AUGUSTA. Il 23 pomeriggio la Guardia Costiera della locale Capitaneria di porto ha sequestrato in via preventiva un carico di materiale ferroso, proveniente dall’entroterra ragusano, di tremila tonnellate circa, a bordo della motonave KATJA, battente bandiera Antigua e Barbuda, ormeggiata dalla notte del precedente 20 maggio, alla banchina del porto commerciale di Punta Cugno, con destinazione Nemrut Bay in Turchia. Stando alle informazioni fornite dalla locale Guardia costiera, Augusta è diventata, da oltre due anni, il centro di un intenso traffico di materiali ferrosi rottamati e da riciclare, che provengono da aziende della Sicilia per essere esportate verso fonderie italiane e estere. L’attività investigativa svolta dagli uomini del Nucleo Operativo Difesa Mare della Guardia Costiera di Augusta è stata sollecitata dagli accertamenti del personale dell’A.R.P.A. Protezione Ambiente) di Siracusa, che ha constatato “la presenza di elementi ferrosi non conformi alla severa normativa comunitaria e nazionale che disciplina il trasporto di rottami metallici, dichiarati dal produttore e detentore finale immediatamente trasformabili e riciclabili, in quanto precedentemente trattati e controllati” . A quanto pare il materiale ferroso non conforme, era già stato scartato e non imbarcato sulla motonave. La nave rimarrà all’ormeggio nel porto commerciale, in attesa degli esiti delle valutazioni dell’Autorità Giudiziaria L’attività svolta rientra nel programma di tutela ambientale che, per gli aspetti marittimi, il Corpo delle Capitanerie di Porto svolge in tutto il territorio nazionale, con particolare riguardo alla movimentazione delle merci ritenute potenzialmente nocive ed inquinanti per l’ambiente e l’ecosistema marino. Un sequestro simile s’era verificato già nel luglio di due anni fa, quando la nave Cristin con circa 50.000 tonnellate di rottami di ferro, regolarmente imbarcati ad Augusta, fu sequestrata a Marghera dal Corpo Forestale. Dopo che fu rispedita al mittente con le stive sigillate, dopo una lunga vicenda legale nave e carico furono dissequestrate, con un danno calcolato in oltre 200 mila euro per il proprietario del carico.
C. P.