Radar anti-migranti puntato nel golfo di Augusta

Advanced_Coastal_Surveillance_Radar.jpgL’ultimo regalo della ex ministra Stefania Prestigiacomo agli abitanti del triangolo della morte Melilli-Augusta-Priolo, l’area a più alto rischio ambientale di tutto il Mediterraneo. Si tratta di uno dei radar acquistati dalla Guardia di finanza in Israele per far la guerra ai migranti, lo stesso che era stato installato nella riserva naturale del Plemmirio, Siracusa, e poi smantellato per non deludere i concittadini-elettori della prima donna dei berlusconiani doc di Sicilia, fortemente preoccupati per le sue potenti emissioni elettromagnetiche. “Lo trasferiremo da un’altra parte, lontano dai centri abitati”, aveva annunciato la Prestigiacomo. Detto e fatto. Adesso il radar anti-migranti si mostra in tutta la sua pericolosa grandezza puntando al Golfo di Augusta, in cima ad una collina calcarea di località Cugnicello Palombara, nel comune di Melilli, all’interno di quella che sino al 2000 era una delle più importanti stazioni per le telecomunicazioni della Marina militare e delle forze Usa e Nato. Peccato che il nuovo impianto della Gdf è tutt’altro che distante dalle popolazioni: a due passi c’è Melilli con i suoi 12.000 abitanti; più sotto i centri di Priolo Gargallo ed Augusta e chilometri e chilometri di raffinerie ed industrie petrolchimiche, interminabili file di camini, torri e ciminiere che avvelenano l’ambiente e il territorio. Un golfo, quello tra Augusta e Siracusa, che di sbarchi di migranti nell’ultimo secolo non ne ha visti ancora, ma che invece è meta tutti i giorni, 365 giorni all’anno, delle soste di petroliere, navi portacontainer zeppe di sostanze altamente tossiche, finanche sottomarini e portaerei a propulsione nucleare. La più grande pattumiera d’Europa, esposta al rischio sismico e ai maremoti, dove la follia delle transnazionali dell’energia vorrebbe costruire perfino un immenso rigassificatore… È sempre più disumano il volto del capitalismo d’Italia.

   Antonio   Mazzeo   AgoraVox Italia