E’ cominciata la “rivoluzione” di Antonello Rizza

PRIOLO/SABATO 29 ,PROCLAMAZIONE DEI 20 CONSIGLIERI  COMUNALI

antonello-rizza.jpgPriolo.  Sabato 29, ore 10,3°, aula consiliare di Priolo: proclamazione ufficiale e pubblica dei 2o consiglieri eletti, che sono: Giuseppina Valenti,  con 260 preferenze ,Americo Sullo, con 251, Yuri Bonafede, conm 242, e Beniamino Scarici, con 188 per la lista n. 1 Rinascita Priolese, Francesca Marsala, con 184, per la lista n. 2 Toppi per Priolo, Giovanni Parisi, con 204, Giovanni Tutino, con 159, e Maria Grazia Catalano, con 145, per la lista n. 3 Priolo Città Futura, Patrizia Arangio, con 92, per la lista n. 4, Movimenti Democratici, Sebastiano Boscarino, con 188, e Pietro Carucci, con 170, per  la lista n. 5 Forza per Priolo,  Marianna Tripi, con 131, e Carmelo Fazzina, con 96, per la lista n. 6 Partito Democratico,Massimo Giannetto, con 19°, per la lista n. 7 Libera Democrazia, Alessandro Biamonte, con 275,  il più votato in assoluto, per la listan. 8 Grande Priolo,  Orazio Valenti, con 241, Giuseppe Fiducia, con 172,Rosalia La Duca, con 137, per Progresso Priolese,  Sebastiano Lombardo, con 142, e Daniela Tringali, con 127, per la lista n. 12 Orgoglio Priolese. Il sindaco  Rizza, riconfermato con il doppio dei voti ricevuti dal suo più diretto avversario, Massimo Toppi, già per dieci anni sindaco, ha dalla sua parte la maggioranza assoluta, 15 consiglieri, la coalizione che sosteneva Toppi ha conquistato quattro seggi, il movimento che sosteneva il candidato sindaco Pennisi un seggio. Rizza può amministrare fra due guanciali per un altro quinquennio: “La rivoluzione può cominciare”, scandiva Rizza il giorno della sua proclamazione. Ora è cominciata. Vedremo  in che cosa consisterà.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/”DIO PIANGE CON NOI” al FUNERALE DELLA 15enne MARTINA MARINO

 

msrti.jpgAUGUSTA. Sabato pomeriggio del 29 giugno. Già mezz’ora prima dell’inizio della messa funebre, la piccola chiesa dedicata a San Giuseppe Innografo è strapiena.  Più che un tempio è una capanna, che stride con l’ambiente circostante,  fatto di ville lussuose disposte lungo  un viale che sembra il Sunset boulevard  di Los  Angeles, per via di un folto nugolo di palme che svettano  e ondeggiano da lontano. Spira una lieve brezza che  dà un po’ di sollievo alla folla che riempie la piccola chiesa e a quella che a poco a poco riempie il piazzale antistante, una folla  in cui spiccano moltissime ragazze , amiche e compagne di scuola della quindicenne Martina Marino, morta, dopo alcuni giorni di coma, a causa di uno scontro con un pirata della strada intorno all’una di notte fra venerdì 21 e sabato 22 giugno,  in Piazza Unità d’Italia,  frequentata  dai giovani che ancora la chiamano Piazza Nuova. Dura quasi due ore la cerimonia funebre, con preghiere preliminari, una messa cantata e un’appendice in cui  alcune compagne di scuola, con la voce rotta da un pianto irrefrenabile a volte, hanno letto  commoventi lettere alla loro Martina che non vedranno più. Il celebrante , il parroco Giuseppe Mazzotta, pronuncia un’omelia sofferta, ricordando il grido di Gesù sul Calvario, quando gridò “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” e, ovviamente, fa riferimento alla resurrezione, concludendo che “ in questo momento Dio piange con noi”. Durante le due ore non riscontriamo né segni di insofferenza, né di stanchezza negli astanti che  seguono con dolore partecipe, in un’atmosfera carica di silenzio, interrotta solo alla fine dagli applausi che scrosciano dopo un’Ave Maria, intonata da un amico di famiglia. Ritorna il silenzio rispettoso e doveroso  quando esce la bara bianca con le spoglie di Martina, prive di alcuni organi espiantati  con il pieno consenso dei genitori Salvo e Conci, come , affettuosamente vezzeggiando, li chiamava Martina.  Attraverso alcune locandine stampate e affisse,” i genitori ringraziano i presenti, ma chiedono cortesemente di non ricevere le condoglianze” . La richiesta viene ripetuta al microfono dal parroco. Molti provano una delusione, ma tutti rispettano la consegna. Tra due ali di folla passa la bara bianca sormontata da fiori bianchi e dietro il padre, alto e segaligno, ormai senza lacrime, che sembra guardare nel vuoto, la madre, piegata in due, sorretta dal marito, sfiancata dal dolore e dai giorni insonni durante il coma della loro unica figlia, la cui giovane vita, piena di speranze,  è stata stroncata  una notte estiva da un uomo annebbiato dall’alcol, di cui non vogliamo citare nemmeno citare l’abbreviazione del nome e del cognome.  “Questo maledetto incidente almeno è servito a salvare cinque vite”, commenta, commossa anch’ella, una vigile urbana inviata per regolamentare il traffico durante il breve corteo fra la chiesa e l’auto funebre. In alcun social network . come Facebook , Martina continua a vivere attraverso testimonianze e video, che la riprendono solare e spiritosa, come quasi tutti i ragazzi a quell’età.

Giorgio Càsole

“LibrinScena”: prosegue con successo il ciclo promosso dal Teatro Stabile di Catania

viola d.jpgCATANIA– «Nel 2011 è finito il mondo: mi sono uccisa. Il 23 luglio, alle 15.29, la mia morte è partita da Catania. Epicentro il mio corpo secco disteso, i miei trecento grammi di cuore umano, i seni piccoli, gli occhi gonfi, l’encefalo tramortito, il polso destro poggiato sul bordo della vasca, l’altro immerso in un triste mojito di bagnoschiuma alla menta e sangue». Geniale – perciò lo riportiamo – è stato definito l’incipit di “Cuore cavo”, il nuovo romanzo di Viola Di Grado, appena venticinquenne, ma ormai proiettata su orizzonti internazionali. Penna fervida, la scrittrice catanese è giunta al suo secondo eccellente banco di prova, dopo che l’esordio “Settanta acrilico, trenta lana” è stato premiato con il “Campiello Opera Prima”, rivelandola e imponendola come indiscusso talento.

Scioccante e pulsante gothic novel, da mesi “Cuore cavo” spaventa e intenerisce. La sua autrice incontrerà ora il pubblico di “LibrinScena”, il ciclo d’incontri promosso con vivo successo dal Teatro Stabile di Catania. L’appuntamento è per lunedì 1° luglio alle ore 21, nella suggestiva corte barocca del Palazzo Platamone, intitolata alla compianta attrice Mariella Lo Giudice. LibrinScena è stato ideato dallo Stabile per approfondire le novità editoriali che animano il mondo della letteratura e del giornalismo, in linea con la politica culturale promossa dal direttore Giuseppe Dipasquale, che considera l’ente teatrale come un vero e proprio istituto di cultura, aperto al confronto e all’approfondimento con i diversi linguaggi dell’arte. L’edizione in corso, alla cui cura ha collaborato Ornella Sgroi, è sostenuta dal prezioso contributo dello Sheraton Catania Hotel.Con la conduzione della stessa Sgroi, passo dopo passo Viola Di Grado rivelerà il motivo per cui ha scelto per il suo libro una copertina che ha lo stesso colore del suo nome. Viola, come quel sangue che nelle vene ad un certo punto si blocca, come quel cielo che in un determinato punto si getta nella notte. Ampi stralci del libro verranno letti dall’attrice Manuela Ventura, molto noto al pubblico teatrale e televisivo.  Edito nel 2013 per i tipi E/O, “Cuore cavo” affascina e scuote. È la storia, vivissima, della morta Dorotea. E di tutto quel che viene dopo il suo suicidio. Non l’impronunciabile nulla, ma piuttosto un passaggio ricchissimo di emozioni e di sentimenti, di pensieri e di ricordi, la forza degli affetti e dei legami, quel che resta dell’attaccamento alla vita. Per niente macabro, sebbene insista nel racconto minuzioso della disgregazione del corpo, il  testo s’impone per la creatività sul piano linguistico. Emergono la sopravvivenza dell’anima e il rimpianto per la vita che non riesce a ricomporsi, ma continua a incedere e spiare, vagando in un mondo deserto ma affollato, dove i vivi non possono più vedere e sentire, ma i morti restano all’erta, impauriti, in ascolto, in quella loro “vita oltre la vita”. In una continuità in cui si abbatte la barriera tra vita e morte, noioso tabù occidentale come spesso cerca di far capire l’autrice, esperta di lingue e culture orientali, la protagonista osserva il suo dissolversi corporale, raccontandone meticolosamente tutti gli stadi. Rivive – o forse vive per la prima volta – ciò che ha lasciato oltre il nirvana raggiunto, ritornando alle abitudini, agli affetti, ai luoghi, liberata, grazie a quel bagno mortale, dal peso della materia, di quando il suo corpo era carne e anima. E l’acqua è il luogo delle morti. Per affogamento, svenamento, dissanguamento. Ma è anche acqua come riconsegna al luogo della nascita, come a chiudere il ciclo di un eterno ritorno. “Sarebbe bello che ci fosse una fine. Invece si resta”, afferma Viola Di Grado. L’aldilà e l’altrove. Suona quasi come una minaccia. Invece è un assunto visionario, tutt’altro che privo di speranza.

Rita Andò

LA POLITICA E LE TRADIZIONI PERDUTE


4217231270.JPGAUGUSTA –  
Vero è, abbiamo perso per un manipolo di ignobili facinorosi, la rappresentanza democratica della città, ma abbiamo perso anche la memoria delle nostre tradizioni? La gente è turbata, avvilita nel vedere languire e scivolare nel degrado e nell’ indifferenza il paese, come vascello, tra flutti impetuosi, senza timone e senza capitano. Tale squilibrio trascina con sé a pensare, a mantenere, almeno, le nostre tradizioni? Poiché, al momento, non possiamo occuparci di politica, scomparsa e vilipesa, né tantomeno della democrazia sospesa, allora abbiamo pensato di occuparci a rispolverare, a rinfocolare le nostre antiche  tradizioni che sono, e sempre costituiscono, il tessuto connettivo storico e culturale delle comunità.  Tradizioni, oggi, sopite o addirittura schiacciate dal mutare di abitudini e condizioni sociali. E anche, perché no, dal dinteresse di quei presunti uomini di cultura, di moderni “donchisciotti”, autori di storie patrie, smaniosi personaggi alla ricerca del clamore, pronti a gonfiarsi stupidamente il petto come il tacchino. Dovrebbero invece essere pronti a indugiare, mantenere vive, anche nel turbinìo della vita moderna, quelle tradizioni civiche che hanno scritto la vita, il passato e la storia della nostra Augusta.

Questa pagina vuole significare un primo nostro sussulto a ripercorrere le nostre antiche tradizioni, riproponendole nei nostri prossimi servizi, in quanto meritevoli di essere ravvivate e, soprattutto, perché non vengano irrimediabilmente fagocitate dall’ oblio e dal disinteresse umano.

   Francesco  Migneco

AUGUSTA CONSIDERATA AREA PECULIARE PER LA MARINA MILITARE – di G. Casole

NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA ALL’ULTIMO COMANDANTE DI MARISICILIA, AMMIRAGLIO CAMERINI

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AUGUSTA. In tempi di crisi profonda, anche la Marina Militare deve fare la sua parte: i ranghi devono essere sfoltiti, i comandi ridotti,  le navi  adeguate ai tempi nel numero e nella tecnologia, le  basi razionalizzate. Fino al 2024 non potrà essere  reclutato personale civile. I civili attualmente in servizio dovranno essere riqualificati per essere meglio integrati all’interno della Fora armata. Anche il personale militare sarà reclutato in misura inferiore agli anni precedenti.  Saranno banditi concorsi per reclutare un’ottantina di marinai in ferma breve contro i trecento che erano reclutati annualmente.  La struttura della Marina militare viene ridisegnata per combattere gli sprechi, ma, soprattutto, per rendere più efficiente la forza armata,  pronta a integrarsi con le altre marine europee, nell’ottica d’un’unica marina militare dell’UE. Dal 1° gennaio 2014 scompariranno comandi storici, quali Marisardegna e Marisicilia. La sede di Marisicilia, dopo essere stata per ottant’anni a Messina, nel novembre 2002  fu trasferita ad Augusta, sede di comando, ritenuta più importante dalla Marina,  che già allora, con lungimiranza, voleva razionalizzare le proprie risorse. Domandiamo all’attuale  e ultimo comandante di Marisicilia, contrammiraglio Roberto Camerini:

-Dopo novant’anni, dunque, Marisicilia cesserà di esistere. Quali  saranno le ripercussioni su Augusta? Marisicilia si trasformerà in Maricomlog, cioè in Comando Logistico della Marina, con sede sempre in Augusta, con una giurisdizione inferiore,  giacché sarà esclusa la parte della Calabria che oggi è interessata, ma con maggiori responsabilità” -Può chiarire il concetto? “La M.M.  ha individuato linee di comando dove le responsabilità non sono bene identificate e, quindi, ha previsto nuovi comandi i cui vertici saranno  maggiormente responsabilizzati. Per esempio, attualmente, Marisicilia ha una funzione, diciamo così, ispettiva nell’area della giurisdizione. Dal 1° gennaio 2014 il direttore di Maricommi, il commissariato militare, e  il direttore dell’arsenale dipenderanno funzionalmente dal comandante del Comlog  Area Sicilia, con sede in Augusta. Queste nuove linee di comando comporteranno certamente più efficienza e meno deresponsabilizzazione. La Sicilia è stata considerata un’area peculiare nell’àmbito di questa ristrutturazione, non solo per la presenza della base navale di Augusta, strategicamente importante, ma anche per la presenza della base di Maristaeli, nei pressi di Catania.”

 Il comando della flottiglia corvette rimarrà ad Augusta?

“Sì, certo, e dipenderà funzionalmente dal comando della squadra navale”. -Lei ha accennato all’arsenale militare, terzo in Italia, dopo quelli di Taranto e La Spezia. Qualcuno ne ha ipotizzato una gestione privatistica. “Come ho già detto, l’Arsenale dipenderà direttamente dal Comlog, manterrà il suo direttore, ma la responsabilità sarà del responsabile del comando logistico territoriale. Per quanto riguarda il personale civile, che, per circa vent’anni, non potrà essere rimpiazzato, come sta succedendo già oggi, questo personale dovrà essere riqualificato e dovrà assumere compiti attualmente svolti dai militari, proprio nell’ottica della razionalizzazione delle risorse e della riduzione delle spese”. Oltre vent’anni fa, il capitano di vascello Compiani, che comandava la base di Augusta, Comar, non ancora sede di Marisicilia, mi parlò del progetto di un terzo ponte che avrebbe consentito il passaggio diretto di uomini e mezzi dall’area di pertinenza della Marina,  nei pressi della stazione ferroviaria,  a quella dell’arsenale, un ponte tale  da potere essere utilizzato da tutti in caso di calamità. Che ne è di quel progetto? “Le posso dire che siamo alla conclusione della prassi burocratica e questo famoso terzo ponte sarà considerato una priorità”. In tempi di razionalizzazione di risorse, mentre l’esercito intende alienare o cedere  vecchie caserme ormai inservibili in tempi in cui  il servizio militare è volontario, la Marina non ha un patrimonio immobiliare da dismettere? Per esempio, ad Augusta la sede dell’ex forestieria, che potrebbe essere destinata a pubblici uffici? “La Marina Militare è sensibile a queste problematiche e  penso che se il Comune facesse richiesta l’Agenzia del Demanio non avrebbe nulla in contrario alla cessione dell’immobile, la cui manutenzione non graverebbe più sulla stessa Marina.” Siamo ormai nella stagione estiva e per la gente di Augusta si ripropone il problema dei bagni a mare nell’area del Faro, per raggiungere la quale occorre attraversare una strada talmente  stretta e piena di curve che non vi può transitare nemmeno un  mini-bus. La Marina non potrebbe cedere parte di quell’area un tempo destinata a poligono di tiro? “Devo dire che anche qui occorre razionalizzare. Oggi, per esempio, tutti coloro che devono esercitarsi devono recarsi al poligono di Agrigento. Quindi l’area di Augusta potrebbe essere ripresa in considerazione, ma sempre nell’ottica di un proficuo rapporto di cooperazione con la comunità cittadina e, quindi,  anche qui, se il Comune avanzasse la richiesta, si potrebbe ragionare”.

   Giorgio Càsole  –   nella foto, da sin. Càsole, Camerini, Migneco

MARISICILIA DIVENTERA’ COMANDO LOGISTICO TERRITORIALE – di F. Migneco

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AUGUSTA – Il 16 gennaio 2013 al comando di Marisicilia Augusta si insediava il nuovo comandante contrammiraglio Roberto Camerini, succedendo al breve, ma intenso, comando dell’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso. L’ammiraglio Camerini vanta un’ interessante carriera militare, allorquando, nel 1974 entra e frequenta l’Accademia navale di Livorno sino al 1978. Dopo il rituale periodo di preparazione dal ‘78 all’82 è capo servizio nel  sommergibile Dandolo e, successivamente, ufficiale in 2a nel  sommergibile Di Cossato , quindi, di seguito e fino al 1990, comandante dei sommergibili Romei  e Prini. Ricopre, inoltre, importanti incarichi, approdando nel 1996 al ruolo di capufficio coordinamento logistico del Comando Marina Augusta, e, subito dopo, quale comandante in 2a, rimanendovi fino al 2002. Sino al 2004 è comandante di Maribase Augusta. Negli anni successivi ricopre importanti altri servizi in altre sedi, per poi fare ritorno ad Augusta il 6 ottobre 2008, ove assume il comando delle Forze da Pattugliamento Sorveglianza e Difesa Costiera, che mantiene fino al 10/07/2010. Trasferito a Roma dal 20 luglio 2010 e sino al 6 gennaio 2013, dirige l’Ufficio Comunicazione dello Stato Maggiore della Marina, nonché come Capo Ufficio Affari Generali e Relazioni Esterne dello stesso Stato Maggiore della Marina. In questa veste è apparso più volte sugli schermi di RAI UNO intervistato da Bruno Vespa nel programma Porta a porta. Infine, gli viene affidato il Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, Augusta, ove si insedia il 6 gennaio 2013. L’ammiraglio Camerini, conosce, quindi, molto bene il territorio, e la sua giurisdizione militare a cui è chiamato a gestire. 

Certamente tale conoscenza gli permetterà di svolgere il delicato compito affidato, con molta più completezza, anche se a breve, Marisicilia dovrà transitare verso il nuovo “assetto generale” che il Governo ha previsto per la riorganizzazione generale delle Forze Armate. Nel nostro caso, non più tardi della fine del corrente anno, Marisicilia passerà al detto COMLOG, che sarà sempre al comando dell’ammiraglio Camerini, il quale assumerà un ruolo più complesso, in quanto riassumerà nella propria piena responsabilità di comando, tutti i servizi della Base e della sua giurisdizione, accrescendo, in termini operativi, un ruolo più rilevante e prestigioso. E così, l’amm. Camerini, concluderà il “SESTO PASSAGGIO” di Marisicilia in Augusta, istituito, già, con ordine del Capo di Stato Maggiore della Marina del 4.10.2002 n. 07, il trasferimento da Messina ad Augusta. Il 1° passaggio avveniva, in effetti , il 1° novembre 2002, con incarico, ad interim, all’amm. Oreste Guglielmino, già comandante del COMAR Augusta. Oggi, quindi, il comando M.M. in Sicilia, è retto dall’amm. Camerini, ufficiale di carriera di Stato Maggiore, di notevole livello e provata esperienza professionale, il quale dal suo insediamento, svolge il suo incarico con determinazione, e con il chiaro scopo di accrescere, ove possibile, l’efficienza operativa della base, che, guarda caso, a distanza di 150 anni, si vede consolidare la predizione di un grande politico come Camillo Benso di Cavour, il primo a comprendere con impressionante lucidità e lungimiranza la “valenza strategica militare di Augusta, oggi, imprescindibile nello schema tattico della NATO  nel Mediterraneo. Nell’intervista, concessa giorni orsono dall’amm. Camerini, abbiamo con piacere colto la volontà di voler accrescere, ancor più, il ruolo operativo di Marisicilia, sia nell’efficienza che nell’immagine e sino a quando la molteplicità dei servizi d’Istituto, confluiranno nel trasferimento del Comado Logistico Augusta, sempre al comando dello stesso. Camerini. Tale nuovo comando, sul piano operativo, renderà la base navale di Augusta più importante dell’Italia orientale, per cui, ci è lecito affermare che essa sarà, solamente seconda a Taranto. L’amm. Camerini, ha, altresì, affermato di volere mantenere un buon rapporto di collaborazione con la comunità cittadina, che in essa conta amici vicini alla Marina da tempi immemorabili. Non ci resta, infine, che augurare all’ammiraglio Camerini un proficuo percorso, e “apertis velis” raggiungere traguardi professionali, sempre più lusinghieri.

      Francesco Migneco  

IL DUODENOSCOPIO DONATO DALLA ESSO GIACE INUTILIZZATO AL “MUSCATELLO”

LA RISPOSTA di MIMMODI FRANCO:  “Augusta ha pagato e continua a pagare un alto prezzo a causa dei vari tipi tumori . I tagli bisogna farli sugli sprechi e affitti e non sugli strumenti o posti letto.”

594230001.jpgAUGUSTA.“Il duodenoscopio a suo tempo donato dalla Esso si trova tuttora all’ospedale di Augusta, sicché non solo non è stato sottratto al presidio ospedaliero, come temuto da alcuni, ma nel mese di gennaio 2013 sono state avviate le procedure per l’acquisto di un secondo esemplare che è assolutamente indispensabile per la corretta esecuzione in tutta sicurezza dell’attività di endoscopia bilio-pancreatica, unitamente a due strumenti analoghi per il presidio ospedaliero di Siracusa che ne è in atto totalmente sprovvisto, mentre all’Umberto I è in corso regolarmente l’attività di training per tutto il personale medico ed infermieristico, anche dell’ospedale di Augusta, così come da convenzione con l’Asp di Catania”. A tornare a rassicurare quanti temono sul destino di tale donazione è il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Mario Zappia che sull’argomento ha chiesto aggiornamenti al responsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia, Guido Passanisi.  “Nessuna delle evenienze paventate circa preclusioni nei confronti del presidio ospedaliero di Augusta e del personale che vi opera per l’esecuzione dell’attività di endoscopia biliare e pancreatica si è verificata come temuto in una campagna di stampa a mio avviso scatenata inopinatamente e in modo assolutamente inappropriato” – sottolinea Guido Passanisi -. Analogamente all’acquisto di un secondo duodenoscopio” –è stato richiesto l’acquisto di un apparecchio di radiologia, un amplificatore di brillanza, in mancanza del quale l’attività in oggetto non può in alcun modo essere attuata. 

Nel presidio ospedaliero di Siracusa, a seguito della stipula di una convenzione con l’Asp di Catania, come è noto, si sta regolarmente svolgendo sotto la guida di un tutor appositamente individuato, il direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ospedale di Acireale Giovanni Magrì, una attività di addestramento del personale, medico e infermieristico, destinato a occuparsi autonomamente dell’attività in oggetto nella nostra Asp, una volta acquisita la indispensabile preparazione e competenza. A tale attività sta partecipando tutto il personale che ne abbia a suo tempo fatto richiesta, ivi compreso quello operante al Muscatello di Augusta. L’endoscopia biliopancreatica” – prosegue Passanisi – “rappresenta sicuramente la branca del settore più complessa dal punto di vista tecnico-esecutivo ed a maggior rischio di complicanze. Per tale ragione risulta indispensabile, innanzitutto per la sicurezza dei pazienti, che la sua esecuzione venga affidata a personale assolutamente competente e in grado di operare nelle migliori condizioni tecnico-logistiche, anche in considerazione delle possibili, pesanti implicazioni di natura medico-legale che scelte affrettate o inappropriate potrebbero comportare. Infine non va dimenticato che, dal mese di novembre 2012, la direzione aziendale ha ritenuto opportuno procedere a una riorganizzazione del settore della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva sicché, attualmente” – conclude Passanisi – “tutte le strutture ospedaliere del settore risultano accorpate in un’unica unità operativa di tipo Dipartimentale, con responsabilità gestionale del personale medico e paramedico e delle risorse strumentali a me affidata. Per cui, sollevare in un simile contesto problematiche fondate solo su anacronistiche pretese di tipo campanilistico appare quantomeno specioso e inopportuno, specie in un momento di grandi difficoltà ed incertezze, legate alla carenza di risorse, qual è quello che stiamo attraversando”.  Ecco che cosa risponde Mimmo Di Frano, che, per primo, ha sollevato la questione.” Da parte degli augustani rimane attenta la vigilanza su questo strumento affinché non faccia la fine della camera iperbarica,dove furono spesi 500 milioni di vecchie lire e mai entrata in funzione. Avere il duodenoscopio ad Augusta,come  strumento diagnostico e terapeutico per i tumori (pancreas,fegato,vie biliari)considerato che il Muscatello dovrebbe essere un centro di “eccellenza” per i tumori, mi sembra il minimo di richiesta,non è una pretesa campanilistica poiché Augusta ha pagato e continua a pagare un alto prezzo a causa dei vari tipi tumori. I tagli bisogna farli sugli sprechi e affitti e non sugli strumenti o posti letto. “Si potrebbe aggiungere che si può e si deve tagliare anche sugli stipendi dei direttori generali, qual è in questo momento il commissario Zappia. In genere questi supermanager  sono pagati con 250 mila euro l’anno, cioè mezzo miliardo delle lire, con in più i benefici in denaro se attuano risparmi. Anche per questo, la sanità italiana va sempre peggio.

G. C.

RINVIATA AL 12 NOVEMBRE L’UDIENZA DEL PROCESSO CHE INVESTE AUGUSTA

download.jpgAUGUSTA. E’ stata rinviata al 12 novembre di quest’anno l’udienza fissata per martedì 25 al fine di decidere se rinviare a giudizio una serie di personaggi politici, tra cui l’ex sindaco Carrubba, che sarebbero stati collusi con la mafia, specialmente con quella di Lentini.  L’udienza non si è tenuta perché alcune notifiche di atti non sono state formalmente corrette. In contrasto con questa decisione è, invece, proprio l’ex sindaco che non vuole attendere tutto questo tempo e ha chiesto il giudizio immediato. Se il giudice dovesse accogliere la richiesta, ma sembra improbabile, la posizione di Carrubba verrebbe stralciata dal processo in cui, tra gli altri, sono coinvolti l’ex assessore Luigi Antonio  Giunta e l’ex consigliere comunale “Jimmy” Blandino. Contro costoro ha deciso di costituirsi  parte civile per conto del Comune di Augusta, la triade commissariale, Librizzi, Cocciufa e Puglisi, che attualmente amministra Augusta, il cui consiglio comunale è stato sciolto proprio per infiltrazioni mafiose. Resta invece un mistero la scelta dell’avvocato patrocinatore: un professionista siracusano, incaricato con determina immediatamente esecutiva, quando Augusta pullula di avvocati giovani, comunque in  grado di difendere l’ente Comune, come in passato hanno fatto.

     Giorgio   Càsole

 

NAVE MILITARE “AMMIRAGLIO MAGNAGHI” PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE

nave magnaghi,augusta,augustanewsAUGUSTA.  Dal 22 di giungo l’ Unità idro-oceanografica della Marina Militare, Nave Ammiraglio Magnaghi, è in sosta nel porto di Augusta per effettuare dei rilievi oceanografici nell’ambito del progetto “AUGUSTA_BIODIVALUE”, condotti  in sinergia con Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) ed  Istituto Idrografico della Marina (IIM), nell’ambito dell’accordo di collaborazione CO.NA.GEM.. Il progetto europeo (2007-2013)  denominato “BIODIVALUE” ( Biodiversity and Sustainable Development in the Strait of Sicily) è mirato allo studio degli effetti del traffico marittimo in aree del Canale di Sicilia. Tale lavoro prevede, tra le varie attività,  la caratterizzazione dei sedimenti marini di aree portuali a forte impatto, quali rada di Agusta ed il  porto di Malta (La Valletta). In tali aree è prevista lo studio del sedimento dal punto di vista granulometrico, ed analisi dei parametri chimico-fisici della colonna d’acqua, al fine di valutare la presenza di sostanze ed organismi marini provenienti da attività legate al trasporto marittimo. 

Studi precedenti effettuati dall’ISPRA evidenziano come il traffico marittimo possa influenzare l’ambiente marino con effetti e modalità differenti sia in termini di biodiversità  sia di inquinamento e/o modifiche di habitat. I campionamenti per la caratterizzazione ambientale del fondale della rada di Augusta saranno condotti il 25 ed il 26 giugno da personale specialista di Nave Magnaghi , dell’ARPA e dell’ ISPRA. Saranno effettuate bennate lungo tre transetti, alle profondità 5,  10 e 20 m, e saranno prelevati campioni di sedimenti destinati a successive analisi di laboratorio.  L’attività svolta da Nave Magnaghi, al Comando del Capitano di Fregata Marco Grassi, presso la rada di  Augusta,  è una delle molteplici collaborazioni  con l’ISPRA  condotte dall’unità nell’ambito della Campagna Idro-Oceanografica 2013.  In particolare, nel mese di luglio,  la nave sarà impegnata in rilievi mirati alla caratterizzazione di specifici banchi del canale di Sicilia, habitat di interesse prioritario per la biodiversità e per la pesca. Infine , a partire dal mese di settembre, saranno completate le attività presso l’Arcipelago delle Eolie, già avviate con la campagna PANAREA 13, in un’area interessata da fenomeni di idrotermalismo superficiale e profondo. “

  M. S.

AUGUSTA/ CONCLUSO CORSO INFORMATICO PER NON VEDENTI ORGANIZZATO DAL ROTARY

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AUGUSTA. Si è concluso il corso informatico per non vedenti promosso dal Rotary Club di Augusta in collaborazione con l’IRIFOR di Siracusa. Il corso ha avuto una durata di circa due mesi e si è svolto  nella sede dell’Unione Ciechi di Augusta. I veri protagonisti sono stati i dieci partecipanti al corso: Carmelo Di Martino, Carmelo Fangano, Assunta Foti, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Nitto, Corrado Civello, Sebastiano Patania, Lucia Micieli ed Emanuele Cortese. Gli allievi, provenienti da tutta la provincia, si sono avvalsi dei saggi e pazienti insegnamenti del rof. Gianni Canzolle, anch’egli non vedente, il quale li ha introdotti all’uso di tutte le nuove tecnologie disponibili su piattaforma Apple con voice over, dal Macbook agli Ipad e Iphone.  Al termine di una breve ma emozionante cerimonia il presidente del Rotary Club di Augusta, Pietro Paolo Amara ha tenuto a ringraziare il presidente dell’IRIFOR di Siracusa, Carmelo Di Martino, e il responsabile del settore informatico dell’Unione Nazionale Ciechi sez. di Siracusa, Antonio Greco, nonché a elogiare  Gianni Canzolle per l’alta professionalità e competenza.  A sua volta Carmelo Di Martino ha ringraziato il Rotary Club di Augusta, portando anche i saluti del Presidente Nazionale dell’IRIFOR, sottolineando che. per la prima volta in Italia si svolge un corso del genere, che sfrutta la sinergia tra Associazione di categoria e Club Service in modo da migliorare l’integrazione dei non vedenti con il tessuto sociale. Si spera che in futuro questo genere di esperienza venga ripetuta su scala più ampia magari con il supporto della stessa Apple.

P. G.