Un monumento agli sprechi

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Il consiglio d’Istituto del liceo Mègara ha deliberato, per motivi di turnazione e per evitare il maggior pendolarismo di docenti, di dislocare nel plesso di Via Adua tutto il corso dell’ex liceo socio-psico-pedagogico, da quest’anno denominato liceo delle scienze umane, e tutto il corso A del liceo scientifico. I corsi B, C, D e E dello scientifico e il ginnasio e il triennio del classico saranno ospitati nei due plessi di Via Strazzulla. In un primo tempo lo stesso consiglio d’Istituto aveva deciso di dislocare in Via Adua il biennio delle “scienze umane” e il biennio dello scientifico, poi, per ragioni anche  di sicurezza – numero di alunni per aula –  e su consiglio dei vigili del fuoco, è tornato sui suoi passi. Non bisogna dimenticare, infatti, che il plesso di Via Adua è un edificio di sei piani, compreso quello terreno, destinato inizialmente a civili appartamenti, dai quali sono stati ricavati alla bell’e meglio aule per classi di studenti, mentre i plessi di Via Strazzulla furono progettati e realizzati  nella II metà degli anni Sessanta (durante l’Amministrazione Fruciano) per ospitare degnamente il liceo classico e lo scientifico, allora istituti autonomi.   

Come si ricorderà, per vetustà e per riattamento antisimico, i due edifici, oltre sei anni or sono, furono evacuati e solo da due anni uno e da uno l’altro sono ritornati a ospitare i due licei, costituenti ormai un unico istituto. In più, da  tredici anni, è stato attivato un nuovo indirizzo, quello del liceo socio-psico-pedagogico, come sezione del classico,  che, come precisato sopra, da quest’anno sarà denominato del liceo delle scienze umane. Questo  corso delle scienze umane e il corso A dello scientifico costituiscono 12 classi che, appunto, troveranno ospitalità solo in un paio di piani del plesso di Via Adua, il cui affitto  annuo grava sul bilancio della Provincia Regionale di Siracusa, cioè su tutti noi contribuenti, nella misura di 250 mila euro . La cifra è stata confermata da un funzionario della Provincia davanti ad alcuni miei studenti portati in visita alla sede di Via Malta, in occasione di un corso PON. Se poniamo mente che  già la Provincia ha in affitto da sei anni il plesso, ci rendiamo conto che, con i soldi spesi per l’affitto, si sarebbe potuto costruire un  edificio tutto nuovo per ospitare le classi e si sarebbero potuti evitare altri esborsi. L’edificio nuovo si sarebbe potuto costruire abbattendo o ristrutturando radicalmente l’edifico, attualmente degradato, che ospitava la palestra, e realizzando un terzo plesso da affiancare agli altri di Via Strazzulla. Se per motivi di urgenza, era necessario affittare, sei anni fa,  un nuovo edificio, si sarebbe egualmente potuto procedere a realizzare questo progetto, prevedendo per la palestra un pallone tensostatico nell’area del campo Carrubba o, addirittura, nello spazio, non esiguo , nei pressi dell’attuale ex palestra, alle spalle dei due plessi riattati. Invece no! Il consiglio comunale ha deliberato di concedere alla Provincia l’area dove sorge  l’ex palestra, di proprietà comunale, come gli altri due plessi,  perché la Provincia  vuole abbattere il’edificio fatiscente e installare sul luogo un pallone tensostatico per l’attività ginnica. Nel frattempo, continueremo, chissà per quanto tempo, a sborsare quattrini, 250 mila euro l’anno –repetita iuvant! A parte l’ovvia considerazione  che è scandaloso sperperare il pubblico denaro e lo è ancor di più sperperarlo in tempi di crisi come questi, quando non c’è futuro né per docenti né per alunni, a che serve mantenere un affitto per un palazzo come quello di Via Adua quando serve solo per dodici classi?. In un primo tempo, si pensava che il plesso avrebbe ospitato classi del commerciale “Arangio Ruiz”, che vive una situazione analoga a quella del liceo. Commerciale e Industriale fanno ormai parte di un unico istituto, il cui dirigente scolastico da quest’anno è l ‘augustano Carmelo Gulino.  Gulino ci i ha riferito che, non essendoci più il polo universitario a occupare i locali dell’ITIS, le classi del commerciale,  che fino a giugno sono state ospitate nel plesso di Via Pirandello,  saranno ospitate nelle aule dell’Industriale. Perciò, non ci sarà alcuna necessità di ricorrere alle aule anguste di via Adua. Il plesso rosa-blu di Via Adua rischia di diventare, dunque,  un monumento allo spreco.
         Giulia Càsole

CONTADINI IN “ERBA”, CARABINIERI ARRESTANO QUATTRO RAGAZZI PER COLTIVAZIONE DI SOSTANZA STUPEFACENTE

mariuana.jpgIl 5 settembre 2010 , intorno all’una di notte, in contrada Balate, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Augusta, guidati dal tenente Vincenzo Alfano, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, quattro ragazzi di cui due minorenni, tutti incensurati e tutti studenti di Augusta,  per coltivazione e produzione di sostanza stupefacente: D .D. classe ‘90 –  S.C. classe ’91-  C.S. classe ’93 – P.S.classe ’93.  Da tempo i militari stavano monitorando una piantagione di marijuana, per poterne individuare i gestori e prenderli con le mani nel sacco durante le necessarie operazioni di irrigazione e potatura. Nonostante le recenti piogge non lasciassero ben sperare, nella notte i quattro si sono presentati e hanno iniziato le consuete “operazioni” venendo arrestati in flagranza di reato dai militari che da qualche giorno erano appostati nelle vicinanze. Grande lo stupore dei militari nel notare che ad avere quello strano “pollice verde” fossero quattro giovani tutti incensurati e tutti di buona famiglia. La piantagione che contava sei piante di altezza variabile tra i 120 e i 180 cm per un peso totale di 2 KG. di marijuana è stata tagliata e posta sotto sequestro. I due arrestati maggiorenni sono stati ristretti all’interno della  casa di reclusione di Cavadonna, mentre i due minorenni nella casa di prima accoglienza minorile di Catania.

Posti sotto sequestro anche i materiali atti all’irrigazione e coltivazione.

C.C.

Nella foto una pianta  sequestrata

 

Cambio ai vertici del Comando Militare Marittimo di Sicilia

Toscano e Ruzzitto.jpgAUGUSTA. Giovedì 2 settembre scorso, alle ore 17.30, nell’area della  darsena militare di Terravecchia  ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento del comando militare marittimo autonomo in Sicilia, più noto come MARISICILIA tra l’ammiraglio di squadra Andrea Toscano e l’ammiraglio di divisione Salvatore Ruzittu.,

 Alla solenne cerimonia militare  ha presenziato il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Bruno Branciforte, il quale ha messo in evidenza l’importanza strategica della base di  Augusta e ha fatto riferimento a lavori di riorganizzazione all’interno della stessa base, infine, ha ringraziato l’ammiraglio Toscano complimentandosi per il lavoro svolto nel corso dei tre anni di comando di Marisicilia.

Hanno preso parte alla cerimonia  il presidente della corte d’appello di Catania, Marletta, i prefetti di Siracusa, Catania e Messina, l’assessore Lazzari, con la fascia blu, in rappresentanza del presidente della Provincia regionale, Bono, e  rappresentanze di tutte le forze armate dell’Isola e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

L’ammiraglio Andrea Toscano, nato a La Spezia,   ha lasciato  il comando di Marisicilia per assumere il prestigioso comando del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale d’Otranto di Taranto.

L’ammiraglio Salvatore Ruzittu, originario di Lecce,  proviene dallo stato maggiore marina di Roma, dove dal  luglio 2007 ha ricoperto l’incarico di capo del 3° reparto pianificazione generale

passaggiocomforpat,2 compiani.jpgIl comando militare marittimo in Sicilia, diventato autonomo nel 1940, si è trasferito da Messina ad Augusta nel novembre del 2002. La sua giurisdizione comprende la Sicilia e la Calabria occidentale.

Ha alle sue dipendenze dirette 9  navi e 11 comandi territoriali dipartimentali; il personale dipendente militare e civile della sola area di Augusta è di circa 5 mila persone.

Marisicilia ha piene attribuzioni territoriali nel campo logistico, amministrativo, della difesa e sicurezza delle infrastrutture, della protezione e difesa civile, dell’antinfortunistica e della tutela ambientale.

Nell’espletare tali funzioni, si colloca come elemento di interfaccia tra la Marina Militare e le autorità governative e amministrative locali, e tutti coloro che, sempre a livello locale, abbiano esigenza di interagire con la forza armata.

Avvincendamento anche (lo scorso 20 luglio)  al comando delle forze da pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera, meglio nota come COMFORPAT, alla presenza dell’ammiraglio di squadra Luigi Binelli Mantelli, comandante in capo della squadra navale.

Il contrammiraglio Roberto Camerini, al termine di due intensi anni di attività,  ha ceduto il comando al contrammiraglio Edoardo Compiani, figlio del compianto Paolo Compiani che, oltre vent’anni fa, comandò, con il grado di capitano di vascello, la base navale di Augusta, che ancora non ospitava la sede di Marisicilia..

COMFORPAT svolge numerosi compiti tra i quali l’attività di pattugliamento a tutela degli interessi nazionali anche in mari lontani, la vigilanza pesca, il concorso al controllo dei flussi migratori, l’attività di formazione degli ufficiali di stato maggiore della Marina Militare,  tra cui la scuola di comando navale”, istituita per la formazione dei comandanti alla prima esperienza di comando su unità minori, e le attività bilaterali con le Marine dei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, con l’obiettivo di accrescere la cooperazione e l’interoperabilità tra le rispettive Marine.

Il comando navale delle Forze di pattugliamento ha assunto la sua denominazione il 15 ottobre 1999 e ha alle sue dipendenze 18  navi, delle quali 8 corvette classe “Minerva”, 4 pattugliatori classe “Costellazioni”, 4 pattugliatori classe “Comandanti” e 2 pattugliatori classe “Costellazioni 2^ serie” di recentissima costruzione, con un totale di circa 1.700 uomini imbarcati.

L’ammiraglio Camerini, il cui discorso di commiato è stato traboccante di commozione, ha raggiunto Roma per prestare servizio allo stato maggiore M.M. in qualità di capo dell’ufficio pubblica informazione.

L’ammiraglio Compiani proviene dal comando in capo della squadra navale di Roma, dove ha ricoperto l’incarico di comandante del centro delle telecomunicazioni della Marina Militare di Roma.

Nelle foto: l’amm. sq. A. Toscano a sin., l’amm div. Ruzittu, a ds.

Un momento della cerimonia del passaggio di cvonsegne tra  l’amm. Camerini e l’amm. Compiani

           G.C.