IL FUMO NEGLI OCCHI DELL’ALLEGRA BRIGATA

Regìa di Pietro Quartarone, protagonista Roberto Corbino

allegra brigata fumonegli occhiAugusta – .Folto pubblico, nonostante il maltempo, per il secondo appuntamento del cartellone augustano della Fita (Federazione italiana teatro amatori) nella sala “Cannata” del complesso “Città della notte”, con la rappresentazione della commedia brillante Fumo negli occhi di Faele e Romano, a cura della compagnia “L’allegra brigata” per la regia di Pietro Quartarone. Commedia, in due tempi, di taglio pirandelliano, ma con esiti comico-grotteschi, scritta alla fine degli anni Cinquanta, all’inizio del cosiddetto boom economico del Dopoguerra, allo spuntare della civiltà consumistica. Una spassosa presa in giro della tipica malattia sociale della Sicilia in cui vale più ciò che appare, il “fumo negli occhi”, appunto, scaturito dal desiderio nelle famiglie siciliane piccolo-borghesi di primeggiare su altre famiglie dello stesso status sociale, famiglie quasi costrette a esibire una ricchezza più apparente e agognata che reale. Franche le risate liberatorie da parte di un pubblico che ha molto gradito l’adattamento, la riduzione e la regia di Pietro Quartarone che, alla maniera di Alfred Hitchcock nei film da lui diretti, si è ritagliato un piccolo cammeo nel secondo atto. Quartarone ha diretto giovani e meno giovani attori della “allegra brigata” toccando varie corde, dall’ironia al comico-grottesco alla satira, con sfumature di riflessione garbata e di lieve commozione.

A interpretare tutte queste sfumature è stato soprattutto Roberto Corbino, nella parte del protagonista assoluto della commedia, un Casimiro Cassarà visto come una specie di Fantozzi ante litteram nel rapporto con la moglie “malata di nobiltà”, che solo alla fine, grazie al classico colpo di scena che capovolge la situazione, ha un sussulto di dignità e mette in riga tutti i suoi familiari, a partire dalla moglie dominatrice, interpretata da un’efficacissima Tania Tudisco. Tony Sicuso, macchiettisticamente farsesco, ha impersonato il figlio Lello, Carola Spataro ha saputo vestire i panni della figlia Patrizia, finta cavallerizza che dà manforte alla madre nella recita del “fumo negli occhi” da gettare alla dirimpettaia, la signora Pipitone, interpretata dalla brava Manuela Majeli. Pippo Galofaro ha retto fino all’ultimo la parte del nonno svampito, Rosaria Bonanno è stata una convincente cameriera veneta e Giovanni Spinali un ironico ladro che fa battute da odierno cabarettista. Costumi di Maria Roccuzzo, l’adattamento musicale di Antonio Accettullo, trucco e parrucco di Manuela Patania, suggeritrice Clelia Pitruzzello.

     G.C.

IL FUMO NEGLI OCCHI DELL’ALLEGRA BRIGATAultima modifica: 2017-02-23T15:33:58+01:00da leodar1
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