ASSEMBLEA CITTADINA DAL TITOLO: AUGUSTA NON DIMENTICA, AUGUSTA NON SI ARRENDE, AUGUSTA VOLTA PAGINA

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AUGUSTA. Promotori dell’incontro nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio sono state le liste civiche e i movimenti: “Lista Civica per Augusta”, “Augusta Città Libera” e “L’altra Augusta”. Relatori della serata sono stati Puccio Forestiere, Enzo Inzolia, Angelo Pasqua, Massimo Casertano, Claudio Forestiere e Vincenzo Vinciullo. L’incontro è cominciato con un pensiero rivolto al deputato regionale Nello Musumeci, il quale non ha potuto prendere parte ai lavori di assemblea perché colpito da un gravissimo lutto familiare: a lui, politico da sempre in prima linea nella lotta contro la mafia, è stata manifestata la vicinanza di tutti i partecipanti all’assemblea, sottolineata con un grande applauso. Puccio Forestiere ha detto: “Vogliamo richiamare l’attenzione su due argomenti: Augusta non intende rassegnarsi a questa condizione di minorità e di impotenza a cui è stata relegata dal malgoverno che si è succeduto in questi anni e dal successivo commissariamento; Augusta può e deve ripartire puntando sulle forze sane presenti in città, creando un progetto alternativo alla conduzione negativa vista finora. Dobbiamo reagire, non intendiamo rassegnarci: oggi, consci del passato, gettiamo le basi per accendere la speranza del vero cambiamento. 

La creazione di una consulta cittadina, formata dalle forze sane della città, costituisce il primo passo di questo percorso”. Claudio Forestiere ha messo in evidenza: “I risultati delle passate amministrazioni comunali sono tangibili: basta guardare l’elenco delle eterne incompiute della città, tra cui la scuola Costa 1 per cui mi sono speso in prima persona, il depredamento dei servizi essenziali, come è accaduto per l’ospedale, la condotta agraria e prossimamente il Tribunale e il Giudice di Pace, o ancora lo stato di abbandono dei beni architettonici e culturali, come il Castello Svevo e il Rivellino, o la mancanza di adeguati spazi sportivi, come la piscina e il campo del Megara, o ancora l’emigrazione forzata delle giovani generazioni per mancanza di opportunità lavorative.” Conclude con un singolare paragone: “Se si disegna un cerchio attorno un tacchino, questi rimane all’interno del cerchio, senza oltrepassarlo. L’aquila invece, quando invecchia, ha il becco spuntato , gli artigli consumati e le vecchie penne non consentono il volo. Solitamente l’aquila, in queste condizioni, va in segreto a morire; ma è stato riscontrato che, alle volte, l’aquila fa una cosa insolita: si frantuma il becco contro una roccia, e il becco ricomincia a crescere come nuovo, con il nuovo becco l’aquila si affila gli artigli, e con gli artigli si strappa la vecchie penne. Così l’aquila può tornare a volare e a vivere. Noi augustani possiamo scegliere di fare come il tacchino, continuando a rimanere dentro il cerchio creato dagli altri, oppure fare come l’aquila che, guarda caso, è il simbolo della nostra città.” Vincenzo Vinciullo ha sottolineato che non può passare l’idea che Augusta sia una città mafiosa; ha inoltre ricordato che i finanziamenti ottenuti sia per l’area artigianale che per il porto commerciale sono stati messi seriamente a rischio dalle ombre che venivano gettate sulla città.

  G.C.

ESCLUSIVO / IL TAR DEL LAZIO RESPINGE IL RICORSO DEI 7 EX CONSIGLIERI COMUNALI

Immagine 011.jpgAUGUSTA. Gli ex consiglieri comunali Roberto Conti, Silvia Belfiore, Giulio Morello, Salvatore Ponzio, Agata Sortino, Francesco Sessa e Giuseppe Ramaci, rappresentati e difesi dagli avvocati Scuderi e Luca, non sono stati accontentati dal TAR del Lazio, cui avevano presentato ricorso contro  il Ministero degli Interni e per il decreto del 7 marzo scorso che ha provocato lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, l’annullamento delle elezioni amministrative e l’insediamento di una commissione straordinaria, composta dal prefetto Librizzi, che riveste le funzioni di sindaco, dal viceprefetto Cocciufa, che svolge le funzioni riservate alla Giunta, (entrambe donne), e dal funzionario Puglisi, in luogo del consiglio comunale, una triade che dovrebbe restare in carica per almeno diciotto mesi. Il Ministero degli Interni è difeso dall’Avvocatura dello Stato. Il sindaco pro tempore, Librizzi,  non si è presentato in giudizio. I sette ex consiglieri chiedevano l’immediato annullamento del decreto, ma il TAR ha deciso in modo diverso e ha fissato la prima udienza per il 9 aprile del prossimo anno, cioè quando la triade commissariale avrà già maturato  oltre un anno di amministrazione. Questa è la motivazione contenuta nell’ordinanza del TAR pronunciata mercoledì  19 giugno e depositata venerdì 21 giugno scorso: “Considerato  che il provvedimento di scioglimento dell’Ente, per ingerenza della criminalità organizzata mafiosa (presuntivamente, il clan Nardo di Lentini), è intervenuto poche settimane prima dalla conclusione naturale della consiliatura, sicché il pregiudizio per i ricorrenti – tutti consiglieri del Comune di Augusta, e dunque ormai comunque cessati dal mandato – appare, allo stato, piuttosto di natura morale che correlato alla lesione del loro ius ad officium, e dunque riparabile per tale soltanto all’esito del giudizio di merito; che, ciò posto, secondo l’istanza verbale formulata dal difensore dei ricorrenti nel corso dell’udienza camerale, va ordinato all’Amministrazione dell’interno di produrre gli atti fondanti la relazione del Ministro, con la quale è stato richiesto al Presidente della Repubblica lo scioglimento in questione, e così, in particolare, la relazione del prefetto di Siracusa 7 dicembre 2012, la relazione – o le relazioni – della commissione d’indagine nominata dal prefetto il precedente 29 agosto, nonché la relativa documentazione allegata;che la documentazione suddetta andrà trasmessa alla segreteria della I Sezione del T.A.R. per il Lazio, entro sessanta giorni dalla comunicazione in via amministrativa della presente decisione, in copia conforme cartacea, all’interno di un plico sigillato, a garantirne la riservatezza, e accompagnato da elenco completo; in ulteriori tre copie cartacee semplici – con gli stessi indicati accorgimenti – ovvero, per queste ultime, alternativamente su supporto digitalizzato in formato pdf o equivalente; che le spese vive per la formazione della documentazione predetta, debitamente documentate, ex artt. 63, II comma, e 210 c.p.c., andranno anticipate dalle parti ricorrenti, previa comunicazione del loro importo al difensore presso il domicilio eletto;che pare comunque opportuno fissare fin d’ora per il giorno 9 aprile 2014 l’udienza pubblica per la discussione del ricorso in epigrafe. Per questi motivi, Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima), definitivamente pronunciando nella presente fase:a) rigetta l’istanza cautelare;b) dispone gli adempimenti istruttori in premesse;c) fissa per discussione nel merito del ricorso la pubblica udienza del 9 aprile 2014.Così deciso in Roma nella camera di consiglio addì 19 giugno 2013 con l’intervento dei signori magistrati: Calogero Piscitello, presidente, Angelo Gabbricci, consigliere  estensore, Alessandro Tomassetti, consigliere.”.Quest’ordinanza fa intuire chiaramente che il TAR del Lazio potrà, eventualmente, dare soltanto ai ricorrenti una sorta di soddisfazione morale. Se ne riparlerà, dunque, il  9 aprile del prossimo anno.

 

    Giorgio Càsole

 

AUGUSTA/ NUOVA REALTA’ SPORTIVA: LA SCHERMA

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AUGUSTA. E’ nata una stella? Oggi è difficile rispondere, è però certa la presenza di una nuova realtà sportiva nella nostra città: la neonata Società scherma Augusta, che è stata fondata dal maestro Gianni Cannata. Originario di Augusta, si è formato e appassionato alla nobile arte delle lame alla la scuola di Modica,  dalla quale proviene anche l’oro olimpico Londra 2012 per il fioretto a squadre maschile: Giorgio Avola. Il maestro di Avola, Eugenio Migliori, è stato anche maestro di Gianni Cannata. Dal mese di gennaio 2013,alcune ragazze e ragazzi augustani hanno cominciato a familiarizzare con la pedana, gli assalti e le stoccate, prima a mo’ di gioco con le spade in plastica, per poi entrare nelle categorie “esordienti” e “prime lame”, ovvero chi brandisce per la prima volta una spada regolamentare. Il battesimo del fuoco per questi giovani schermidori è avvenuto domenica 16 giugno alla “festa della scherma” organizzata proprio per coloro i quali, come loro, da poco tempo si sono avvicinati a questa disciplina dalla sezione regionale della Federazione Italiana Scherma nel palazzetto, dedicato agli assalti, della società di scherma acese a Linera. I nostri giovanissimi atleti si sono distinti non solo per gli ottimi risultati raggiunti, ma soprattutto per la massima compostezza, il grande garbo e il fair play dimostrati in pedana. Perché l’aspetto peculiare di questo sport è l’autodisciplina e il rispetto assoluto dell’avversario, nonché dell’arbitro, a entrambi si stringe la mano alla fine di ogni incontro. Tutto questo è stato interiorizzato benissimo dai nostri ragazzi con grande soddisfazione del maestro. Bisogna anche sottolineare che, solo dopo pochi mesi di allenamento, i piccoli megaresi si sono distinti non solo per l’atteggiamento tenuto durante gli scontri ma anche per i piazzamenti di tutto rispetto: Giuseppe di Tommaso secondo posto nella spada maschile, Veronica Paci e Carolina Pappalardo rispettivamente seconda e terza nella spada femminile, Giuseppe Catalano e Valentina Di Mauro quarti nella spada maschile e femminile. Sveva De Filippo, Giuliano La Ferla, Valerio Lamari e Attilio Tringali piazzati nei primi otto sempre per la spada.  La federazione siciliana ha premiato durante la manifestazione gli atleti siciliani che si sono distinti nelle gare nazionali e internazionali tra cui l’olimpionica Rossella Fiammingo di Acireale. Un premio speciale della federazione l’ha meritato la lodevole iniziativa  del maestro Cannata di fondare questa nuova società schermistica ad Augusta. Inutile sottolineare l’importante opportunità, offerta ai nostri giovani, di praticare uno sport così altamente formativo, dove l’aspetto etico viene prima di quello agonistico.

Zaira Lipari

L’ESORDIO NELLA SCRITTURA DEL REGISTA MIMMO CALOPRESTI CON L’AUTOBIOGRAFICO “IO E L’AVVOCATO”

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CATANIA – Rimane in Mimmo Calopresti il dolore forte di non essere riuscito a salvare un amico. E ha usato – lui, uomo di cinema – non la pellicola ma la pagina scritta come elemento risolutivo di quell’ossessione. Il vibrante conflitto, fisico e psicologico, si è sciolto nella staticità del foglio, approdando a un grande affresco, duro e coinvolgente, di cinquant’anni della nostra storia. Pluripremiato regista, da “La parola amore esiste” a “L’abbuffata”, ma anche documentarista e attore, in prima linea sulle questioni sociali, Calopresti accantona per un attimo la macchina da presa ed esordisce con il romanzo in buona parte autobiografico “Io e l’Avvocato-Storia dei nostri padri”, edito in questo 2013 per i tipi Mondadori. Un’opera prima che, a ben vedere, è perfettamente coerente con la filmografia dell’artista, grazie a una narrazione tutta giocata tra tanti parallelismi e un chiasmo, ambientata in quella “Torino Felix” anni ’60 dove, in pieno boom industriale, si costruivano speranze e si calamitavano illusioni. Chi sia quell’enigmatico “Avvocato” è palese sin dal titolo.

 

E al pubblico catanese lo presenterà lo stesso autore, lunedì 24 giugno alle ore 21, nella spettacolare corte barocca del Palazzo Platamone, intitolata all’attrice Mariella Lo Giudice. Calopresti sarà infatti il secondo ospite di “LibrinScena”, la rassegna di novità editoriali che il Teatro Stabile di Catania dedica al mondo della letteratura, della narrativa e del giornalismo. Lo Stabile etneo, con questa e altre iniziative, si apre così oltre la prosa ad ampi orizzonti di confronto e approfondimento con i diversi linguaggi dell’arte, proponendosi a 360 gradi come un vero e proprio istituto di cultura, secondo la linea progettuale tracciata dal direttore Giuseppe Dipasquale. La nuova edizione di “LibrinScena”, alla cui cura ha collaborato Ornella Sgroi, è sostenuta dal prezioso contributo dello Sheraton Catania Hotel. A condurre l’incontro con Mimmo Calopresti sarà la giornalista Maria Lombardo, firma di spicco della critica cinematografica.  Il regista, di origini calabresi, ripercorrerà in chiave personale la contrapposizione, all’ombra della Mole Antonelliana, tra la classe proletaria e il mondo imprenditoriale, sviluppata attraverso la storia di due famiglie. Opposti, sono, infatti, Emilio e Gianni: il primo resta l’operaio, il secondo il padrone, erede dell’immenso impero Agnelli. E opposti sono i rispettivi figli: Micco s’iscrive all’università e diviene prima professore e poi regista di successo, mentre Edoardo, sfortunato e fragile, imbocca un cammino di fallimenti e disillusioni. I due, però, si sfiorano: su richiesta di don Luigi Ciotti, Micco proverà a essergli amico, ma niente e nessuno saranno in grado di sottrarlo al suo tragico epilogo. Il titolo, poi, sintetizza e la dicotomia della struttura e il cuore pulsante del racconto, che nasce da una storia di povertà, paradigmatica del profondo Sud; con un sapiente montaggio alternato, si confondono gli eventi storici, le invenzioni romanzesche e le suggestioni autobiografiche, richiamando la morbida memoria che rinvia all’infanzia, a quei sapori, a quei toni, alle sfumature della Calabria natia. “Io e l’Avvocato”, insomma, è anche storia di emigrazione, come ce ne sono tante nel Meridione. E grande è l’attenzione del calabrese per il tema, già trattato nel lungometraggio, “Preferisco il rumore del mare” del 2000 (il cui titolo riprende un verso del poeta Dino Campana) che vantava la performance di un superlativo Silvio Orlando. Anche la Fiat è elemento ben saldato nell’immaginario artistico dell’autore. «Mi ero messo a studiare con furia – scrive Calopresti – e, invece di trovare la chiarezza che cercavo, avevo aggiunto confusione a confusione. Un solo concetto era rimasto in me come un marchio indelebile: ero figlio di un operaio della Fiat. Questa definizione, quando la ripetevo, mi inorgogliva, mi sentivo uno di loro e lo sarei stato fino al giorno in cui uno di quegli uomini fosse rimasto sulla faccia della terra». “Tutto era Fiat” del 1999 è un documentario per la tv che farà conoscere Calopresti come regista impegnato sul piano civile, confermatosi, poi, con il lavoro “La fabbrica dei tedeschi”, sull’incidente di Torino alla stabilimento Thyssen Krupp. E da acuto documentarista, dunque, il Calopresti scrittore è accurato, minuzioso, attento e punta, con la sua cinepresa fatta di parole, sui dettagli, nelle case, nelle piazze e negli animi dei personaggi. Il tutto, naturalmente, accompagnato da un’adeguata colonna sonora: i Clash, Guccini e i Nomadi… Il successivo appuntamento con LibrinScena è per lunedì 1 luglio con Viola Di Grado e il suo “Cuore cavo”. Sempre al Cortile Platamone, sempre alle ore 21.
 
   Caterina Rita Andò

 

LUNEDÌ 24 GIUGNO CON WWF SU NAVE VESPUCCI PER UN MEDITERRANEO DI QUALITÀ

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AUGUSTA. Il comando di Marisicilia, con sede in Augusta, informa i nostri lettori che Il WWF e la Marina Militare, a 35 anni dalla prima collaborazione “Il mare deve vivere”, sono di nuovo insieme per educare le nuove generazioni alla tutela degli ambienti marini. Per tutta l’estate le Navi Scuola maggiori della Marina Militare, per la prima volta con la bandiera del panda a riva, visiteranno i principali porti italiani insieme agli esperti del WWF, in uno speciale tour di sensibilizzazione per un “Mediterraneo di Qualità”, che svelerà ai visitatori, all’Equipaggio e agli Allievi a bordo della Nave le meraviglie del nostro mare, le sue minacce e le azioni necessarie per salvaguardarlo e viverlo nel rispetto delle sue straordinarie ricchezze naturali.  In questo contesto, durante la navigazione del VESPUCCI da Civitavecchia a Napoli, gli Allievi della Scuola Navale Militare Morosini di Venezia, impegnati nella loro campagna di istruzione, hanno iniziato un percorso, grazie ad un biologo del WWF, attraverso lezioni di biologia marina e attività pratiche come l’avvistamento dei cetacei. Lunedì 24 giugno alle ore 11.00 a bordo di Nave Vespucci ormeggiata nei pressi della stazione marittima verrà tenuta una conferenza stampa per consentire ai media locali di comprendere meglio l’importanza ed il valore di questa vincente sinergia tra la Marina Militare ed il WWF. Ospiti di questo evento Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia, Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia e Massimiliano Rosolino, campione olimpico di nuoto e endorser del WWF.

 

Premiazione “Olimpiadi di Fisica 2013” per gli studenti augustani CIRILLO e LUGLIO

scuola.jpgAUGUSTA. Grande soddisfazione anche quest’anno per il Liceo “Mègara” con i suoi alunni Giovanni Cirillo e Naomi Luglio: dopo essersi classificati rispettivamente nella fascia d’argento e nella fascia di bronzo, i due Megaresi hanno preso parte alla premiazione tenutasi giorni fa al  dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Catania. Gli studenti hanno assistito a una prima fase di orientamento tenuta da alcune delle più importanti voci dell’Università degli Studi e della Scuola Superiore di Catania. In secondo momento i quattro alunni che hanno avuto accesso alla un fase nazione delle stesse Olimpiadi hanno mostrato alla loro audience la risoluzione delle loro prove. Infine l’incontro si è concluso nel migliore dei modi con la consegna delle medaglie e i rispettivi premi alle “eccellenze” della Sicilia orientale.  

  L. N.  – nella foto, da sin. Tringali, Luglio, Cirillo

BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA CONSEGNA FRIGOEMOTECA E POLTRONE DI PRELIEVO ALLA FRATRES

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AUGUSTA. Semplice ma suggestiva   cerimonia di consegna al Gruppo  Fratres  di Augusta di una Frigoemoteca fissa Modello KBBR 180V AC e N. 3 Poltrone prelievi elettriche Trendelenburg  per l’Autoemoteca.  I presìdi sanitari sono stati donati dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa, rappresentata per l’occasione dal Consigliere delegato . l’augustano. Leone La Ferla, che ha ricevuto, come simbolico ringraziamento, una targa dalle mani del presidente Fratres, Salvatore Ponzio, affiancato dal direttore sanitario della benemerita associazione, Di Fazio. Il Gruppo Donatori Sangue Fratres di Augusta opera nella città dal 5 dicembre 1984 inizialmente integrata nella Fraternita di Misericordia e, dal 18/03/1996, in forma autonoma. L’attuale Consiglio direttivo è stato eletto il 22/02/2013 e resterà in carica fino al febbraio 2017, ai sensi dell’art. 37 del nuovo statuto recepito dalla Fratres di Augusta in data 27/01/2003. L’Associazione è iscritta nel Registro Regionale delle Associazioni di volontariato con decreto dell’Assessorato Enti Locali n° 872/XII AASS del 15/04/1998. I donatori Fratres sono nati dall’esigenza di fornire il sangue ai talassemici e ai pazienti emopatici cronici di Augusta che mensilmente, per la loro sopravvivenza, hanno bisogno di trasfusioni,  nonché per sopperire alle necessità di tutti i pazienti ricoverati nei Presidi ospedalieri della città per le urgenze e per gli interventi programmati. In atto i volontari iscritti al gruppo al 31/12/2012 sono 501 di cui 438 donatori attivi.  Nel 2012 sono state effettuate n. 693 donazioni di sangue intero di cui n. 376 presso il Centro Trasfusionale di Augusta e N. 229 presso l’Unità di Raccolta Mobile Temporanea e N. 88 prelevate presso l’Unità di Raccolta Mobile.  Quale referenza per l’attività svolta, la nostra Associazione si avvale del tutoraggio del Centro Servizi di Volontariato Etneo di Catania (CSVE), che operando ai sensi della legge 266/91, attesta la qualità dei servizi prestati senza scopo di lucro dalla nostra Associazione.

P. S.    nella foto, da sin. Di Fazio, Ponzio, La Ferla

AUGUSTA/CATIA PELLEGRINO, 33enne LECCESE, PRIMO COMANDANTE DONNA DELLA MARINA MILITARE ITALIANA

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AUGUSTA. Il 19 giugno 2013 può essere considerato un giorno storico per il movimento femminista italiano. Certamente sarà una data indimenticabile sia per la protagonista, sia per la Marina Militare italiana. Il nome di Catia Pellegrino, prima donna italiana ritenuta idonea a esercitare il comando d’un’ unità navale, sarà scolpito nelle menti e nei cuori di tutte quelle le donne  che inseguono questo sogno. Una giovane trentatreenne da mercoledì 19 giugno, dunque, è il responsabile del pattugliatore Libra, ormeggiato ad Augusta, sede di Comforpat, comando dei pattugliatori del Mediterraneo, e di Marisicilia. Sul ponte di volo del Libra, sotto un sole cocente, è avvenuta la storica cerimonia, in cui la Pellegrino, pur emozionata,  è stata altamente professionale. E non poteva che essere così, visto che il capo di stato maggiore della Marina Militare, De Giorgi, si è complimentato, alcuni giorni fa, con il TV (tenente vi vascello) Catia Pellegrino, per essere stata ritenuta la prima donna italiana degna di assumere il comando di una  nave della Marina Militare italiana, compito per il quale Pellegrino ha lavorato tenendo duro, come Demi Moore nel film Soldato Jane, operando, insieme ai suoi colleghi uomini,  nel campo di prevenzione e repressione antipirateria  in aree calde delle rotte internazionali. Catia Pellegrino è originaria della bellissima penisola salentina, cioè della provincia di Lecce, precisamente di Copertino,città natale di quel San Giuseppe, appunto da Copertino,  famoso per la sua capacità di levitazione. E’ nata il 6 marzo 1976. Ha frequentato l’Accademia Navale dal 2000 al 2005, laureandosi nel 2004 in Scienze Politiche a indirizzo Internazionale all’’Università di Firenze. Nel 2006 è stata imbarcata con l’incarico di Addetto Nucleo Artiglieria prima e di Capo Nucleo Missili poi a bordo di Nave Garibaldi. Ha frequentato il corso formatori all’ l’Accademia Navale di Livorno nel 2008, ha svolto l’incarico di Sottordine alla prima classe normale Marescialli a  Mariscuola Taranto da giugno 2008 a settembre 2009. Da settembre a novembre 2009 ha trascorso un periodo di full immersion a Brighton in Inghilterra. Ha frequentato nel 2010 la 9^ sessione del Corso di Tattica Navale presso Maricentadd Taranto al termine della quale ha assunto l’incarico di capo nucleo missili su nave Durand de la Penne. Da settembre a dicembre 2010 ha partecipato all’operazione di contrasto al fenomeno della pirateria marittima al largo e lungo le coste della Somalia e del Corno d’Africa “Ocean Shield” a bordo di nave Bersagliere. E’ stata promossa tenente di vnell’ottobre 2010. Nel 2011 ha preso parte all’operazione “Emergenza Libia” a bordo di Nave Andrea Doria. Nel 2012 ha frequentato la 257^ sessione della Scuola di Comando Navale e da agosto a novembre dello stesso anno ha partecipato all’operazione di prevenzione e repressione degli atti di pirateria marittima “Atalanta” a bordo di nave San Giusto. Da gennaio ad aprile 2013 ha frequentato il 61° corso normale di Stato Maggiore all’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia. Il 19 giugno 2013 ha assunto il comando di Nave Libra, pattugliatore OPV con capacità antinquinamento appartenente al comando delle forze da pattugliamento di Augusta.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ COSÌ NACQUE TELERONDINE

 

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 AUGUSTANel 1971 tornai da un viaggio in Canada con un pensiero fisso, ovvero dar vita a una radio privata di tipo locale; parlandone ad amici e conoscenti, però, mi resi conto che poche persone all’ epoca davano credito al mio ambizioso progetto. Tre anni dopo, nel 1974,  fui assunto in ENEL  e in quel periodo cominciai a conoscere tanta gente nuova, tra le quali il sottufficiale della MM Leonardo Lo Monaco, detto Enzo, e alcuni altri tecnici delle trasmissioni in Marina. E intanto quell’anno a Catania e  Ragusa nascevano due emittenti TV locali, TELETNA e TELEIBLEA; mi ricordo che quest’ ultima fu l’emittente in cui il mio nuovo amico Enzo Lo Monaco, si dà il caso,  fece esperienza di televisione e radio. Fu così che a un certo punto mi resi conto che stavano per maturare i tempi per ripartire con quel sogno che avevo gelosamente custodito nel cassetto, finchè una sera del 1976  mi decisi a parlare ai nuovi amici di questa mia idea fissa, cioè di realizzare ad Augusta non più una radio libera, bensì un’ emittente radio-televisiva, un’ idea che, tra mille perplessità e la mia stessa incredulità, cominciava a trovare finalmente un primo consenso, quello di Enzo Lo Monaco, mentre col passare dei giorni, gradualmente, anche gli altri iniziavano a prendere in serie considerazioni quel mio utopistico progetto. Riuscimmo così a procurarci una piccola telecamera, un centralino di antenna, che si tramutò in un piccolo trasmettitore, un modulatore e non solo, perchè nel giro di alcune ore di un pomeriggio assolato di primavera, da una casetta di Monte Tauro mandammo in etere le prime immagini televisive: nella prima, in verità,  si vedeva la mia persona intenta a cogliere delle belle margherite, un’ immagine che venne trasmessa per almeno 1 ora di fila.  Per questo, la stessa sera, passeggiando in via Umberto, come si usava  a quei tempi, incontrai delle persone che, smanettando il televisore nel tentativo di ricevere teletna, la prima tv della sicilia orientale,  erano riuscite per caso a sintonizzare il loro televisore sulla mia immagine; conoscendomi, si erano messi alla mia ricerca per chiedermi di preciso cosa stesse succedendo ad Augusta. A dire il vero, in un primo momento, non sapendo bene a cosa potessi andare incontro, cercai di negare l’evidenza ma poi, messo alle strette da qualche amico più intimo, confessai la verità, ovvero che si stesse cercando di creare una piccola emittente locale e che forse si sarebbe chiamata “Tele Augusta”. Intanto coi miei nuovi amici ci vedavamo segretamente più spesso nella casa di monte Tauro e così, col passare dei giorni, tra un panino e una birra si lavorava, mentre l’attrezzatura si arricchiva di un piccolo videoregistratore, una telecamera più definita, e altro ancora. Nel contempo,  grazie alla pubblicità gratuita che ci stavamo facendo attraverso le prove tecniche, in città si era sparsa alacremente la voce che presto sarebbe nata una nuova emittente locale. Le idee certo non mancavano anche se, a distanza di tre mesi dalla prima trasmissione, ci rendemmo conto che sarebbero serviti molti soldi per mandare avanti quel tipo di progetto e noi non sapevamo come fare, visto che di soldi in giro ce n’ erano pochi. Fu allora che, armandomi di coraggio, decisi di parlarne al Dott. On. Innocenzo Galatioto, noto personaggio augustano recentemente scomparso il quale, pur manifestando a freddo qualche tipo di perplessità, mi indicò una terza via, dandomi dapprincipio quasi l’impressione di non voler prendere in serie considerazioni la mia idea. Evidentemente però mi ero sbagliato perché qualche sera dopo, a sorpresa, ci ritrovammo nel suo ufficio, assieme agli altri componenti dello staff e fu allora che, con grande nostra meraviglia, leggemmo nei suoi occhi un grande interesse. Ci propose quindi di costituire una società cooperativa, alla quale più tardi fu data il nome di TELERONDINE, a cui aderirono inizialmente, oltre me, alcune persone di Siracusa e Catania, amici del dott. Galatioto, oltre a Enzo Lo Monaco, Franco De Luca, nonché, di seguito, Giorgio Casole, Giuseppe Tringali, ecc.  Perché la rondine? Qualche anno prima c’era stato il referendum nazionale sul divorzio e sui manifesti del comitato a favore del “SI” era ritratta una maestosa rondine, da cui il nome.

Fin qui la storia, non tanto conosciuta,  sulla nascita di  TELERONDINE S.r.l. ; il resto è storia nota dalle tantissime persone che ci seguirono all’epoca alla radio e alla televisione. Fu la radio che diede i natali a Rosario Fiorello, mentre la televisione stava per diventare RAI3.

      Salvatore  Tringali  

I meno giovani  ricorderanno certamente gli slanci culturali che Giorgio Càsole, non ancora prof., ha più volte dato in questi lunghi anni alla città di Augusta. Non a caso Rosario Fiorello, tanto per citare un personaggio noto, proprio con lui ha mosso i primi passi esordendo per la prima volta nello spettacolo “Bazar umoristico”  della compagnia “Teatro Gruppo”  diretta dallo stesso Càsole e nella quale anche chi scrive, allora giovinetto, recitava il ruolo di un  vigile urbano di provincia.  Il nostro prof. l’abbiamo poi rivisto in tv nella veste di direttore di telegiornale, a telemarte, la stessa emittente locale radiotelevisiva che diede i natali di speaker radiofonico a  Fiorello, attraverso la quale il D.J. Fiorello, nel vecchio locale “Monte Amara” durante una delle sue infinite serate ebbe l’incontro col paladino della “dance music” Claudio Cecchetto. Erano i tempi in cui, ricordo,  nel vecchio locale di Monte Amara esistevano due ingressi: uno principale, dove si entrava esibendo regolare biglietto e uno secondario, dietro la piscina, dove l’altra metà dei ragazzi e delle ragazze potevano entrare liberamente senza biglietto, e questo lo sapevano tutti. Andando a ritroso coi tempi troviamo ancora Càsole nella veste di editore della prima e unica televisione di Augusta, “Radiotele Rondine” (seconda in Sicilia solo a “Teletna), emittente che all’epoca “rischiò” di diventare la terza rete nazionale di Sicilia, Rai 3. TeleRondine iniziò a trasmettere in forma sperimentale nell’Aprile del1978 dagli scantinati della clinica ospedaliera “Villa Salus” e per volere del suo direttore recentemente scomparso, dott. Innocenzo Galatioto, per poi trasferirsi in centro negli studi di via Principe Umberto 132 . Lì accorsero, da tutti i rioni, molti giovani speranzosi di sottoporsi al “provino” che li avrebbe  resi  famosi in quel misterioso e magico mondo della radiotelevisione, quando la tv era ancora in bianco e nero e le radio andavano ad occupare liberamente le prime frequenze FM. Il segnale dell’emittente televisiva TeleRondine, irradiato da un impianto trasmittente con 1.000 watt di potenza e diffuso sui canali 29  62  31 UHF, era diretto da Umberto Bassi, da non confondere con l’esponente leghista perché questi era un bravo tecnico sottufficiale della marina militare italiana, tanto che  il segnale veniva ricevuto a Siracusa città, in provincia di Catania e da mezza Calabria, grazie a un ripetitore piazzato strategicamente sui Monti Climiti, in territorio di Melilli, nell’alto di una vallata. Tra i programmi trasmessi dall’emittente megarese particolare menzione aveva Spazio Poetico” condotto sempre da  Càsole, dove venivano presentati molti talenti creativi della nostra terra dimostrando, inaspettatamente, un vero successo di pubblico, proprio per la possibilità di presentare in passerella tali personaggi. Agli inizi del1980, l’emittente aderisce al consorzio TVA Televisioni Associate,  per interrompere definitivamente le proprie trasmissioni alla fine del 1988. Erano anche i tempi in cui un altro fenomeno, quello delle radio libere, andava espandendosi straripando l’etere della comunicazione in Italia, proprio come oggi avviene nel mondo con le moderne chat di internet. Noi c’eravamo, i ragazzi di allora: Saro Fiorello che non superò il primo provino radiofonico,  Franco Tanasi con la trasmissione pomeridiana di musica dance con tanto di effetti speciali che piacevano alle ragazzette, Sandro Bonaccorsi con la musica “by night” e le sue note romantiche che andavano perdendosi nella notte lacerando i cuori delle mature signore, Primo Acireale, Corrado Quartarone e tanti  altri o forse tutti i giovani dell’isola perché, a pensarci bene, eravamo tantissimi e ci volevamo tutti bene, anche quando facevamo a cazzotti. E le nostre storie andavano raccontate nelle pagine dei giornali della provincia, come oggi succede con il “Giornale di Augusta” o con “augustanews.tk” dove, per caso o per fatalità, col  prof. Giorgio Casole ci siamo ritrovati per provare ancora una volta a dare un ulteriore slancio, attraverso un forum cittadino libero e incondizionato, alla cultura, all’ arte, alla musica e alla storia della nostra “Augusta” cittadina che non potrà tramontare mai.

     Giuseppe  Tringali

LA M. M. ITALIANA CONTRO LA PIRATERIA INTERNAZIONALE

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AUGUSTA. Il comando di Marisicilia, con sede in Augusta, informa i nostri lettori che lunedì 17giugno,  a bordo di Nave San Marco, nella splendida cornice porto di Aksaz (Turchia), alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi e del Comandante della Componente Marittima della NATO, Ammiraglio di Squadra Peter Hudson (Marina Britannica), ha avuto luogo la cerimonia di Passaggio di consegne del comando del Secondo Gruppo Navale Permanente della NATO tra il Contrammiraglio Antonio Natale e il Contrammiraglio Eugenio Diaz del Rio della Marina Spagnola.  Più di 200 i giorni in cui l’Italia ha guidato lo storico Gruppo Navale della NATO che, in particolare, dal 7 dicembre 2012 allo scorso 7 giugno, ha preso parte all’Operazione Ocean Shield. L’Ammiraglio Natale ha infatti comandato la Task Force composta da 4 Unità, la turca TCG GOKOVA, l’americana USS HALYBURTON poi avvicendata dall’ USS NICHOLAS, la danese HDMS IVER HUITFELDT da poco avvicendata dall’olandese HNMS Van Speijk che assieme ad altri importanti attori rappresentanti l’intera comunità internazionale ha salvaguardato i traffici marittimi dall’incubo della pirateria marittima nel Golfo di Aden.

“Abbiamo raggiunto un punto di svolta in cui non si può più prescindere da azioni maggiormente focalizzate verso lo sviluppo dello stato somalo, al fine di facilitare l’imposizione ed il mantenimento dello stato di diritto e di maggiore sicurezza e controllo del territorio stesso: questa è la sfida più impegnativa che la Somalia e le nazioni che la stanno supportando, devono affrontare” ha affermato l’ammiraglio Natale rivolgendosi allo schieramento ed agli ospiti intervenuti per la cerimonia tra cui i Comandanti delle Squadra Navale Spagnola e Turca. Una lunga missione fatta di costante presenza, deterrenza, incontri, esercitazioni, incessante pressione sui noti hubs criminali ed assistenza medica a centinaia di pazienti somali – attività svolta anche con il supporto di un’equipe cinese ed andata in onda sulla CCTV, emittente cinese a copertura globale –  ma anche fine diplomazia navale nonché cooperazione con tutti i principali e importanti Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano tra cui Djibouti, Oman, Emirati Arabi Uniti, Tanzania, Kenya, Seychelles Madagascar, Yemen. Non solo, anche celebri record, momenti che resteranno nella storia, come i primi appontaggi di elicotteri cinesi e russi su un’Unità italiana e viceversa e le esercitazioni congiunte in mare, evento non solo storico ma visto in diretta sulla CNN da milioni di persone. “Vi voglio ringraziare tutti, dal Comandante al più giovane dei marinai, nessuno si è risparmiato in questa lunga avventura, in questo viaggio che ci ha portato lontani da casa, al fine di salvaguardare la libertà di navigazione in quest’arteria tanto preziosa quanto vitale per il nostro Paese. Ma il grazie più grande va ai vostri cari, perché senza il loro supporto non avremmo potuto fare quanto abbiamo fatto. Loro ora sono a casa, vi stanno aspettando e sono fieri di voi perché siete uno degli esempi migliori che il nostro Paese può offrire” Così l’Ammiraglio ha ringraziato l’intero equipaggio al tramonto, nell’ultima sera di Comando, proprio perché i grandi viaggi e le grandi esperienze si possono comprendere solo una volta arrivati a destinazione quando, con un filo di malinconia, ci si volta indietro.

 

L’Italia contribuisce all’attività di contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa sin dal dicembre 2008 e ha assunto il comando dell’Operazione Ocean Shield dal 7 dicembre 2012 allo scorso 7 giugno. Nave San Marco, Unità Flagship della Task Force, a breve farà rientro in Italia dopo circa 7 mesi di attività in mare.

Le nazioni della NATO, lo scorso 19 marzo 2012, hanno raggiunto un accordo per prolungare l’Operazione Ocean Shield sino alla fine del 2014.