AUGUSTA, BUONA SANITA’ A KM ZERO – di Cecilia Càsole

L’esperienza di Gabriella Toscano

l43-ospedaliAUGUSTA – Spesso si sente parlare di mala sanità come se si provasse un certo gusto ad accusare qualcuno di aver fatto, dolosamente o colposamente, male il proprio lavoro. Così succede che un intervento sbagliato o un infermiere killer trasformino le rispettive categorie in medici incompetenti o imputati da ergastolo. Eppure, esistono tanti casi di pazienti a cui è stata salvata la vita grazie al lavoro di abili medici  coadiuvati i da équipe di professionisti attenti e preparati. Per questa ragione è nata l’esigenza di istituire a livello nazionale l’Osservatorio buona sanità, ente autonomo e organizzazione no profit che, come viene espressamente indicato nel sito ufficiale, nasce con l’intento di “far conoscere e premiare “eccellenze” del mondo della sanità non conosciute al pubblico”. Grazie all’impegno del presidente dell’organizzazione Carmelo Puglisi e del coordinatore nazionale Gaetano Riva, è in corso l’iter per l’inserimento della storia dell’augustana Gabriella Toscano tra le “eccellenze” del mondo della sanità, la cui  testimonianza, sulla personale vicenda, è stata già pubblicata sulla pagina “Le vostre storie” interna al sito dell’Osservatorio. Era il maggio del 2012 quando Gabriella fu colta da una improvvisa crisi epilettica senza precedenti. Attraverso una Rmn (Risonanza magnetica nucleare), Gabriella scoprì di avere un meningioma dal diametro di 8 cm. Un breve ricovero nella sede dell’Istituto ortopedico “Villa Salus” di Augusta, a cui fece seguito un delicato intervento diretto dal primario del reparto di neurochirurgia della struttura, il dottore Alberto Romano. Abbiamo tratto alcuni stralci della testimonianza di Gabriella per condividere una storia di buona sanità in generale e  del  buon operato, in particolare, di un reparto della casa di cura nel territorio augustano convenzionata  con il Ssn (Servizio sanitario nazionale). “Un intervento chirurgico durato nove interminabili ore ma quella che poteva essere l’esperienza peggiore e più grave della mia vita si è trasformata in un momento bellissimo… Ho trovato un medico e uno staff di sala operatoria, non solo preparati professionalmente, ma di incommensurabile valore umano… Il personale infermieristico, che mi somministrava le terapie più volte al giorno,  composto da uomini e donne meravigliosi e professionalmente preparati… Il reparto di diagnostica per immagini,  il cui primario è il dottor Antonio Politi, non solo è dotato di macchinari di ultima generazione ma ha anche un “capitale umano” straordinario, perché, nel mio specifico caso,  dato che soffro di claustrofobia, effettuare la Rmn al cervello è un problema grandissimo, e ho potuto superarlo solo grazie ai medici e ai tecnici radiologi che sospendevano di tanto in tanto l’esame ed entravano facendomi sentire la loro presenza“. Sono passati quattro anni dal complesso intervento neurochirurgico. Oggi Gabriella si ritiene una donna fortunata, non solo per il riuscito intervento e l’esito negativo degli esami a cui si sottopone periodicamente, ma anche perché, ogni volta che si reca a “Villa Salus” per i controlli di routine, trova un personale che riesce a trasmetterle lo stesso affetto a distanza di tempo. “Tutto questo io l’ho trovato a “km zero”, nel senso che la struttura è ubicata a meno di un chilometro da casa mia e voglio dire che, molte volte, non è necessario affrontare lunghi e costosi viaggi della speranza: la “buona sanità” è anche qui”, le parole conclusive della testimonianza di Gabriella, che da anni è attiva volontaria dell’Airc, associazione quest’ultima che ha sposato in pieno la campagna appunto denominata “Buona sanità”.

C. C.