La “RARI 86 AUGUSTA” vola alto

Si sono svolte il 4 settembre a Caldonazzo le finali nazionali di canoa  “ MEETING DELLE REGIONI” che ha visto in competizione 800 atleti suddivisi in 82 squadre più qualificate in ambito di ogni regione. Il Lazio si è aggiudicata l’edizione 2010 con a seguito la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia.

 

Gli atleti megaresi, presentati dalla società “RARI 86 AUGUSTA”,  come vuole la storia e la tradizione canoistica si sono distinti nelle diverse categorie. Nei 2000 mt. e nei 200 mt. per la categoria K1 cadetti A, un primo posto dell’atleta BARBA VINCENZO, mentre nella categoria cadetti A femminile il primo posto è stato occupato dall’atleta SARACENO BARBARA per il K2 – 2000 mt e K4 – 200 mt.. Per la categoria  cadetti B femminile l’atleta SARACENO GIULIA  si è classificata prima nel K4 – 200 mt. e terza nel K2 2000 mt… Infine,   come se non bastasse, un  risultato di tutto rispetto è stato ottenuto anche dal giovane atleta SPINALI TOMMASO, in qualità di cadetto B, che si è piazzato al secondo posto nel C1 4,20 – 2000 mt e 200 mt.

 

        Giuseppe Tringali 

 

 

Il lungomare Rossini: una fogna a cielo aperto

 

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  Come si fa a chiamare “lungomare” una strada che si affaccia sì sul mare, ma un mare  fortemente inquinato?  Inquinato da quasi un cinquantennio, dagli scarichi fognari, tanto che è assolutamente vietato e farsi i bagni e pescare. Nel 1968 fu  progettato dall’ng. Olivotti di Udine di impianto di depurazione per bonificare il golfo, ma, a tutt’oggi, nonostante, da un lustro almeno, tutti noi cittadini paghiamo la non esigua tassa sul depuratore, il depuratore è  in mente Dei. Per quanto riguarda l’area dove, periodicamente,si verifica il fenomeno dell’acqua alta, come a Venezia,  i residenti  si sono molto risenti per le affermazioni del giovane all’assessore ai Lavori pubblici,  Rinzivillo,  pubblicate  sul quotidiano “La Sicilia” di sabato scorso.  Per rispondere a Rinzivillo e,soprattutto, per mettere l’Amministrazione comunale di fronte alle proprie responsabilità,  i proprietari delle palazzine, regolarmente allagate, si sono riuniti nello studio di un avvocato  affinché, tra l’altro, invii al sindaco  una diffida ad adempiere  e per  chiedere eventualmente un congruo risarcimento per i danni passati e, eventualmente, futuri.  Diffida  simile era già stata inviata, n paio d’anni fa,  dal giornalista Giorgio  Càsole al sindaco Carrubba, il quale non solo non si fece vivo  nel quartiere, né agì per risolvere il problema annoso,  ma non rispose nemmeno, così come non ha nemmeno o risposto il direttore generale del Comune, Gaetano Petracca, a una  garbata lettera dello stesso Càsole nel diceembre scorso, lettera  in cui, a nome dei residenti,  il giornalista quasi lo supplicavo di intervenire. “Ci pensino i residenti”, ha detto al quotidiano  il giovane assessore Rinzivillo. “Per quanto ci compete, infatti, noi stiamo provvedendo (anche per questo ci siamo riuniti nello studio legale)”, hanno detto i residenti,  ma il buon assessore Rinzivillo, proprio perché giovane, non sa che non sono stati i residenti a sopraelevare  Via delle Saline, ma fu il Comune che volle asfaltare, per motivi, sacrosanti, di traffico veicolare, quella che era una strada sterrata e appena  un viottolo, come afferma  il geometra Santo Carrubba, memoria storica del quartiere, uno dei primi residenti di quelle palazzine sorte negli anni Sessanta su saline colmate, sì, come dice Rinzivillo, con tanto di regolare licenza edilizia, per edilizia  cooperativa convenzionata, ma solo quando il Comune, acquisendo terreno delle varie cooperative e sopraelevando il manto, si è verificato il fenomeno dell’acqua alta.

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“Prima il quartiere non si allagava”, afferma Carrubba. Evidentemente chi non ha rispettato le giuste pendenze non ha voluto le canalizzazioni è stato il Comune, che avrebbe dovuto prevedere il fenomeno e avrebbe dovuto rispettare i cittadini che, regolarmente, avevano lì costruito le palazzine. Cittadini che non sono di serie B né possono essere trattati a pesci in faccia, quasi come i cani randagi che stazionano in permanenza di fronte all’area – altra grave piaga che, certo, non può essere estirpata dai cittadini. Questi sono stati i sentimenti provati dagli abitanti, non solo per le parole del giovane Rinzivillo, ma perché altrove, vedi area di fronte al lido Granatello, circolo nautico, la ditta incaricata dei lavori per la realizzazione della strada di fuga ( non chiamiamola lungomare) ha realizato una serie di canalizzazioni per evitare il fenomeno dell’acqua alta ricorrente anche lì, e ha realizzato persino il marciapiede, ciò che non è stato fatto nell’area della”calle veneziana”. “Siamo cittadini di serie B o al circolo nautico ci sono i soliti papaveri che godono dei soliti privilegi? “, Questo è il “grido di dolore” lanciato dai residenti. Che il Comune non voglia provvedere a venire incontro a questi sfortunati residenti, lo si evince anche dal fatto che il manto stradale del cosiddetto lungomare non ha le pendenze giuste, e  risulta  anche questo, come Via delle Saline, talmente sopraelevato nei pressi dell’area delle palazzine che queste sono come in un catìno, dove saranno convogliate l’acqua piovana e quella proveniente dalle mareggiate. Mareggiate che, puntualmente, invaderanno il “lungofogna”, non essendo possibile considerare una vera barriera frangiflutti la massicciata che è  stata pota in essere. Il giovane assessore Rinzivillo sostiene che sono stati compiuti lavori per pulire il canalone di Via delle Saline, che costeggia la scarpata, che corre sotto la linea ferrata. Perché non fa un salto l’assessore e si rende conto che il lavoro è stato fatto in maniera raffazzonata, così alla bell’e meglio.? Ma, quand’anche fosse stato fatto bene, il canalone o “saione” è stato otturato dalla ditta che sta svolgendo i lavori sul “lungofogna Rossini. Ditta che, come si può constatare dall’allegata foto, ha collocato un tubo che dovrebbe convogliare l’acqua del canalone stesso, ma ho posizionato il tubo talmente in alto che non pesca nel canalone. La ditta,( sua sponte?) ha realizzato il marciapiede di fronte al circolo nautico. Perché non lo ha fatto davanti alle palazzine della “calle veneziana”?. I cittadini residenti stanno facendo quanto è nelle loro facoltà per risolvere i problemi, il Comune faccia il proprio dovere e non discrimini nessuno. “Assessori  e consiglieri non vengano poi a chiederci il voto” , diceva una signora  agguerrita quando abbiamo preso appunti per realizzare questo servizio.

 

 D.C.   Nelle foto: foto acqua alta” lungofogna “Rossini”, canalone Via delle Saline

Cronaca flash

RACKET AD AUGUSTA

COMMERCIANTE DENUNCIA TENTATIVO ESTORSIONE

ARRESTATO UN CINQUANTENNE

racket.jpgAUGUSTA – GIUSEPPE ARENA, 51 ANNI, DI AUGUSTA, E’ STATO ARRESTATO DAI CARABINIERI DEL NUCLEO OPERATIVO DELLA COMPAGNIA DI AUGUSTA PER TENTATA ESTORSIONE AGGRAVATA AI DANNI DI UN’AZIENDA COMMERCIALE. L’UOMO, RAGGIUNTO DA UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE EMESSA DAL GIP DEL TRIBUNALE DI CATANIA, E’ STATO CONDANNATO NEL 1999 PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA. LE INDAGINI CHE HANNO PORTATO AL SUO ARRESTO SONO STATE AVVIATE LO SCORSO LUGLIO, DOPO CHE UN COMMERCIANTE DI AUGUSTA HA DENUNCIATO AL NUCLEO OPERATIVO DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI AUGUSTA DI AVER SUBITO UNA TENTATA ESTORSIONE  DA PARTE DI UNO SCONOSCIUTO CHE  GLI INTIMAVA, CON METODI MAFIOSI, DI REGOLARIZZARE LA SUA POSIZIONE INDIVIDUANDO TEMPESTIVAMENTE UN REFERENTE NEL CLAN LOCALE CUI VERSARE LA QUOTA MENSILE PER POTER ESERCITARE LIBERAMENTE, COMPIENDO, PERTANTO, ATTI IDONEI DIRETTI IN MODO NON EQUIVOCO A COSTRINGERE IL COMMERCIANTE A VERSARE UNA SOMMA A TITOLO DI ESTORSIONE, CON L’AGGRAVANTE DI AVER AGITO CON METODO MAFIOSO, AVVELENDOSI DELLA FORZA DI INTIMIDAZIONE DERIVANTE DALLA SUA APPARTENENZA AL SODALIZIO MAFIOSO.

GLI ACCERTAMENTI CONDOTTI DAI MILITARI DEL NUCLEO OPERATIVO DELL’ARMA,  COORDINATI DALLA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI CATANIA HANNO CONDOTTO ALL’INDIVIDUAZIONE DI ARENA QUALE AUTORE DEL TENTATIVO DI ESTORSIONE. L’ARRESTATO E’ STATO CONDOTTO  NEL CARCERE CAVADONNA DI SIRACUSA.

      C.C.

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LENTINI. CARABINIERI ARRESTANO PREGIUDICATA CHE TENTA DI INTASCARE

ASSEGNO RUBATO

 

assegno.jpgLENTINI. LUNERDI’ 13 SETTEMBRE 2010 I CARABINIERI DELLA STAZIONE DI LENTINI HANNO TRATTO IN ARRESTO IN FLAGRANZA DI REATO LA QUARANTESETTENNE MARTINA COVINO, RESIDENTE A LENTINI, BADANTE,  PREGIUDICATA.

LA COVINO, APPROFITTANDO DEL SUO RUOLO DI BADANTE,  AVEVA SOTTRATTO UN ASSEGNO DI EURO 200 A UN SUO ASSISTITO PENSIONATO, MODIFICANDOLO NELL’IMPORTO A EURO 2000 E PONENDOLO ALL’INCASSO ALLA FILIALE DEL BANCO DI SICILIA DI LENTINI,  DOVE, AD ATTENDERLA,  HA TROVATO ALL’INTERNO I MILITARI CHE SI FACEVANO PASSARE PER CLIENTI E IMPIEGATI  DELLA BANCA.

LA DENUNCIA DI FURTO, ANCHE SE CONTRO IGNOTI,  COLLEGATA AL FATTO CHE L’ASSEGNO FOSSE DEL BANCO DI SICILIA HA PREMIATO L’INTUITO DEI CARABINIERI DELLA LOCALE STAZIONE CHE MONITORAVANO  DA TEMPO LA FILIALE LENTINESE.

ARRESTATA PER FURTO E FALSO IN SCRITTURA PRIVATA,  LA COVINO, ESPLETATE LE FORMALITA’ DI RITO E’ STATA SOTTOPOSTA DAL MAGISTRATO AGLI ARRESTI DOMICILIARI  NELLA PROPRIA ABITAZIONE.

 C.C.