Per noi augustani che abbiamo sempre vissuto in zona, lo scenario potrebbe passare inosservato, ma proviamo per un attimo ad immaginare cosa può rappresentare per il turista occasionale il canale di Brucoli, per esempio. Le sue innumerevoli grotte scavate nel costone roccioso, la porta che dà accesso alla sorgente d’acqua sulfurea posta innanzi al moderno porticciolo da diporto dove, non a caso, sono state effettuate riprese per la famosa serie televisiva del commissario Montalbano; le grotte troglodite poste a più ripiani e qualcuna persino di enormi dimensioni, realizzate dai nostri antenati greci i quali, alla guida del condottiero Lamis, lì fecero insediamento, dedicandosi più tardi alla fondazione delle colonie “Trotilon”, “Megara Iblea”, “Leontinoi”, “Thapsos” e “Selinunte”. L’opera viene completata qualche tempo dopo da re Giovanni che darà l’esilio, dicono le malelingue, all’infedele moglie regina Giovanna nel castello che lei stessa aveva edificato all’inizio del canale, alla foce del fiume “porcaria” che scorre ai piedi del costone.
Oltrepassando una della pareti rocciose, ci troviamo la “Gisira” e l’“Adonai”, l’eremo-santuario dedicato alla Madonna; più a nord, oltre le spettacolari insenature naturali marine (comunemente chiamate “Villaggio Valtur” o “Brucoli Village” come se da Dio fossero state vendute), troviamo lo “scoglio della tartaruga” e una sorgente infinita di acqua oligominerale, tra il santuario e “la bruca”, la località che diede i natali a quello che all’epoca era un vicino villaggio di pescatori (“A uruca”, ossia “la bruca”, ovvero “Brucoli” in un secondo tempo). In quel posto sorgeva una volta una fornace che serviva alla produzione di manufatti in terracotta , merce di scambio con la vicina Catania e quindi, per comodità, luogo ideale per l’ approdo di imbarcazioni interessate all’attività mercantile.
Oggi, dopo re Giovanni, la Regione Sicilia scopre finalmente la fascia costiera di Brucoli, ad Augusta: introduce il vincolo paesaggistico perché ritenuta di pubblico interesse per il cospicuo carattere di bellezze naturali, storico-architettoniche, paesaggistiche, oltre che geologiche e geomorfologiche.
Giuseppe Tringali