collaudato il suo sedile anatomico ( per renderlo assolutamente comodo, mentre lo stava modellando, vi fece sedere degli uomini con le braghe abbassate per imprimergli una forma anatomica); lo stranissimo e spettacolare museo di Salvador Dalì a Figueras, con i suoi dipinti e sculture surreali e stravaganti frutto di una mentre altrettanto eccentrica quale era quella del pittore ma non per questo privi di significati profondi; il paesino medievale di Besalù e il suo museo delle miniature ( chi l’avrebbe detto che avrei visto la Sagrada Familia disegnata sulla capocchia di uno spillo, o una carovana di cammelli camminare per la cruna di un ago!). L’ultimo giorno l’abbiamo passato a Barcellona a passeggiare lungo la sua strada principale Las Ramblas, affollatissima e colorata con le sue centinaia di bancarelle di souvenir, di fiori e quant’altro. Che dire, è stata un’esperienza unica per tutti: visitare e conoscere un paese straniero e il fatto stesso di trovarsi faccia a faccia con persone che non parlano la tua stessa lingua, anche se all’inizio sembra strano, sono tutte esperienze che ti fanno crescere un po’ di più e ti fanno pensare che in fondo è proprio vero che tutto il mondo è paese!

            Cristina Di Maiuta