Saggio inedito sul ginnasio-liceo di Augusta, di Giorgio Càsole, docente di lettere al liceo “Mègara”

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 L’esperienza teatrale sarà ripetuta, ancora una volta per iniziativa degli studenti, qualche anno dopo, nel maggio del 1970, al cinema Impero (risalente, come s’intuisce dalla denominazione, all’epoca fascista), nei pressi della Piazza Duomo, oggi chiuso da molti anni. Fu realizzato un palcoscenico su misura per ospitare, ancora una volta un programma articolato: spicca l’atto unico La lezione di Ionesco, rumeno di lingua francese, stimato rappresentante,   ma  da noi ancora sconosciuto all’epoca, del cosiddetto teatro dell’assurdo. (Da sinistra RITA MENTESANO, PINA LUPO, GIACOMO CASOLE)

 

 

LA SEZIONE SCIENTIFICA DIVENTA LICEO AUTONOMO

 

2.jpgNello stesso 1970,  la sezione scientifica annessa al classico ottiene la sua autonomia e sarà intitolata cinque anni dopo ad Andrea Saluta, illustre matematico cittadino, ultimo direttore della Regia Scuola Tecnica e primo preside della Regia Scuola Complementare “Principe di Napoli”.

 L’intitolazione dell’istituto al preside Andrea Saluta avviene il 6 novembre 1975, nel corso di una cerimonia nell’androne della sede del liceo scientifico nella  cosiddetta cittadella degli studi. (Nella foto a lato:  1975 – Cerimonia di intitolazione dello scientifico ad Andrea Saluta;  da sin. SEBASTIANO SALUTA,  figlio di Andrea, sacerdote  ANTONIO GIARDINA, il preside dell’epoca,  GIOVANNI BRUNO)

La proposta dell’intitolazione era stata avviata dal preside Giovanni Bruno, che, dopo l’approvazione del collegio dei docenti, chiese e ottenne il parere favorevole del sindaco Carmelo Saraceno e del prefetto e successivamente inoltrò la richiesta al Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel corso degli anni Settanta e nella prima metà degli Ottanta, alla guida del liceo scientifico, ormai ubicato stabilmente nella cittadella degli studi, si avvicendarono numerosi presidi che, tuttavia, rimasero  troppo poco tempo per poter avviare progetti a lunga scadenza.

Un grande evento galvanizzò alunni e docenti del liceo scientifico: fu la “tre giorni” organizzata per impulso  del preside Vincenzo D’Aquino, per la formazione di una coscienza antimafiosa, nella primavera del 1978, l’anno successivo alle manifestazioni studentesche dette dei “ragazzi del ‘77”, che si riverberarono anche al Saluta sub specie dell’occupazione dell’istituto, in anticipo rispetto a manifestazioni consimili periodicamente ripetutesi negli anni Novanta nel periodo autunnale. Nella primavera del 1978, dunque, studenti e docenti furono ospiti del teatro della Marina Militare, a ragione dell’insufficienza cronica dei locali e dell’inesistenza dell’aula magna nella cittadella degli studi. L’intervento più atteso di quelle intense mattinate dedicate alla formazione di una forte coscienza civica fu quello del giornalista-scrittore-commediografo Giuseppe Fava, originario di Palazzolo Acreide,  ma operante a Catania, noto per le sue coraggiose denunce tanto che, nel gennaio 1984, cadde sotto il piombo mafioso.

3.jpgFava incantò il pubblico che gremiva il teatro non solo per la sua notorietà, ma anche grazie alla presenza fisica:  abbigliamento casual, la barba curatissima che gli ornava il viso, da cui staccava un marcato naso aquilino, la voce impostata. Ovviamente, Fava attirò l’attenzione del pubblico grazie, soprattutto, alla sua parola di uomo fermo e coraggioso. (nella foto, GIUSEPPE FAVA, terzo da sinistra)

 

 

 

 

La scienza è un’emozione

Conferenza su Galileo Galileo al Liceo Megara

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In occasione della settimana della scienza, nel nostro Liceo Megara, in data 19 ottobre , si è svolta una conferenza su Galileo Galilei, tenuta dal professore dell’Osservatorio di Astrofisica di Catania Maurizio Ternullo. La conferenza, organizzata dalla nostra docente Anna Lucia Daniele, è intitolata Cultura scientifica e Cultura umanistica, ed espone sin dall’inizio i suoi intenti comunicativi. Così come ha spiegato il professore Ternullo, ex alunno del liceo Megara, si fa troppo spesso differenza tra la letteratura e la scienza, senza pensare che in fondo sono guidate entrambe dalla stessa voglia di ricerca e di sapere.  A tal proposito è stato più che pertinente il confronto tra il poeta Giovanni Pascoli, il quale sostiene che dentro ognuno di noi esiste un fanciullino candido e ingenuo che scopre passo dopo passo il mondo e riesce a vedere la bellezza anche nelle cose umili, e lo scienziato Isaac Newton, il quale afferma: “Io non so come mi vedrà il mondo un giorno. Per quanto mi riguarda, mi sembra di essere un bambino che gioca sulla spiaggia e trova di tanto in tanto una pietra o una conchiglia più bella del solito…” Ciò dimostra che, nonostante Newton non abbia mai composto una poesia e Pascoli non abbia mai risolto un’ equazione , sono spinti entrambi dalla stessa voglia di conoscere. Eppure la ricerca, che sta alla base della scienza, in Italia non è sufficientemente, se non scarsamente, finanziata e sostenuta, e questo “blocco” che ha subito la scienza può essere fatto risalire alla Controriforma.
E’ proprio a causa degli atteggiamenti repressivi connessi a questo momento storico che numerosi scienziati hanno rischiato la vita, o addirittura in alcuni paesi la ricerca scientifica non ha potuto conoscere un proprio percorso, com’ è avvenuto in Spagna.
Ma nonostante tutto, poiché ‘’la scienza è emozione”, è impossibile non ricordare l’evento che ha segnato la scoperta scientifica, ovvero l’osservazione del cielo da parte di Galileo nel 1609. Quest’uomo è stato il primo a puntare il telescopio verso il mondo “celeste”, e ad aver osato, guardando con una lente di ingrandimento, un mondo che non appartiene all’uomo. Con ciò ha potuto dimostrare che la superficie della Luna non è perfettamente liscia, è soggetta anch’essa al fenomeno delle macchie solari e addirittura riceve luce dalla Terra!
Queste scoperte sono importanti non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello filosofico, poiché Galileo ha così dimostrato che la Terra non è l’unico pianeta a essere imperfetto e che anche i corpi celesti sono soggetti alle stesse leggi fisiche del nostro mondo, per cui la loro origine non è affatto divina. E se consideriamo che San Tommaso d’Aquino giustificava la caduta delle mele dicendo che non poteva non avvenire in quanto sono corpi pesanti, ma la Luna non cade perché è un astro, un corpo celeste, comprendiamo ancor più a fondo il valore delle suddette scoperte scientifiche.
Ma non bisogna dimenticare che “ la scienza è dubitare di ogni autorità”, senza mai accettare passivamente le leggi scoperte dagli studiosi, bisogna essere coraggiosi e osare, mettendo in discussione anche le nostre stesse opinioni (così come fece Karl Popper con il suo” principio di falsificazione”). E dopo aver parlato ancora dei vari aspetti che la scienza assume nella nostra vita, il professore Ternullo ha concluso ribadendo la tesi iniziale da cui tutto è scaturito: ogni uomo può essere poeta o scienziato, non per la poesia che compone o per la scoperta che raggiunge, ma poiché entrambi hanno lo stesso atteggiamento poetico verso la natura, come il fanciullino di Pascoli.

    Dorotea Roggio

Richiesta di interventi nella circoscrizione Isola

luigi solarino.jpgEgregio Signor Sindaco,

in qualità di consigliere della Circoscrizione Isola, del Movimento Augusta agli Augustani, mi permetto rappresentarle quanto segue: sono molti i residenti della Circoscrizione che mi sollecitano per quanto in oggetto e in modo particolare per contrastare: -i cattivi odori (inconfondibili di fogna) che vengono emanati dalle caditoie stradali e dai cassonetti per rifiuti indifferenziati, tutti lasciati sempre aperti; – la presenza di topi (anche di grossa taglia) e di pericolosi branchi di cani randagi, presenti indisturbati nel quartiere e nella zona del mercato di Marina di Ponente.

 

Pertanto per ovviare a quanto sopra si richiede:

·        la pulizia di tutte le caditoie prima delle piogge invernali;

·        la tempestiva derattizzazione;

·        e, visto che i topi, come sostengono la maggior parte dei residenti nei piani terra, fuoriescono da dette caditoie, specie da quelle dotate di griglie a maglia larga, si suggerisce di saldare sotto quest’ultime, una rete a maglie strette, onde evitare la fuoruscita di detti fastidiosi animali;

·        di provvedere ad eliminare il randagismo;

·        di provvedere alla pulizia settimanale dei cassonetti per rifiuti indifferenziati;

·        di provvedere a rendere automatica la chiusura, come prevista, dei cassonetti per due ordini di motivi, il primo per limitare la diffusione di cattivi odori ed il secondo per non esporre alla pioggia i rifiuti, tenendo in considerazione che ogni kg di acqua che. assieme ai rifiuti, mandiamo a discarica costa ai cittadini circa 184 vecchie lire.

 

Sicuro di un suo autorevole e tempestivo interessamento a quanto qui rappresentatole, porgo distinti saluti,

Luigi Solarino

Consigliere della Circoscrizione Isola del Movimento Augusta agli Augustani

Canottieri club Nuoto Augusta al Meeting Nazionale di Ravenna

    Ottima affermazione per la Canottieri club Nuoto Augusta al Meeting Nazionale Allievi e Cadetti e Trofeo delle Regioni 2010 svoltasi a Ravenna sul Bacino della Standiana  lo scorso 15/16 e17 Ottobre. Un argento per Rosario Galoforo nella gara del Singolo Cadetti che ha visto in una gara entusiasmante e combattuta  il giovane atleta augustano giungere secondo  sul traguardo.    Nella categoria Allievi B maschile il piccolo Sebastiano Galoforo si classificava terzo nella gara del Singolo 7,20. Buoni gli ulteriori piazzamenti della numerosa compagine megarese nonostante non si sia potuto ottimizzare la preparazione per diversi motivi oggettivi.  Nella  regate per il Trofeo delle Regioni  valevole per il titolo di equipaggio regionale Campione D’Italia che vedeva sul  quattro di coppia Siciliano, Rosario Galoforo,   non si è potuta  disputare  a causa delle avverse condizioni meteo( pioggia con forte vento)e quindi è stata annullata  lasciando vacante il Titolo , un vero peccato visti i risultati ottenuti da questa imbarcazione nelle precedenti regate nazionali  e nella batteria di qualificazione per la finale svoltasi il sabato.                                 

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     Un plauso agli atleti e alla direzione tecnica dell’allenatore Domenico Moschitto con l’auspicio che queste vittorie non siano il “ canto del cigno” della Canottieri Club Nuoto Augusta la quale costantemente corre il rischio di chiudere la propria attività a causa delle paradossali carenze di spazi idonei alle discipline nautiche. Ad oggi la vita della società , è strettamente legata alla disponibilità della Marina Militare che ospita i Canottieri nella sezione velica nel comprensorio di Terravecchia ed  a cui vanno i più sentiti ringraziamenti, con la speranza che tale collaborazione possa durare negli anni rinsaldando sempre più gli storici e consolidati rapporti con il territorio.

        Domenico  Di Mare     Nella foto Rosario Galoforo

NUOVA ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA NEL SIRACUSANO

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La Struttura Territoriale di Siracusa dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Sicilia ha avviato, dal 1° ottobre 2010, in via sperimentale, insieme alla Provincia Regionale, una nuova attività di monitoraggio della qualità dell’aria nel comprensorio industriale siracusano. Tale attività, che vede anche la partecipazione del Consorzio Industriale per la Protezione dell’Ambiente (CIPA), si realizza mediante campionamenti di aria, istantanei e automatici, attivati durante le fasi acute di cattiva qualità dell’aria, al superamento di soglie di concentrazione fissate da ARPA e Provincia. I nuovi dispositivi elettronici sono stati installati all’interno di n. 9 stazioni della rete interconnessa, opportunamente scelte, al fine di rappresentare al meglio l’area di indagine, comprendente i comuni di Siracusa, Augusta, Mellilli e Priolo Gargallo. A tal proposito il Direttore del Dipartimento ARPA di Siracusa, Gaetano Valastro, dichiara che: “Questo monitoraggio scaturisce dall’esigenza di correlare i disturbi olfattivi lamentati dai cittadini dell’hinterland della zona industriale con le concentrazioni di inquinanti che le stazioni non rilevano e che potrebbero essere responsabili di tali episodi. Le stazioni della rete di rilevamento analizzano gli inquinanti normati dalla legge, quali ad esempio: anidride solforosa, idrocarburi non metanici, idrogeno solforato e Benzene; adesso, grazie a questo nuovo sistema di campionamento effettuato con dispositivi automatici (Canister), inseriti all’interno delle nove centraline, che si azionano al superamento di soglie fissate per i suddetti composti, saremo in grado di verificare le concentrazioni di una più vasta gamma di inquinanti, ovvero composti aromatici, solforati, paraffine e olefine alogenate, idrocarburi alifatici per un totale di circa 70 parametri. Tutte le analisi saranno effettuate presso la nostra struttura ed una prima valutazione dei dati verrà effettuata dopo i primi tre mesi di monitoraggio”  Luigi Solarino, presidente di Decontaminazione Sicilia, e Giacinto Franco, vicepresidente di AugustAmbiente, in riferimento a quanto comunicato dall’Arpa, hanno dichiarato: “Il nuovo sistema di campionamento dell’aria effettuato con dispositivi automatici (Canister), inseriti al’’interno in nove centraline è sicuramente un passo avanti nel monitoraggio dell’aria nel comprensorio del petrolchimico siracusano. Trattasi tuttavia di campionamenti istantanei e non continui (24 ore al giorno per 365 giorni all’anno) non effettuati direttamente al camino e non comprendono gli organo-clorurarati quali Diossine, Dibenzofurani, Policlorobifenili, Esaclorobenzene e PM2,5. Come Decontaminazione Sicilia e AugustAmbiente, abbiamo formalmente e ripetutamente suggerito alla Regione, alla Provincia  e ai Comuni interessati l’adozione di sistemi di controllo in continuo al camino (già esistenti e impiegati in altre realtà industriali italiane ed europee), che rilevano i pericolosissimi inquinanti sopra elencati, ma a oggi nessuna risposta ci è pervenuta. Ci sorprende non poco il silenzio assordante, colpevole e preoccupante dei Sindaci di Augusta, Priolo e Melilli istituzionalmente responsabili della salute dei cittadini”.

    Luigi Solarino –  Giacinto Franco

FENOMENO ACQUA ALTA, CITTADINI SUL PIEDE DI GUERRA

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 AUGUSTA. I residenti del popoloso quartiere di Via delle Saline, incrocio Lungomare Rossini, sono imbufaliti. Sono imbufaliti perché le recenti piogge hanno nuovamente trasformato il loro quartiere in un calle veneziana tormentata dal ciclico fenomeno dell’acqua alta. Sono imbufaliti perché la ditta che sta asfaltando il cosiddetto lungomare non ha provveduto alle opportune canalizzazioni per evitare che il quartiere si trasformi in un’enorme pozzanghera, mentre tali canalizzazioni sono state messe in opera  nel piazzale antistante il lido Granatello, circondato  da un comodo marciapiede. Un residente, R.P., che ogni mattina fa jogging proprio nei pressi del Granatello, si lamenta che quell’ampio piazzale è stato abbellito perché in quel lido insiste il circolo nautico frequentato da persone di picco della città. “Quella è solo un piazzale per parcheggiare le automobili, le automobili dei ricchi di Augusta”, IMG_7625.JPGinveisce R.P., che continua: “perché la strada non è stata asfaltata fino a Punta Izzo, dove, tra l’altro, ci sono i lidi della Marina Militare? Che figura facciamo con ammiragli e ufficiali che soggiornano in Augusta? Non solo non ci sono asfalto né marciapiede né canalizzazioni, ma nemmeno una lampadina per illuminare quel prolungamento di strada,  che conduce, appunto, ai lidi ufficiali e che è importante  per noi che facciamo jogging la mattina presto anche nelle ore buie. Questa problematica è stata già affrontata su questa testata, quando, recentemente, abbiamo riferito proprio delle lamentele dei residenti del quartiere di Via delle Saline che, appunto, lamentano trattamenti differenti: migliori per i “signori” del Granatello, cittadini, dunque, di serie A, e scadenti o, peggio, dannosi, per chi abita in Via delle Saline, appunto,considerati cittadini di serie B. L’assessore Santino Rinzivillo, punto nel vivo, da quest’accusa, ha risposto che il piazzale di fronte al Granatello è stato così “curato” per motivi di protezione civile, perché si tratta di un’area prevista, in caso di calamità, come centro di raccolta. “centro di raccolta di chi?”, risponde D.Z., cittadino residente in Via delle Saline. “Noi abbiamo i nostri spazi privati dove raccoglierci in caso di calamità; quell’area del Granatello, che è pubblica,a chi serve se lì ci sono soltanto residenti stagionali?” La perplessità, dunque, è forte e se non si agisce, da parte dell’amministrazione civica, i cittadini imbufaliti agiranno in sede giudiziaria chiedendo al Comune un congruo risarcimento danni per tutti i guasti rovinosi prodotti a case e automobili in séguito all’acqua alta dovuto a piogge e a mareggiate. Già questa mattina (sabato 16) una folta rappresentanza di residenti del quartiere avrà un abboccamento con un avvocato civilista per avviare legale contro il Comune, contro, cioè, l’Amministrazione Carrubba, che, finora, non ha dato segni di interessamento né in séguito agli appelli sui giornali né a varie diffide scritte dal giornalista Giorgio Càsole e depositate al Comune.

    D.C.  –  foto di Roberto Patronaggio

RISCHIA DI CHIUDERE LA PLURIMEDAGLIATA SOCIETA’ CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA

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BRILLANO I COLORI DELLA CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA AL  CAMPIONATO ITALIANO  IN TIPO REGOLAMENTARE  E TRICOLORE MASTER SVOLTISI A  SALERNO IL 09/10/10.   IL SODALIZIO AUGUSTANO HA OTTENUTO UN ARGENTO NEL DOPPIO CANOE EQUIPAGGIO  AUGUSTA  / C.U.S. CATANIA  CON   DOMENICO MOSCHITTO E FRANCESCO PULEO E UN BRONZO CON L’EQUIPAGGIO DI  MARE DOMENICO E VINCENZO GALOFORO.

 LO STESSO  GALOFORO OTTENEVA UN ULTERIORE 3° POSTO NEL SINGOLO MASTER“D”  E UNA MEDAGLIA D’ARGENTO  IN COPPIA CON LA MOGLIE VALENTINA D’AMICO NEL DOPPIO CANOE  MISTO OPEN. LA SODDISFAZIONE PER I RISULTATI OTTENUTI NON   PUO’ ESSERE GODUTA  IN PIENO IN QUANTO  LA SOCIETA  AUGUSTANA,  GIA’ PLURIMEDAGLIATA IN CAMPO MONDIALE  E OLIMPICO, RISCHIA DI CHIIUDERE  I PROPRI BATTENTI, VIVENDO UNA PERENNE SITUAZIONE DI PRECARIETA’, NON ESSENDO ALLOCATA IN MODO STABILE .

SICURAMENTE I RISULTATI AD OGGI OTTENUTI VANNO RICONDOTTI IN PARTE ALLA DISPONIBILITA’ DELLA MARINA MILITARE  DI OSPITARE IL SODALIZIO.  MA FINO A QUANDO? E’ POSSIBILE OPERARE E PROGETTARE UN FUTURO PER I GIOVANI ATLETI AUGUSTANI  VIVENDO IN UNA CONDIZIONE   DI QUOTIDIANA PRECARIETA’ ?.

MANIFESTAZIONI A LEPANTO – RIENTRA DALLA GRECIA LA DELEGAZIONE MESSINESE

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Messina 10 ottobre 2010 – Si sono concluse in Grecia le manifestazioni commemorative organizzate nei giorni 8, 9 e 10 ottobre 2010 dalle Autorità di Νafpaktos (Lepanto) in occasione del 439° anniversario della Battaglia di Lepanto.

Presenti nella storica cittadina ellenica l’Assessore Dario Caroniti, in rappresentanza dell’on. Giuseppe Buzzanca  Sindaco della città di Messina, il prof. Enzo Caruso, il dott. Fortunato Manti e la prof.sa Maria Longo, esponenti dell’Associazione Culturale “Aurora” promotrice, in sinergia con la Marcopolo System di Venezia, e organizzatrice, in compartecipazione con la Provincia Regionale di Messina, il Comune di Messina, l’Autorità Portuale e la Marina Militare, della “rievocazione storica dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria e saluto del Senato”, che ha avuto luogo la scorsa estate nel capoluogo peloritano.

Intenso il calendario degli appuntamenti lo scorso fine settimana. Venerdì pomeriggio, alle 19.30, hanno avuto inizio le manifestazioni con “l’annuncio del banditore”, “la parata” e lo spettacolo “la battaglia come espressione della parola e dell’arte”, curato dal Gruppo Teatrale dell’Associazione “Nafpaktos Politistikes Diadromes” e dalla Scuola di Danza di Lia Apostolopoulou. Novità di quest’anno la partecipazione in costume cinquecentesco, sia al Corteo Storico che alla rievocazione della battaglia, dello Stradigò di Messina e di due rappresentanti del Senato Messinese (impersonati, rispettivamente, dagli attori Pippo Luciano, Pippo Oliveri e Giuseppe Pizzuto).

Sabato mattina, alle 11, alla presenza Sindaco di Lepanto, dott. Thanasis Papathanasis, e delle locali Autorità sono state ricevute le delegazioni di Venezia e Messina. A seguire, presso il centro culturale della Cattedrale di  Nafpaktos si sono svolte le conferenze sul tema “la Battaglia di Lepanto” (intervento dello storico Vasilis Lazari) e “La Sicilia nella Battaglia di Lepanto” (relatore l’Assessore Dario Caroniti), ed è stato proiettato il video racconto dal titolo “Lepanto: un progetto per l’Europa” (illustrato dal dott. Piero Pettenò della Marco Polo System di Venezia). L’intervento dell’Assessore Dario Caroniti è stato preceduto da un saluto (testo curato dall’architetto Nino Principato) dello “Stratigò” e dei “Senatori” messinesi. In serata, nello spettacolare porto della cittadina ellenica ha avuto luogo la rappresentazione della battaglia (regia di Ion Kechagioglou).

Domenica giornata conclusiva. Alle ore 11 si è svolta la cerimonia commemorativa dei Caduti nella battaglia di Lepanto e successivamente il lancio delle corone in mare e l’esecuzione degli Inni Nazionali. Alle 11.30, presenti le Autorità, l’Assessore Dario Caroniti, a nome dell’amministrazione comunale, ha inaugurato la lapide commemorativa della Città di Messina affissa, insieme a quelle della Spagna, di Malta, della Croazia e della Grecia, sotto il Monumento dedicato a Miguel Cervantes.

    Enrico   Casale

Pippo Paolini, fra maestrìa e poesia

pippo paolini.jpgAugusta. Dietro il bancone, davanti al forno  a legna che arde da ore , si rivolge a un suo collaboratore,  con atteggiamento paterno , ma con il tono severo del maestro esigente, non disgiunto, però, da un artistico esprit de finesse, e gli dice: Ricordati che per fare una buona pizza devi metterci anche un pizzico di poesia”. Evidentemente, fuor di metafora, intende dire che non bastano gli ingredienti di base e quelli supplementari per riuscire a preparare una pizza eccellente. Occorre un acuto spirito di osservazione, bisogna essere in grado di saper “rubare” i segreti dello chef, che in francese vuol dire “capo”, ma è necessario, soprattutto, avere lo spirito dell’inventiva.  Nel forno, da ore, oltre ai pezzi di legno, bruciano bucce di mandorla. E’ una novità, questa, introdotta, insieme ad altre, da Pippo Paolini, rubicondo pizzaiolo 53enne, siracusano di Ortigia, dove vive, che, da trent’anni,  conduce con successo costante una rinomata pizzeria in Augusta, sul Lungomare Rossini. Il 2009 è  stato l’anno del trentennale e già Paolini, circondato dal nutrito stuolo dei suoi collaboratori,  s’è fatto fotografare e, attraverso alcune gigantografie, opportunamente localizzate, ha ringraziato il pubblico  di Augusta e oltre, che gli ha consentito  di raggiungere un successo che  oltre trent’anni fa  il ventitreenne Paolini non si sognava  lontanamente. Nel 1979, Pippo era venuto al sèguito del padre, con i suoi fratelli, per tentare una via diversa da quella che conduceva il nonno paterno, che faceva l’oste in Ortigia. Il padre di Pippo aveva studiato alla scuola alberghiera e aveva fatto pure il maitre d’hotel  nella famosa Costa Smeralda  in Sardegna. Fatto un rapido giro in Augusta, i Paolini adocchiarono un caratteristico ristorante-pizzeria affacciato sul mare, ma fuori del centro storico e con la possibilità di una discreta (allora) area di parcheggio. Il titolare del ristorante, gestore di una fornitissima bottega di generi alimentari, forse, aveva fatto il passo più lungo della gamba o, forse, quello della ristorazione non era il suo mestiere. Il locale non andava a gonfie vele.  I Paolini, in breve, si accordano e ne rilevano la gestione, mantenendo il vecchio nome “La gòmena”. Nel breve giro di qualche anno, Pippo, il maggiore dei fratelli, prende le redini e, con lungimiranza, si rende conto che non conviene mantenere un ristorante. E’ più produttivo tenere aperta una pizzeria, solo di sera, dalle 19 a mezzanotte. Pippo studia come un matto per migliorare il prodotto,  va a scuola da pizzaioli prestigiosi, si aggiorna, si specializza in acrobazie per far colpo sul pubblico, punta sulla qualità dei prodotti e sul contenimento dei prezzi. Altro che fast food all’americana! Il vero cibo veloce, nutriente e sano è quello mediterraneo: è la pizza. La formula ha successo, anche perché Paolini fa le cose davvero per bene. Usa la farina di soia, i pomodori  pelati senz’acqua, pochissimo lievito e… tanta poesia. I clienti non  devono prenotare e nemmeno fanno  la penitenza ai tavoli, sgranocchiando patatine in salsa piccante in attesa della pizza. Paolini, diventato maestro,  si circonda di numerosi allievi e li mette sùbito alla prova ogni sera, sotto la sua diretta supervisione. Dietro il bancone sembra di vedere quasi una catena di montaggio: chi lavora la pasta, chi vi sparge altra farina, chi mette gli ingredienti e i supplementi, chi inforna echi… sforna. Dall’altro lato, si muovono colorati e veloci, gli altri  numerosi  collaboratori:  gli addetti di sala , che sono tutti maschi,  come i fratelli di Pippo,  che sono stati con lui fino a qualche anno fa, come i due figli che stanno anch’essi dietro al bancone, alla cassa o al reparto mescita. Pippo diventa celebre in svariati concorsi per maestri pizzaioli sparsi nel mondo e viene intervistato da giornali quotidiani e da altri media,  RAI  in testa a Salsomaggiore, dove, ogni anno, viene organizzato il concorso di Miss Italia. Pippo diventa campione mondiale di pizza “acrobatica” e comincia a inanellare un primato dopo l’altro. A Lientz, in Austria, realizza la pizza più lunga del mondo, oltre 149 metri,  ma non si accontenta e sta già pensando di battere  il suo stesso record. La sua fama cresce e i suoi fratelli,  Angelo e Salvo, cresciuti alla sua ombra, decidono il gran passo: aprire una pizzeria a Malta, sempre, però sotto la tutela del fratello  campione.

La fama di Pippo  vola oltre oceano, addirittura in Brasile. Nella terra  colonizzata dai portoghesi  Pippo viene incoronato “ re” della pizza. Oggi fa la spola tra Augusta e Rio. Ha un sogno nel cassetto. Vorrebbe istituire ad Augusta “L’università della pizza”. Per ora si accontenta di ringraziare i suoi clienti  e non dimentica che nella pizza bisogna sempre mettere un pizzico… di poesia.

      Giorgio Càsole

IL GINNASIO-LICEO DI AUGUSTA

Memoria degli anni 1933-2007    di Giorgio Càsole

 

g casole.jpgL’Abbadessa anticipò di decenni la riforma varata dal ministro Luigi Berlinguer con lo Statuto delle studentesse e degli studenti, che dà agli alunni il diritto di conoscere “ tempestivamente “ il voto ricevuto.

Al di là del momento formale a scuola, L’Abbadessa era disponibile a instaurare colloqui personali, anche a casa, eccezionalmente. Nella sua abitazione, un pomeriggio della primavera del 1966 invitò tutti gli alunni coinvolti nella redazione e nella realizzazione del primo giornale del liceo, Il Cicerone, senz’alcun intervento

della cassa scolastica, autogestito e autofinanziato.

Il primo numero conteneva una satira goliardica nei confronti dei docenti e degli alunni più in vista per varie ragioni. Taluni  docenti si risentirono non poco e l’Abbadessa volle fare il trait-d’union fra docenti e discenti, impartendo a questi ultimi una lezione sulla libertà: la libertà di ciascuno finisce dove incomincia quella dell’altro. Quella volta gli studenti uscirono frastornati dal colloquio con la giovane insegnante. Non capirono, cioè, che cosa avessero a che fare concetti così nobili, così alti, come quello della libertà e del rispetto per gli altri con una modesta e innocua satira goliardica, di gran lunga inferiore a quella che si potevano permettere i clerici vagantes in epoca medievale.

 

 

Il Cicerone

Gli studenti avevano voglia di esprimersi in maniera diversa da quella dell’interrogazione tradizionale, avvertivano anche il bisogno di aver di fronte persone dialoganti e non semplici trasmettitori del sapere, presi dal ritmo ossessivo della spiegazione-interrogazione-correzione compiti.

Il Cicerone era nato come strumento per soddisfare entrambe le esigenze. Sotto la testata era riportata la dicitura “organo interno del liceo classico “Mègara” Augusta”. Ciò  potrebbe   indurre  a  credere   che  Il Cicerone    fosse   finanziato   direttamente dall’istituzione scolastica. Non era così, come abbiamo accennato sopra. La scritta fu apposta perché l’allora preside Sebastiano Lo Nigro, anch’egli di Catania come Boemi, concesse che il giornale fosse distribuito e venduto all’interno della scuola. Nient’altro. Il Cicerone pesò interamente sulle spalle – in tutti i sensi – di chi s’era assunto la responsabilità di promuoverlo e realizzarlo: chi scrive. I soli due numeri che uscirono furono stampati a Catania: il primo costò quarantamila lire, il secondo, con maggiore foliazione, sessantamila. Da Catania i pacchi delle copie venivano trasportati a mezzo autobus di linea.

Non c’erano al liceo Mègara i segni premonitori di quella che sarà poi chiamata la questione giovanile, né era apparsa su Il Cicerone un’inchiesta “pruriginosa” come quella  sui comportamenti sessuali dei giovani condotta dagli studenti del liceo classico “Parini” di Milano e pubblicata sul giornale interno, La Zanzara. L’inchiesta suscitò immediatamente un putiferio tanto che se ne occupò la magistratura ordinaria e i liceali responsabili chiamati in giudizio. Il caso fu così clamoroso da diventare un caso nazionale. Niente di tutto questo ad Augusta, ma la vita de Il Cicerone fu effimera, come lo fu quella del contemporaneo comitato studentesco, proposto   al preside Lo Nigro dallo studente responsabile del  giornale.

 

 

IL  COMITATO STUDENTESCO

 Al liceo i ragazzi vogliono poter dire la loro anche sui rapporti con gl’insegnanti, non vogliono sentirsi soltanto ricettacoli passivi della trasmissione del sapere, vogliono sentirsi soggetti dialoganti. Nel dicembre ’65 propongono al capo d’istituto la costituzione di un vero comitato studentesco, quale risultato di una delega effettiva agli studenti, anche se non previsto dalla normativa. Sono di là da venire i decreti delegati che consentiranno regolari elezioni per i rappresentanti di classe e d’istituto.

Il preside Lo Nigro, che aveva insegnato al prestigioso liceo classico “Cutelli” di Catania, dove simili iniziative erano state attuate, concede la costituzione del comitato, ma solo dopo una lunga attesa, il 20 gennaio 1966, fa svolgere regolari elezioni per i rappresentanti delle classi quarte e quinte ginnasiali, per le prime, per le seconde e terze liceali e per la sezione scientifica annessa, costituita due anni prima.

“L’atmosfera che si è venuta creando, durante la votazione è stata insolita, nuova, emozionante – oserei dire – per gli alunni del nostro istituto”, annota il cronista sul primo numero del Cicerone nell’articolo che ha un titolo esplicativo e programmatico: “Costituito il comitato interno: giù le barriere!”. Il pezzo così prosegue: “Taluni, attratti  dal sapore della novità, si mostravano attivamente interessati; altri malcelavano la propria indifferenza con sguardi attenti e altri ancora, sotto il velo della noncuranza, facevano intravedere una punta di scetticismo per la manifestazione, cui partecipavano solo perché deciso in alto loco”. Alla presidenza del comitato è eletta una donna, Teresa Micalizio, rappresentante delle terze classi.

Sin dall’inizio al comitato vengono “lanciate severe staffilate, con intenzioni manifestamente polemiche nei confronti degli stessi membri, che hanno infirmato lo spirito di concordia e di unione che dovrebbe regnare sovrano nel nostro liceo”, osserva con dispiacere il cronista del Cicerone.

Il comitato resta in vita poco più di tre mesi.

Il 2 aprile di quel 1966, infatti, tutti i componenti, all’unanimità, si dimettono di fronte all’indifferenza del preside, “deplorando la quasi totale inadempienza di un programma di iniziative, presentato in precedenza…” osserva sconsolato il cronista del Cicerone nel secondo e ultimo numero del giornale. Berkeley, negli Stati Uniti, sede dell’università della California, nei cui campus, in quell’anno, si hanno i prodromi della rivoluzionaria contestazione del 1968, sembra essere a una distanza siderale.

 

L’ATTIVITA’ TEATRALE

Nel febbraio di quel 1966, tuttavia, la scuola offre agli alunni la possibilità di andare a Catania, di pomeriggio, per assistere a una rappresentazione ad hoc dei pirandelliani Sei personaggi in cerca di autore, con Turi Ferro protagonista, nella sede del Teatro Stabile, allora unica, in Via Umberto, la piccola ma efficiente sala “Angelo Musco”.

La proposta piace subito. Le adesioni sono moltissime. Il 1° febbraio si riempiono due pullman “sotto il diretto controllo”, è precisato  nel primo numero del Cicerone, di due giovani docenti augustani di latino e greco: Giovanni Satta e Alberto Terranova, destinati a diventare, per oltre un decennio, preside dello scientifico il primo e del classico il secondo.

Il Cicerone dedica all’evento l’articolo di apertura. L’impatto è molto coinvolgente dal punto di vista emotivo e cognitivo, tanto che, archiviate le esperienze del comitato e del giornale studenteschi, i liceali decidono in proprio, senza nemmeno l’avallo formale della scuola, di organizzare e rappresentare il 27 dicembre di quel 1966, con una replica mattutina l’indomani per gli alunni delle medie inferiori, un recital in due tempi, di beneficenza per gli alluvionati del Polesine, nel grande cine-teatro Kursaal Augusteo, chiuso da anni all’attività teatrale e riaperto solo per l’occasione. La serata riscuote un enorme successo di pubblico e di cassetta.

 

Nell’ ultima foto in alto:  GIORGIO CÀSOLE nei panni del pretore, a sinistra di spalle GIUSEPPE SCAPELLATO (L’usciere), a destra di spalle PIERO CASTRO (Pubblico Ministero), al centro di spalle LAURA ORTISI