I VOLTI FEMMINILI DI GRAZIELLA PAOLINI PARLAGRECO Al CIRCOLO UFFICIALI

jjjAUGUSTA. Graziella Paolini Parlagreco ha impreziosito con i suoi quadri i saloni del Circolo Ufficiali della Marina Militare dal 28 marzo al  6 aprile. Le tele rappresentano la summa dell’ultima produzione dell’artista e comprendono nature morte, marine, ma,  soprattutto,  un’ampia galleria di soggetti femminili. La nostra pittrice, di origini piemontesi, dopo la laurea all’Accademia delle Belle Arti di Palermo e un lungo soggiorno in Calabria, si trasferisce definitivamente in Sicilia, a Catania. Titolare di cattedra di disegno e storia dell’arte, ben presto abbandona l’insegnamento per dedicarsi totalmente alla passione per la pittura e per la poesia;  è autrice,  infatti,  di notevoli raccolte liriche. Ma è grazie alla sua produzione pittorica che si afferma nello  scenario artistico internazionale, vincendo numerosi premi e collezionando lusinghieri riconoscimenti da parte dei critici più in auge: uno tra tutti, Lucio Barbera. Dal 1980 ha allestito 6 personali e partecipato a 23 collettive. Di notevole pregio e rilievo artistico sono il suo studio per illustrare Il Barone rampante di Italo Calvino e la mostra dal suggestivo titolo Le donne, i cavalier, che riecheggia un famoso verso del poema dell’Ariosto, ispirato all’amor cortese, a cui le tele rimandano. Le sue ultime opere, esposte al Circolo Ufficiali, sono tutte di una bellezza struggente. Paolini Parlagreco conosce l’insegnamento dei grandi maestri del Rinascimento di cui emula il tratto nella bellezza e la sua arte esplora tutti i secoli con rinnovata creatività. La tensione creativa si percepisce in ogni opera, una tensione ricercata, da poeta quale lei è, e che ha nutrito in lunghe giornate di intenso lavoro. L’artista usa le tecniche pittoriche e i colori con grande maestria e sapienza. Il risultato è di grande impatto estetico oltre a suscitare in chi osserva, un’ intensa emozione. Quella della nostra artista è un’ampia e originale produzione sul tema della femminilità poeticamente intenso e ritrascritto con un’intensa polivalenza di spunti, figurazioni e simbologie di grande fascino. La sua pittura ha subìto nel tempo interessanti mutamenti capaci di evidenziare la continua ricerca esistenziale di un modello di vita e di cultura intesa come sviluppo incondizionato della personalità. La scelta d’arte a cui s’ispira fa interagire pittura e realtà, da cui deriva un linguaggio figurativo che alterna soggetti ora prettamente realistici ora surrealistici, che si muovono tra spazi fantastici e luoghi della memoria, testimoni di un tempo passato, di un ambiente, di una cultura. Il simbolo è ricorrente e viene proposto con tratto elegante e suadente. Attraverso il dominio assoluto del segno e l’appropriata scelta di luci e colori e l’eleganza formale, si coglie un pensiero, un messaggio un suggerimento. Figure belle, levigate, quasi irreali declinate ora con tratto essenziale, ora attraverso un fraseggio ricco di chiaroscuri,  ora con incisivo riferimento alle sue composizioni poetiche. Notevole l’uso del colore, soprattutto del rosso, che diventa luce pura,  che si riverbera sul resto dell’opera, simbolo di una sensualità particolare, di cui tutti i soggetti femminili dell’artista sono espressione, come egregiamente spiega il critico d’arte Nuccio Mula: “Arte Femmina e non femminea, in assoluta maestà di “status”, laddove ogni Donna è realmente “Domina”, proiezione identitaria di Colei che, puntualmente, ri-crea soprattutto sè stessa”. Attraverso queste preziose opere  Graziella  Paolini Parlagreco si rivela grande interprete del Bello, quello a cui tutti dovremmo essere educati, quello che per Platone coincide con il Bene e che ci spinge a comprendere quanto sia vero che “la bellezza salverà il mondo” .

    Zaira Lipari

I VOLTI FEMMINILI DI GRAZIELLA PAOLINI PARLAGRECO Al CIRCOLO UFFICIALIultima modifica: 2014-04-11T09:29:44+02:00da leodar1
Reposta per primo quest’articolo