IL FUMO NEGLI OCCHI DELL’ALLEGRA BRIGATA

Regìa di Pietro Quartarone, protagonista Roberto Corbino

allegra brigata fumonegli occhiAugusta – .Folto pubblico, nonostante il maltempo, per il secondo appuntamento del cartellone augustano della Fita (Federazione italiana teatro amatori) nella sala “Cannata” del complesso “Città della notte”, con la rappresentazione della commedia brillante Fumo negli occhi di Faele e Romano, a cura della compagnia “L’allegra brigata” per la regia di Pietro Quartarone. Commedia, in due tempi, di taglio pirandelliano, ma con esiti comico-grotteschi, scritta alla fine degli anni Cinquanta, all’inizio del cosiddetto boom economico del Dopoguerra, allo spuntare della civiltà consumistica. Una spassosa presa in giro della tipica malattia sociale della Sicilia in cui vale più ciò che appare, il “fumo negli occhi”, appunto, scaturito dal desiderio nelle famiglie siciliane piccolo-borghesi di primeggiare su altre famiglie dello stesso status sociale, famiglie quasi costrette a esibire una ricchezza più apparente e agognata che reale. Franche le risate liberatorie da parte di un pubblico che ha molto gradito l’adattamento, la riduzione e la regia di Pietro Quartarone che, alla maniera di Alfred Hitchcock nei film da lui diretti, si è ritagliato un piccolo cammeo nel secondo atto. Quartarone ha diretto giovani e meno giovani attori della “allegra brigata” toccando varie corde, dall’ironia al comico-grottesco alla satira, con sfumature di riflessione garbata e di lieve commozione.

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L’ALLEGRA BRIGATA RACCOGLIE ALLORI CON IL CAPOLAVORO DI EDUARDO SCARPETTA

Al teatro di Città della notte “Miseria e nobiltà” in siciliano

Allegra brigataAugusta. Il paragone era schiacciante, ma l’Allegra Brigata, diretta da Pietro Quartarone, è riuscita a non farsi schiacciare. Ci riferiamo alla rappresentazione, al teatro di Città della notte,  della gustosa commedia parodistica Miseria e nobiltà, considerata il capolavoro del teatro di Eduardo Scarpetta, acclamato autore-attore e capocomico napoletano di fine Ottocento e primi del Novecento, famoso interprete della maschera napoletana Felice Sciosciammocca,  padre naturale dei fratelli De Filippo: Eduardo, Peppino e Titina.  Il paragone schiacciante era con una memorabile trasposizione della commedia sullo schermo con un formidabile Totò nei panni di uno dei miserabili napoletani che, per  ragioni di sopravvivenza, impersona un anziano aristocratico nella casa di un cuoco parvernu.  Quartarone e i suoi compagni dell’Allegra Brigata non si sono fatti schiacciare perché la commedia è stata ridotta,tradotta in siciliano e arricchita di trovate comiche che hanno divertito il foltissimo pubblico che riempiva il teatro, decretando il successo di questa compagnia amatoriale che tale non sembrava non solo per recitazione e regìa, ma anche per scene e costumi. Un successo che ha bissato quello della scorsa stagione,  quando l’Allegra brigata ha voluito fare uno strappo alla regola rappresentando Filumena Marturano”, capolavoro del teatro di Eduardo De Filippo, figlio dello stesso Scarpetta.  A contribuire al successo sono stati, oltre a Pietro Quartarone, nella triplice veste di adattore-traduttore, regista e attore, Puippo Galofaro, Roberto Corbino, Manuela Majeli, Giovanni Spinali, Concetta Carriglio, Mimmo Terranova, Aldo Pansera, Franco Bari, Tania Tudisco, Enrico Spinelli.

Giorgio Càsole

CON “FILUMENA MARTURANO” SI CONCLUDE IL 30 MARZO, A CITTA’ DELLA NOTTE, LA RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE DEL CONSORZIO DELLE ASSOCIAZIONI TEATRALI DI AUGUSTA

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VILLASMUNDO – Si conclude brillantemente presso la “sala cannata” di Citta’ della Notte, in territorio di Villasmundo, la rassegna di teatro amatoriale iniziata il 24 novembre scorso,  che ha visti impegnati la “Compagnia Trinacria”, la “Compagnia Redicuore”, il “Teatro Stabile” e “L’Associazione Culturale Filodrammatica ALLEGRA BRIGATA”, che ha chiuso il ciclo esordendo per ultima il 30 marzo, con la popolare commedia in tre atti che E. De Filippo scrisse in una sola notte per la sorella Titina, “Filomena Marturano”. Anche quest’ ultima opera, interpretata in dialetto siciliano, dopo il “certosino” lavoro di traduzione effettuato dallo stesso regista Pietro Quartarone, ha ancora una volta riscontrato,  come d’altronde è successo nei precedenti spettacoli della rassegna, un grande successo di pubblico, visto il considerevole numero di spettatori presente a Citta’ della Notte. In “Filumena Marturano”, bravi tutti i personaggi e interpreti: da Manuela  Majeli, nella parte di Filumena Marturano, a Roberto Corbino, che ha impersonato Domenico Soriano, e ancora… Pippo Galofaro (nella parte di Alfredo Amoroso), Concetta Carriglio (nella parte di Rosalia Solimene), Rosaria Bonanno (Diana), Tania Tudisco (Lucia), Danilo Riciputo (Umberto), Giovanni Spinali, esordiente, (Riccardo), Enrico Spinelli (Michele) e Aldo Pansera, che nel suo esordio ha interpretato l’ avvocato Nocella.

Ben curate le luci e la scenografia, con pannelli distribuiti su 3 piani, che hanno saputo produrre l’ effetto di una visione tridimensionale.

   Giuseppe Tringali