In Via Umberto e in Piazza Duomo di Augusta brillano le luminarie delle imminenti festività. I passanti sono rallegrati anche dai motivi musicali natalizi diffusi attraverso altoparlanti. I bambini si divertono di più perché salgono a frotte su una grande slitta, bardata di rosso e bianco, trainata da un asinello e passeggiano allegramente sulla strada “mastra”, Via Principe Umberto, appunto. (Sia detto fra parentesi, il Municipio non ha speso un quattrino per fare più bella la festa. Ci hanno pensato i commercianti della zona. Persino gli addobbi in Piazza Duomo sono stati offerti dalla ESSO). A pochissima distanza, in Via S. Pietro Martire, c’è, sì, animazione, ma non è certamente quella della festa. L’atmosfera è, anzi, del tutto opposta. E’ quella lugubre della morte. La gente si accalca nei pressi di un palazzetto, al numero civico 27: al I piano dello stabile è stato trovato il cadavere di un giovane 31enne, con una ferita alla gola. E’ il corpo del polacco Krzysztof Kalinka, trovato riverso sul divano dalla sorella, rientrando a casa. La donna ha immediatamente chiamato il 118 per il soccorso urgente, ma invano. I sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. Per gli obblighi di legge sono intervenuti i carabinieri e il medico legale Francesco Coco.
Poiché sono state rinvenute tracce ematiche sui gradini della scala che porta al primo piano, è stato ipotizzato il ferimento alla gola nel pomeriggio, forse in sèguito a un agguato premeditato o in sèguito a una lite degenerata nel fatto di sangue. Entrambe le ipotesi sono al vaglio degl’inquirenti, i quali, al momento, non escludono alcuna pista. L’uomo è stato definito dai vicini come una persona tranquilla che non dava fastidio e si accontentava di sbarcare il lunario con lavoretti di vario genere, soprattutto nel settore edìle, pur di stare in Italia, accanto alla sorella, sposata con un augustano.
Se, come appare probabile, Kalinka è stato ferito per le scale, dev’essersi trascinato fino a casa e, non essendo riuscito a chiamare aiuto né a fermare l’emorragia, dev’essere morto per dissanguamento. L’arma del ferimento non è stata trovata. Intorno alle otto di sera del 21 dicembre, il cadavere è stato trasportato a Siracusa per l’autopsia obbligatoria per legge.
Giorgio Càsole