GLI ALUNNI DEL CLASSICO RECITANO PASSI DELLE COEFORE E ASSISTONO ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLE EUMENIDI

eumenidiAUGUSTA. Gli studenti del liceo classico Megara, il nove giugno, accompagnati dai loro docenti, hanno assistito alla rappresentazione delle tragedie Coefore ed Eumenidi di Eschilo, al teatro  greco di Siracusa. Quest’anno l’INDA ha voluto festeggiare il centenario della sua fondazione mettendo arditamente in scena l’Orestea eschilea, ovvero l’unica trilogia tragica giunta fino a noi integralmente. L’Agamennone, la prima tragedia, è rappresentata nella sua interezza, mentre le altre due opere, Coefore ed Eumenidi appunto, sono fuse in un’unica rappresentazione . Per spiegare quest’ operazione teatrale ai ragazzi del Mègara, è stata invitata a scuola, il tre giugno, l’assistente alla regia Rossella Caruso, laureata in lettere classiche. Alla luce di questo incontro i liceali non solo hanno avuto la possibilità di addentrarsi nelle pieghe della rappresentazione tragica nei suoi molteplici aspetti, ma l’hanno anche interpretata. Rossella Caruso, infatti, è stata l’esperto che ha realizzato per il liceo un progetto sulla drammatizzazione come mezzo di espressione. I ragazzi che hanno partecipato al progetto si sono cimentati nella recitazione di uno stralcio di Coefore ed Eumenidi e l’esperimento, pienamente riuscito, è stato carico di forti emozioni, com’ è giusto che siano tutte le attività altamente formative realizzate nella scuola.

31 MAGGIO, BEN HUR A CITTA’ DELLA NOTTE, MA NON E’ IL KOLOSSAL

BENHURAUGUSTA – Per la regia di Giacomo Tarico, con Roberto Casuccio, Nunzio Lo Re e Piera di Benedetto, stasera, 31 maggio, al teatro Cannata di Città della note, rappresentazione di Ben Hur che non è il celebre kolossal americano. “Ben Hur” è la rappresentazione di uno spaccato di vita quotidiana con un sapiente mixaggio di emozioni e stati d’animo. Nel rispetto del copione originale dell’autore, Gianni Clementi, l’opera viene interpretata dai protagonisti in dialetto romano, il che rappresenta una prima assoluta nel panorama teatrale di Augusta. La commedia scorre attraverso tratti molto divertenti e colpi di scena inaspettati che rendono la storia avvincente ed emozionante. La rappresentazione regalerà allo spettatore della sana ilarità e tra una risata e l’altra lo appassionerà alle storie dei personaggi. La commedia mette in scena la storia di un fratello e una sorella, Sergio e Maria, due spiantati che con l’arrivo di Milan sembrano aver risolto tutti loro problemi. Sergio, ex stuntman separato con due figli, si guadagna da vivere facendo il centurione al Colosseo. Maria, sorella di Sergio, divorziata, impiegata in una Chat-line erotica vive una vita al limite della depressione. I due costretti ad una forzata convivenza a causa delle ristrettezze economiche, vivono due vite destinate ad una lenta e inesorabile deriva. L’arrivo di Milan, extracomunitario bielorusso, da nuove speranze ad una vita di stenti e di continue ansie.L’autore, nel mettere in risalto la condizione nella quale sono costretti a vivere gli extracomunitari, spesso oggetto di vessazioni e continue mortificazioni pur di ottenere un lavoro, solitamente, sotto pagato, induce ad un momento di riflessione su quello che accade ai giorni d’oggi sotto i nostri occhi talvolta indifferenti e cinici.Il riferimento alla nota pellicola statunitense del 1959 con Charlton Heston nel ruolo del protagonista, ovvero Ben Hur, un principe divenuto schiavo, tende a sottolineare la misera, sottomessa, socialità degli extracomunitari, definiti oramai i moderni “schiavi del XX secolo.

 R. C.

Al via la terza edizione del Concorso nazionale di danza, Premio Vincenzo Bellini”

Oltre 500 ballerini parteciperanno alla competizione che si svolgerà il 18 e 19 maggio al Teatro Massimo Bellini. In giuria Fabrizio Monteverde, Mauro Mosconi, Ugo Ranieri.

Empty TheaterCATANIA – Numeri record per la terza edizione del Concorso nazionale di danza Premio Vincenzo Bellini”, che avrà luogo domenica 18 e lunedì 19 maggio 2014 al Teatro Massimo Bellini di Catania, dove si esibiranno oltre 500 giovani tersicorei provenienti da più di 30 scuole attive nelle diverse regioni d’Italia. I concorrenti verranno selezionati, giudicati ed infine premiati nel corso del galà che si terrà il 19 maggio alle ore 21, sempre nella splendida sala del Massimo. Ospiti della serata saranno i danzatori del prestigioso Centro Danza Azzurra di Belpasso. Il concorso si suddivide in quattro sezioni (solisti, gruppi, passo a due e premio coreografico) per fasce d’età dai 5 ai 24 anni (baby, allievi, junior e senior) e per categorie (classico, neoclassico, contemporaneo, moderno e hip hop). Gli organizzatori Alfio Barbagallo, Carmen Andronico e Katia Mancuso, rinomati insegnanti e coreografi, hanno realizzato ancora una volta un evento che permette alle nuove promesse di dare prova di sé su un palcoscenico storico sotto l’occhio attento di giurati di chiara fama, il cui compito è proprio quello di scoprire talenti e sostenerli con premi e borse di studio. La giuria è infatti composta da tre maestri e coreografi di livello internazionale: Fabrizio Monteverde (contemporaneo), insignito nel 1996 con i premi “Gino Tani” e Danza&Danza” come migliore coreografo dell’anno; Mauro Mosconi (moderno e hip hop), affermato nel panorama mondiale quale protagonista dello stile funky; Ugo Ranieri (classico e neoclassico), già étoile del San Carlo e attualmente maître de ballet del teatro partenopeo.

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AUGUSTA/ I “FANTASMI” DI EDUARDO A CITTA’ DELLA NOTTE IL 17 MAGGIO

maxresdefaultAUGUSTA. Sabato 17 maggio, l’associazione culturale “OFFICINA TEATRALE “ di Augusta, con la regia di A. Piazza, rappresenterà NELLA SALA CANNATA DI  Città della notte “Questi Fantasmi” commedia teatrale in tre atti di Eduardo De Filippo. In questa commedia dolce-amara, le cose non sembrano quel che sono: un gioco imprevedibile e complesso di sentimenti, un’ alternarsi di luci e ombre, di farsa e tragedia. Un lavoro teatrale costruito sull’ambiguità di Pasquale Lojacono, per la quale ambiguità alcuni critici hanno accusato Eduardo di essere stato influenzato dal relativismo pirandelliano, dovuta alla sua interpretazione del personaggio Ciampa ne” Il berretto a sonagli”. La morale della favola eduardiana è nella “tristezza” d’aver perso la chiave cpmunicativa, conseguenza del disagio sociale ed economico che si riflette sul rapporto di coppia. I fatti messi in scena non risolvono i dubbi, lo spettatore non saprà per certo se il protagonista, eroe o antieroe, innamorato o cinico, crede davvero ai fantasmi o approfitta della generosità dell’amante della moglie e uscirà dal teatro ponendosi la famosa domanda: “ma Pasquale Lojacono ci fa o ci è?” Del cast danno parte: Graziano Cavallino, Antonio Albanese, Enzo Ginetti, Mirko Birritteri, Attilio Piazza, Letizia Nucifora, Cristina Carpintieri, Franco Pattavina, Maria Grazia Coco, Mina Vattiata, Aldo Sirna, Marco Daniele e Clara Acireale. Corpo di ballo: Mirko Piazza, Andrea Piazza, Francesca Passanisi, Noemi Mirabella, Federica Mirabella, Giorgia Caramagno, Flavio Giustino, Federica Amore, Chiara Pagliaro, Federica Ravalli e Alessia Mituri. inoltre collaborano: Sebastiano Giardina, Stefano Janniello, Domenica Gianino, Graziella Di Benedetto, Anna Nucifora, Serena Di Dio, Pippo Corbino, Enzo Luglio, Alessia Piazza, Marzia Piazza e Francesco Ruta.

P. A.

“Doppia Scena” dedicato a “Foemina ridens”, il testo teatrale in cui Giuseppe Fava indaga la dignità nel rapporto uomo-donna

Omaggio al grande giornalista siciliano nel trentennale della morte al Teatro Stabile di Catania

FOEMINACATANIA – Giuseppe Fava e il suo “Foemina ridens” saranno al centro del prossimo appuntamento di “Doppia Scena”, il ciclo che il Teatro Stabile di Catania dedica all’approfondimento degli spettacoli in cartellone. All’incontro, aperto al pubblico e fissato alla sala Musco per mercoledì 16 aprile alle 17,30, interverranno il direttore del TSC Giuseppe Dipasquale, Elena Fava, figlia dell’autore, il regista Giovanni Anfuso e gli attori Guia Jelo e Miko Magistro. «Capovolgendo il paradigma esistenziale di Adamo creatura divina ed Eva inventata da una sua costola, “Foemina ridens” è la storia dell’essere umano e del suo compagno maschio, lei creatura tragica e lui che continuamente muta questa tragedia in buffoneria, in una continua mistificazione fino all’attimo dell’identificazione finale». Così il grande Giuseppe Fava definiva il suo penultimo copione teatrale, una creazione che si allontana dalla contestualizzazione socio-politica in cui lo scrittore era solito immergere i suoi testi, e affronta invece una tematica legata alla sfera personale dell’individuo. Nel trentennale dalla tragica scomparsa del giornalista amante delle belle lettere, carismatico fondatore e direttore della testata “I siciliani” e figura di spicco della vita culturale, il Teatro Stabile di Catania gli rende ancora una volta omaggio riproponendo l’acuta analisi del confronto uomo-donna che innerva appunto “Foemina ridens”. Il nuovo allestimento, prodotto in esclusiva dal TSC, vede dunque protagonisti Guia Jelo e Miko Magistro, due attori siciliani tra i maggiori del panorama nazionale. Giovanni Anfuso firma la regia, Giovanna Giorgianni le scene, Riccardo Cappello i costumi, Mario Incudine le musiche originali, Donatella Capraro i movimenti scenici e Franco Buzzanca le luci.

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CON “FILUMENA MARTURANO” SI CONCLUDE IL 30 MARZO, A CITTA’ DELLA NOTTE, LA RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE DEL CONSORZIO DELLE ASSOCIAZIONI TEATRALI DI AUGUSTA

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VILLASMUNDO – Si conclude brillantemente presso la “sala cannata” di Citta’ della Notte, in territorio di Villasmundo, la rassegna di teatro amatoriale iniziata il 24 novembre scorso,  che ha visti impegnati la “Compagnia Trinacria”, la “Compagnia Redicuore”, il “Teatro Stabile” e “L’Associazione Culturale Filodrammatica ALLEGRA BRIGATA”, che ha chiuso il ciclo esordendo per ultima il 30 marzo, con la popolare commedia in tre atti che E. De Filippo scrisse in una sola notte per la sorella Titina, “Filomena Marturano”. Anche quest’ ultima opera, interpretata in dialetto siciliano, dopo il “certosino” lavoro di traduzione effettuato dallo stesso regista Pietro Quartarone, ha ancora una volta riscontrato,  come d’altronde è successo nei precedenti spettacoli della rassegna, un grande successo di pubblico, visto il considerevole numero di spettatori presente a Citta’ della Notte. In “Filumena Marturano”, bravi tutti i personaggi e interpreti: da Manuela  Majeli, nella parte di Filumena Marturano, a Roberto Corbino, che ha impersonato Domenico Soriano, e ancora… Pippo Galofaro (nella parte di Alfredo Amoroso), Concetta Carriglio (nella parte di Rosalia Solimene), Rosaria Bonanno (Diana), Tania Tudisco (Lucia), Danilo Riciputo (Umberto), Giovanni Spinali, esordiente, (Riccardo), Enrico Spinelli (Michele) e Aldo Pansera, che nel suo esordio ha interpretato l’ avvocato Nocella.

Ben curate le luci e la scenografia, con pannelli distribuiti su 3 piani, che hanno saputo produrre l’ effetto di una visione tridimensionale.

   Giuseppe Tringali

Il Teatro Stabile di Catania ospita lo spettacolo scritto e diretto da Francesco Randazzo. “Notte segreta” e “La sbornia”

Dal 4 al 6 aprile alla sala Musco per la stagione “L’isola del teatro” – dall’1 al 6 aprile “La sbornia” di Eduardo: i numeri del lotto si scoprono in sogno

 tagli-teatroCATANIA – Prosegue con successo alla sala Musco la rassegna “L’isola del teatro”, che dal 4 al 6 aprile vedrà in scena la pièce “Notte segreta”, scritto e diretto da Francesco Randazzo. Lo spettacolo, ospite del Teatro Stabile di Catania, è prodotto dalla compagnia siracusana “La bottega del pane” e vede come protagoniste Emanuela Trovato e Rossana Veracierta. «Al centro del racconto ambientato nel XVII secolo – spiega l’autore e regista Francesco Randazzo – ci sono due giovani novizie delle Clarisse della Consolazione, Conforto e Assunta, chiuse nella cella di un convento barocco siciliano e sottoposte a un duro rito iniziatico e penitenziale di mortificazione della carne: devono pregare e vegliare, nel silenzio inquietante delle ore notturne, due vecchie monache morte in “odore di santità”, i cui corpi sono messi a sedere accanto a loro per spurgare i loro liquidi organici: un’’antica usanza imbalsamatoria di cui esistono tutt’oggi testimonianze in varie località del Meridione, da Palermo a Ischia. Le due innocenti e “irresistibili” ragazze si domandano il perché del loro destino, chiuse al buio, o peggio al riverbero delle luci che entrano dalle feritoie o che provengono da flebili torce e lumi, con le ombre spaventose e tremolanti come sfondo e le morte a far da compagnia». Conforto e Assunta, nel loro raccontare e raccontarsi, per sempre legate l’una all’altra, rivendicano il loro usurpato diritto di vivere con gioia e libertà la giovinezza.

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EN PLEIN PER MAURO ITALIA & C. A CITTA’ DELLA NOTTE

miAUGUSTA. Applausi a scena aperta, sinceri e calorosi per il gli attori del Teatro Stabile di Augusta, protagonisti della commedia “L’Articolo 1083” di Russo Giusti, in una versione ridotta, in scena al Teatro Cannata di Città della Notte. L’esilarante commedia teatrale, andata in scena, è stata presentata in occasione della rassegna teatrale del consorzio Teatro in Movimento. Uno spettacolo, in tre atti, basato sulla comicità contrapposta a momenti di grande morale e riflessione, lavoro esaltato dalle ottime prestazioni degli attori che hanno dato vita ad una serie di variopinte gag, imprevisti, giochi linguistici arricchiti gradevolmente nel dialetto siciliano che ha catturato il pubblico in sala trascinandolo in briose risate. Teatro gremito, infatti, le persone hanno abbracciato con scroscianti applausi la compagnia teatrale, tributandone un più che meritato successo. L’opera, che vede impegnato nella regia Mauro Italia, documenta il legame alla cultura contadina di un tempo con il suo vissuto e i suoi personaggi, cultura ignorata dai giovani che vedono nella storia uno spaccato d’altri tempi che sottolinea genuinità e morale. Protagonista è Padrone Isidoro, interpretato da Pippo Zanti, alle prese con il dramma di una ragazza incinta, interpretata da  Domenica Pugliares, provocata e indispettita dai capricci di un’avida sorella, interpretata da  Giorgia Messina, che cerca di spodestare il fratello delle proprietà . La vicenda si svolge agli inizi degli anni ’40 in un  paesino siciliano. Gli attori dello stabile  con grande verve comica, si sono calati nei personaggi, con la grinta tipica di attori consumati e l’evidente amore per il teatro. L’opera è stata offerta con  una chiave di lettura molto spassosa del finale, che ha emozionato il pubblico e con un’ottima ambientazione di scenografie e materiali di scena, realizzate da Nuccio Garilli, così come i costumi e i trucchi.

I.M.

Testa di Medusa: quando l’ispirazione artistica richiede un ménage à trois, in scena al “Musco” dal 25 al 30 marzo

Cabeza_de_Medusa_2CATANIA.– Scordatevi il solito ménage à trois che mira all’appagamento di sensi e sentimenti. Qui l’adulterio servito in salsa comica ha un fine ben più alto: risvegliare, con esiti ancora più esilaranti, l’ispirazione artistica del marito scrittore. Questo il nucleo pulsante di Testa di Medusa, dissacrante commedia scritta nel 1951 da un autore di culto come Boris Vian. Il Teatro Stabile di Catania ne propone un nuovo allestimento firmato dal regista Ezio Donato, che andrà in scena alla sala Musco dal 25 al 30 marzo, all’interno del cartellone “L’isola del teatro”.

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